ATENE p Origini incerte:

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ATENE p. 92-95 Origini incerte: Secondo la leggenda risalgono a Teseo, che dopo averla liberata dalla dominazione cretese, riunì tutti i paesi dell’Attica sotto Atene. Dovrebbe essersi formata in età micenea e aver riunito sotto di sé tutta l’Attica Sempre secondo il mito, fu scelta Atena come protettrice della città al posto di Poseidone: lei aveva offerto come dono l’ulivo e insegnò agli ateniesi a coltivarlo.

Inizialmente Atene è governata da un re Il re perde potere intorno all’VIII secolo a.C. Viene sostituito da 3 ARCONTI, scelti ogni anno, solo tra i nobili. Prendono le funzioni del re: BASILEUS, si occupava del culto EPONIMO (greco epì, sopra, onoma, nome) dava il nome all’anno e si occupava della giustizia POLEMARCO (greco polemos, guerra, archein, comandare), comandante militare

Ad essi si aggiunsero 6 magistrati, TESMOTETI, cioè custodi della legge (potere esecutivo). Si formò così il Consiglio dei 9 arconti. Se alla fine del mandato avevano agito bene, entravano a far parte dell’AREOPAGO (Consiglio dei nobili), insieme ai vecchi consiglieri del re. Era un’assemblea con diversi compiti, dalla tutela delle leggi al controllo della dignità di chi voleva divenire arconte. Il nome viene dalla collina dedicata al dio Ares su cui si svolgevano le riunioni. ECCLESIA, altra assemblea formata da tutti i cittadini maschi sopra i 20 anni, convocata di rado, ma senza potere decisionale.

La società All’inizio divisa in due classi: NOBILI, detti eupatridi (di buon padre), facevano risalire le proprie origini a eroi del mito, avevano la cittadinanza e potevano accedere alle cariche pubbliche DEMOS, fatto da coltivatori, artigiani, mercanti arricchitisi; combattevano come opliti, ma all’inizio non avevano diritti politici. Per questo nascono disordini sociali

Le prime leggi scritte: Dracone 624 a.C. l’arconte Dracone emanò un codice di leggi scritte per fermare i disordini. Si dice che furono scritte col sangue perché erano molto severe: ancora oggi l’aggettivo draconiano significa estremamente severo Non soddisfacevano comunque le esigenze popolari

Solone eletto arconte nel 594 a. C. Abolì la schiavitù per debiti Fece una riforma agraria: prima le terre erano dei nobili e i contadini dovevano pagare per coltivarle, quindi spesso si indebitavano. Solone assegnò terre ai contadini poveri Emanò leggi in favore degli artigiani Divise la popolazione di Atene in 4 classi, non più in base all'essere aristocratici, ma in base alla ricchezza proveniente dalla terra (prima oligarchia, ora timocrazia):

Pentacosiomedimni: possono eleggere ed essere eletti all’arcontato (diritto di voto attivo e passivo) Cavalieri: possono eleggere ed essere eletti all’arcontato (diritto di voto attivo e passivo) Zeugiti: possono eleggere ed essere eletti alle cariche minori (diritto di voto attivo e passivo) Teti: possono eleggere i membri dell’arcontato e sedere nel tribunale popolare, l’Eliea (diritto di voto attivo)

Solo le prime 3 classi pagavano le tasse, dovevano pagarsi l'armamento e a loro erano riservate le cariche politiche. L‘ecclesia era divenuta molto importante: assemblea generale dei cittadini, in cui ognuno aveva diritto di parola e di fare proposte. Decideva le alleanze, la pace e la guerra, approvava le leggi, eleggeva o sorteggiava gli arconti e i magistrati minori (che governavano la polis)

La tirannide di Pisistrato Rimasero gli scontri interni alla città, perché nessuno era contento di queste riforme: instabilità politica 560 a.C. ne approfitta il nobile Pisistrato, che instaura la tirannia (fino al 528 a.C.) Fu amato dal popolo perché seguiva le leggi tradizionali Aiutò lo sviluppo della città Ippia e Ipparco, i suoi figli, non furono alla sua altezza: Ipparco fu ucciso nel 514 a.C. e Ippia cacciato nel 510 a.C.

Clistene Eletto arconte eponimo nel 508 a.C. Fece riforma in senso democratico, dividendo la popolazione senza tenere conto della ricchezza né della nobiltà Divise l’Attica in tre zone: città (artigiani e contadini), costa (mercanti), pianura (ricchi possidenti) Ogni zona era divisa in 10 unità territoriali dette trittìe

Divise la popolazione in 10 tribù: ogni tribù era formata da 3 trittìe, una della costa, una della pianura e una della città e suddivisa in tante unità dette DEMI Ogni tribù eleggeva 50 rappresentanti per la bulè (o Consiglio dei 500); ai 9 arconti venne aggiunto un segretario, in modo che ogni tribù fosse rappresentata Ogni tribù forniva un certo numero di soldati, ed eleggeva un comandante militare (stratego)

La bulè fu la prima assemblea PROPORZIONALMENTE RAPPRESENTATIVA La bulè fu la prima assemblea PROPORZIONALMENTE RAPPRESENTATIVA. I suoi compiti erano: Preparare le leggi Assistere gli arconti Ascoltare le relazioni degli strateghi Curare l’amministrazione finanziaria dello Stato Vigilare su esercito, religione, lavori pubblici Il massimo organo rimaneva comunque l’ecclesia, che esaminava le proposte della bulè e decideva sulle questioni più importanti

Clistene, infine, introdusse l'ostracismo: si poteva mandare in esilio per dieci anni chiunque fosse sospettato di congiurare contro la democrazia. Serviva il voto di 6.000 cittadini, espresso su codici di argilla, chiamati òstraka. Ma durò poco, perché arma troppo pericolosa nella lotta politica

LIMITI DELLA DEMOCRAZIA ATENIESE Non c’era una retribuzione pubblica per chi veniva eletto, quindi solo chi non doveva lavorare per vivere poteva permettersi di fare politica Erano eslcusi: Le donne Gli schiavi I meteci, gli stranieri che vivevano in Attica: erano liberi, ma non avevano diritti politici, pagavano tasse più alte dei cittadini e non potevano possedere terre o case in Attica. Di solito erano commercianti o artigiani