Il diritto di cittadinanza nel mondo antico

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Il diritto di cittadinanza nel mondo antico da sudditi a cittadini da cittadini a sudditi la cittadinanza oggi

rigida gerarchia sociale Da sudditi a cittadini Sistemi politici del Vicino Oriente: centralismo politico rigida gerarchia sociale Poleis greche cittadinanza “esclusiva” I sistemi politici del Vicino Oriente furono caratterizzati da centralismo politico e rigida gerarchia sociale. La legge era emanata dalla volontà del sovrano il quale la giustificava appellandosi alla superiore volontà degli dèi o proponendosi egli stesso come divinità in terra. In un contesto simile non è concepibile l’affermazione del diritto di cittadinanza. Gli uomini sono sudditi, non cittadini. In Atene, invece l’evoluzione delle istituzioni verso la democrazia ebbe come conseguenza il riconoscimento del principio di eguaglianza politica e giuridica. Fu questo il contesto nel quale si affermò per la prima volta il diritto di cittadinanza. Ma nell’Atene democratica, la cittadinanza fu un diritto esclusivo degli ateniesi, nel doppio significato del termine: riservato ai soli ateniesi maschi e adulti precluso ad ogni altra categoria (uno straniero non avrebbe mai potuto acquisire la cittadinanza ateniese).

Da cittadini a sudditi nell’età ellenistica Con la conquista di Alessandro Magno le poleis perdono la loro secolare indipendenza la civiltà greca assume una dimensione universale I regni ellenistici determinarono una nuova centralizzazione dei poteri dello stato la riduzione dei cittadini di nuovo a sudditi I regni ellenistici

= La Res publica romana scopo e interesse dello stato scopo e interesse del popolo = Il contesto giuridico nel quale matura il concetto definitivo di cittadinanza è costituito dallo stato romano, la RES PUBLICA, così definita dall’oratore e console latino, Marco Tullio Cicerone, nella sua opera De re publica: “Lo scopo e l'interesse dello stato [res publica] e quelli del popolo sono la stessa cosa, purché per ‘popolo’ si intenda non una qualunque moltitudine di uomini uniti tra loro in un modo qualsiasi, ma una società organizzata che accetta la sottomissione a un'unica Legge e che nel bene comune riconosce l'interesse e l'utile di ciascuno. [...]” Popolo quindi è l'unione dei cittadini che hanno interessi comuni e che, per meglio garantirsi, accettano di obbedire alle stesse leggi, perché nella Legge vedono che si attua il bene di tutti. Se si realizzano queste condizioni allora lo stato è una “cosa che appartiene a tutti", una "cosa pubblica", in latino res publica, espressione dalla quale è derivato il termine Repubblica. unione di cittadini nella Legge la realizzazione del bene comune

La flessibile cittadinanza romana Roma adottò un criterio di concessione e riconoscimento dei diritti ai popoli sottomessi dal quale emerge una concezione della cittadinanza flessibile e del tutto nuova per il mondo antico. Essa non era più fondata sulla nascita e sull'appartenenza a un determinato gruppo etnico, ma diveniva un fatto politico: si era cittadini di Roma perché soggetti alle medesime leggi. La cittadinanza veniva conferita alle aristocrazie locali delle città fedeli, in modo che la possibilità di vivere nella pienezza dei diritti di cui godeva il cittadino romano apparisse come un meritato privilegio.

Una rivoluzione giuridica cittadinanza inclusiva Diritto romano: uguaglianza dei diritti civili e politici La cittadinanza romana era ben più facile da ottenere di quanto non accadesse nella polis greca, dove cittadini si era per nascita e condizione sociale ed era inammissibile che uno straniero o uno schiavo potessero acquistare il diritto di cittadinanza. Nella Repubblica romana, invece, potevano aspirare alla cittadinanza gli abitanti di città alleate che volessero trasferirsi a Roma, i vecchi nemici purché avessero fatto atto di sottomissione e persino i liberti, ossia gli schiavi che avevano ottenuto la libertà dal padrone. estesa a popoli del Lazio dal IV sec. a.C. italici dal I sec. a.C. élite delle province dal I sec. d.C. tutti gli uomini liberi 212 d.C.

La crisi del mondo antico… La struttura amministrativa introdotta da Diocleziano Prefetture Diocesi Province rallentò la crisi dell’impero ma nel lungo periodo introdusse di nuovo, e rese definitiva, la divisione tra Oriente e Occidente…

… segnò il tramonto del diritto di cittadinanza … ma sia a Oriente che a Occidente il diritto di cittadinanza tramontò, per effetto della fine dello stato in Occidente, del ritorno del dispotismo in Oriente

La cittadinanza oggi Il contributo del mondo antico: Illuminismo democrazia ateniese diritto romano predicazione cristiana Illuminismo Rivoluzioni borghesi Conquiste della democrazia universale uguaglianza tra gli uomini Costituzioni stati democratici

Essere cittadini Il diritto di cittadinanza conferisce oggi, negli stati democratici: l’uguaglianza politica, ossia il diritto di votare e di essere eletti l’uguaglianza giuridica, ossia la tutela delle leggi le garanzie dello stato sociale, ossia l’accesso ad aiuti economici finalizzati ad assicurare a tutti il diritto alla vita, all’istruzione e alla salute.