Sul libro di testo: Cap.11:

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Transcript della presentazione:

Sul libro di testo: Cap.11: par.1: Le navigazioni portoghesi nell’Africa occidentale; CASI p.314; par.2: Il primo viaggio di Cristoforo Colombo; par.3: I portoghesi nell’Oceano Indiano; par.4: Un mondo nuovo; QUESTIONI E PROBLEMI p.326.

L’Africa, le Indie, i Portoghesi La storia dell’espansione europea e dei grandi imperi coloniali inizia in un piccolo stato con mezzo milione di abitanti: il Portogallo del XV secolo. Piccolo, stretto da un lato dalla Spagna e nel Mediterraneo dalle navi musulmane, la sola possibilità di sviluppo economico era la via dell’Oceano Atlantico. Spinto da questa esigenza, a partire dal 1400 il Portogallo perfezionò le tecniche di navigazione, raccolse informazioni cartografiche, inaugurò la navigazione scientifica, basata sui calcoli astronomici.

L’Africa fu il centro delle imprese portoghesi: prima di allora il continente era noto solo parzialmente, relativamente alle confuse notizie che arrivavano su un mitico regno cristiano dell’Etiopia.

I Portoghesi iniziarono col conquistare Ceuta, in Marocco, punto d’arrivo del commercio carovaniero attraverso il Sahara: il controllo di schiavi, avorio e oro era nelle loro mani. Inoltre:

la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi chiudeva la parte orientale del mediterraneo ai traffici europei, divenuti sempre più difficili. Era necessario trovare altre vie per raggiungere le Indie: così, i Portoghesi esplorarono le coste africane sistemando di volta in volta le loro basi in modo da garantire la posizione più vantaggiosa nei traffici delle merci africane. Mano a mano che avanzavano, però, erano attratti dalla possibilità di arrivare direttamente alla fonte del traffico di pepe e spezie: l’India. Dopo che Bartolomeo Diaz doppiò il Capo di Buona Speranza nel 1487 la via portoghese per le spezie era aperta.

In tal modo i Portoghesi sovvertirono un antichissimo sistema commerciale: i mercanti arabi caricavano i prodotti indiani sulle navi e li portavano a Gidda (vicino alla mecca); da qui le spezie erano caricate su navi più piccole per il tratto di Mar Rosso fino a Suez; da qui, caricate su cammelli fino al Cairo; dal Cairo su battelli nel Nilo fino ad Alessandria; qui le merci erano prelevate da genovesi e Veneziani. Ogni carico e scarico significava un pedaggio o tasse da pagare: spezie pagate 3 ducati in India ne costavano quasi 70 ad Alessandria. I Portoghesi gettarono lo scompiglio sul mercato e sui concorrenti…

Il viaggio di Colombo

Buscar el levante por el ponente: raggiungere le Indie per la via dell’occidente era possibile solo accettando l’idea della sfericità della Terra. Nel 1492, lo stesso anno in cui tutti gli ebrei di Spagna vengono espulsi da Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona… C.Colombo (1451-1506)

…Colombo ottiene i finanziamenti (pochi) e le navi (solo tre) per l’impresa, che egli reputa fattibile in circa tre settimane di viaggio. In realtà, i calcoli sono errati: Colombo immagina l’Atlantico molto più piccolo di quanto non sia, e il viaggio durerà ben tre mesi (agosto-ottobre). L’approdo avviene alle Bahamas (e non in India), da cui Colombo si sposta prima a Cuba e poi ad Haiti: in nessun luogo si trovane le favolose ricchezze dei Grandi Imperi d’oriente di cui parlavano i viaggiatori

Nel gennaio del 1493 Colombo ripartì per la Spagna, dove riferì di essere giunto alle Indie e di potere trovare oro in gran quantità. Inoltre, fece presente che gli indigeni potessero essere facilmente convertiti al Cristianesimo per la loro mitezza e semplicità.

L’impresa di Colombo spazzò via una serie di favole sul mare al di là dello Stretto di Gibilterra e fece entrare nella cultura europea e nell’immaginario collettivo la figura del selvaggio, l’uomo primitivo che vive allo stato di natura, in quella che l’età classica chiamava l’età dell’oro. Il racconto di popolazioni nude e felici, belle e non mostruose, senza leggi e senza la nozione di proprietà, sollevò la curiosità degli Europei, convinti della superiorità del proprio modello sociale.

Colombo , al termine dei suoi viaggi (quattro in tutto) prese atto del fallimento del progetto: non solo le terre scoperte erano povere di spezie e oro, ma i rapporti con i nativi si erano deteriorati. Così, come abbiamo visto, il monopolio delle spezie passava in mano ai Portoghesi, che avevano scoperto le rotte per le Indie Orientali; soltanto successivamente, con Caboto e Vespucci, si capì che le Indie Occidentali altro non erano che un Nuovo Mondo.