LA CIVILTÁ CRETESE.

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Transcript della presentazione:

LA CIVILTÁ CRETESE

LA CIVILTÀ MINOICA TALASSOCRAZIA COORDINATE SPAZIALI Posizione centrale nel Mediterraneo orientale Luogo favorevole alle correnti Fertilità del terreno TALASSOCRAZIA LA CIVILTÀ MINOICA COORDINATE TEMPORALI Fin dal III millennio il mar Mediterraneo è solcato da rotte di scambi, ma solo all’inizio del II millennio sull’isola si sviluppa una grande civiltà urbana. I PERIODIZZAZIONE II PERIODIZZAZIONE Periodo PREpalaziale (3000-2000) Antico minoico (3000-2000) periodo palaziale (2000-1700) Minoico medio (2000-1570) periodo NEOpalaziale (1700-1400) Tardo minoico (1570-1050) periodo POSTpalaziale (dopo il 1400)

GEOGRAFIA Creta maggiore isola greca, situata nel mar Egeo. Quinta isola del Mar Mediterraneo per superficie, a sud della Grecia Nome derivato da presenza grandissima quantità di creta (materiale con cui gli abitanti costruivano gli utensili) Isola dalla forma stretta e lunga e separa il mar Egeo dal mar Libico. Terreno in gran parte montuoso e le pianure in percentuale modesta del suo territorio Coste molto frastagliate: parte settentrionale più popolata, quella meridionale ripida e poco popolata

ECONOMIA Civiltà di Creta tra le più ricche del mondo antico Ingente ricchezza dovuta al commercio, favorito dalla posizione dell’isola, nel cuore del Mediterraneo e quindi al centro delle rotte commerciali di varie culture e civiltà. Altra fonte di ricchezza l’allevamento, in particolare quello dei tori, che avevano una grande importanza anche religiosa. Molto praticata coltivazione di vite e olivo. Famosa produzione artigianale di ceramiche, tessuti e oggetti in metallo.

Cnosso: uno dei più importanti siti archeologici dell'isola, presenti i resti della reggia costruita da Dedalo per il re Minosse (famoso palazzo di Cnosso, con 1500 stanze ancora ben conservate) Leggenda del Minotauro e del volo di Icaro.

Minotauro Minotauro: figura della mitologia greca, essere metà uomo e metà toro; figlio del Toro di Creta e di Pasifae, regina di Creta. La leggenda narra che Minosse, re di Creta, pregò Poseidone di inviargli un bellissimo toro, promettendo di sacrificarlo in suo onore. Ma il toro era troppo bello e allora Minosse decise di sacrificarne un altro. Poseidone venne a sapere del fatto e decise di punire il re: fece innamorare Pasifae del toro. Dall’unione dei due nacque il Minotauro. Minosse fece rinchiudere il Minotauro nel labirinto di Cnosso, costruito da Dedalo. Ma quando Androgeo, il figlio di Minosse, morì ucciso dagli ateniesi, il re decise di vendicarsi. La città di Atene, allora sottomessa a Creta, doveva inviare ogni nove anni 7 fanciulli e 7 fanciulle da offrire in pasto al Minotauro. Teseo, figlio del re ateniese Egeo, si offrì di far parte di quei sette giovani per sconfiggere il mostro. Arianna, figlia del re e della regina di Creta si innamorò perdutamente di lui e decise di aiutarlo. Gli diede un filo, il famoso ‘’filo di Arianna’’, che gli avrebbe permesso di non perdersi una volta entrato nel labirinto. Teseo affrontò il mostro e lo uccise. Uscito dal labirinto l’eroe salpò con la giovane alla volta di Atene, montando le vele bianche in segno di vittoria. Più avanti, però, Teseo abbandonò Arianna su un’isola. Poseidone, adirato con Teseo per questo fatto, inviò una tempesta che squarciò le vele costringendo l’eroe a cambiarle con quelle nere. Prima di partire, infatti, il padre gli aveva raccomandato di portare due gruppi di vele: quelle bianche in segno di vittoria e quelle nere in segno di sconfitta. Egeo, vedendo le vele nere, credette che suo figlio fosse stato divorato dal Minotauro e disperato di buttò in mare.

Significato del mito Dietro il mito si celano particolari significati che i Greci attribuivano ad alcuni elementi del racconto: Il nome Minosse, attribuito al re di Creta, è designato da alcuni studiosi non come il nome del solo re di Cnosso, ma come il termine genericamente utilizzato per indicare i sovrani in tutta l’isola. Dietro il personaggio del Minotauro si stima la divinizzazione del toro da parte dei Greci. Lo sterminato labirinto è il simbolo dello stupore provato dai Greci nel vedere le immense costruzioni cretesi. Alla vittoria di Teseo si attribuisce invece l’inizio del predominio dei Greci sul mar Egeo, quindi il trionfo di Atene su Creta.

Dedalo e Icaro Quando Minosse scoprì che il Minotauro era stato ucciso si infuriò con il costruttore del palazzo, l’architetto Dedalo, e lo rinchiuse nel labirinto insieme al figlio Icaro. La leggenda racconta che Dedalo, uomo molto ingegnoso, riuscì a costruire, per sé e per il figlio, delle ali con le penne degli uccelli, che tenne insieme con della cera. Così abbandonarono il palazzo. Però Icaro, nonostante le raccomandazioni del padre, volò troppo vicino al sole e il calore sciolse la cera facendolo precipitare in mare.

RELIGIONE I cretesi erano politeisti, le divinità più importanti erano: la dea madre e il toro. Tutte le divinità venivano rappresentate dal re-sacerdote. La religione cretese era basata soprattutto sulla figura di una dea femminile, probabilmente venerata sotto diversi aspetti, fra cui quello della Grande Madre. Attributi della dea erano il serpente, simbolo legato alla terra, la colomba, simbolo della fecondità, ed il leone. Un altro importante simbolo cretese era il toro, protagonista della leggenda del Minotauro e della tauromachia. Mentre in epoca antica le cerimonie religiose si svolgevano in grotte sacre o sulle montagne, dal XVII secolo a.c furono le sale dei palazzi ad essere utilizzate come luoghi di culto.

SCRITTURA La scrittura cretese, la lineare A, si sviluppò nel 1700 a.C., ma non è ancora stata decifrata. La Lineare A, insieme ai geroglifici cretesi, è uno dei due sistemi di scrittura utilizzati nell'isola di Creta prima del sistema di scrittura dei greci micenei, detto Lineare B. Durante il periodo minoico, prima del dominio miceneo, la Lineare A fu utilizzata come scrittura ufficiale nei palazzi e per i riti religiosi, mentre i geroglifici venivano utilizzati soprattutto sui sigilli.

FASE PALAZIALE Nella civiltà cretese possiamo distinguere tre fasi: fase palaziale, neopalaziale e micenea. Durante la fase palaziale (2300-1700) le popolazioni dell'Egeo diedero inizio alla prima fase della civiltà cretese: a Cnosso, a Festo, e a Mallia sorsero i primi grandi palazzi. Osservando la natura dei lavori effettuati sia nella costrizione che nell'adattamento del terreno per costruire i palazzi, possiamo affermare che a Creta esisteva la schiavitù e una classe burocratica organizzata e potente. Nei palazzi sono stati ritrovati ampi magazzini dove venivano depositate le scorte di grano e di olio dai contadini che coltivavano le terre circostanti e mantenevano con il proprio lavoro sovrani e dignitari. Questa fase si concluse nel 1700, si è pensato a causa di un terremoto. Dopo il crollo, durante la fase neopalaziale (1700-1400) i palazzi vennero ricostruiti senza fortificazioni, esattamente come i precedenti. Questo avvalora la supposizione che il crollo dei palazzi fosse di origine naturale e non a causa esterna. I palazzi di Crosso e Festo vennero abbelliti e la vita di coloro che vi abitavano era sfarzosa e allietata da intrattenimenti. Anche se non ne determinarono il crollo, una serie di cataclismi contribuirono al declino dell'era neopalaziale.

città-palazzo gli ambienti e le funzioni

A Cnosso, sulle pareti diroccate del palazzo del re-sacerdote, sono rimasti rari frammenti delle antiche pitture. Dal naufragio della civiltà minoica emergono immagini di donne e di uomini di stupefacente eleganze: un gruppo di danzatrici che ondeggiano con grazia, una processione di giovani coppieri avanza con passo solenne verso il sacro rito, portando vivande; una misteriosa signora dai grandi occhi neri e dalle labbra rosse di trucco fu chiamata dagli archeologi che la scoprirono «la Parigina».