(Franchi Elena - Zandri Sara)

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Transcript della presentazione:

(Franchi Elena - Zandri Sara) I SOGGETTI (persone) CHE OPERANO NELL’AZIENDA Le persone (definite anche “risorse umane”) che sono coinvolte nella vita dell’azienda di produzione (“impresa”) sono: L’IMPRENDITORE I COLLABORATORI (dell’imprenditore) Lavoratori dipendenti Lavoratori autonomi ORGANIZZAZIONE DELLE “RISORSE UMANE” (vedi) (Franchi Elena - Zandri Sara)

(Franchi Elena - Zandri Sara) IMPRENDITORE L’imprenditore è la “persona” che, investendo i propri capitali nell’impresa, da vita all’attività aziendale (vedi scelte iniziali dell’imprenditore), organizza e coordina i fattori produttivi, assumendosi i rischi da essa derivanti (rischio economico d’impresa). Ovviamente all’imprenditore, che rischia i propri “capitali” nella prospettiva dei risultati economici positivi (assumendosi, cioè, il rischio d’impresa), viene riconosciuto il diritto di guidare l’impresa (vedi amministrazione economica dell’azienda). L’imprenditore, in altre parole, predisponendo strutture organizzative idonee al raggiungimento degli obiettivi prefissati, è l’attore principale dell’attività aziendale: è l’imprenditore, infatti, che decide la combinazione delle risorse umane e patrimoniali che ritiene ottimale. Funzioni dell’imprenditore, in sintesi (vedi) L’imprenditore, nella realtà aziendale, può essere rappresentato: da una sola persona (nell’impresa individuale), da più persone, cioè da più imprenditori (nell’impresa collettiva: cioè nelle società). N.B.: attualmente, alla guida dell’azienda, sempre più spesso, non troviamo più l’imprenditore (titolare o i soci), ma i dirigenti (il cosiddetto “MANAGEMENT”). INDIETRO (Franchi Elena - Zandri Sara)

(Franchi Elena - Zandri Sara) Management L’imprenditore individuale (o i soci, nell’impresa collettiva), vista la complessità della gestione delle grandi imprese, sempre più frequentemente, affida (affidano) la guida dell’impresa al “manager” (top manager o alta dirigenza) in quanto possiede conoscenze specialistiche. Il gruppo di persone preposte all’attività decisionali e direttive nell’ambito dell’attività d’impresa viene denominato “management”. Il management, quindi, è costituito da un ristretto numero di persone altamente competenti e qualificate che “amministrano” (governano), per conto dell’imprenditore, l’azienda. In pratica, la figura del manager, specialmente nelle imprese di maggiori dimensioni, finisce per sostituire nella “guida” dell’azienda, la tradizionale figura dell’imprenditore capitalista. La differenza sostanziale tra l’imprenditore e il manager sta nel fatto che questo ultimo non assume il rischio d’impresa (rischio di fallimento): tale rischio può essere solo dell’imprenditore in quanto collegato all’investimento di capitali nell’attività aziendale. Il manager, non avendo (necessariamente) investito nell’impresa i propri capitali, semplicemente è chiamato a guidare l’impresa, ed è legato all’imprenditore da un rapporto di subordinazione: conseguentemente può essere sostituito in qualsiasi momento dall’imprenditore stesso. In questo tipo di gestione, in sintesi, l’imprenditore conserva la proprietà dell’azienda (continuando così a rischiare il proprio capitale), ma delega le funzioni organizzative e di conduzione dell’azienda a “professionisti della gestione”: cioè ai manager. (Franchi Elena - Zandri Sara)

(Franchi Elena - Zandri Sara) IMPRENDITORE Istituisce l’azienda Organizza l’attività Coordina i fattori produttivi Assume il rischio economico d’impresa (Franchi Elena - Zandri Sara)

Scelte iniziali dell’imprenditore Nella fase iniziale, dopo aver deciso di dar vita all’azienda (iniziando così un’attività d’impresa), l’imprenditore deve prendere le decisioni più importanti relative all’azienda stessa: il tipo di attività da svolgere (in quale settore specifico operare: industriale, artigianale, mercantile, di servizi, ecc.), la dimensione (piccola, media, grande), le forma giuridica da assumere: impresa individuale, impresa collettiva (in questo caso la scelta riguarda il tipo di società) il luogo dove svolgere la propria attività (localizzazione dell’azienda), il fine da perseguire (che nelle aziende di produzione è sicuramente il lucro), l’organizzazione (cioè “struttura organizzativa” da dare alla propria azienda). (Franchi Elena - Zandri Sara)

(Franchi Elena - Zandri Sara) COLLABORATORI AUTONOMI I COLLABORATORI AUTONOMI forniscono all’azienda prestazioni che richiedono conoscenze specialistiche (consulenze, progettazioni di lavoro, assistenza tecnica, ecc.). In genere si tratta di “lavoratori autonomi” quali i commercialisti, gli avvocati, gli ingegneri, ecc. Nel rapporto di collaborazione autonoma, il soggetto che presta la propria attività, sia manuale che intellettuale, conserva piena autonomia (cioè organizza autonomamente la propria attività) per quanto riguarda i modi, i mezzi, i tempi di esecuzione di una determinata opera. I collaboratori autonomi, in sostanza, stabiliscono con l’impresa un rapporto di carattere saltuario o anche continuativo, senza essere legati ad essa da alcun vincolo di subordinazione. Per il lavoro svolto percepiscono un “compenso specifico”, concordato di volta in volta o periodicamente con l’imprenditore sulla base di contratti specifici. Le competenze a loro spettanti, comprensivi di eventuali rimborsi spese ed IVA, risultano dalle fatture ( o parcelle) che essi redigono e presentano all’azienda. Tale tipo di rapporto si instaura principalmente con i collaboratori esterni all’azienda quali: i liberi professionisti (cioè i “lavoratori autonomi”: avvocati, notai, commercialisti, architetti, ingegneri, ecc.), gli intermediari del commercio (agenti di commercio con o senza rappresentanza, commissionari, spedizionieri, mediatori, ecc.). INDIETRO (Franchi Elena - Zandri Sara)

(Franchi Elena - Zandri Sara) LAVORATORI DIPENDENTI I LAVORATORI DIPENDENTI, sono legati all’impresa da un vincolo di subordinazione, in quanto vi operano stabilmente ricevendo in cambio una retribuzione prestabilita. Il codice civile tratta l’argomento nel libro V (del lavoro), Titolo II (del lavoro nell’impresa), Capo I (dell’impresa in generale), nella Sezione II (dei collaboratori dell’imprenditore), artt. 2094 – 2095. I lavoratori dipendenti (cioè “prestatori di lavoro subordinato” in base all’art. 2095 c.c.), vengono distinti in: dirigenti, quadri, impiegati e operai. N.B.: la retribuzione (denominata stipendio o salario) corrisposta dall’azienda al lavoratore per la sua prestazione, ovviamente, costituisce (per l’azienda stessa) un “costo”, a cui vanno aggiunti anche tutti gli oneri accessori relativi. INDIETRO (Franchi Elena - Zandri Sara)

Vincolo di subordinazione I lavoratori dipendenti vengono assunti e retribuiti dall’imprenditore in base a un “contratto di lavoro” e diventano lavoratori subordinati. L’art. 2094 c.c. stabilisce che: “è prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore”. Nel rapporto di “lavoro subordinato”, dunque, il soggetto che presta la propria attività non è libero di scegliere i modi, i mezzi e i tempi di esecuzione della propria prestazione, ma deve sottostare alle disposizioni impartite dall’imprenditore o dai suoi collaboratori dai quali gerarchicamente dipende. In sostanza, il lavoratore subordinato è inserito nell’organizzazione dell’impresa e opera in funzione degli obiettivi stabiliti dall’imprenditore. (Franchi Elena - Zandri Sara)

(Franchi Elena - Zandri Sara) dirigenti dirigenti (amministrativi o tecnici) o manager: sono lavoratori dipendenti che svolgono un’attività caratterizzata da un elevato grado di autonomia, responsabilità e potere decisionale. Compito dei dirigenti è tradurre in “programmi” concreti di azione le “linee generali” della strategia aziendale (che è stata, a sua volta, stabilita dall’imprenditore o dai top manager dell’azienda). I dirigenti esercitano funzioni direttive rispetto all’intera struttura aziendale (es. direttore generale) o ad aree e settori di primaria importanza per il perseguimento degli obiettivi aziendali (es. direttore di produzione, direttore delle vendite, direttore del personale, ecc.); essi dipendono esclusivamente dall’imprenditore o da un dirigente gerarchicamente superiore. (Franchi Elena - Zandri Sara)

(Franchi Elena - Zandri Sara) quadri I quadri sono lavoratori dipendenti che, pur non appartenendo alla categoria dei dirigenti, svolgono con continuità funzioni di rilevante importanza ai fini dello sviluppo e dell’attuazione degli obiettivi aziendali. I quadri aziendali costituiscono una categoria intermedia tra i dirigenti (da un lato) e gli impiegati e gli operai (dall’altro lato). Il compito dei “quadri” è quello di far eseguire ai loro subordinati le direttive impartite dai dirigenti; ovviamente assumono la responsabilità di funzioni o reparti, con un livello di autonomia e potere decisionale più limitato rispetto a quello dei dirigenti. Rientrano in questa figura contrattuale: i capireparto e i capiufficio e i capisquadra; tali figure professionali sono oggi estremamente importanti; i direttori di funzione nelle grandi società (per es. nella funzione produzione il direttore dell’ufficio progettazione o il responsabile del servizio collaudi. (Franchi Elena - Zandri Sara)

(Franchi Elena - Zandri Sara) impiegati e operai Gli impiegati sono dipendenti che svolgono mansioni prevalentemente intellettuali o esecutive nel lavoro d’ufficio. Gli impiegati si distinguono in: impiegati di concetto, che svolgono un’attività intellettuale qualificata, con un certo grado di autonomia ma senza responsabilità direttive; impiegati d’ordine, che svolgono un’attività intellettuale di pura esecuzione degli ordini ricevuti e sono privi di autonomia (es. dattilografa). Gli Operai sono lavoratori dipendenti che collaborano nell’impresa svolgendo mansioni prevalentemente manuali. Gli operai, in relazione al livello di preparazione professionale, si distinguono in: Operai specializzati; Operai qualificati, che hanno una certa capacità acquisita mediante un idoneo tirocinio; Manovali comuni, che sono adibiti a lavori di fatica e di pulizia. (Franchi Elena - Zandri Sara)

COLLABORATORI (dell’IMPRENDITORE) L’imprenditore (o il management), per l’esercizio dell’attività aziendale, ha bisogno di un certo numero di persone che collaborino alla gestione dell’impresa (cioè che lo aiutino a programmare e soprattutto a svolgere le operazioni aziendali); il numero di collaboratori dell’imprenditore, ovviamente varia in relazione alle dimensioni e al tipo di attività svolta. Tra l’imprenditore e i suoi collaboratori si possono instaurare due tipi fondamentali di rapporti di lavoro: rapporto di lavoro subordinato (collaboratori interni). rapporto di lavoro autonomo (collaboratori esterni), INDIETRO (Franchi Elena - Zandri Sara)

(Franchi Elena - Zandri Sara) LE RISORSE UMANE: ORGANIZZAZIONE DELLE PERSONE IN AZIENDA (gli “organi” e le loro “funzioni”) Man mano che le dimensioni dell’azienda crescono, l’imprenditore deve delegare una parte sempre più ampia delle sue competenze ad altri e, soprattutto a livello esecutivo, deve utilizzare via via sempre un maggior numero di collaboratori, finendo così per creare strutture organizzative articolate in vari “organi”, cui sono affidati specifici compiti e responsabilità. La struttura organizzativa, come già detto, si manifesta, in primo luogo, nella costituzione di “organi”. Ogni “organo aziendale” corrisponde a una persona o a un raggruppamento di persone alle quali sono affidati compiti omogenei dal punto di vista dell’importanza delle scelte che deve compiere: per organo, quindi, si intende un “sottosistema di ruoli” a cui è attribuito un insieme di compiti. (vedi anche classificazione degli organi) Ogni organo svolge una determinata funzione (vedi le funzioni aziendali), della quale è considerato in primo luogo responsabile, e ha come obiettivo il conseguimento di un determinato risultato, generalmente prefissato in relazione ai compiti che gli sono attribuiti. Per un equilibrato svolgimento dell’attività aziendale, quindi, è necessario, creare una “struttura organizzativa” che stabilisca chiaramente (per quanto riguarda le persone): I compiti e le mansioni che devono essere svolte; Le unità organizzative (organi) alle quali assegnare compiti e mansioni; Le relazioni (ruoli) che intercorrono fra le unità organizzative; Il livello di responsabilità di ciascuna di unità. L’ORGANIGRAMMA è il prospetto che rappresenta sinteticamente la “struttura organizzativa”, evidenziando le principali “funzioni aziendali” e gli “organi” che le esercitano ai vari livelli di autorità. VARI MODELLI DI “STRUTTURA ORGANIZZATIVA” delle risorse umane (vedi) (Franchi Elena - Zandri Sara) INDIETRO

Compiti, mansioni, ruoli Compito (ciò che si deve fare): è il lavoro assegnato; è l’elemento di base dell’attività che un soggetto-persona è in grado di compiere. Mansione: è l’insieme di compiti che ciascun soggetto-persona è chiamato a svolgere. Ruolo: ad ogni mansione corrisponde un “ruolo”, cioè una posizione nella “struttura organizzativa”; in altre parole la “parte” che recita un’unità organizzativa in relazione alle altre: cioè il suo sistema di relazioni. Un insieme di ruoli (e quindi di mansioni) individua un “organo”, ossia un “subsistema” (del sistema azienda) a cui viene demandato lo svolgimento di una data funzione. Conseguentemente, in relazione alla funzione svolta, si attribuiscono all’organo determinate competenze e responsabilità. (Franchi Elena - Zandri Sara)

CLASSIFICAZIONE DEGLI ORGANI Nell’ambito di ogni “struttura organizzativa” è possibile classificare diversi tipi di organi, sulla base delle caratteristiche dell’attività svolta, definita soprattutto in base connesso “potere decisionale”: organo volitivo (funzione volitiva): è rappresentato dal soggetto o dai soggetti che danno vita all’azienda e ne fissano gli obiettivi generali (attività di comando e di indirizzo), prendendo le decisioni che riguardano l’intero sistema aziendale e scegliendo le “strategie” da seguire (pianificazione strategica); organo direttivo (funzione direttiva o gestionale): è costituito da quell’insieme di persone che traduce in “direttive” (cioè programmi e azioni) le linee strategiche fissate dall’organo volitivo; organo esecutivo (funzione esecutiva o operativa): comprende tutte le persone predisposte all’esecuzione materiale delle operazioni aziendali (legate all’ottenimento di beni o servizi), prestando attività di lavoro dipendente; organo di controllo (funzione di controllo): tale funzione risponde all’esigenza di verificare costantemente lo svolgimento delle operazioni aziendali; in pratica l’organo di controllo ha un compito di verifica sull’operato degli altri organi; organo consultivo o di staff (funzione consultiva): svolge un’attività di consulenza specializzata a favore degli organi direttivi di alto e medio livello; tale organo è costituito da gruppi di “esperti” che affiancano gli organi direttivi, con il compito di studiare i problemi che questi sottopongono loro, di formulare proposte di soluzioni e di fornire pareri e consigli che possono facilitare l’assunzione delle decisioni. Vedi schema INDIETRO (Franchi Elena - Zandri Sara)

(Franchi Elena - Zandri Sara) Imprenditore, top manager o assemblea degli azionisti (consiglio di amministrazione) Organo volitivo Dirigenti (direttori) Organo direttivo Operai e impiegati Organo esecutivo (Franchi Elena - Zandri Sara)