Mamma nel cuore
Ti ho asciugato le lacrime che scendevano lungo le guance sbrodolate, ma non sono riuscita a frenare quelle che mi stavano traboccando dentro … Tu, piccolo amore mio, avevi scelto e in quel mattino d’estate avvinghiato alla mia gonna, Per merito tuo, anche se solo per un attimo, ho vissuto il miracolo della maternità. ho sentito per la prima volta, urlarmi addosso quella parola “mamma” da un barattolino d’uomo alto una spanna.
Ho lottato con tutte le mie forze: sono passati tanti anni ma ricordo ancora oggi, come un incubo, “gli incontri” con i servizi sociali. Poi firme, carte, certificati e leggi su leggi che non tenevano conto in alcun modo dell’amore. Solo freddi paragrafi, date e postille, solo burocrazia. Infine il colloquio con un giudice al Tribunale dei minori. Metteva tanta soggezione, ma si è rivelato una lunga conversazione liberatoria e chiarificatrice con una persona competente e finalmente “umana”. Spero di essermi imbattuta nel peggio… Spero che le cose siano cambiate da allora.
di idoneità all’adozione! Ma non è servito a nulla, Avevo il documento di idoneità all’adozione! E’ stato terribile ma mi confortava la certezza che non eri più solo e di certo la mamma che hanno preferito, ti ha amato quanto ti avrei amato io. Ma non è servito a nulla, per te avevano già scelto un’altra famiglia che offriva maggiori garanzie per il tuo benessere.
non mi pareva giusto nei tuoi confronti Non ti ho più cercato, non mi pareva giusto nei tuoi confronti e per rispetto alla famiglia che ti ha adottato, ma non ti ho mai dimenticato. Non è più l’amarezza, che mi fa scrivere oggi, ma è il rimpianto, per le tante, troppe coccole che non ho potuto donarti. Il rammarico per non avere avuto la possibilità di offrirti tutto quell’amore che avevo dentro, per non averti potuto dare quel bacio della buonanotte che sognavo da sempre.
e quelle braccia piccine che mi avvolgevano il collo strette strette. Mi sono perduta il resto dei baci sbrodolati di gelato, che mi stampavi sulle guance e quelle braccia piccine che mi avvolgevano il collo strette strette. Mi sono mancati i tuoi capricci col musetto imbronciato, le tue risate, i tuoi singhiozzi e le parole strampalate che riuscivi appena a pronunciare. Ho cancellato tutte quelle favole che scrivevo per te, senza potertele raccontare e non c’ero ad accompagnarti nel tuo primo giorno di scuola...
Ma l’esistenza serba anche difficoltà, per tutti. Sappi che quando avrai un problema da affrontare, la mia preghiera da lontano, ti accompagnerà sempre. Piccolo amore mio, quel barattolino d’uomo è cresciuto, sei grande ormai e chissà quante gioie ti ha riservato la vita!
Non so se sarei stata una brava madre per te, ma so con certezza che non hai mai smesso di essere, il figlio che avrei voluto, il mio amore di “mamma nel cuore” non ti ha mai abbandonato e non ti lascerà mai. Non lo scordare tesoro mio, ovunque tu sia… Testo e grafica sandratosi@gmail.com Sonoro: Andrè Rieu last rose of summer