L’educambiente Progetto di educazione ambientale

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Transcript della presentazione:

L’educambiente Progetto di educazione ambientale rifiuti riciclabili Progetto di educazione ambientale Suola primaria D.Carbone Di Carbonara Scrivia Classi 3° e 4°

come nascono i nostri rifiuti? Le materie prime minerali o agricole vengono utilizzate per produrre beni di consumo e soddisfare la domanda dei cittadini. Prima di arrivare al consumatore subiscono numerose lavorazioni, ciascuna delle quali produce prodotti e scarti. Gli scarti di lavorazione costituiscono i rifiuti industriali. I nostri rifiuti I moderni sistemi di conservazione e di distribuzione dei beni di consumo hanno determinato l’esigenza di “ confezionarli.” Questi contenitori, una volta finita la loro funzione, si trasformano in rifiuti. A questi aggiungiamo i materiali che abbiamo usato o indossato e che per qualche ragione non possono più essere utilizzati. Per finire aggiungiamo gli avanzi della preparazione del cibo di cui ci siamo nutriti o quello che non abbiamo mangiato. Ecco i nostri rifiuti.

Perché i rifiuti creano tanti problemi? L’origine dei rifiuti dimostra che in genere non sono più pericolosi delle materie prime, dei semilavorati o degli stessi prodotti, spesso anzi, lo sono di meno. Perché allora i rifiuti creano tanti problemi? Molte sono le ragioni. I rifiuti sono sempre di più ed è sempre più complesso conviverci, sia in termini di sistemi di raccolta che per gli impianti di smaltimento. Vi sono poi ragioni economiche. I rifiuti devono essere allontanati e hanno un costo di smaltimento. Si può però fare qualcosa. Ognuno di noi può scegliere se essere parte del problema o parte della soluzione.

I rifiuti riciclabili Ogni oggetto che buttiamo nel cestino diventa inevitabilmente un rifiuto che non svanisce nel nulla. La raccolta differenziata permette di riciclare al meglio quegli oggetti che possono essere recuperati. Una gestione dei rifiuti corretta e sostenibile è possibile attraverso il comportamento responsabile e consapevole di ognuno di noi. Produrre meno rifiuti, utilizzare il più a lungo possibile gli oggetti d’uso quotidiano e valorizzare i materiali di scarto attraverso la raccolta differenziata, permettendo di reinserirli nei cicli produttivi, sono pochi e semplici gesti sufficienti per dare il proprio contributo. Differenziare i rifiuti è quindi il primo passo da fare verso il riciclo che previene lo spreco di materiali potenzialmente utili, riduce il consumo di materie prime, l'utilizzo di energia e l'emissione di gas serra a seguito dell’incenerimento degli stessi. Per questo “riciclare fa bene ai polmoni!”.

la raccolta differenziata Tutti i cittadini devono essere consapevoli dei problemi ambientali e quindi devono imparare a separare i rifiuti disponendoli negli appositi cassonetti,perché i materiali riciclati possono servire per realizzare altri prodotti.

Ridurre Riusare Riciclare Rivalorizzare LA regola delle 4 R Il rifiuto migliore è quello che non si crea: imparare a consumare di meno. Diminuendo i rifiuti, si evitano sprechi ed inquinamento. É la regola delle 4 R: Ridurre Riusare Riciclare Rivalorizzare

La carta La carta va messa nel contenitore di colore bianco. Si devono mettere esclusivamente giornali, riviste, libbri,carta, cartone, scatole... I rifiuti devono essere puliti. Il recupero della carta permette un vantaggio ecologico importante: 70KG di carta riciclata possono salvare un albero. Raccogliere carta è un atto di civiltà perchè contribuisce a salvare la vita di tante piante e consente un risparmio di acqua ed energia.

Per ogni tonnellata di prodotti cellulosici avviati a riciclo si realizza un taglio di 1.308 kg di anidride carbonica, riduzione che equivale a un notevole beneficio per l’aria e per il clima.

Il metallo verrà separato dalla plastica per essere riciclato. I Metalli Le lattine di alluminio, i barattoli e le scatolette destinate a cibi vari(pomodori (Tonno, sardine, legumi..)possono essere tutti riciclati e vanno puliti e depositati nel contenitore della plastica. Il metallo verrà separato dalla plastica per essere riciclato.

Il vetro Il vetro va messo nel contenitore di colore verde. Si devono mettere bottiglie,bicchieri,vasetti di vetro. Non vanno messe ceramiche, porcellane, specchi, lastre di vetro... Il vetro si può riciclare in modo facile:i rottami vengono macinati in uno speciale mulino Che li riduce in piccoli pezzi;una calamita separa i residui ferrosi, mentre un aspiratore elimina la carta delle etichette. Il vetro viene quindi fuso in appositi forni e colato in stampi dove viene soffiato e modellato Fino ad ottenere la forma voluta. Per fare il vetro si parte dalla silice che è normale sabbia. Poi insieme a questa si fondono due composti:il carbonato di calcio e di sodio. Per colorare il vetro bisogna aggiungere zolfo per il giallo, cobalto per l'azzurro...

L'organico Il contenitore dell'umido è di colore marrone. Si devono mettere in questo recipiente : scarti di alimenti,come verdure, frutta alimenti avariati, fondi di caffè, fazzoletti di carta e tovaglioli, sacchetti di carta per il pane e carta da cucina. Non si devono mettere la lettiera e gli escrementi degli animali domestici.

Il verde È un contenitore molto grande perchè deve contenere foglie, erba, scarti di spazzatura ramaglie e fiori.

La plastica La plastica va messa nel contenitore di colore giallo. Si devono mettere bottiglie di plastica,lattine, flaconi per detersivo, vaschette, imballaggi di polistirolo. Non si devono mettere la plastica dura, giocattoli, latte, tubi, cavi... La plastica può essere fusa ,ridotta in pasta molle e colata dentro stampi Per ottenere nuovi oggetti. I sacchetti di plastica sono generalmente fatti di polietilene( derivato del petrolio che sono proibiti dal 2010

Consumi e rifiuti Possiamo dire di vivere in un'epoca contraddistinta dal consumismo. In questa civiltà dei consumi raggiunta la soddisfazione dei bisogni essenziali, si assiste ad una corsa spesso sfrenata di ciò che è superfluo eccesso di consumi Consumi inutili CONSUMISMO consumi con sprechi

Uno degli effetti più gravi del consumismo è la produzione giornaliera di montagne di rifiuti che è necessario raccogliere e smaltirearrecando il minor danno possibile all'ambiente Il miglior smaltimento dei rifiuti è produrne di meno poiché in questo modo si evitano sprechi ed inquinamento. Riciclare significa trasformare i rifiuti in materia prima per creare nuovi prodotti. Facendo la raccolta differenziata, sia con i cassonetti stradali che con la raccolta porta a porta,e poi riciclando proteggi l'ambiente in due modi: dai una mano a non utilizzare altre risorse naturali a ridurre l'energia utilizzata e i gas effetto serra prodotti dall'eliminazione dei rifiuti

Nuova vita per i rifiuti Il seguente diagramma evidenzia la produzione dei rifiuti solidi e liquidi delle varie attività umane che inquinano aria acqua e suolo. Residui organici 14% Contenitori di vetro 7% Carta cartone giornali e riviste 9% Plastica 26% Altro 24% Involucri metallo 4%

I rifiuti al tempo dei nonni e bisnonni. Viviamo ormai nell’era dei rifiuti e ci riesce difficile immaginare come vivere senza il servizio di raccolta della spazzatura. Eppure, per i nostri bisnonni ed i nostri nonni, (almeno in campagna) ciò rappresentava la normalità. Essi praticavano a modo loro, la “raccolta differenziata”, di cui potevano sperimentare in prima persona i benefici effetti. Abbiamo attraverso il seguente questionario visto come tutto ciò avveniva. Quando eri bambino quali rifiuti producevano le famiglie? Dove venivano collocati i rifiuti? Esistevano i cassonetti per la raccolta? Avanzava cibo? A chi veniva dato il cibo avanzato? I vestiti smessi venivano buttati via? Le bottiglie di vetro, dopo l’uso che fine facevano? E la carta ed il cartone? particolari. Quali concimi venivano usati per gli orti e per i campi? Da bambino, quando andavi a fare la spesa in quali contenitori venivano messi i prodotti che acquistavi? con che materiale era fatta la borsa con cui andavi a fare la spesa?

Questo é ciò che abbiamo scoperto dopo aver sottoposto il questionario in famiglia . Le famiglie producevano pochi rifiuti, non si sprecava quasi niente; si buttavano solo alcuni rifiuti organici perché anche gli avanzi alimentari venivano dati come cibo per gli animali. La pasta, lo zucchero, il sale ed altri alimenti venivano comprati sciolti, li impacchettavano nella carta che poi si bruciava nella stufa. I rifiuti organici venivano gettati in una buca, la letamaia, dove si decomponevano. Diventati concime venivano sparsi sui terreni coltivati. Non esistevano i cassonetti per la raccolta differenziata, quasi tutto veniva riciclato, riusato,consumato. Non si avanzava cibo, i resti non mangiabili venivano dati agli animali. Le massaie erano molto attente a non sprecare il cibo: il pane secco si grattugiava e si inventavano ricette per riutilizzare i resti alimentari. I vestiti smessi non venivano buttati via, venivano riutilizzati per i più piccoli, dati alle persone bisognose. I vestiti usurati diventavano stracci per le pulizie domestiche o dati allo straccivendolo che passava di paese in paese . Le bottiglie ed i contenitori di vetro si conservavano per essere riutilizzati o venivano riconsegnati al venditore. Le pentole di rame o stagno bucate o rotte fatte risistemare dallo stagnino. La carta ed il cartone venivano bruciati nelle stufe Per concimare gli orti e i campi si utilizzava il letame prodotto dai buoi e dalle mucche; la cenere si spargeva sul terreno per renderlo più soffice e per sbiancare il bucato che veniva fatto a mano. I prodotti acquistati venivano avvolti e riposti in borse di stoffa, in cestini di vimini o di paglia; i più ricchi avevano borse di cuoio.

L‘arte dello stagnino Verso la fine degli anni Quaranta, con l'avvento del consumismo e lo sviluppo della tecnologia e della meccanica, spariva quasi definitivamente la figura dello stagnino quell'omino dalla pelle quasi sempre scura e con i vestiti impregnati di un acre odore di fumo che, di quando in quando, faceva la sua apparizione nelle piazze e nei vicoli dei nostri paesi, annunciando il suo arrivo con il caratteristico grido divenuto famigliare in tutte le contrade Generalmente, dopo aver girato di porta in porta per offrire i propri servigi, si piazzava con la sua modesta attrezzatura al centro del paese in modo che anche la gente che non aveva potuto contattare, lo potesse vedere e potesse poi portargli qualche pignatta da riparare. Quello strano personaggio attirava attorno a sè frotte di bambini curiosi di vederlo all'opera. La sua attività era un poco particolare: lo stagnino esercitava infatti un'arte che era la sintesi di mestieri diversi: egli doveva essere contemporaneamente lattoniere e fabbro, carpentiere in ferro e artigiano in grado di fare un po' di tutto.

Oltre che per l'innata simpatia e per la ventata di novità che sapeva portare nei paesi, lo stagnino veniva atteso dalla gente con impazienza per l'indubbia utilità sociale ed economica della sua presenza: oggigiorno si vive in una civiltà dello spreco dove vige l'abitudine all'"usa e getta"; in quel periodo, invece, si cercava di risparmiare e di recuperare il più possibile, in quanto la popolazione usciva da una guerra dura e sofferta e nessuno poteva permettersi il lusso di disfarsi di una padella solo perchè il manico si era staccato. Data la modesta entità dei mezzi di trasporto di allora (molti disponevano solo di una vecchia bicicletta), l'attrezzatura che gli stagnini si portavano appresso consisteva di pochi pezzi: una forgia (formata da una rudimentale elica azionata da una manovella - che doveva funzionare come ventilatore - per produrre l'aria necessaria a ravvivare un fuocherello acceso con la carbonella); alcune pinze di varie dimensioni (servivano per afferrare le ciotole contenenti lo stagno fuso oppure per manipolare i pezzi arroventati sul fuoco); un paio di robuste cesoie per ritagliare le lamiere e alcuni punteruoli necessari per bucare i fogli di latta o le parti metalliche da unire attraverso chiodi

Lo straccivendolo Al contrario degli altri ambulanti, il cenciaiolo o straccivendolo non offriva nessuna prestazione di manodopera, ma girava in paese per raccogliere principalmente ossa, ferro e stracci; alcuni  giungevano spingendo un carretto a due ruote, altri su un carro trainato dal cavallo. Raccoglieva materiale di scarto e in cambio offriva: filo, aghi, ditali, pettini grandi o piccoli, mollette per capelli, sapone, ed altri oggetti  che custodiva in una cesta. I bambini, quando lo vedevano arrivare, correvano da tutte le parti per cercare qualche cosa da dargli. In cambio ottenevano dolciumi o le ricercatissime biglie .