L’approccio pragmatico della comunicazione (Gruppo di Palo Alto; Watzlawick et al. 1967) Assunti di base Interesse per gli effetti comportamentali delle interazioni comunicative Osservazione dei fenomeni nel “qui ed ora” Mente come “scatola nera” Causalità circolare Non si occupa del problema dell’intenzionalità e del significato
Definizione del Sé e dell’altro Nella comunicazione oltre alla trasmissione di contenuti, ognuno di noi definisce la relazione con l’interlocutore e implicitamente sé stesso: “Ecco come mi vedo in rapporto a te in questa situazione” La comunicazione umana consente tre possibili reazioni da parte del ricevente R alla definizione che l’agente A ha dato di sé
R accetta (conferma) la definizione che A da di sé. Principali effetti pragmatici della conferma: Garantisce sviluppo e stabilità mentali/emotive Favorisce la consapevolezza di sé
R rifiuta la definizione che A da di sé. RIFIUTO R rifiuta la definizione che A da di sé. Effetti pragmatici del rifiuto Il rifiuto, non importa quanto possa essere doloroso, presuppone il riconoscimento, sia pure limitato, di quanto si rifiuta e quindi non nega la realtà del giudizio di A su di sé. Certe forme di rifiuto possono essere costruttive (es. rifiuto dello psichiatra della definizione che il paziente con problemi di autostima di sé); altre sono potenzialmente patogene (es. le famiglie dove si sviluppano i disturbi alimentari sono caratterizzate da alto tasso di rifiuti (Selvini Palazzoli, 1980).
DISCONFERMA “Se fosse realizzabile, non ci sarebbe pena più diabolica di quella di concedere a un individuo la libertà assoluta dei suoi atti in una società in cui nessuno si accorga mai di lui” (W. James) La disconferma non si occupa della verità o della falsità della definizione di sé data da A ma piuttosto nega la realtà di A come emittente del messaggio. Se il rifiuto equivale al messaggio “Hai torto”, la disconferma in realtà dice: “Tu non esisti”.