Programmazione e controllo

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Transcript della presentazione:

Programmazione e controllo Capitolo 3 Il sistema di misurazione del costo pieno basato sulle attività 1

L’assunto del sistema ABC Il concetto di attività La differenza tra sistema cdc e abc L’individuazione dei processi L’attribuzione dei costi alle attività: i resource driver L’imputazione dei costi delle attività: gli activity driver Le tipologie di activity driver Gli oggetti di imputazione dei costi L’individuazione dei cost driver Dall’abc all’abm Le fasi dell’abm

1. L’assunto del sistema ABC L’assunto su cui si basa è che i prodotti, i servizi, i clienti, consumano le attività del processo produttivo, e queste ultime, utilizzando i vari fattori produttivi, generano i costi

2. L’individuazione delle attività Le attività sono costituite da un insieme di compiti elementari: realizzati da un individuo o da un gruppo, che rispondono ad un know-how specifico, omogenei in rapporto ai loro comportamenti di costo e performance, che partono da un certo numero di input (lavoro, macchine, informazioni, ecc.), che permettono di ottenere un output, destinati ad un cliente interno o esterno.

2. Il concetto di attività Ci sono dei criteri di fondo che aiutano a definire i confini di un’attività. In particolare, due attività dovrebbero essere considerate distintamente se soddisfano almeno una delle seguenti condizioni: rappresentano una percentuale significativa dei costi aziendali; la determinante ultima dei costi (cost driver) della prima attività è differente da quella della seconda attività; ciascuna delle due attività è fonte distinta di differenziazione per l’azienda.

2.1 La differenza tra sistema cdc e abc Ciò che differenzia sostanzialmente i due sistemi è la natura e la dimensione del contenitore intermedio dei costi: l’attività nel sistema activity based costing, l’unità organizzativa nel sistema basato sui centri di costo. Le differenze riguardano sostanzialmente: il riferimento alla struttura organizzativa: è completamente assente nella definizione di attività mentre è presente come primo elemento distintivo del centro di costo (il centro di costo è un’unità organizzativa…);

2.1 La differenza tra sistema cdc e abc la dimensione dell’aggregato intermedio: dal confronto delle due definizioni emerge chiaramente che il contenitore attività è senza dubbio più piccolo del contenitore centro di costo, in quanto “…può essere svolta da un individuo o da un gruppo..” mentre il centro di costo – trattandosi di un’unità organizzativa – comprende necessariamente strutture e un organico dedicato.

3. L’individuazione dei processi I processi sono costituiti da un certo numero di attività correlate, che generano un output globale unico, rivolto ad un cliente interno o esterno, e generalmente sono trasversali all’organizzazione gerarchica dell’impresa. La rappresentazione di un’azienda in processi fornisce una descrizione delle attività svolte: diversa da quella organizzativa che generalmente viene espressa in termini di ruoli e responsabilità funzionali e divisionali; che non subisce modificazioni per effetto dei cambiamenti delle struttura organizzativa formale; che incorpora le finalità strategiche perseguite; i processi gestionali traducono gli obiettivi e le criticità strategiche in sistemi di attività, metodologie e procedure ad essi coerenti.

4. L’attribuzione dei costi alle attività: i resource driver Le risorse riferibili in via esclusiva alle attività sono oggettivamente attribuite alle stesse. Le risorse comuni a più attività sono attribuite utilizzando i resource drivers: sono misure del consumo delle risorse da parte delle attività e servono per attribuire i costi delle risorse alle attività.

5. L’imputazione dei costi delle attività ai prodotti: gli activity driver L’imputazione dei costi dalle attività ai prodotti, o agli altri oggetti di calcolo, avviene attraverso l’identificazione degli activity driver, ossia delle basi di ripartizione che consentono di esprimere il legame di consumo delle attività da parte dell’oggetto di calcolo considerato (prodotto, servizio, cliente, etc.). I “driver delle attività” (Activity Driver) misurano il “consumo” delle attività da parte degli oggetti di calcolo e servono per assegnare i costi delle diverse attività agli oggetti medesimi.

5.1 Le tipologie di activity driver Si possono individuare le seguenti tipologie di activity driver: legati al volume: livello di produzione, costo del lavoro diretto, costo del materiale diretto, etc.; legati alla complessità: numero di parti componenti di un prodotto, numero di movimentazioni in entrata e in uscita, numero di interventi nelle diverse fasi produttive, etc.; legati all’efficienza: tempi di attrezzaggio, tempi di collaudo, etc.; legati al mercato: ampiezza del catalogo dei prodotti, differenziazione dei margini di produzione, etc.

5.2 Gli oggetti di imputazione dei costi Gli oggetti di costo tipici per un’azienda sono i prodotti, i servizi che offre, i clienti, ma non solo; altri oggetti significativi possono essere: i componenti (semilavorati); i mercati di sbocco (si possono analizzare le attività causate da uno specifico segmento di mercato o area geografica); i canali commerciali (ad esempio una rete di vendita); le tecnologie (ad esempio un progetto di automazione); le competenze (ad esempio lo sviluppo delle risorse umane dell’impresa).

6. L’individuazione dei cost driver Le determinanti di costo (cost driver) influenzano il comportamento dei costi all’interno di un’attività, e dovrebbero esprimere, ove possibile, i fattori della complessità organizzativo-gestionale che condizionano lo svolgersi di una specifica attività. Si possono quindi distinguere tre tipologie di driver:

7. Dall’abc all’abm Per activity-based management (o gestione per attività), si intende l’uso dei dati forniti dall’activity-based costing per migliorare le prestazioni di un’impresa e per orientare e guidare la gestione verso la ricerca della competitività e dell’eccellenza aziendale. L’activity-based management si prefigge due obiettivi, comuni a tutte le imprese: aumentare il valore per i clienti migliorare i profitti aziendali.

7.1 Le fasi dell’abm Le quattro fasi continue dell’abm: identificare le attività che aggiungono valore e quelle che non ne aggiungono; reingegnerizzare l’azienda; fare benchmarking sulle attività che aggiungono valore; sviluppare un sistema di misure per il miglioramento continuo.