A cura di: Claudio Gandolfo.
Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro paese, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi. In particolare la cardiopatia ischemica è la prima causa di morte in Italia, rendendo conto del 28% di tutte le morti, mentre gli accidenti cerebrovascolari sono al terzo posto con il 13%, dopo i tumori.
L’ipertensione (pressione arteriosa superiore a 140/90 mmHg) non dà sintomi. L’ipertensione si sviluppa quando le pareti delle arterie di grosso calibro perdono la loro elasticità naturale e diventano rigide e i vasi sanguigni più piccoli si restringono. L’ipertensione affatica il cuore, può aumentarne le dimensioni, renderlo meno efficiente e favorire l'aterosclerosi. Per questo le persone che hanno la pressione alta corrono un rischio maggiore di infarto o ictus. Inoltre, l’ipertensione può causare insufficienza renale e danneggiare la vista. Struttura di un’arteria
Ipertensione arteriosa L’ipertensione (pressione arteriosa superiore a 140/90 mmHg) non dà sintomi. Perciò, l’unico modo per sapere se si è ipertesi è misurare la pressione arteriosa. È consigliabile misurarla almeno una volta l’anno. Una possibile conseguenza dell’ ipertensione arteriosa è l’occlusione delle arterie:
La sua identificazione avviene solitamente attraverso lo screening (controllo generale per l’identificazione di una malattia) o quando ci si cura per un altro problema non correlato
Tutti i pazienti affetti da ipertensione arteriosa dovrebbero essere incoraggiati a modificare lo stile di vita indipendentemente dalla necessità o meno di terapia farmacologica. I principali interventi non farmacologici da consigliare al paziente iperteso, che si sono dimostrati in grado di ridurre i valori tensivi, ma anche di garantire effetti benefici nei confronti di altri fattori di rischio cardiovascolare, come il diabete mellito, l'obesità, la dislipidemia sono: Il controllo del peso corporeo. La limitazione del consumo di alcool. La pratica di esercizio fisico regolare. La limitazione del consumo di sodio (sale da cucina) con la dieta.
Nel caso il semplice miglioramento delle abitudini alimentari non sia efficace per l’abbassamento della pressione arteriosa, il paziente dovrà seguire un trattamento farmacologico. Spesso questo trattamento dura tutta la vita. I farmaci più indicati sono: diuretici, calcio antagonisti e beta bloccanti