Caio Giulio Cesare
IN SINTESI Un mito immortale: - a) il nome - b) IPSE DIXIT (frasi celebri di Cesare) - c) dicono di lui 2) La vita 3) Le opere: - a) opere perdute - b) i Commentarii - c) il Corpus Caesarianum
1) Un mito immortale: IL NOME Il nome "Cesare" rimane in molte lingue come sinonimo, per antonomasia, di “comandante”, “leader”: il tedesco Kaiser il russo Zar il persiano Scià hanno la stessa radice del nome di Cesare.
Un mito immortale: IPSE DIXIT (detti famosi)
VENI, VIDI, VICI E’ la frase con cui, secondo la tradizione, Cesare annunciò la straordinaria vittoria riportata il 2 agosto del 47 a.C. contro l'esercito di Farnace II a Zela nel Ponto. «Subito marciò contro di lui con tre legioni e dopo una gran battaglia presso Zela lo fece fuggire dal Ponto e distrusse totalmente il suo esercito. Nell'annunziare a Roma la straordinaria rapidità di questa spedizione, scrisse al suo amico Mazio tre sole parole: "Veni, vidi, vici"» (Plutarco, Vita di Cesare, 50,6)
ALEA IACTA EST Il dado è tratto. (Letteralmente: Il dado è stato lanciato) Questa frase si cita quando si prende una decisione dalla quale non si può più recedere: "quel che è fatto è fatto" e spetta solo alla sorte compiere il proprio corso.
TU QUOQUE, BRUTE, FILI MI! Si narra che queste siano state le ultime parole da lui pronunciate, quando, in punto di morte (Idi di marzo del 44 a.C.), subendo le coltellate dei congiurati, riconobbe fra i volti dei suoi assassini quello di Marco Giunio Bruto. Occorre sottolineare che il termine filius non è da prendersi alla lettera. Bruto infatti non era figlio naturale di Cesare, né risulta che da lui fosse stato adottato. Il termine, piuttosto, dà l'idea della sorpresa provata da Cesare nel vedere fra i congiurati un suo prediletto. Curiosità la frase rappresenta anche un buon trucco mnemonico per ricordare alcune regole della grammatica latina: la congiunzione quoque è sempre posposta; nella seconda declinazione i vocativi dei nomi propri terminanti al nominativo in -ǐus e i due nomi comuni filĭus e genĭus al vocativo singolare escono in -ī, anziché in -ie (quindi, Vergilĭus, voc. sing. Vergilī; filĭus, voc. sing. filī; genĭus, voc. sing. genī); i nomi in -īus, invece, seguono la regola generale: Darīus, voc. sing. Darīe; l'aggettivo possessivo meus,a,um al vocativo singolare maschile fa mi.
GALLIA EST OMNIS DIVISA IN PARTES TRES La Gallia, nel suo complesso, è divisa in tre parti. (De bello Gallico, Liber I, 1) Si tratta dell'incipit del De bello Gallico
Un mito immortale: DICONO DI LUI Alla testa di cinquemila uomini e trecento cavalli Cesare varcò il Rubicone e mosse contro l’universo” Tito Livio
DICONO DI LUI “Così egli operò e creò, come mai nessun altro mortale prima e dopo di lui, e come operatore e creatore Cesare vive ancora, dopo tanti secoli, nel pensiero delle nazioni, il primo e veramente unico imperatore” (Th. Mommsen, Storia di Roma antica – libro V – cap. XI)
DICONO DI LUI “Giulio Cesare (100-44 a.C.), capo dei Romani, scrisse i Commentari sulle guerre galliche. I suoi commentarii su Asterix, meno conosciuti, sono caratterizzati da toni più accesi” Goscinny (note dell'albo "Asterix e i Normanni")
Goscinny, Cesare in ASTERIX
Goscinny, Cesare in ASTERIX
2) LA VITA Nascita e famiglia La giovinezza L’appoggio ai populares
2) LA VITA Il CURSUS HONORUM: Questore in Spagna nel 68 a.C. Edile nel 65 a.C. Pontefice massimo nel 63 a.C. (63 a.C. :processo ai Catilinari) Pretore nel 62 a.C. Propretore in Spagna Ulteriore nel 61 a.C.
Cicerone denuncia Catilina in senato, 1880, affresco di Cesare Maccari, Roma, palazzo Madama
2) LA VITA Un anno cruciale: il 60 a.C. … IL PRIMO TRIUMVIRATO: un accordo privato di collaborazione politica tra CESARE-POMPEO-CRASSO
2) LA VITA …e le sue conseguenze: 59 a.C. Cesare console nel 59 a.C. Riforma agraria (terre ai veterani di Pompeo) Ratifica dei provvedimenti presi da Pompeo in Oriente (dopo la vittoria su Mitridate) A Cesare: dal 58 a.C. comando proconsolare per 5 anni su Gallia Cisalpina, Gallia Narbonese e Illirico
Territori romani nel 58 a.C.
La Gallia nel 58 a.C.
2) LA VITA 58-50 a.C. : il proconsolato e la guerra in Gallia Il tribuno Publio Clodio a Roma, Cesare in Gallia La guerra: 58-52 a.C. 56 a.C.: Convegno di Lucca (a Cesare la proroga del comando per altri 5 anni) Fino al 50 a.C.: organizzazione territori conquistati
LA GUERRA IN GALLIA: PERCHE’? Per crearsi una fulgida carriera militare, conditio sine qua non per il successo in politica (grazie anche all’appoggio armato del suo esercito) Per creare attorno alla propria figura e alle sue gesta l’alone della leggenda e del mito
LA GUERRA IN GALLIA: COME? Il casus belli: gli Elvezi vogliono migrare in territorio gallico e attaccano gli Edui, tribù alleata di Roma
Asterix e gli Elvezi EUCALIPTUS
FORMAGGINIX è l'albergatore elvetico che ospita nel suo albergo Asterix e Obelix. Maniaco dell' igiene e della puntualità e un po' borbottone, darà un valido aiuto ai due Galli.
LA GUERRA IN GALLIA: COME? Le spedizioni in Britannia (55 e 54 a.C.), terra lontana e avvolta da un alone di mistero e leggenda; 54 a.C. : Cesare sbarca in Britannia con una potente flotta e l’appoggio della cavalleria: arriva oltre il TAMIGI, imponendo un tributo nei confronti di Roma ai suoi… strani abitanti
Un celebre Britanno, BELTORAX BELTORAX è il valoroso cugino britanno di Asterix. Da grande rematore (è cresciuto nella tribù dei Cambridges) ha raggiunto le coste della Gallia, per chiedere aiuto al cugino(da “Asterix e i Britanni”)
“Asterix e i britanni”: i BEATLES sono ritratti in quest'albo e definiti da Beltorax «dei bardi molto popolari da noi».
2) LA VITA Verso la guerra civile: - 53 a.C.: muore Crasso (contro i Parti); muore Giulia, figlia di Cesare e moglie di Pompeo - 52 a.C.: Clodio ucciso in uno scontro con Milone (braccio armato di Pompeo)
2) LA VITA Timore del senato per il crescente prestigio di Cesare, amato dalla plebe Pompeo diventa consul sine collega per volere del Senato: un evento senza precedenti nella storia di Roma 50 a.C.: Cesare si candida al consolato, ma rifiuta di tornare a Roma da privato cittadino, se anche Pompeo non smobilita le sue legioni
2) LA VITA 49-45 a.C.: E’ GUERRA CIVILE 49 a.C.: Ultimatum a Cesare a.C.: Cesare passa il Rubicone: ALEA IACTA EST 48 a.C.: Farsàlo 46 a.C.: Tapso-Utica (in Africa) 45 a.C.: Munda (in Spagna)
Jean Baptiste Romand, Catone Uticense, Louvre
2) LA VITA Cesare vincitore: uso politico della clemenza No liste di proscrizione No vendette Perdono agli oppositori (es. Cicerone) Programma di riorganizzazione dello stato e di riforma istituzionale
2) LA VITA Le IDI DI MARZO del 44 a.C. (=15 marzo): la fine di un’epoca La reazione della nobilitas senatoria La congiura: TU QUOQUE, BRUTE, FILI MI!
Vincenzo Camuccini, Morte di Cesare, 1798, Roma, Galleria Nazionale di arte moderna
2) LA VITA I congiurati falliscono: - non si può fermare la STORIA - la lunga vita della res publica è giunta al termine: si apre la grande stagione della Roma imperiale
LE OPERE Le opere perdute i Commentarii il Corpus Caesarianum
LE OPERE PERDUTE Vasti interessi: filosofia, scienza, letteratura, oratoria Opere perdute: Orazioni ( elegantia) De analogia Anticatones
I Commentarii e il Corpus Caesarianum Titolo Genere letterario Struttura/Datazione Attendibilità e intenti di Cesare
I COMMENTARII
TITOLO 7 libri DE BELLO GALLICO+3 libri DE BELLO CIVILI Titolo probabilmente assegnato dall’autore: COMMENTARII RERUM GESTARUM (SUARUM)
GENERE LETTERARIO Non appartengono al genere storiografico vero e proprio (che di norma usava termini quali Historiae o Annales) Il termine commentarius=raccolta di materiale non ancora elaborato che costituiva la fase preparatoria alla stesura definitiva dell’opera storica
GENERE LETTERARIO Il giudizio di Cicerone: “nudi, recti, venusti” (semplici, schietti, pieni di grazia) = pregi formali, elegantia
GENERE LETTERARIO Cfr. Filone memorialistico e autobiografico: l’autore è anche il protagonista dei fatti esposti; scopo: esaltazione o giustificazione delle sue azioni, nonostante la sostanziale obiettività (cfr. uso della III persona)
GENERE LETTERARIO Cfr. resoconti ufficiali che i generali periodicamente inviavano al senato: stile conciso (frequenza di ablativi assoluti) tono impersonale e , almeno apparentemente, distaccato tendenza a conferire rilievo ai fatti e non alla loro valutazione
STRUTTURA E DATAZIONE De bello gallico: Relazione delle operazioni militari in Gallia dal 58 al 52 a.C.; a ciascun anno è dedicato un libro
Epoca di composizione non nota: 2 hp: ciascun libro redatto nella sua forma definitiva anno per anno (nelle pause invernali tra le singole campagne) Stesura dell’opera intera nel 52/51 a.C., alla fine delle operazioni militari; basata su appunti di Cesare e su relazioni dei suoi ufficiali
STRUTTURA E DATAZIONE De bello civili: Opera incompiuta e pubblicata forse solo dopo la morte di Cesare Tratta avvenimenti dei primi due anni di guerra civile (49 a C., ll. primo e secondo; 48 a.C. l. terzo)
IL CORPUS CAESARIANUM Il corpus delle opere cesariane comprende anche: - Bellum Alexandrinum (47-47 a.C.): forse opera di Aulo Irzio, luogotenente di Cesare - Bellum Africum (46 a.C.) - Bellum Hispaniense (45 a.C.)
Intenti dell’autore e attendibilità storica Gli studiosi moderni, attraverso il cfr. con altre fonti storiche, hanno rilevato piccole inesattezze, ma non errori gravi né falsificazioni grossolane Cesare non si sarebbe esposto a facili smentite nel resoconto di fatti di cui molti erano stati testimoni
De bello gallico: intento autocelebrativo Guerra imperialistica, di aggressione: non richiede, per il pubblico romano, particolari giustificazioni (ricorso al solito luogo comune della guerra difensiva: Elvezi/Edui) Scopo di Cesare: ritrarsi come un grande generale, che identifica la propria gloria con quella di Roma
De bello civili: intento di autodifesa Guerra fratricida Scopo di Cesare: scagionarsi dall’accusa di aver mosso guerra a concittadini; dimostrare di aver intrapreso la guerra a malincuore, obtorto collo;
dimostrare che non ha mai condotto la guerra con crudeltà né infierito contro i propri nemici (clemenza) presentarsi come rispettoso delle leggi dello Stato, assai più che i pompeiani, che si erano autoproclamati difensori della libertas repubblicana