Allegati: Analisi di una cartella sociale Il verbale di una riunione

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Allegati: Analisi di una cartella sociale Il verbale di una riunione La registrazione di un colloquio e di una visita domiciliare Una relazione sociale redatta con la partecipazione attiva del tirocinante

Report relativi a: Visite a servizi e strutture, Interviste ad operatori del proprio o di altri servizi, Partecipazione ad attività formative, di aggiornamento o a convegni, seminari, giornate di studio.

Analisi di una cartella sociale Traccia per l’analisi di una cartella sociale finalizzata all’analisi della situazione problematica e del progetto di aiuto

Obiettivo: Conoscenza della situazione problematica e comprensione del progetto di aiuto, finalizzata a: - individuare gli snodi del metodo del processo di aiuto attuato nella specifica situazione: - una successiva presa in carico o alla gestione in autonomia di parte dell’intervento; - ricerca di riferimenti normativi in base ai quali vengono erogate le varie prestazioni

Analisi della documentazione in cartella: 1. Composizione del nucleo familiare cui si riferisce la cartella. 2. Richiesta iniziale - qual è? - da chi è stata presentata? - quali sono (erano) le aspettative di chi si è rivolto al servizio? 3. Anamnesi - quali sono stati i principali interventi attuati in passato? - in relazione a quali bisogni?

4. Assessment (valutazione) - da quali fonti vengono raccolte le informazioni (segnalante, utente, familiari, altri operatori, ecc )? - Quali persone sono coinvolte / interessate alla situazione problematica? - Quali persone, secondo l’assistente sociale, presentano attualmente dei bisogni insoddisfatti? - Di quali bisogni si tratta? - I diretti interessati sono d’accordo sulla presenza di tali bisogni?

5. Progetto di aiuto 1/3 - secondo l’assistente sociale, quali sono gli obiettivi da raggiungere con il progetto di aiuto attuale (a breve termine / a lungo termine)? - qualcuno di questi obiettivi non è condiviso dall’utente? In caso affermativo, quale? - quali sono gli interventi / prestazioni messi in atto per raggiungere tali obiettivi? - chi è coinvolto nell’attuazione del progetto di intervento?

Distinguere tra: 2/3 ° assistente sociale che ha steso la cartella (cosa fa?) ° altri operatori professionali (quali sono? Cosa fa ciascuno di loro?) ° volontari appartenenti a un’organizzazione (quali sono? Cosa fa ciascuno di loro?) ° le persone individualmente interessate al problema, ad esempio l’utente, i suoi familiari, eventualmente altre persone disponibili a collaborare (quali sono? Cosa fa ciascuno di loro?)

3/3 quali tempi sono previsti per l’attuazione del progetto? quali sono gli ultimi accordi presi con le persone coinvolte? sono state effettuate verifiche intermedie sull’andamento del progetto? Quando? Con chi? Con quali esiti? Sono previste ulteriori verifiche? Quando? Con chi?

6. Ricerca dei riferimenti normativi Prendi in considerazione la varie attività che l’assistente sociale svolge per il progetto di aiuto riportato in cartella. Per ciascuna di esse indica: In base a quali norme (leggi, regolamenti, statuto dell’ente, ecc.) l’assistente sociale svolge questa attività? Sono previste particolari procedure da seguire per svolgere tali attività? In caso affermativo, quali sono? In quale documento sono indicate?

Elaborazione del tirocinante 7. Programmazione successiva: cosa bisognerebbe fare da qui in avanti, secondo il tirocinante? 8. Alternative: secondo il tirocinante, cosa avrebbe potuto fare di diverso l’assistente sociale?

La documentazione da allegare: Analisi di una cartella sociale Il verbale di una riunione

Il verbale è un documento che registra le dichiarazioni orali rese durante una riunione oppure le attestazioni sullo svolgimento di un fatto. Deve contenere: - luogo, data, ora di svolgimento della riunione; - elenco dei partecipanti, nome (nel nostro caso le iniziali), qualifica, ente di appartenenza; - ordine del giorno; - contenuti dei principali interventi e della discussione;

La forma può essere: diretta (ass. soc. AG: “Ritengo che”) indiretta (l’ass. soc. AG ritiene di). Va riportato con particolare cura quanto viene detto all’inizio (presentazione dell’ordine del giorno e degli obiettivi della riunione) e alla fine (decisioni, accordi, distribuzione di compiti).

Il verbale redatto dal tirocinante può essere utilizzato come documentazione di servizio, inserito in cartella, o accluso alla raccolta dei verbali, oppure può essere redatto esclusivamente a scopo didattico.

Al verbale seguono (con finalità esclusivamente didattica, da non inserire tra la documentazione del servizio) le osservazioni del tirocinante, che riguardano: il clima della riunione (collaborativo, cordiale, formale, informale, conflittuale), indicando i dati in base a cui si formula la valutazione; la produttività della riunione (decisioni assunte);

l’esercizio della leadership (formale ed informale, metodo democratico, autoritario, partecipazione attiva di tutti o di una parte, o di pochi); il ruolo esercitato dal o dagli assistenti sociali.

La documentazione da allegare: Analisi di una cartella sociale Il verbale di una riunione La registrazione di un colloquio e di una visita domiciliare

La registrazione consiste nella “trascrizione più fedele possibile degli scambi comunicativi e relazionali avvenuti all’interno del colloquio e/o della visita domiciliare”.

La registrazione deve sempre contenere: * dati di contesto: data, ora e luogo, persone presenti, eventuali antecedenti (se trattasi di caso in carico o primo colloquio, appuntamento richiesto dalla persona o convocazione da parte del servizio,…), obiettivi; * gestione dell’inizio del colloquio da parte del’assistente sociale (accoglienza, riferimento ad eventuali antecedenti, presentazione degli scopi); * argomenti trattati * evoluzione del dialogo * gestione della conclusione del colloquio da parte del’assistente sociale (accordi raggiunti, distribuzione dei compiti, definizione di futuri appuntamenti).

A parte, il tirocinante redige le proprie osservazioni, a scopo didattico. Le osservazioni riguardano: - il clima relazionale ed emotivo, con gli eventuali cambiamenti avvenuti durante lo svolgimento del colloquio; - gli aspetti non verbali espressi dall’assistente sociale e dalla persona utente; - gli atteggiamenti assunti e le tecniche usate dall’assistente sociale per gestire il colloquio ed i particolare i momenti più delicati; - le emozioni provate dal tirocinante a contatto con la persona utente e la sua situazione.

La registrazione ha un doppio scopo: può essere acclusa tra la documentazione di servizio ed inserita nella cartella sociale: più o meno dettagliata in corrispondenza alla complessità della situazione trattata diventa irrinunciabile qualora la delicatezza del processo di aiuto lo richieda;

per il tirocinante ha un importante scopo didattico, e pertanto deve essere redatta sempre in modo dettagliato, anche in situazioni relativamente semplici e nei colloqui di segretariato sociale, registrare il colloquio consente di riflettere sullo strumento di servizio sociale e stabilire i collegamenti teorici:

l’assistente sociale con il suo atteggiamento: come rispetta la deontologia, come da spazio all’ascolto della persona, come stimola la partecipazione attiva, come persegue la definizione degli obiettivi e mantiene il dialogo nell’ambito di essi, quali tecniche utilizza, come orienta il colloquio rispetto al processo di aiuto e alle successive fasi.

Per poter redigere una registrazione adeguata, occorre prevedere un tempo a ciò dedicato immediatamente dopo il colloquio. Può essere utile prendere appunti durante lo stesso, spiegandone fin dall’inizio i motivi all’utente.

GRIGLIA PER L’OSSERVAZIONE DELLA DINAMICA DEL COLLOQUIO ORIENTATO ALL’ESPLORAZIONE DEL PROBLEMA

In aggiunta alla registrazione del colloquio, è possibile effettuare un’analisi approfondita sulle dinamiche osservate, sulla metodologia adottata, sugli aspetti verbali e non verbali. Si consiglia l’utilizzo della griglia per l’analisi di almeno un colloquio a cui il tirocinante ha partecipato come osservatore. E’ necessario che la griglia venga studiata in un momento antecedente, per poter orientare in modo efficace l’osservazione durante il colloquio.

Osservazione dell’utente nelle prime fasi del colloquio. Modo con cui la persona si pone nei confronti dell’operatore e del colloquio Indicare se la persona dimostra: Atteggiamenti di fiducia / sfiducia nella possibilità di ricevere aiuto; 2. Atteggiamenti di superiorità / parità / inferiorità nei confronti dell’operatore (aggressività, remissività, ecc.).

Tipo di problema oggettivo formulato 1. Descrivere il problema così come presentato dalla persona in apertura del colloquio; 2. Se la persona è stata contattata su iniziativa dell’assistente sociale, osservare se vengono comunque sollevati problemi o richieste;

3. Individuare il tipo di colloquio o la dimensione più evidente: - segretariato sociale (informativo, invio, presa in carico, ecc.) - verifica - sostegno - motivazione

Emozioni espresse dalla persona Indicare se sono stati espressi dalla persona sentimenti / vissuti rilevanti rispetto alla situazione riportata o al fatto di rivolgersi all’assistente sociale: - ansia - vergogna - preoccupazione - negazione - altro

Osservazione della dimensione non – verbale 1 - Osservazione del comportamento non verbale indicare il modo in cui la persona si pone: tono di voce / silenzio / pianto / ecc espressione del viso / direzione dello sguardo postura (rigida / rilassata, ecc) e movimenti modo di entrare e stare in ufficio

2. Indicare le modalità attraverso le quali la persona organizza il proprio pensiero: -         è fluida nelle espressioni -         è logica -         è coerente o meno è convinta di quello che sta riportando

3. setting del colloquio - formale (nel’ufficio dell’assistente sociale, scuola, ospedale, altro) informale (casa dell’utente, altro) indicare se sono stati adottati accorgimenti per facilitare il colloquio limitando gli elementi del disturbo (televisione, radio, presenza di altre persone, presenza di cellulari)

osservazioni dell’utente nelle fasi successive   modo con cui la persona si pone nei confronti dell’operatore e del colloquio segnalare modifiche di atteggiamento rispetto all’inizio: -         maggiore confidenza con l’operatore -         maggiore rispetto nei suoi confronti?

Qual è il problema oggettivo emerso? Segnalare se, durante il colloquio, emergono nuovi aspetti rispetto alla prima presentazione del problema fatta dalla persona.   Emozioni espresse dalla persona Segnalare eventuali modifiche rispetto alle prime fasi.

Il punto di vista della persona è stato esplorato adeguatamente?   - si è avuta l’impressione che aspetti importanti della situazione siano stati tralasciati? - La persona è stata reticente o vaga? - Si difendeva dall’operatore, mostrava di non essere convinta, di pensare diversamente o cambiava argomento?

La persona ha parlato di sé   Nel colloquio ci sono stati momenti in cui la persona ha parlato di: - sé stessa - del suo ruolo nella situazione - dei suoi vissuti rispetto alla situazione / problema - delle sue delusioni, sforzi, speranze - oppure ha parlato solo del problema oggettivo - o solo del ruolo di altre persone nella situazione problematica

La persona ha dimostrato interesse per ulteriori contatti?   Indicare se: - la persona appariva soddisfatta o no del colloquio - ha proposto un ulteriore incontro o come ha accolto un’eventuale proposta dell’operatore per un eventuale incontro? - Sono stati presi altri accordi/chi li ha proposti/come li ha accolti la persona? Come la persona si è congedata dall’operatore?

Osservazione dell’operatore nelle prime fasi del colloquio   Modo con cui l’operatore si pone nei confronti della persona e del colloquio - come accoglie la persona? La fa accomodare? Prende appunti mentre parla? Disbriga o meno la scrivania, ecc. - dimostra attenzione, interesse per ciò che racconta? - Come? - Si pone in posizione di superiorità / parità / inferiorità con l’operatore?

Indicare se sono stati adottati accorgimenti per facilitare il colloquio limitando gli elementi di disturbo (telefono, presenza di altre persone, porta e finestre chiuse, insonorizzazione, ecc)

Atteggiamenti e tecniche per facilitare l’espressione dell’utenza - c’è prevalenza di qualche atteggiamento direttivo, tipo valutazione, interpretazione, consolazione, consiglio, interrogazione? - Ci sono atteggiamenti empatici di comprensione? - E’ stata usata la tecnica della riformulazione - Come sono state formulate le domande (aperte / chiuse, dirette / indirette, ecc)?

Vissuti espressi dall’operatore nel colloquio: Indicare se sono stati espressi sentimenti/emozioni rilevanti rispetto: - a sé stesso come conduttore del colloquio: fatica, ansia, insicurezza, sicurezza, disponibilità, tranquillità,ecc. - alla persona - indicare se l’operatore manifesta disagio, imbarazzo, fastidio, ansia, turbamento, insicurezza, disponibilità, sicurezza per atteggiamenti o modi di fare della persona; - indicare se manifesta eccessiva identificazione o indifferenza, se si pone in modo aggressivo o tranquillo - al problema - indicare se appare che il problema espresso provochi ansia, imbarazzo, turbamento, disagio, aggressività, indifferenza nell’operatore

Indicare se l’operatore lascia trasparire dal non-verbale (tono della voce, postura, mimica del viso e delle mani, ecc) i suoi vissuti

Osservazione dell’operatore nelle fasi successive   Modo con cui l’operatore si pone nei confronti della persona e del colloquio - continua a dimostrare attenzione ed interesse? - Si pone in posizione di inferiorità/parità/inferiorità con l’interlocutore Segnalare se nel corso dell’intervento di aiuto, sono emersi nuovi aspetti rispetto alla disponibilità dell’operatore nei confronti della persona.

Vissuti espressi dall’operatore nel colloquio Indicare se ci sono state modifiche emozionali rispetto alle prime fasi

L’operatore ha dimostrato interesse e disponibilità per la persona ed il problema? - sono stati presi accordi alla fine del colloquio? - L’operatore ha fissato un appuntamento o ha spiegato quando e come la persona poteva contattarlo nuovamente? - Come l’operatore ha congedato la persona? Ha fatto un invio ad un altro servizio od operatore? Se si in che modo?

La documentazione da allegare: Analisi di una cartella sociale Il verbale di una riunione La registrazione di un colloquio e di una visita domiciliare Una relazione sociale redatta con la partecipazione attiva del tirocinante

La relazione sociale” rappresenta a tutti gli effetti la tipologia di documentazione più importante e significativa sul piano professionale”. Il generale la documentazione presente in cartella non ha particolari finalità se non quella di rispondere ad un dettato normativo e costruire una memoria per il servizio; la relazione scritta di servizio sociale rappresenta invece un testo argomentativo finalizzato ad un obiettivo specifico (consentire l’accesso ad una prestazione, fornire informazioni al giudice, …).

Sulla base dell’obiettivo e del destinatario, occorrerà scegliere i contenuti da inserire, il percorso logico comprensibile per chi legge, lo stile espressivo. Nell’ambito del tirocinio II è prevista un’iniziale sperimentazione nella stesura della relazione, a stretto contatto con il supervisore e seguendo le sue indicazioni.

Si indica di allegare eventualmente la e le relazioni rispetto a cui il tirocinante ha espresso una partecipazione attiva alla stesura. La relazione andrà sempre accompagnata dall’analisi della cartella sociale, o in mancanza di essa almeno da una presentazione puntuale dei dati di contesto del caso e del processo si aiuto.

Report relativi a: Visite a servizi e strutture, Interviste ad operatori del proprio o di altri servizi, Partecipazione ad attività formative, di aggiornamento o a convegni, seminari, giornate di studio.

Il report è un documento che riferisce sullo svolgimento di una determinata attività. Si preferisce il termine inglese report perché l’equivalente italiano “rapporto” ha assunto un significato fortemente connotato da valenze burocratiche e di controllo.

Nella relazione di tirocinio devono essere inseriti i report relativi a : visite a servizi e strutture interviste a operatori del proprio e di altri servizi (verifica sull’attuazione di un progetto) partecipazione ad iniziative formative e di aggiornamento o a convegni, seminari, giornate di studio (altre attività svolte)

E’ necessario sempre precisare i dati di contesto: l’ente gestore di un servizio o promotore di una iniziativa; tempi e luogo di svolgimento dell’attività qualifica degli operatori coinvolti

Il contenuto del report può assumere forma talora descrittiva, talora argomentativa; in ogni caso occorre riportare le fonti delle informazioni riferite, i dati e i fatti che giustificano le valutazioni formulate.