Le risorse elettroniche in biblioteca Annalisa Bardelli.

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Le risorse elettroniche in biblioteca Annalisa Bardelli

Biblioteca automatizzata, elettronica, virtuale, digitale, ibrida…. n Ci sono vari termini usati a volte come sinonimi, a volte con significati diversi. Non c’è sempre uniformità nell’uso della terminologia. n Con biblioteca automatizzata solitamente si intende la biblioteca che ha automatizzato le procedure gestionali. I materiali posseduti possono essere cartacei, ma le attività di acquisizione, catalogazione e prestito sono gestite da un software. ( vedi Paul Gabriele Weston, Il catalogo elettronico, Carocci, 2002, p. 35 seg.)

Biblioteca automatizzata, elettronica, virtuale, digitale, ibrida…. n Il termine biblioteca elettronica a volte è usato come sinonimo di biblioteca automatizzata, altre volte per indicare una biblioteca che ha sostituito le raccolte cartacee con raccolte di documenti digitali. ( vedi: Carla Basili, Corrado Pettenati, La biblioteca virtuale, ed. Bibliografica, 1994, p. 13 oppure Weston, cit., p. 41 seg.)

Biblioteca automatizzata, elettronica, virtuale, digitale, ibrida…. n Il termine biblioteca ibrida indica una biblioteca che abbia raccolte parzialmente cartacee e parzialmente digitali, permettendo agli utenti la fruizione di entrambe per mezzo di servizi differenziati. biblioteca digitale n Con biblioteca digitale si indica una raccolta strutturata di documenti digitali.

Biblioteca automatizzata, elettronica, virtuale, digitale, ibrida…. n Il termine biblioteca virtuale si trova usato in genere con diversi significati. Da una parte come sinonimo di biblioteca automatizzata oppure di biblioteca digitale, dall’altra come sito web che offre una guida per l’ accesso a risorse selezionate.

Se cerchiamo su Google… n Utilizzando il servizio “define” di Google proviamo a cercare i termini indicati sopra: n “Biblioteca elettronica” non trova alcuna definizione n “Electronic library”: The term normally refers to web sites that provide access to public information like catalogs, e- books, databases, audio files etc. Also see cybrarian.

Se cerchiamo su Google…  “Biblioteca digitale” trova le definizioni che seguono:  Raccolta di testi elettronici resi disponibili integralmente (full-text) attraverso la rete. Ulteriori informazioni: 189, 385, /internet/leggi/internet2004/online/12_glossario.htm /internet/leggi/internet2004/online/12_glossario.htm  Termine usato per identificare: 1. le caratteristiche tecnologiche dei sistemi e dei servizi di biblioteca attualmente operanti su basi digitali; 2. i servizi che gestiscono informazione attraverso documenti digitali e/o digitalizzati di tipo e di provenienza diversi; 3. la biblioteca come potrà essere concepita in un prossimo futuro, totalmente basata su risorse e su servizi digitali.

Se cerchiamo su Google…  “Biblioteca virtuale”: biblioteca i cui documenti e servizi vengono condotti attraverso specifiche tecnologie informatiche. Alcune fonti fanno notare come il termine sia usato per indicare le possibilità di accesso in rete a risorse informative appartenenti a biblioteche e a sistemi bibliotecari diversi.  Questo ci dimostra che ancora non c’è accordo sull’utilizzo di questi termini; quando li si trova in un testo bisogna fare attenzione al significato che assumono di volta in volta.

Possesso o accesso? n La biblioteca tradizionale si basa sul possesso dei documenti, che all’occorrenza (just in case) mette a disposizione degli utenti. n Oggi una biblioteca spesso fornisce accesso ai documenti nel momento in cui l’utente li chiede (just in time).

Servizi interbibliotecari n Una forma di “just in time” è costituita dal prestito interbibliotecario e dal document delivery (fornitura di copie di documenti): entrambi i servizi sono resi possibili dal fatto che ormai quasi tutte le biblioteche rendono disponibili i loro cataloghi in rete.

Risorse elettroniche n Accesso ai documenti oggi significa anche accesso a banche dati oppure veri e propri documenti digitali, che possono essere su CD-ROM o DVD disponibili in biblioteca, in rete locale oppure accessibili tramite internet. Si parla di REL (risorse elettroniche locali) in caso di CD-ROM o DVD posseduti dalla biblioteca, di RER (risorse elettroniche remote) in caso di risorse poste su server esterni alla biblioteca a cui si ha l’accesso tramite la rete. n Questo pone le biblioteche di fronte a nuove possibilità ma anche a problemi completamente nuovi.

Digitalizzazione n Molte biblioteche si fanno promotrici della digitalizzazione di documenti cartacei, soprattutto quelli antichi. Questo permette di salvaguardare gli originali, spesso fragili, dalle continue consultazioni; permetto inoltre di far usufruire le immagini anche agli utenti remoti tramite internet.

Digitalizzazione n Sul portale Internetculturale ( curato dal Ministero per i beni e le attività culturali, è possibile avere una panoramica (anche se non completa) dei progetti di digitalizzazione realizzati o in corso di realizzazione oggi in Italia, nonché l’accesso ad alcuni documenti digitalizzati. Anche molte università hanno in corso progetti di digitalizzazione.

Digitalizzazione La digitalizzazione pone due tipi di problemi: -tecnici, riguardanti l’attrezzatura necessaria per digitalizzare i documenti senza rovinarli, i formati migliori per la fruizione delle immagini, la conservazione dei documenti digitali. -legali, riguardanti il diritto d’autore, per cui bisogna trovare adeguate forme di tutela e di limitazione della fruizione in caso si tratti di opere non ancora fuori diritti.

Problemi di conservazione n Conservazione dei documenti digitali: i documenti cartacei, se conservati in condizioni ottimali, possono essere ancora leggibili dopo secoli. I documenti digitali possono essere illeggibili già dopo pochi anni perché gli sviluppi della tecnologia hanno reso obsoleti i supporti su cui sono immagazzinati. Si pone il problema di come conservarli.

Accesso ad internet n E’ giusto, ed entro che limiti, che la biblioteca dia accesso ad internet ai suoi utenti? Le risposte possono essere molteplici e dipendono sia dalle risorse economiche che la biblioteca ha a disposizione sia dal tipo di utenza (le biblioteche civiche hanno anche utenti minorenni). Si va dall’accesso libero, all’accesso controllato con filtri, all’accesso limitato solo a liste di siti scelti dalla biblioteca. In alcuni casi l’accesso è gratuito, in altri gratuito con limitazione di tempo, in altri ancora a pagamento. Bisogna anche tenere conto del fatto che in Italia la legge richiede che chi utilizza servizi di posta elettronica possa essere identificato, dunque le biblioteche devono tenere registri di chi utilizza questo tipo di servizio.

Le banche dati in biblioteca Normalmente i cataloghi delle biblioteche non contengono spogli di periodici ma si limitano a catalogare il periodico nella sua totalità. Per avere gli spogli ci si rivolge ad agenzie specializzate che producono banche dati, in genere tematiche, nelle quali catalogano la produzione editoriale di un certo settore disciplinare, senza limitarsi alle monografie ma comprendendo anche articoli pubblicati sui periodici e a volte anche atti di convegni.

Le banche dati in biblioteca n Esistono due tipi di banche dati: n 1) banche dati che offrono soltanto i riferimenti bibliografici dei documenti n 2) banche dati che permettono l’accesso al testo pieno (full text) dei documenti (banche dati fattuali) n In una biblioteca si possono trovare entrambi i tipi, oltre ad alcune banche dati miste, che offrono il full text solo di alcuni dei documenti che segnalano.

I periodici elettronici n Molti editori scientifici, soprattutto di area anglosassone, ormai propongono accanto a quella cartacea la versione elettronica dei loro periodici, su CD o più frequentemente tramite Internet. Alcuni periodici non hanno versione cartacea e vengono pubblicati solo in forma elettronica. Questo ha portato a grandi cambiamenti nella gestione dei periodici delle biblioteche.

Cosa cambia in biblioteca? n I periodici elettronici permettono alla biblioteca notevoli risparmi in termini di spazio per l’immagazzinamento e di spese per le rilegature n Offrono all’utente tutte le possibilità di ricerca di una banca dati n Spesso le licenze permettono ai membri di un’istituzione di vedere i periodici anche dagli uffici posti al di fuori della biblioteca, se non addirittura da casa MA….

Cosa cambia in biblioteca? n Richiedono un maggiore sforzo della biblioteca per offrire agli utenti un numero sufficiente di computer per la consultazione n A volte la chiusura dell’abbonamento fa perdere il diritto a vedere anche i numeri precedenti che erano già stati pagati n E’ necessario che la biblioteca riorganizzi il proprio sito web per aiutare l’utente a trovare e utilizzare le risorse elettroniche

La catalogazione delle risorse elettroniche: ISBD (ER) n Gli standard di catalogazione comprendono anche le risorse elettroniche: ISBD ER (electronic resources), pubblicato nel 1997, sostituisce il precedente ISBD CF (computer files). Si utilizza sia per le risorse elettroniche locali che per quelle remote.

La catalogazione delle risorse elettroniche: Unimarc n Anche il formato Marc tiene conto delle risorse elettroniche: in Unimarc che in Marc 21 è stato introdotto il campo 856 (derivato da Usmarc) per tutte le informazioni relative alla localizzazione e all’accesso elettronici.

Le risorse elettroniche e il catalogo n Come integrare nell’opac della biblioteca le risorse elettroniche? Catalogare le risorse elettroniche remote richiede molto lavoro di manutenzione del catalogo per tenere aggiornate le consistenze e gli indirizzi che spesso cambiano. Inoltre a volte le riviste cambiano editore e vengono spostate da un server a un altro. Perciò molte biblioteche scelgono di NON inserirle nell’opac ma di utilizzare altri tipi di elenchi.

Le risorse elettroniche gratuite e il catalogo n Un altro problema riguarda l’introduzione o meno nel catalogo di risorse elettroniche che possono essere utili per gli utenti ma sono gratuite e liberamente accessibili tramite internet. La loro catalogazione può risultare molto utile, ma crea problemi di manutenzione del catalogo in quanto queste risorse possono essere spostate o modificate.

I metadati I metadati, letteralmente “dati sui dati” servono per descrivere un documento e permettere di trovarlo. Per quanto riguarda i documenti cartacei, metadati sono le tradizionali schede di catalogo. Nei documenti digitali, i metadati sono una sorta di scheda catalografica integrata nel documento (ma in genere non visibile all’utente) che ne permette il recupero tramite motori di ricerca. Possono limitarsi a descrivere la risorsa (metadati descrittivi) come farebbe una scheda di catalogo, ma anche indicare dati tecnici necessari per l’accesso o dati amministrativi e gestionali.

Tipi di metadati n Anche per i metadati si sta cercando di arrivare ad una standardizzazione per poter interrogare contemporaneamente e con gli stessi criteri archivi diversi. Per i metadati descrittivi uno degli schemi più utilizzati è il Dublin Core, che si è molto diffuso per la sua semplicità e flessibilità. Richiede infatti meno elementi rispetto ad una tradizionale scheda di catalogo. n Molto discusso è ora il rapporto tra i metadati e la catalogazione vera e propria delle risorse elettroniche.