MEDIAZIONE LINGUISTICO CULTURALE E SISTEMA SANITARIO NAZIONALE: MEDIARE SI PUÒ! Rosalia Maria Da Riol S.O.C. Centro Coordinamento Regionale Malattie.

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MEDIAZIONE LINGUISTICO CULTURALE E SISTEMA SANITARIO NAZIONALE: MEDIARE SI PUÒ! Rosalia Maria Da Riol S.O.C. Centro Coordinamento Regionale Malattie rare Azienda Ospedaliero-Universitaria, Udine Trieste 24.10.2012

MEDIAZIONE LINGUISTICO CULTURALE La mediazione linguistico-culturale nasce in Italia verso l'inizio degli anni Novanta: Naga a Milano, il Cospe a Bologna, cui si deve il primo convegno di una certa rilevanza sul tema ("Immigrati/risorse", Bologna, 1993) il Centro per la Salute delle Donne Straniere e dei loro Bambini sempre a Bologna, attivo dal 1991 il Centro Alma Mater di Torino che dal 1990 forma e utilizza mediatrici culturali per l'accoglienza di donne straniere.

L’intensificarsi dei flussi migratori L’aumentato impatto dei residenti stranieri sui servizi I ricongiungimenti familiari, che hanno fatto arrivare donne e bambini in un panorama prima esclusivamente maschile la mediazione linguistico-culturale si è diffusa rapidamente, ed in modo completamente disomogeneo tra le varie Regioni, tra le città e tra zone e servizi di una stessa città. In molte Regioni del Centro-Nord, in ogni caso, ospedali, consultori, istituti scolastici, uffici comunali possono contare sulla presenza, programmata o saltuaria, di mediatori linguistico culturali.

QUADRO NORMATIVO "mediatore linguistico-culturale" 1990 : circolare del Ministero dell'Istruzione n°205 (26 luglio 1990), "Accoglienza ed integrazione scolastica degli alunni stranieri", che parla dell'impiego di mediatori madrelingua per agevolare la comunicazione nell'ambito scolastico e i rapporti scuola- famiglia. I mediatori non sono ulteriormente descritti, né se ne definiscono ruoli e competenze. 1998, Dlgs. 286/98 "Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero", per ritrovare in un testo di legge cenni alla figura del mediatore linguistico culturale. Gli art. 36 e 40 citano esplicitamente il ricorso a mediatori culturali, ipotizzando anche la soluzione operativa, che diverrà in effetti quella più frequente, di convenzioni tra gli enti pubblici e associazioni del privato sociale. mediatori "qualificati", sottintendendo che a svolgere tale funzione non possono essere volontari improvvisati, ma professionisti titolari di uno specifico percorso formativo; ( mediatori interculturali) legge 189/2002, la cosiddetta "Bossi-Fini” non introduce novità rilevanti sul tema.

Alcune Regioni e alcune amministrazioni locali, a fronte del sostanziale vuoto normativo nazionale, hanno prodotto leggi e regolamenti sul tema, per fissare definizioni, funzioni, percorsi almeno sul proprio territorio. Sono 10 le Regioni che hanno prodotto leggi sulla mediazione linguistico-culturale (9 regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano)

DGR n. 3062- 15 dicembre 2006 : approvato il “Regolamento per la tenuta e la revisione dell’Elenco regionale dei mediatori culturali”, previsto dall’articolo 25, commi 6 e 7, e dall’articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2005, n. 5 (Norme per l’accoglienza e l’integrazione sociale delle cittadine e dei cittadini stranieri immigrati). Il regolamento determina le condizioni di accesso allo status di mediatore culturale e stabilisce le modalità di iscrizione all’elenco. mediatore culturale l’operatore sociale che favorisce i contatti delle cittadine e dei cittadini stranieri immigrati con le istituzioni, ne agevola i rapporti interindividuali e l’accesso ai servizi pubblici e privati e li assiste nel collegamento con il mondo del lavoro, agendo nel rispetto dell’autonomia degli individui stessi e con equidistanza fra le parti.

Luglio 2008 abrogazione della legge regionale 4 marzo 2005, n. 5 Bando per l’attivazione dei corsi di aggiornamento per mediatori culturali iscritti all’Elenco regionale Elenco regionale dei mediatori Luglio 2008 abrogazione della legge regionale 4 marzo 2005, n. 5 (Norme per l’accoglienza e l’integrazione sociale delle cittadine e dei cittadini stranieri immigrati)

La mediazione linguistico-culturale: una breve definizione Dispositivo funzionale alla comunicazione tra utenti di gruppi minoritari e operatori di enti e servizi. Metodo di interazione tra le parti con l’obiettivo di facilitare la relazione e avvicinare i soggetti creazione di uno spazio di compromesso (G. Capitani)

ARTICOLAZIONI NEL SERVIZIO DIVERSE FUNZION I ORIENTATIVO/INFORMATIVA LINGUISTICO/COMUNICATIVA PSICO/SOCIALE, PROMOZIONE DELLA SALUTE, RIVENDICATIVA, DEI CONFLITTI, TESTIMONIANZA CULTURALE, ANIMAZIONE INTERCULTURALE... MEDIAZIONE TRIADICA MEDIAZIONE DI FRONT-OFFICE (SETTING) MEDIAZIONE FISSA O SU CHIAMATA TRADUZIONE DI TESTI I PERCORSO FORMATIVI LA PROVENIENZA DEI MEDIATORI MEDIATORE STRANIERO o MEDIATORE ITALIANO MEDIAZIONE CON O SENZA PROFILO PROFESSIONALE

Come nasce il dispositivo di mediazione culturale all’interno di un servizio sanitario? Risposta a un bisogno espresso dagli operatori o all’analisi dei dati di accesso. Esistenza del bisogno e consapevolezza del bisogno non vanno necessariamente di pari passo. E’ molto frequente negli operatori la sottovalutazione dei rischi derivanti da una cattiva gestione della comunicazione.

… alcune testimonianze e punti di vista “il mediatore culturale non abbiamo nemmeno mai avuto occasione di chiamarlo perché più o meno ci si intende, eh?” (Medico, Ser.T) “” c’è il cugino che parla italiano……” ostetrica “Tanto, diciamocelo, gli italiani si arrangiano per farsi capire. A dar soldi per cosa…?” (Infermiera, Dip. di Chirurgia) “mi ha fatto si con la testa……tutto a posto” infermiera neonatologia “ acqua? Probabilmente vuol bere!…”ostetrica

La portata trasformatrice della mediazione di sistema Nella pratica quotidiana, si è diffuso un meccanismo di delega e di deresponsabilizzazione degli operatori e delle istituzioni. L’accoglienza dell’utente straniero è esternalizzata: la mediazione così eseguita rischia di portare a un’involuzione della competenza culturale. “I servizi dichiarano l’incapacità (…) di confrontarsi con tutti i soggetti presenti sul loro territorio.” (Ceccatelli Gurrieri, 2006

A quali bisogni corrisponde la mediazione culturale? Comprensione linguistica Comprensione di atteggiamenti, Consentire agli operatori di esercitare pienamente la propria professionalità Mettere l’utente nelle condizioni di essere protagonista di un percorso Orientamento dell’utente a un uso appropriato dei servizi Preparazione alla gestione dei conflitti

SERVIZIO DI MEDIAZIONE Bronfenbrenner (1979 microsistema mesosistema esosistema macrosistema SERVIZIO DI MEDIAZIONE

SERVIZIO DI MEDIAZIONE Rilevazione e analisi dei bisogni Formazione e supervisione Promozione di salute di comunità Piano di comunicazione Sistema di gestione dei dati POLITICHE AZIENDALI SCRITTE SERVIZIO DI MEDIAZIONE

SERVIZIO DI MEDIAZIONE Rilevazione e analisi dei bisogni Formazione e supervisione Promozione di salute di comunità Piano di comunicazione Sistema di gestione dei dati POLITICHE REGIONALI POLITICHE AZIENDALI SCRITTE SERVIZIO DI MEDIAZIONE

AMBIENTE CULTURALE POLITICHE REGIONALI POLITICHE AZIENDALI SCRITTE SERVIZIO DI MEDIAZIONE

La mediazione come competenza diffusa eseguita collettivamente Ogni attore è responsabile di una parte di mediazione. La mediazione non compete solo al mediatore, ma a tutto il sistema: praticarla è compito di tutti. Sistema culturalmente competente (Migrant Friendly) La Dichiarazione di Amsterdam Verso ospedali .“migrant-friendly.” in una Europa diversa sul piano etno-culturale Migrazione, diversità, salute e ospedali

GRAZIE! la fi gura del mediatore è qualcosa in divenire, come un processo in divenire è la cultura stessa. GRAZIE!