Metodologia della Ricerca Pedagogica per il Sostegno

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Transcript della presentazione:

Metodologia della Ricerca Pedagogica per il Sostegno Docente: dott. Maria Paola Gusmini Università di Pavia SILSIS per il Sostegno a. a. 2006/07 Metodologia della Ricerca Pedagogica per il Sostegno Lezione introduttiva

La professionalità del docente di sostegno   Il lavoro del docente non si definisce solo nell’insegnamento di una materia o nel processo di acculturazione di un gruppo di allievi ma nella creazione di un contesto - materiale, relazionale, simbolico - che ne favorisca la crescita umana e culturale.

Organizzare le risorse in gioco Ciò significa: Organizzare le risorse in gioco Mediare le relazioni Per costruire un contesto favorevole allo sviluppo del soggetto “diverso”

La classe come rete di relazioni è posta in discussione dalla presenza di un allievo “diverso”. tra insegnante e gruppo classe tra insegnante e allievo “diverso” tra insegnante e insegnante di sostegno tra allievi e allievo “diverso”

i rapporti tra insegnanti L’ecologia più vasta in cui la classe è inserita ne risulta influenzata i rapporti tra insegnanti tra insegnanti e genitori tra insegnanti ed esperti

L’insegnante di sostegno si trova ad essere il fulcro e il bersaglio di tale rete relazionale che rende il suo compito estremamente delicato e complesso

La presenza di un allievo “diverso” pone in evidenza un’ulteriore dimensione della professionalità dell’insegnante, una dimensione tra le più trascurate, relativa al riconoscimento, alla comprensione e alla ricomposizione delle rappresentazioni, spesso inconsapevoli, delle persone coinvolte col soggetto “diverso”, rappresentazioni che pesantemente incidono sulle pratiche e sulle azioni educative nei suoi confronti

Una strumentazione per leggere tali rappresentazioni Si rende pertanto necessaria Una strumentazione per leggere tali rappresentazioni

Lo scopo del corso Il lavoro di tirocinio, abbinato al corso di “Metodologia della ricerca per il sostegno” intende offrire alcune metodologie di ricerca basate su forme di “comunicazione efficace” orientate alla conoscenza dei vissuti dei diversi soggetti chiamati a far parte della rete relazionale in cui l’alunno “diverso” è inserito

Si tratterà di fare esperienza del “colloquio non direttivo” Dunque di avviare gli insegnanti all’uso consapevole del “colloquio non direttivo” di matrice rogersiana, attraverso la sua applicazione diretta con un soggetto che, per il ruolo svolto (insegnante di classe o di sostegno, famigliare, esperto, educatore) abbia a che fare con l’alunno “diverso”.

Struttura del corso Il corso è costruito secondo le seguenti mosse: Lezioni frontali di tipo teorico-metodologico (conoscere il perché, il cosa e il come della strumentazione proposta) Tirocinio diretto svolto da ciascun corsista, basato sulla conduzione in prima persona di un “colloquio non-direttivo” e sulla sua successiva analisi (esercitare una “pratica riflessiva”) Revisione in itinere del lavoro svolto (confrontarsi con un partner “esperto”) Redazione di un dossier conclusivo (documentare la pratica e il lavoro di riflessione compiuto). Il dossier è l’oggetto di valutazione ai fini dell’esame di metodologia e può costituire parte integrante della tesi finale, per coloro che volessero scegliere metodologia della ricerca pedagogica a tale scopo.

Riferimenti bibliografici A. Bondioli, in M. Ferrari, Insegnare riflettendo, FrancoAngeli, 2004, pp. 28-29 A. Bondiaoli, M.P. Gusmini, E. Schietroma, La comunicazione non direttiva: dalla formazione dell’insegnante di sostegno all’uso didattico, in A. Bondioli M. Ferrari, M. Marsilio, I. Tacchini, a cura di, I saperi del tirocinio, Franco Angeli, 2006, pp.163-201. L. Lumbelli, Comunicazione non autoritaria, Milano, Angeli, 1981; L. Lumbelli, Educazione come discorso, Bologna, Il Mulino. L.Lumbelli, "Un approccio alla valutazione formativa: per una metodologia dell'interrogazione orale", in Scuola e Città, pp-8-18, 1990 E. Mignosi , La scuola dell'infanzia di Palermo. Lo sfondo ecologico e la voce dell'insegnante, Bergamo, edizioni junior, pp. 97-111. C.R. Rogers (1942), Psicoterapia di consultazione, trad. it., Roma, Astrolabio; C.R. Rogers (1969), Libertà nell’apprendimento, trad. it. Firenze, Giunti-Barbera C.R. Rogers (1970), La terapia centrata sul cliente, trad; it. Firenze, Martinelli C.R. Rogers (1988), Come stabilire un autentico rapporto interpersonale, trad. it. in M. Baldini (a cura di), Educare all’ascolto, Brescia, La Scuola G. Trentini, (a cura di), Teoria e prassi del colloquio e dell’intervista, La nuova Italia Scientifica, Roma, 1989.

Per contattare il docente: mpgusmini@aliceposta.it