La ricerca educativa. La ricerca educativa si caratterizza per alcuni elementi È condotta in ambito scolastico È incentrata sui problemi educativi Ha.

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La ricerca educativa

La ricerca educativa si caratterizza per alcuni elementi È condotta in ambito scolastico È incentrata sui problemi educativi Ha carattere partecipativo

È condotta in ambito scolastico Le ricerche educative si svolgono in genere nell’istituzione scolastica Quando il lavoro è condotto in ambiente extrascolastico (su un quartiere, una città, nelle famiglie, …) la scuola costituisce un punto di riferimento costante, perché si sta studiando in realtà il contesto sociale in cui è inserita

È incentrata sui problemi educativi Le ricerche educative hanno come finalità di fondo lo sviluppo di conoscenze che possano servire a migliorare l’istruzione, l’educazione e l’attività scolastica

Ha carattere partecipativo Nella maggior parte dei casi le ricerche educative sono il risultato della collaborazione di ricercatori, insegnanti, équipe psico-sociopedagogiche, personale direttivo e altri operatori scolastici che si trovano uniti dall’interesse per il miglioramento della scuola

Fasi della ricerca educativa Identificazione del tema di ricerca Identificazione del problema di ricerca Definizione dell’obiettivo di ricerca Costruzione del quadro teorico Formulazione delle ipotesi Individuazione dei fattori rilevanti Definizione del campione Definizione delle tecniche e degli strumenti Rilevazione dei dati Analisi dei dati Interpretazione dei risultati Stesura del rapporto di ricerca

Identificazione del tema di ricerca La ricerca educativa riguarda sempre un particolare tema, il quale include in una categoria più generale il problema di ricerca (o i problemi di ricerca) che guidano l’attività conoscitiva del ricercatore. Esempi di temi su cui può vertere una ricerca educativa sono: Le competenze linguistiche nella scuola elementare Gli effetti della televisione sul comportamento degli adolescenti Definire correttamente il tema di ricerca è importante per identificare le parole chiave che verranno utilizzate nella ricerca di materiali utili per costruire il quadro teorico della ricerca.

Identificazione problema di ricerca La ricerca educativa nasce nella maggior parte dei casi da uno o più problemi conoscitivi, ossia da una o più domande che il ricercatore pone alla realtà. Essendo un bisogno conoscitivo, il problema di ricerca è sempre espresso in forma interrogativa. Esempi di problemi di ricerca educativa sono: Quali competenze di scrittura hanno gli studenti alla fine della scuola elementare? Le abitudini di consumo televisivo influenzano il senso morale degli adolescenti?

Definizione dell’obiettivo di ricerca Gli obiettivi di ricerca riformulano il problema di ricerca in termini operativi. Essi sono gli obiettivi conoscitivi di chi si accinge a far ricerca. Esempi di obiettivi di ricerca educativa sono: Rilevare le competenze di scrittura degli studenti alla fine della scuola elementare Capire se la fruizione di particolari programmi televisivi favorisce lo sviluppo negli adolescenti di un sistema di valori in cui viene ammessa la violenza per la risoluzione dei conflitti

Costruzione del quadro teorico La prima cosa da fare per costruire un quadro teorico sul tema in oggetto è un esame quanto più possibile esaustivo della letteratura sull'argomento. E' importante che il ricercatore conosca almeno i principali studi che sono stati svolti sull'argomento che lo interessa. Questo approfondimento, oltre ad aiutarlo a chiarire i termini del suo problema, servirà a individuare: teorie, modelli, concetti di riferimento metodi di ricerca usati e loro limiti dati con i quali confrontarsi problemi risolti e questioni aperte.

Costruzione del quadro teorico La costruzione del quadro teorico è la fase della ricerca più legata alla corrente di pensiero del ricercatore. Un quadro teorico ben costruito dovrebbe essere però, un’occasione per il superamento di barriere concettuali e disciplinari, per abbracciare una cultura il più possibile vasta sull’argomento. Un buon quadro teorico è quindi quello che tiene conto anche della presenza di altri “modi di pensare” e denota l’apertura del ricercatore a fonti diverse.

Formulazione delle ipotesi Sulla base di quanto esperito nella costruzione del quadro teorico, il ricercatore potrà tentare di dare una risposta al problema di ricerca, esprimendo un’aspettativa nei confronti della realtà, ossia una ipotesi, che deve sempre essere espressa in forma assertiva, ossia come un’affermazione dimostrabile come vera o falsa. Le ipotesi sono appunto le possibili risposte che il ricercatore dà al problema di ricerca sulla base del quadro teorico adottato. Ad esempio: - al termine della scuola elementare il 95% de gli studenti italiani sa leggere e scrivere correttamente in italiano - la visione di programmi televisivi con contenuti violenti favorisce negli adolescenti lo sviluppo di un senso morale in cui la violenza viene vista positivamente

Formulazione delle ipotesi Se, ad esempio possiamo ritenere che esiste una relazione tra insuccessi scolastici e stima di sè, possiamo formulare un’ipotesi del tipo: Quanto più numerose sono le ripetenze di un soggetto, tanto più basse sono le sue aspettative di successo in futuro, ossia tanto più bassa sarà la sua stima di sè. Il controllo dell’ipotesi potrà avvenire controllando se, nel campione scelto, gli studenti che sono stati respinti, hanno meno aspettative di riuscita in futuro. Se ciò accade potrò concludere, con un dato livello di probabilità, che la mia ipotesi è compatibile con i dati (ossia i fatti non la contraddicono). Se ciò non accade posso concludere che la mia ipotesi non è compatibile con i dati.

Individuazione dei fattori rilevanti Se l’ipotesi formulata dal ricercatore è che l’autostima di un allievo delle superiori è tanto minore quanto più alte sono le sue ripetenze, i fattori ad essa legati sono l’autostima del soggetto e il fatto di essere ripetente o meno. Questi fattori corrispondono a delle proprietà dei soggetti studiati (ossia i referenti della ricerca stessa), in questo caso gli allievi della scuola superiore.

Individuazione dei fattori rilevanti

I fattori, e le relative variabili che derivano dalla loro operazionalizzazione, considerati nella ricerca educativa sono molteplici. Per quanto riguarda la ricerca scolastica, Vertecchi (1991) ha proposto una classificazione delle variabili educative in secondo il seguente schema:

Individuazione dei fattori rilevanti

Definizione del campione Se ci interessa descrivere il comportamento di un determinato insieme di soggetti (ad esempio se preferiscono studiare da soli o in gruppo), l'unico metodo per farlo senza distorsioni sarebbe quello di studiare tutti i soggetti del gruppo, nel preciso istante in cui si manifesta il comportamento in questione (ad esempio la compilazione del questionario o lo svolgimento dell’intervista). Nella pratica questo è raramente possibile e si preferisce estrarre dal gruppo sotto esame (la popolazione di riferimento), un sottoinsieme limitato di soggetti (il campione) e condurre la ricerca su quello, proiettando poi i risultati sull’intera popolazione di riferimento. Tale sottoinsieme deve essere rappresentativo, ossia riprodurre in piccolo tutte le caratteristiche della popolazione di riferimento, in modo da poter ottenere risultati effettivamente generalizzabili all’intera popolazione.

Definizione del campione

Popolazione o universo: l’insieme degli individui oggetto di studio in una ricerca Campione: una parte della popolazione (scelta con apposite procedure: le tecniche di campionamento) rappresentativa della popolazione stessa per gli scopi che l’indagine si propone Le stime campionarie sono sovrapponibili ai parametri della popolazione Stime campionarie: i valori delle variabili che interessano, misurati sul campione; Parametri di popolazione: i valori delle stesse variabili come figurano nell’intera popolazione di studio Perché un campione possa dirsi rappresentativo è sufficiente che le difformità fra stime campionarie e parametri di popolazione siano trascurabili per gli scopi che la ricerca si pone.

Il ricercatore deve a questo punto scegliere gli strumenti di rilevazione dei dati più adeguati ai suoi obiettivi conoscitivi. Definizione delle tecniche e degli strumenti di rilevazione dei dati

Esempi di strumenti di rilevazione utilizzati nella ricerca in educazione sono: L’inchiesta, che consiste nel porre un certo numero di domande nello stesso momento ad un determinato gruppo di soggetti, tramite questionario autocompilato, intervista completamente strutturata o intervista semistrutturata.

L‘intervista con basso grado di strutturazione, che viene condotta in forma libera e flessibile, costruendo le domande nel corso della conversazione, tra intervistatore/i e un intervistato (intervista faccia a faccia) o intervistatori/i e più intervistati (intervista di gruppo).

L'osservazione, ossia la raccolta di dati effettuata annotando i comportamenti dei soggetti studiati, in modo strutturato (attraverso guide di osservazione) o non strutturato (annotando in modo libero quanto esperito).

I test di profitto o (prove oggettive di valutazione), volti ad indagare il possesso di conoscenza ed abilità dei soggetti in un determinato dominio conoscitivo; sono costituiti da batterie di singole domande (dette item), formulate in modo da non ammettere elementi soggettivi in fase di correzione.

Le tecniche proiettive e i test di personalità, utilizzati per rilevare tratti di personalità dei soggetti in questione

I documenti prodotti dagli studenti (diari, quaderni, elaborati originali), i quali possono offrire dati sull’andamento scolastico, sul clima di classe, sulla situazione famigliare. L’analisi dei documenti può essere guidata da strumenti simili a quelli usati per l’osservazione (analisi dei documenti strutturata) oppure no.

Rilevazione dei dati A questo punto il ricercatore deve pianificare la discesa sul campo per la raccolta dei dati. La prima fase dell’ attuazione dell’indagine consiste nel guadagnarsi l’accesso al campione di soggetti su cui l’indagine verrà svolta, ossia ai referenti dell’indagine. Se la ricerca avviene nella scuola questo significa, ad esempio, prendere accordi con direttori didattici e docenti, sulle modalità e i tempi dell'indagine, la somministrazione degli strumenti, la restituzione dei risultati alla scuola stessa. Una volta raccolti i dati sarà possibile trasferirli su supporto informatico. Se i dati raccolti sono di tipo quantitativo, ossia dati elaborabili mediante la statistica, si potranno utilizzare fogli elettronici (Excel), programmi database (Access) oppure direttamente programmi per l’elaborazione statistica dei dati (Spss, JsStat). Se i dati raccolti sono qualitativi/testuali si potranno caricare su tabelle utilizzando programmi word processor (Word).

Analisi dei dati Una volta svolto il lavoro empirico occorre analizzare i dati raccolti prima di trarre le conclusioni Nelle ricerche qualitative l’analisi dei dati consiste nel riordino del materiale e nella riflessione su di esso in vista delle conclusioni Nelle ricerche quantitative, bisogna procedere all’elaborazione statistica dei dati, provvedendo prima a rappresentarli con il ricorso alla statistica descrittiva e poi a interpretarli basandosi sulla statistica inferenziale La statistica ci aiuta quindi a sintetizzare e rappresentare quanto rilevato, trasformando il dato grezzo in informazione.

Rappresentazione dei dati I dati possono essere rappresentati in modi diversi : tabella o tavola o matrice: griglia formata da righe e colonne grafici o diagrammi: diagramma a torta o aereogramma circolare, cartogramma, grafici a fasce o a canne d’organo, diagrammi o curve

Interpretazione dei risultati Tale momento è cruciale nel processo di ricerca dato che, essendo i dati per loro natura carichi di teoria, un’errata interpretazione di quanto emerso dall’indagine empirica potrebbe vanificare tutta l’indagine. E’ qui che entra pesantemente in gioco il quadro teorico costruito dal ricercatore (e il suo background conoscitivo ed esperenziale), il quale consente di leggere l’evidenza empirica acquisita durante l’indagine e di assegnare significato ai dati raccolti. Se l’evidenza empirica raccolta ed interpretata è compatibile con l’ipotesi di partenza si dice che tale ipotesi è corroborata, ossia più credibile di quanto lo fosse prima del confronto con i dati. Non si dice, però, che l’ipotesi è verificata dato che nessuno ci assicura che ricerche successive non possano giungere a falsificarla.

Stesura del rapporto di ricerca ed indicazioni operative L'iter di una ricerca si conclude con un rapporto di ricerca diretto al committente o da pubblicarsi. Il rapporto di ricerca deve essere presentato in una forma quanto più possibile comprensibile ad insegnanti ed educatori, in modo da consentire la ricaduta sui contesti educativi dei risultati della ricerca che è il fine primario della ricerca in educazione.