Giuseppe Ungaretti.

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Giuseppe Ungaretti

Cenni biografici 1888 nasce ad Alessandria d’Egitto 1912 Parigi 1914 Italia e I Guerra mondiale 1918 Parigi 1921 Roma al Ministero degli Esteri 1936 San Paolo insegnante di italiano all’università 1939 morte del figlioletto 1942 Roma insegna letteratura italiana all’università 1970 muore a Milano

La vita 1888 - Giuseppe Ungaretti nasce il 10 febbraio 1888 ad Alessandria d’Egitto (dove, dodici anni prima, era nato anche Marinetti) da genitori lucchesi. Il padre, che lavora come operaio nel canale di Suez, muore quando il poeta ha appena due anni, e la madre, Maria Lunardini, continua a gestire un forno alla periferia delle città, ai confini con il deserto.

1912 - Ungaretti si trasferisce a Parigi, dove studia per due anni alla Sorbona, senza tuttavia laurearsi. Intanto frequenta i maggiori esponenti delle avanguardie: Apollinaire, Picasso, Braque, De Chirico, Modigliani e, nei loro frequenti soggiorni a Parigi, Soffici, Papini, Palazzeschi, Marinetti, Boccioni.

1914 Rientra in Italia per prendere un titolo di studio: l'abilitazione all'insegnamento della lingua francese. Si sposta poi a Milano dedicandosi all'insegnamento della lingua francese in una scuola secondaria e scrive le sue prime poesie: faranno parte della sezione Ultime che apre L'Allegria. Partecipa alla campagna interventista ed infine si arruola volontario combattendo sul Carso.

1915 Pubblica le prime liriche su Lacerba nel febbraio, in aprile, in maggio. Viene richiamato e inviato sul fronte del Carso e su quello francese dello Champagne. La prima poesia dal fronte (nella raccolta Porto Sepolto) è datata 22 dicembre 1915. 1917 Combatte in Francia sul fronte della Champagne.

1918-21 Vive a Parigi, lavorando presso l’ambasciata italiana e scrivendo corrispondenze per il "Popolo d’Italia" (il giornale di Mussolini). Sposa Jeanne Dupoix, dalla quale avrà due figli, Anna Maria e Antonietto. 1923 La difficile condizione economica lo induce a trasferirsi a Marino nei Castelli Romani. 1925 Egli aderì al fascismo firmando il Manifesto degli intellettuali fascisti 1928 E' l'anno della piena conversione alla religione cattolica.

1936 Accetta l’incarico di insegnare Letteratura italiana all’Università di San Paolo in Brasile. 1939 In Brasile è colpito da un grave lutto: la morte del figlio Antonietto, di soli nove anni, dovuta ad una appendice mal curata. Due anni prima era morto il fratello Costantino. Di queste e delle altre dolorose esperienze di quegli anni rimane una profonda traccia nella prima raccolta poetica del dopoguerra Il dolore del 1947.

1942 Rientra in Italia, dopo che il Brasile ha dichiarato guerra all'Asse, di cui fa parte l'Italia. E' nominato Accademico d'Italia (la sua adesione al fascismo fu tempestiva e non subì mai grossi ripensamenti); gli viene conferito un insegnamento universitario a Roma per "chiara fama".

1970 Dopo una vecchiaia attivissima, costellata di viaggi, premi, conferenze nella quale Ungaretti recita volentieri la parte di protagonista e di simbolo enfatico del "poeta", muore a Milano nella notte fra il 1 e il 2 giugno.

Principali opere 1916 Porto sepolto, nucleo originale della raccolta “Allegria di naufragi” del 1919 ripubblicata nel 23 con prefazione di Mussolini 1933: 2° raccolta “Sentimento del tempo” 1947: 3° raccolta “Il Dolore” Le ultime raccolte sono “La Terra Promessa”, “Un Grido e Paesaggi” e “Il Taccuino di un vecchio” del 1960 Tutta la sua produzione poetica fu raccolta nel 1969 nel volume “Vita di un uomo”

I riferimenti poetici Crepuscolari e futuristi per la voglia di innovare la propria espressività Rimbaud e la poesia francese per il gusto dell’analogia, della parola evocatrice, del simbolismo

Le poesie di guerra Allegria di naufragi Al centro della raccolta è l'esperienza della Grande Guerra combattuta dal poeta in trincea come interventista e volontario. Infatti, l'Allegria si presenta come un diario del tempo di guerra, e ognuno dei componimenti è seguito dall'indicazione del luogo e della data. Le liriche del Porto Sepolto sono tutte state scritte in trincea su “cartoline, margini di vecchi giornali, spazi bianche di care lettere ricevute”, foglietti su cui appuntava le sensazioni ed emozioni del momento

La poesia assume la forma di un viaggio La poesia assume la forma di un viaggio. Il viaggio rappresenta la volontà di rialzarsi nonostante gli orrori della guerra mondiale, mentre il termine naufragio significa la crisi avvertita da un'intera generazione durante il conflitto. Di fronte all’orrore della guerra la reazione è duplice: da un lato lo assalgono dolore e angoscia, dall’altro prova il bisogno di reagire alla morte, attaccandosi alla vita, ai compagni e a tutte le cose della natura fino quasi ad annullarsi in esse La poesia parla di morte e vita ed è il mezzo per affermare la propria dignità e umanità, per ritrovare se stessi dopo la catastrofe.

Le poesie di guerra L’uomo posto di fronte a situazioni estreme si attacca ad un vitalismo disperato, all’amore, alla fratellanza con chi condivide la tua pena Condizione esistenziale scarnificata come le pietre del Carso

Il Linguaggio Opera una radicale rottura con la tradizione, ma per necessità vitale. Di fronte all’umiliazione all’annientamento dello spirito causato dalla guerra trova riscontro una lingua altrettanto essenziale, frantumata, con versi di una sola parola Sintassi scardinata, senza punteggiatura(sostituiti dagli a capo) e dalle maiuscole, senza nessi (lezione del futurismo) si procede per analogie

La parola Uso di un lessico povero semplice e aspro I versi brevi portano al dominio dello spazio bianco, che suggerisce pause, silenzi Ma danno anche enorme importanza alla parola, che isolata emerge dallo spazio e diviene rivelatrice ed evocatrice di immagini, di sensazioni, diviene “parola chiave”

Sentimento del tempo Dopo la I guerra mondiale U. adegua la sua poetica al nuovo clima politico e culturale di ritorno all’ordine Abbandona le originarie idee anarchiche e si avvicina al Fascismo e alla fede cristiana Il risultato è una raccolta poetica molto + tradizionale, con una versificazione classica e tematiche religiose

Principali cambiamenti Versi tradizionali (endecasillabi, novenari…) Sintassi complessa, molte subordinate Torna la punteggiatura Lessico difficile, letterario,criptico, elevato Raramente usa il presente e la I persona Analogie complesse, singolari, ermetiche Ambientazione romana, miti classici, atemporalità Ermetismo Porterà all’…

Il linguaggio ermetico In sé da simulacro a fiamma vera  Errando, giunse a un prato ove  L’ombra negli occhi s’addensava Delle vergini come  Sera appiè degli ulivi;  Distillavano i rami  Una pioggia pigra di dardi,  Qua pecore s’erano appisolate Sotto il liscio tepore,  Altre brucavano  La coltre luminosa;  Le mani del pastore erano un vetro  Levigato da fioca febbre. (da “L’isola” Sentimento del tempo)

Il Dolore 3° raccolta e ancora cambiamenti Avvenimenti politici e privati mutano l’animo del poeta. U. abbandona la ricerca metafisica e si cala nuovamente nella tragica realtà di tutti i giorni La II guerra mondiale, la deportazione di connazionali ebrei e dissidenti influisce enormemente sul suo spirito, che diventa più cupo e addolorato. (dolore pubblico) Morte del fratello e poi anche del figlio. (dolore privato) Questi eventi lo sconvolgono.