Restituzione gruppo «analisi del contesto» Orvieto 7-8 febbraio 2014 Responsabile Centro collaboratore italiano dell’OMS.

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Transcript della presentazione:

Restituzione gruppo «analisi del contesto» Orvieto 7-8 febbraio 2014 Responsabile Centro collaboratore italiano dell’OMS per la Famiglia delle Classificazioni internazionali

Prima tappa: riformulazione dell’ «assessement of needs» Analisi dei bisogni (da quelli di un individuo a cui serve qualcosa che manca) = Analisi del contesto (a quello che accade quando si analizza il già dato / l’ancora non dato sui risultati che produce) = Analisi del tipo, del numero, dell’effetto dei Fattori contestuali sulla «perfòrmance» (in termini ICF) = Analisi dei risultati già raggiunti

La domanda CHIAVE he guida l’analisi di contesto (e quindi l’osservazione) Passaggio da «cosa manca, cosa serve, di cosa ha bisogno» ad Antonio, Francesco, Maria, Filomena A «ho messo in grado «Antonio, Francesco, Maria, Filomena…. « di imparare a leggere, imparare a scrivere, imparare a calcolare e così via? (lista di attività descritte con ICF su cui fare l’osservazione dell’interazione) Analisi del contesto = Analisi dei risultati GIA’ raggiunti Nell’interazione tra chi mette in grado qualcuno di «apprendere» «di essere» e «di fare» e il qualcuno che è messo in grado di fare

Il primo qualificatore come descrittore dell’interazione più o meno «di successo» Contentrandoci sul costrutto di «perfòrmance» fornito da ICF, possiano usare tale costrutto e i suoi valori 0, 1, 2, 3, 4 per descrivere i risultati già raggiunti Un valore del qualificatore performance =0 indica una interazione di successo, risultati raggiunti positivi = sospiro di sollievo

Anlisi di contesto: Interazione tra chi e cosa? Prima indagare il «cosa» è in campo e come «agisce» – Fattori ambientali specifici dell’ambiente di apprendimento e1 metodi, strumenti, organizzazioni, ausili, spazi e3 personale della scuola, compagni di classe e4 atteggiamenti del personale della scuola e dei compagni di classe e5 servizi sistemi e politiche Chi dice se un fattore ambientale è un facilitatore o una barriera?

Tutte le interazioni «educative» possono essere di successo: la questione dell’asticella Da asticella A asticella

Come leggere i valori di qualificatore diversi da 0 In generale si pensa che se una persona ha un valore di perfòrmance sia molto «grave» Questa lettura del significato del costrutto di perfòrmance e sul suo valore va modificata. un valore di perfòrmance in una o più delle attività che vengono osservate nell’interazione indica un’interazione problematica, e quindi risultati raggiunti NON ANCORA di SUCCESSO

Seconda tappa: riformulazione dell’ «progettazione basata su assessement of needs» Analisi dei bisogni (da quelli di un individuo a cui serve qualcosa che manca) = Analisi dell’interazione (a cui potrebbe mancare qualcosa: i bisogni da analizzare sono quelli dell’interazione) = Analisi dei risultati già raggiunti (usando il primo qualificatore ICF) dall’interazione

Il circolo della progettazione individualizzata in chiave nuova: dall’analisi di contesto all’analisi di contesto risultati GIA raggiunti = Analisi del contesto = Analisi dei bisogni dell’interazione i risultati da raggiungere = Modificazione del contesto / mantenimento dei fattori facilitoari risultati nuovamente raggiunti = Analisi del contesto

A cosa ci serve USARE CON RIGORE IL MODELLO E IL LINGUAGGIO ICF Nominare i fattori contestuali descrivere l’effetto dei fattori ambientali Nominare le attività che osserviamo Descrivere il risultato dell’interazione attività per attività dei fattori ambientali implicati nello svolgimento di un’attività USANDO UNA MATRICE DI OSSERVAZIONE (E QUINDI DI CODIFICA) CHE LEGHI SEMPRE I FATTORI AMBIENTALI A CIASCUNA ATTIVITà: NON UTILE AL CIRCOLO DELLA PROGETTAZIONE BASATA SULL’ANALISI DEI BISOGNI DELL’INTERAZIONE LA CHECKLIST ICF Si deve fare così anche per le Funzioni corporee

Riposizionamento cognitivo ed operativo Gli operatori del gruppo hanno dichiarato che sono stati desctruttarati (SI SONO LASCIATI DESTRUTTURARE), si sono ristrutturati, non vogliano ritornare ad un uso «scolastico» pre seminariale delle metodologie che hanno finora sperimentato …. Grazie per la disponibilità.

Protocollo d’intesa MIUR-MinSAL … tenendo anche conto della sperimentazione attuata in materia dal Centro Controllo Malattie del Ministero della salute in collaborazione con il Centro di Collaborazione OMS del Friuli Venezia Giulia;

13 Valutazione risultati raggiunti Adattamenti per raggiungere nuovi risultati Descrizione interventi in atto (Progetto Personalizzato?) Profilo di funzionamento Ex diagnosi funzionale ai Fini dell’inclusione scolastica + Profilo dinamico funzionale Parte sociosanitaria per la presa in carico integrata nel tempo

Protocollo d’intesa MIUR-MinSAL proposta di revisione dell’Intesa sancita in Conferenza Unificata in data 20 marzo 2008 in merito alle modalità e ai criteri per l’accoglienza dell’alunno con disabilità;.. attivazione di azioni di monitoraggio congiunto sulle procedure di rilascio di certificazioni diagnostiche, anche al fine di produrre periodiche proposte di miglioramento;.. progressiva applicazione del modello “International Classification of Functioning” (ICF) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), opportunamente adeguato alla realtà italiana ed alle peculiarità del modello italiano di inclusione scolastica, Le Parti si impegnano a promuovere, sostenere e sviluppare iniziative volte a garantire la presa in carico globale di bambini, alunni e studenti con disabilità e con disturbi evolutivi specifici, garantendo l’integrazione degli interventi.

93 scuole non sono tutte le scuole Implementare una innovazione di processo, di metodo e di pratiche richiede tenacia, chiarezza, lungimiranza …. – Servono dei maratoneti – Servono azioni di sistema Per non ritornare a casa senza nuovi legami…. Un blog proattivo (presenta elena arrivabeneI un buon auspicio…) Grazie nuovamente!