“Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
E' CORRETTO PREGARE GESU' CRISTO?.
Advertisements

INCONTRO GENITORI “PRIMA COMUNIONE” MARZO 2009
dal buio del peccato alla LUCE del Perdono!
IL REGNO È IN MEZZO A NOI FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO vangelo di Luca IL REGNO È IN MEZZO A NOI Anastasi FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO.
Domenica VIII 27 febraio 2011 Musica: Liturgia sefardita
Domenica VII tempo ordinario 20 febbraio 2011.
30a Tempo ordinario A. 1° lettura, che è sempre in confronto col vangelo.
Compieta Sabato O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. * Come era nel principio,
Verso le altezze della mistica paolina
XXXI domenica T.O. - A Mt 23,1-12 Il più grande tra voi sia vostro servo; chi si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato…
La Novena di Natale L'Emmanuele 23 dicembre.
DOMENICA 17 ANNO A Chiediamo la Pace del Regno ascoltando “Et in terra pax” della Messa in Si minore di Bach.
del fango sopra gli occhi,
“Andando fate discepoli … “(Mt 28,20)
SE TU SEI CON ME OH SIGNORE IO NON TEMERO ALCUN MALE … SE AL MIO FIANCO TU RESTERAI IO CAMMINERO’ SICURO NEI TUOI PASSI TUOI GESU’
Dialogando con il Padre nostro.
Gesù è modello del chierichetto
Il Papa ai catechisti: siate creativi, non abbiate paura
Dodici motivi per predicare
16.00 Anno della Fede Papa Francesco ha dedicato lUdienza Generale di mercoledì 26 giugno 2013 in Piazza San Pietro alla Chiesa Tempio dello.
4° INCONTRO 25 ottobre 2012.
La Confessione.
Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente (Mt 22,37) P Una volta per strada ho visto una anziana: era.
Ho bisogno d’incontrarti nel mio cuore, di trovare te di stare insieme a te
La missione dei dodici Fratelli di Gesù «LECTIO DIVINA »
Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico...” (Mt 5,43) “...ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per.
Gesù vede la figura di Giovanni e il suo segno come “sacramento” della figura compassionevole di Dio e come chiamata a una respoinsabilità libera dalle.
Tu sei il mio Figlio, che amo
Io sono con voi!.
Beati i misericordiosi. Beati i misericordiosi.
8.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana del Regina Cæli dal Palazzo Apostolico di piazza san Pietro nella IV b domenica di Pasqua.
Alcuni buoni motivi per conoscere Gesù.
IL PERDONO CRISTIANO GUARISCE.
P R E C I S A Z I O N E Queste NON sono le letture originali della Messa : si tratta di mie rielaborazioni, comunque abbastanza aderenti ai testi. I S.
AMARE DIO E GLI UOMINI ! B E L L A N O T I Z I A
U N A R O C C I A S I C U R A ! P R E C I S A Z I O N E Queste NON sono le letture originali della Messa : si tratta di mie rielaborazioni, comunque abbastanza.
12°incontro
4a Domenica di Avvento A 22 dicembre 2013
L’AMORE DI DIO È IN MEZZO A NOI
Parola di Vita Aprile 2014.
2° INCONTRO 15 ottobre 2014.
MATTEO 6,1-18 “State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non avrete ricompensa presso.
Domenica XXX 26 ottobre 2014 tempo ordinario Anno A
Questo è una rielaborazione sulle letture della Messa
Riflessioni sulla preghiera
Rendere a Dio (moltiplicati) i sui doni
febbraio 2014 Papa Francesco ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus in Piazza San Pietro nella VI Domenica del Tempo Ordinario.
II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
18.00.
La consegna del Padre Nostro
XXXI domenica T.O. - A Mt 23,1-12 “Il più grande tra voi sia vostro servo; chi si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato…”
Parola di Vita Ottobre
“Perdonaci come noi perdoniamo i nostri debitori”
P R E C I S A Z I O N E Queste NON sono le letture “originali” della Messa : si tratta di mie rielaborazioni, comunque abbastanza aderenti ai testi. I.
AMATE GLI ALTRI ! B E L L A N O T I Z I A
9.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di Piazza San Pietro nella XXXI Domenica del Tempo.
7.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di piazza san Pietro nella VI a domenica del Tempo.
PERCHÉ E COME DOVREI PARLARNE AGLI ALTRI
febbraio 2015 Papa Francesco Omelia durante la visita alla Parrocchia di S.Michele a Pietralata nella V Domenica del Tempo ordinario/
IL REGNO È IN MEZZO A NOI FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO vangelo di Luca IL REGNO È IN MEZZO A NOI Pasqua nel Sepolcro FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO.
7.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di piazza san Pietro nella VII a domenica del Tempo.
Anno C Settima domenica tempo ordinario tempo ordinario Settima domenica tempo ordinario tempo ordinario 18 febbraio 2007 Musica della sinagoga ebraica:
Domenica XXV 21 settembre 2008 tempo ordinario
Esercizi spirituali 2015 Con quale emozione sono arrivato?
Un inarrestabile Rivoluzionario....
PARROCCHIA SAN VALENTINIANO VESOCOVO BANZANO DI MONTORO (AV)
13.00 Giubileo della Misericordia dei ragazzi.
Giubileo della Misericordia Papa Francesco Udienza del 16 dicembre 2015 in piazza San Pietro I segni del Giubileo Papa Francesco Udienza.
VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO a
Transcript della presentazione:

“Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” VII Domenica A “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” Mt 5, 38-48

Preghiera iniziale Donaci, Signore, il tuo Spirito! Riempi i nostri cuori di sano disagio perché, col tuo aiuto, possiamo cogliere la povertà di espressioni e modi di pensare che risuonano continuamente nei nostri ambienti, nelle nostre famiglie e forse anche nella nostra comunità. A chi ci dice: «Tenetevi cari i vostri amici, perché altrimenti potrete rimanere soli!» Tu oggi ci dici: «Fatevi sempre nuovi amici, così tanti non saranno più soli!» A chi ci dice: «State attenti ai compagni cattivi, perché vi possono creare fastidi!» Tu ci dici: «Createvi dei fastidi per i compagni cattivi. Il bene deve essere diffuso». A chi ci dice: «Mettetevi insieme a quelli bravi, a quelli educati». Tu oggi ci dici: «State vicino a quelli più in difficoltà, ai più timidi, ai più poveri, a quelli presi in giro da tutti». Solo così sarai operatore del Regno collaborando con me a rendere reale il mio sogno sul mondo.

MT 5, 38 Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. 39 Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l'altra, 40 e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41 E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. 42 Da' a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle. 43 Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. 44 Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, 45affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 46 Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? 47 E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 48 Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Contesto e domande * Sulla scia del brano che precede quello odierno, Mt 5, 38-48 completa la serie delle cosiddette “antitesi” che Gesù stabilisce tra l’interpretazione riduttiva della Torah (“Avete inteso che fu detto”) e la novità della sua proposta (“Ma io vi dico”).  * Matteo 5, 38-48, come il parallelo di Luca (6, 27-36), è condizionato dal rapporto conflittuale della prima chiesa con l'ambiente circostante. Ma Il valore etico e religioso del brano va oltre la situazione storica. * La situazione/composizione della Comunità di Matteo porta a domandarsi: “Che cosa differenzia il cristiano rispetto a pagani e pubblicani, a indifferenti e non credenti? Il “Ma io vi dico” di Gesù introduce la “differenza cristiana”.

vv. 38-42: “Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e vv. 38-42: “Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. 39 Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l'altra, 40 e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 41 E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. 42 Da' a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle”. I vv. 38-42 presentano la quinta antitesi (?), cioè il passaggio decisivo dalla giustizia restituiva (che blocca la vendetta, sì, ma non conduce necessariamente all'amore) all'amore fattivo, che segna la “differenza cristiana” e che San Paolo esprime con le parole: “non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene” (Rm 12, 21; cf 1Pt 3,9).

v. 38-39a: “Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e. dente v. 38-39a: “Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente… Ma io vi dico di non opporvi al malvagio, anzi…”. L'intenzione originaria di questa norma (“Legge del taglione”)- che stabiliva la corrispondenza tra danno subìto e reazione - era quella di limitare e controllare la vendetta (cf Es 21, 22-25; Lv 24, 20; Dt 19, 21; Es 21, 18-19). Nella tradizione sapienziale biblica tuttavia già si intravede un superamento del principio del taglione (Gb 31, 29; Pr 20, 22; 25, 21-22; Sir 28, 1-7). La proposta evangelica (“Ma io vi dico”) radicalizza la soluzione sapienziale.

v. 39b: “ …anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu v. 39b: “ …anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l'altra”. È il primo dei tre casi esplicativi dell'antitesi fondamentale: il manrovescio (gli altri: la tunica in tribunale, l'angheria (romana) e due casi ulteriori: l'elemosina e il prestito). Il manrovescio sulla guancia destra pare fosse considerato nell'ambiente giudaico particolarmente ingiurioso (cf il Servo del Signore, Is 50, 6; Mt 26, 67). Il v. 39b si riferisce ai casi di esplosione violenta nelle relazioni della vita quotidiana: * quella evidente * quella quotidiana e sottile che si consuma all’interno delle relazioni e che – senza spargimento di sangue e senza far volare schiaffi - lascia il cuore profondamente ferito. Insomma, la violenza che comincia “in forma nascosta o appena visibile, che si insinua di soppiatto in uno sguardo, un atteggiamento, delle parole” (André Wénin).

v. 40: “a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la v. 40: “a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello”. Il caso intravisto nel v. 40 riguarda un processo per pignoramento (Cf, Es 22, 25-26: la normativa biblica a proposito dei pegni e Es 21, 24: a proposito del prestito). Il mantello spesso era per i poveri la sola coperta durante la notte, per cui nella legge mosaica fu ordinato che, se il mantello veniva dato in pegno, la sera fosse reso al suo possessore (Es 22,26-27).

v. 41: E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per v. 41: E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Il v. 41 si riferisce a prestazioni coatte, ad angherie* , alla violenza dell’abuso, del piegare la volontà dell’altro a fare ciò che vogliamo noi. E l’ambito dell’abuso abbraccia il piano fisico e sessuale, psicologico e spirituale. v. 42: “Da' a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle”. La “novità/differenza” portata da Gesù viene estesa anche all’ambito economico che scatena facilmente cupidigia e violenza e che può configurarsi anche come pressione e insistenza per ottenere denaro e prestiti. * L'angheria in senso tecnico è un diritto per cui l'occupante può richiedere a gente del posto l'accompagnamento per guidare soldati in marcia o funzionari in viaggio. Spesso questa angheria prevedeva anche la fornitura di animali da soma per il trasporto delle cose e c'erano anche stravolgimenti a scopi diversi previsti dal “diritto di angheria”(cf Mt 27, 32, il cireneo).

vv. 43-44: “ Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e vv. 43-44: “ Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”. Siamo alla sesta antitesi (?): l'amore dei nemici (cf Lc 6, 27-28.32-36). C’è intanto da notare che Mt – che qui ripropone un comando sull’amore già presente nella Torah (Lv 19,18) aggiunge “…e odierai il tuo nemico”. L’aggiunta di Mt, pur non riscontrandosi letteralmente in nessun testo biblico, riflette la nozione ristretta e limitativa di “prossimo” sottesa al dettato del comando biblico “amerai il tuo prossimo”, che si traduce spesso in una ostilità verso gli stranieri e nemici religiosi. In questi vv. la serie delle antitesi (la “differenza/novità” portata da Gesù) raggiunge il suo vertice. L'amore del prossimo, esteso anche ai nemici, diventa il criterio per la perfetta attuazione della volontà di Dio rivelata e resa possibile da Gesù. In Lv 19, 2 c'era il germe di quello che ora è in Matteo 5, 48. Qui c'è una dilatazione del destinatario dell'amore! Gesù chiede ai credenti di non chiudersi in ciò che è omologo, simile, reciproco, autoreferenziale: di andare oltre l’amare chi già ci ama e il salutare solo i propri fratelli.

v. 45: “…affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”. Vivere l’amore del nemico significa essere immersi nell’amore di Dio che in Cristo si è manifestato come amore per i nemici. Solo questa prassi (amore per i nemici) rigenera il credente, lo rende appartenente a Dio e somigliante a Gesù Cristo. Alveo e matrice di questa nascita alla somiglianza con Dio (cf. v. 48) è l’esperienza dell’amore universale di Dio, del suo amare buoni e cattivi, della sua bontà incondizionata. vv. 46-47: “Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?” La “differenza cristiana” sta nell’ osare l’alterità, avere il coraggio della diversità e vincere con l’amore la paura del diverso e dell’altro. Fattore di violenza è l’assolutizzazione del medesimo, dell’identico, che si può tradurre nella riduzione delle relazioni sociali alla mera materialità del dato naturale: esaltazione della consanguineità e dell’omogeneità del dato etnico.

v. 48: “Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre v. 48: “Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste”. Di quale “perfezione” si tratta? Non della perfezione frutto scrupolosa osservanza di un codice di leggi, come nella tradizione giudaica e neppure della tensione ideale verso i più alti valori etici come nell'ellenismo. La chiamata ad essere perfetti è dono e compito per quelli che hanno ascoltato e accolto la novità portata da Gesù ed esposta nelle antitesi e che si sono messi alla sua sequela (cf Mt 19, 21). Il v. 48 riassume anche il filo conduttore dell'intera sezione di Mt 5, 21-48. Essa richiama l'invito rivolto ai discepoli perché riproducano nel proprio modo di amare i tratti caratteristici dell'amore benigno e misericordioso di Dio: 5, 45 (cf Mt 22, 38-40).

Preghiamo con Matteo 5, 38-48 Signore, quanti sconti mi faccio nella vita di ogni giorno e nelle relazioni quotidiane, rispetto al Vangelo di oggi! Tu mi chiedi di “non oppormi al malvagio”. Ed io addirittura faccio a gara, talvolta, per “far male di più”, per lasciare un segno più visibile della mia voglia di non darla per vinta! “Amate i vostri nemici”, mi dici”. Ed io cerco mille scuse per svuotare dall’interno questo tuo invito. “Pregate per quelli che vi perseguitano!” Sì, questo sono disposto a farlo, ma solo perché mi costa poco e, in fondo, mette a posto la mia coscienza. Cosa è in fondo una preghiera, soprattutto quando non mi sento impegnato con le parole che dico? Sono consapevole, Signore, della fatica che comporta l’accogliere come regola di vita il Vangelo di oggi. Aiutami a non dichiararmi subito fuori gioco. Metti dentro di me la voglia di continuare a provarci. In fondo, qualche volta che, col tuo aiuto, ho provato a “fare il primo passo”, Tu non hai tardato ad aprire davanti a me orizzonti nuovi e relazioni insperate. Amen.