Primo Soccorso in ricerca

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a cura del Gruppo V.d.S. di Anguillara Sabazia -Settore Formazione B.L.S. nuove procedure Per soccorritori laici.
Transcript della presentazione:

Primo Soccorso in ricerca - Anello di collegamento con i soccorsi sanitari. - Aspetto psicologico - BLS - Come trattare i problemi più frequenti Dobbiamo ricordarci che i soccorritori mettono a rischio la loro vita per salvarne delle altre e perciò più informazioni riusciamo a dare al momento dell’allertamento, più aumenta il margine di sicurezza in cui i soccorritori operano. In qualsiasi momento possiamo richiamare la Centrale Operativa con cui abbiamo parlato e aggiornare le informazioni, sia esse evolvano in negativo che in positivo 1

Emergenza sanitaria Al ritrovamento... - Il nostro referente è SEMPRE il nostro coordinatore di gruppo: manteniamo contatti radio con lui e per comunicazioni delicate preferiamo il telefono. - Se servono soccorsi sanitari (qualcuno si fa male, ritroviamo il disperso...) chiamiamo il nostro responsabile: lui provvederà ad allertare le forze necessarie attraverso il coordinatore di difesa. - Comunichiamo il posto esatto in cui ci troviamo, come sono le funzioni vitali, qual'è il problema per cui servono supporti e l'aspetto generale del paziente. Emergenza sanitaria Prima di tutto siamo dei testimoni, quelli che hanno visto l’evento, e dobbiamo essere in grado di valutare la situazione che ci si presenta davanti per decidere quali soccorsi allertare. Sappiamo che esistono diversi numeri di telefono per l’emergenza (Sapete dirmene qualcuno?) ma sappiamo a chi corrispondono e che cosa fanno? 113 - Polizia / Questura: doveva essere il numero unico dell’emergenza tipo il 911 americano che raggruppa tutte le richieste di urgenza/emergenza. 112 - Carabinieri - Pronto intervento 115 - Vigili del fuoco: dipende dal ministero dell’interno e si occupa di prevenzione incendi e protezione civile 118 - Emergenza sanitaria: fa capo all’AUSL e gestisce tutto ciò che è emergenza sanitaria Ogni numero vediamo che è deputato a rispondere a chiamate di emergenze specifiche. Se noi ci sbagliamo e chiamiamo il 113 perché c’è un incendio o il 115 perché abbiamo bisogno dell’ambulanza, chi ci risponde sarà comunque in grado di inviarci quello che abbiamo richiesto perché tutte le centrali sono in costante contatto tra di loro. Noi tratteremo la chiamata al 118 perché secondo noi è la centrale più completa. 2

L'aspetto psicologico: il nostro punto di vista - Gestire la tensione Come? 1. Contatti col responsabile, chiedendo eventualmente l'avvicinamento di altre unità 2. Agire in sicurezza 3. Pensare alle priorità: cosa valutare e come soccorrere 4. Limitarsi a ciò che si sa fare

L'aspetto psicologico: il disperso - Stato mentale alterato Confusione, agitazione, paura, dolore Cosa fare 1. Atteggiamento calmo e rassicurante ma deciso: dialogo e ascolto 2. Presentarsi: chi siamo, cosa facciamo 3. Controllo stato fisico - Sensibilità, rispetto, buon senso - Stiamo vicino al paziente quanto lui ce lo consente

- Crisi d'ansia, panico, aggressività, ostilità ai soccorsi Cosa fare 1. Avviciniamoci solo se lui ce lo permette, altrimenti comunichiamo il punto in cui è stato visto, la direzione che ha preso ed eventualmente stiamogli dietro a distanza 2. Atteggiamento deciso e propositivo 3. Presentiamoci, spiegando cosa facciamo e che vogliamo dargli aiuto 4. Cerchiamo il dialogo e controlliamo lo stato fisico solo se in sicurezza

Raccolta informazioni Problema di natura traumatica o non traumatica? La persona può camminare? 1. E' cosciente? 2. Le vie aeree sono libere? (A- airways) 3. Respira? (B- breathing) 4. Il cuore batte? Ci sono emorragie evidenti? (C- circulation) 5. Ha ferite o traumi evidenti? Ha dolore e di che entità?

Avvicinandoci... - Attenzione 1.Riusciamo ad avvicinaci senza pericoli? 2. Vediamo qualcosa vicino? (particolari ambientali, farmaci...) 3. Pensiamo ai rischi biologici: i guanti sono una barriera fondamentale di protezione. A mani nude non tocchiamo sangue, saliva, ferite, mucose (labbra, cavo orale). Particolare attenzione se abbiamo noi piccole ferite: non c'è la barriera della pelle, abbiamo una “via aperta” agli agenti infettivi

Stato di coscienza e pervietà vie aeree - Chiamo la persona, la scuoto leggermente Caso 1: la persona non risponde - Avvisiamo immediatamente - Controlliamo il cavo orale: ci sono sangue, saliva, denti o protesi rotte? Non ho un aspiratore, potrebbe essere trauma ma la mia priorità è permetterle di respirare: giro la testa di lato per fare uscire ciò che ostruisce - Stendiamo la persona: la lingua va ad ostruire il passaggio dell'aria. Cannula di Guedel, oppure tensione del capo (iperestensione, ma attenzione al possibile trauma... importanza della dinamica...) - Iniziamo manovre di BLS

Stato di coscienza e pervietà vie aeree - Caso2: la persona risponde - Manteniamo attivo il dialogo - Valutiamo se la persona è orientata nello spazio e nel tempo, se risponde correttamente e ricorda l'accaduto, se è confusa, se ha avuto un malore, come è il suo stato emotivo

Valutazione respiro su paziente cosciente - Guardiamo il colore della cute (è cianotico? Suda?) - Respira affannosamente o con fatica? - Utilizza muscoli accessori? - Sentiamo rumori respiratori? Frequenza respiratoria normale adulto: 12-15 atti/min Nel bambino aumenta: più è piccolo, più il respiro è veloce

Valutazione Circolo su paziente cosciente - Guardaimo il colore della cute (è pallido? E' cianotico?) - Sentiamo polso radiale: se presente la persona ha una pressione arteriosa sistolica superiore a 80 mmHg (accettabile). Se non lo sentiamo, prendiamo polso carotideo - Come è il polso? Lento, veloce, pieno, regolare... Frequenza normale adulto: 60- 100 battiti/min Nel bambino, la frequenza è più alta: più è piccolo, più è accelerato.

Dopo la valutazione delle funzioni vitali... - Comunichiamo più precisamente le condizioni per valutare in che modo e con che mezzi rientrare. - Protezione termica del paziente. Togliamo vestiti bagnati, copriamolo/proteggiamolo dal sole. -Restiamo col paziente osservando eventuali cambiamenti. -Se arrivano supporti sanitari, facciamoci vedere, riferiamo le condizioni e valutiamo insieme a loro la strada migliore per il rientro.

Il BLS (Basic Life Support) A-B-C Pervietà vie aeree Guardo, Ascolto, Sento il respiro (Gas)‏ mentre valuto il polso carotideo e i segno di circolo per 10 secondi Se c'è attività respiratoria efficace > manteniamo vie aeree pervie, controllo e supporto dell'attività respiratoria. Eventuale posizione laterale sicurezza.

Il BLS (Basic Life Support) Se respiro e circolo assenti, comunichiamo paziente in arresto iniziamo la Rianimazione cardio polmonare: 30 compressioni : 2 ventilazioni Fino a - chiara ripresa delle attività cardio circolatorie - arrivo dei soccorsi avanzati - stanchezza limite nostra

Frattura - distorsione - lussazione Trattiamo allo stesso modo questi tre traumi Manifestazioni: Dolore Deformazione Cattivo Funzionamento Gonfiore, Ematomi Piccole ferite nella zona La traumatologia è un argomento molto ampio ma di poche cose che noi possiamo fare. Se analizziamo i traumi agli arti dobbiamo differenziare tra distorsione, lussazione e frattura. Tra le fratture distinguiamo tra fratture composte, scomposte, esposte. In ogni caso noteremo deformazione della parte colpita, difficoltà o impossibilità di movimento, posizione antalgica (posizione in cui l’infortunato sente meno dolore). In caso di frattura scomposta o esposta potremo trovarci di fronte a un’emorragia, interna o esterna. L’importante per tutti i tipi di trauma agli arti è immobilizzare la parte colpita così come la troviamo. NON CERCARE DI MUOVERE PER RIMETTERE A POSTO LA PARTE COLPITA. Nella frattura esposta dobbiamo prestare la massima attenzione ai monconi ossei che sporgono, SONO TAGLIENTISSIMI. Ci dovremo preoccupare perciò di tamponare l’emorragia e di coprire con garze pulite i monconi che sporgono. 18

Cosa fare: -Non tentiamo mai di ridurre la lussazione, ma immobilizziamola - Scopriamo la parte - Laviamo con acqua, copriamo con garza sterile e mettiamo ghiaccio - Se la frattura è esposta, attenzione perchè le ossa tagliano. Cerchiamo di immobilizzare l'arto così come è bloccando anche l'osso - Se ci sono oggetti conficcati non rimuoviamoli, ma blocchiamoli così come sono

Emorragie arteriose e venose - Comprimiamo direttamente la parte, con garza sterile a contatto della ferita e poi non sterili. - Mettiamo la zona in scarico (sollevata) - Comprimiamo i grossi vasi a monte (arterie e vene corrono praticamente parallele) (- Funzione di laccio emostatico come ultima risorsa. Annotare ora di applicazione e allentare ogni 5 minuti circa) Complicanze: copiosa perdita di liquidi con ipotensione e tachicardia fino allo shock ipovolemico

Ustioni da caldo - Ustione di primo grado da colpo di sole Proteggiamo la persona dal sole diretto, eventualmente bagnandolo con acqua fresca (telino isotermico, parte argentata esterna) Complicanze: perdita di liquidi, ipotensione con tachicardia e confusione mentale, shock ipovolemico Ustioni da freddo Localizziamo le parti interessate rimuovendo i vestiti se non adesi alla pelle. Copriamo le zone con garze pulite e teniamo la persona coperta (telino isotermico, parte dorata esterna)

Trauma colonna vertebrale Trauma cranico Trauma colonna vertebrale Sospettiamoli se... - la persona riferisce caduta dall'alto - ha traumi evidenti alla testa o al viso - ha dolore a schiena e/o collo - non riesce a muovere/non ha sensibilità agli arti La traumatologia è un argomento molto ampio ma di poche cose che noi possiamo fare. Se analizziamo i traumi agli arti dobbiamo differenziare tra distorsione, lussazione e frattura. Tra le fratture distinguiamo tra fratture composte, scomposte, esposte. In ogni caso noteremo deformazione della parte colpita, difficoltà o impossibilità di movimento, posizione antalgica (posizione in cui l’infortunato sente meno dolore). In caso di frattura scomposta o esposta potremo trovarci di fronte a un’emorragia, interna o esterna. L’importante per tutti i tipi di trauma agli arti è immobilizzare la parte colpita così come la troviamo. NON CERCARE DI MUOVERE PER RIMETTERE A POSTO LA PARTE COLPITA. Nella frattura esposta dobbiamo prestare la massima attenzione ai monconi ossei che sporgono, SONO TAGLIENTISSIMI. Ci dovremo preoccupare perciò di tamponare l’emorragia e di coprire con garze pulite i monconi che sporgono. 22

Cosa fare... - Teniamo la persona sdraiata (piano rigido). - Immobilizziamo il collo e teniamo ferma la testa del paziente - Allertiamo soccorsi sanitari - Controlliamo la sensibilità degli arti - Controlliamo lo stato di coscienza fino all'arrivo dei mezzi di soccorso - Se esce sangue da orecchie, occhi, naso o bocca, teniamo pulita la zona senza tamponare

Svenimento - Qualunque sia la causa, facciamo sdraiare la persona a terra - Solleviamo le gambe se non si sospetta trauma alla schiena (si muoverebbe), alla testa o al torace (peggioramento delle condizioni, soprattutto se emorragia) - Controlliamo lo stato di coscienza e i parametri vitali fino all'arrivo dei sanitari

Dolore toracico - Paziente in posizione seduta: il cuore fa meno fatica ed è favorita anche l'attività respiratoria. - E' importante chiedere e comunicare al più presto: 1. la sede precisa del dolore, di che tipo è (un peso, continuo, a tratti) e se c'è irradiazione ad altre zone (schiena, collo, braccia) 2. quando il dolore è insorto e in che modo (dopo trauma, a riposo) 3. se la persona ha già avuto dolori del genere, se è cardiopatica nota e in terapia (ha assunto le medicine della giornata?)

Convulsioni - Se la persona è epilettica, sentirà l'arrivo della crisi: se riusciamo posizioniamo una cannula di Guedel al lato della bocca per evitare che si morda la lingua - Se assistiamo al momento delle scosse, non cerchiamo di immobilizzare la persona, ma proteggiamo la testa (posizioniamo un panno) ed allontaniamo gli oggetti taglienti e pericolosi. Dopo la scossa teniamo la persona in posizione laterale di sicurezza fino alla ripresa completa dello stato di coscienza. Segnaliamo il tutto e attendiamo istruzioni

Altre patologie In generale, per qualsiasi tipo di problema, cerchiamo di individuare la causa, mettendo eventualmente il malore in relazione a patologie conosciute della persona. Cerchiamo di raccogliere informazioni attraverso il dialogo e attendiamo istruzioni in merito alle cose da fare. Non andiamo mai oltre i nostri compiti, non somministriamo alcun medicinale e rivolgiamoci al nostro responsabile per qualsiasi dubbio.

Fine! The End 28