Club Alpino Italiano Sezione di Parma 10° CORSO ESCURSIONISMO AVANZATO PROGRAMMAZIONE e CONDUZIONE DI UN'ESCURSIONE -2008-

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Food & Beverage Manager
Advertisements

CORSO PER ESPERTI IN PIANIFICAZIONE E GESTIONE DI RETI SENTIERISTICHE
S.S.U.Em 118 S.ervizio S.anitario ( di ) U.rgenza ( ed ) Em.ergenza.
Scale portatili NO! Specifiche di progettazione
Lavorare / camminare sui tetti
Il coinvolgimento degli organi Venezia, 23 febbraio 2010 Bernardino Casadei, segretario generale Assifero.
La didattica metacognitiva
Procedure Operative Standard
Cultura della sicurezza DICEMBRE 2007 Incontro sulla sicurezza.
Progetto “Educare per far crescere” IL FOCUS GROUP
DIFFICOLTA’ DEL LINGUAGGIO
LA RICERCA pertanto non c’è ricerca in assenza di un problema
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA DIDATTICHE E DI ACCOMPAGNAMENTO ( GITE, CORSI, AGGIORNAMENTI, SPEDIZIONI ) relatore INA Giacomo Cesca.
“ Le persone anziane possono non cadere!”
QUESTIONARIO DI GRADIMENTO E VERIFICA CORSI DI MATEMATICA
O.T.T.O. ESCURSIONISMO LOMBARDIA Commissione Seniores Lombardia.
Elaborato F.S. Di Somma V. PROGETTO QUALITA VERSO IL…. MANUALE DELLA QUALITA A.S. 2006/2007 F. S. QUALITA DI SOMMA V.
ASSOCIAZIONE INTERREGIONALE NEVE E VALANGHE
1 La sveglia è suonata, come sempre, troppo presto, ma quando si va a camminare non ci si può certo svegliare tardi! Quel giorno il programma prevedeva.
SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO
GUIDA PER ALUNNI E GENITORI
Educazione Ecologica Continua
Desideri intraprendere una escursione impegnativa? Comincia a leggere i bollettini meteo della zona che intendi frequentare, almeno 3/4 giorni prima delluscita.
Desideri frequentare itinerari sci-alpinistici? È indispensabile avere una formazione adeguata per esercitare questa attività: informati presso le Scuole.
Conclusioni Workshop n. 1: La progettazione e la dimensione europea Montecatini 11 ottobre 2006 a cura di:Gabriella Orlando (USR Abruzzo) Alexandra Tosi.
Desideri intraprendere una escursione facile? Leggi i bollettini meteo della zona che intendi frequentare almeno 3/4 giorni prima delluscita. Se non li.
Non sottovalutare mai il pericolo di una gita in montagna.
LA RICEZIONE LA FORMAZIONE DEL RICEVITORE
MODALITÀ OPERATIVE DI TRANSITO MEDIABUS I nostri mezzi vengono proposti per servizi settimanali (dal lunedì al sabato). Nel caso in cui il cliente richieda.
RISPETTIAMO LA NATURA Durante la visita ad un Parco o nella tua escursione, ricorda ... Non sottovalutare “i pericoli della montagna”; l'abbigliamento.
Lorganizzazione non è mai neutra È specchio di unidea specifica di scuola Deve essere funzionale: nessuna organizzazione è valida in assoluto ogni organizzazione.
Lo Scambio Giovani del Rotary International.
ITINERARI TURISTICI ITINERARIO 1: Alta via dell’Antola
Gli ACCOMPAGNATORI degli ESCURSIONISTI SENIOR dalFAI-DA-TE verso laQUALIFICA e laTITOLARITÀ
Logica.
Differenziare in ambito matematico
Guidare il gruppo in Natura
FALESIA LA BAITA NOTE GENERALI PER LA FREQUENTAZIONE DELLA FALESIA: Le Guide Alpine delle Valli di Lanzo vi danno il benvenuto alla Falesia La Baita e.
La flessibilità.
Fabrizia Derriard – Sindaco di Courmayeur
Forza massima Forza di velocità Forza di resistenza
Preparazione e condotta di una gita scialpinistica
GHIACCIO VERTICALE ED I SUOI AMBIENTI
La progressione della cordata in conserva
Commissione Centrale Medica Club Alpino Italiano CD DIDATTICO per Sezioni, Scuole e Corsi.
La verifica e valutazione di un progetto. Partiamo dalla definizione di valutazione un concetto complicato… ma di fondamentale buon senso.
Corso di Escursionismo
ESCURSIONI SOCIALI Accompagnamento di persone con limiti fisici  Quale responsabilità si assume l'accompagnatore che permette la partecipazione a una.
VOLONTARIATO SOCIALE  Sempre più spesso le Sezioni si rendono disponibili a svolgere funzioni di accompagnamento in escursione di:  disabili (attività.
Club Alpino Italiano Corso di formazione e verifica per A.E. – Modulo base Rischi e sicurezza Presentazione creata da Antonino Oddo A.N.E.
La velocità.
ESCURSIONI e CORSI Onere della prova 1  Ho sempre creduto che l'onere della prova fosse a carico del danneggiato; intendendo con questo che è il danneggiato.
Ufficio per l’Insegnamento della Religione Cattolica
Docente: Alessia Bertolazzi Ricevimento: vedi pagina docente
Progetto Piedibus 10 MARZO L’ASSOCIAZI ONE GENITORI e IL PROGETTO PIEDIBUS.
Finalità generale della scuola: sviluppo armonico e integrale della persona all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale.
Valorizzazione delle Esperienze e dei prodotti Turistici Transfrontalieri delle medie ed Alte quote PROGETTO VETTA Valorizzazione delle Esperienze e dei.
Scelta e preparazione della gita sci alpinistica
Preparazione e condotta di una salita alpinistica
“ ASSESSORATO AL TURISMO, GRANDI EVENTI, PARI OPPORTUNITA ’ ” Incontro del 26/06/2007 N° 11 1.
ORIENTEERING LEZIONE DI GEOGRAFIA
Tempo di AVVENTO.
Corso base Lezione 1: affrontare l'emergenza. Il pc è come una casa... Ogni parte ha una sua funzione e utilità...
EDUCAZIONE STRADALE Anno scolastico
IL CODICE DELLA STRADA I SEGNALI.
IL CODICE DELLA STRADA I SEGNALI.
L’allenamento sportivo. La definizione L’allenamento sportivo è un processo sistematico mediante il quale si determinano dei cambiamenti nell’organismo.
Operazione di ranghinatura Produzione di foraggi fibrosi Macchine che operano sul campo.
INCONTRO PRESIDENTI E RESPONSABILI di AC 18 MARZO
Cap. IV Proposizioni di apprezzamento A cura di: Arianna Gualillo e Barbara Di Lello.
Transcript della presentazione:

Club Alpino Italiano Sezione di Parma 10° CORSO ESCURSIONISMO AVANZATO PROGRAMMAZIONE e CONDUZIONE DI UN'ESCURSIONE

2 La fase di preparazione di una escursione costituisce un momento di importanza fondamentale che condiziona lo svolgimento ed il successo dell’escursione stessa. E' possibile sintetizzare i comportamenti da tenere nelle diverse fasi dell’escursione, dalla mera programmazione alla vera e propria conduzione. Nello schema che segue si articolano i comportamenti da tenere nelle varie fasi dell’attività.

2 Prima di entrare nei termini spiccioli della questione, preme fare un breve inciso sulla documentazione: - Internet da usare con oculatezza: spesso le informazioni sono prezzolate dagli operatori economici - Guide da confrontare autori diversi ed un autore su percorsi già conosciuti (...per farci la gamba) - Cartografia esiste un mondo che, fortunatamente, si sta perfezionando. Si consigliano le edizioni in scala 1:25.000

3

Lasciato il rifugio in direzione est CAI 625, si supera Forcella Vallone 1 (2180) e si scende nel vallone Riobianco dove è il bivacco Gorizia 2 (1950). Si scende ancora sino a quota ove si trova il bivio CAI 630 per Forca Riobianco (1860) “sen- tiero Puppis”. Passata la Forca 4 si scende nella Valle Riofreddo (tratti attrezzati) sino a raggiungere 5 il 618 che si segue in salita in direzione ovest. Superata Sella Carnizza 6 (1767) in breve si scende al Pellarini 7 (1499). Durata ore 6 Dislivello  858,  1233 Difficoltà EE con brevi tratti EEA

1. 1. il sentiero Puppis risulta non attrezzato le condizioni meteo cambiano piove a dirotto S.Carnizza si reputa im- praticabile per difficoltà e dislivello. Si va a S.Prasnig il meteo migliora: si torna? no! S.Carnizza non da affidamento il meteo peggiora è tardi, non si riesce a comunicare con il rifugio. Si allunga un messo … che raggiunge il Pel- larini in 10h30, il gruppo dopo 1h30. morale

4

Pianificazione del percorso: - valutazione del grado di difficoltà; - calcolo dei tempi di percorrenza; - individuazione dei punti di appoggio (bivacchi o simili); - recapiti dei rifugi (telefono, - prenotare!) - numeri utili (Soccorso Alpino, taxi, aziende di soggiorno, sezione CAI, …) - vie di fuga; - percorsi alternativi; - valutazioni logistiche: - strade - possibilità di transito e accesso 5

In funzione dell’itinerario prescelto, è opportuno avere una certa omogeneità dei partecipanti in merito alle seguenti caratteristiche: - esperienze - capacità tecniche - affiatamento - condizioni fisiche Se necessario, i singoli partecipanti o alcuni di essi devono essere in grado di gestire, unitamente al responsabile dell’escursione, situazioni critiche. 6

7 La somma delle condizioni fisiche dei singoli non necessariamente corrisponde alla condizione del gruppo. Infatti, in tale realtà sociale si innescano delle dinamiche collettive che occorre valutare attentamente. L’effetto “gregge” può provocare situazioni inattese che potrebbero compromettere la conduzione dell’escursione. Occorre sempre mantenere alta l’attenzione e la tensione del gruppo lavorando sui singoli partecipanti. Il rilassamento o la disattenzione è un pericolo da evitare.

8 1.Prima della partenza: - controllo dell’equipaggiamento - valutazione delle condizioni fisiche - informare il gestore del rifugio circa il nostro itinerario 2. Durante la marcia: - partenza lenta - andatura il più possibile costante - adeguare la marcia sul più debole - verifica della reazione dei partecipanti - evitare soste troppo lunghe (raffreddamento) - verifica saltuaria della propria posizione

9 Spesso ci vuole più coraggio a rinunciare che ad arrivare in vetta!

Grafico svizzero

Scala delle difficoltà escursionistiche T = turistico. – Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri, con percorsi ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Costituiscono di solito l’accesso ad alpeggi o rifugi. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata. E = escursionistico. – Itinerari che si svolgono quasi sempre su sentieri, oppure su tracce di passaggio in terreno vario (pascolo, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni. Possono svolgersi su pendii ripidi; i tratti esposti sono in genere protetti o attrezzati. Possono avere singoli passaggi su roccia, non esposti, o tratti brevi e non faticosi né impegnativi grazie ad attrezzature che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico. Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza del territorio montuoso, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamenti adeguati. EE = per escursionisti esperti. – Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido. Terreno vario, a quote relativamente elevate. Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche quali percorsi attrezzati. Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate. Per i percorsi attrezzati è inoltre necessario conoscere l’uso di dispositivi di autoassicurazione quali moschettoni, dissipatore, imbragatura, cordini. EEA = per escursionisti esperti con attrezzature. – Dizione relativa a certi percorsi attrezzati o vie ferrate, al fine di prevenire l’escursionista che l’itinerario richiede obbligatoriamente l’uso di dispositivi di autoassicurazione. ( tratto da G.Buscaini, Guida ai Monti d’Italia – Monte Rosa, Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano, Milano, 1991).