CODICI E TECNICHE DI COMUNICAZIONE IN RAPPORTO ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI UTENZA LA COMUNICAZIONE IN GRUPPO FONTI: VERZINI-ZANARINI-STAGNOLI «SOCITA’ DA CAPIRE, SOCIETA’ DA AGIRE»
COME SARA’ LA COMUNICAZIONE IN GRUPPO? PRIMA DI TUTTO DIPENDE DALLA TIPOLOGIA DEL GRUPPO STESSO TIPOLOGIACARATTERISTICHEGESTIONE OMOGENEOACCORDOCENTRATA SULL’OBIETTIVO ETEROGENEOCONFLITTOCENTRATA SULLA COESIONE GERARCHICOREGOLE STABILITECENTRATA SULL’INDIVIDUO PARITARIOCONFRONTOCENTRATA SUL RISULTATO
PSICHIATRA STATUNITENSE, CONSULENTE PER LE NAZIONI UNITE EGLI INTENDE PER COMUNICAZIONE ECOLOGICA LE MODALITA’ DI INTERAZIONE CENTRATE SUL RISPETTO DELLA PERSONA E SULLA VALORIZZAZIONE DI CIASCUN SOGGETTO COMUNICANTE
ASCOLTO ATTIVO NON E’ COME SENTIRE ASCOLTARE VUOL DIRE CONCENTRARSI, PORRE ATTENZIONE ATTRAVERSO GLI ORGANI DI SENSO LA MENTE LA VOLONTA’ LA MOTIVAZIONE ACCETTAZIONE DELL’EMITTENTE
CARATTERISTICHE DELL’ASCOLTO ATTIVO: TEMPO E CONCENTRAZIONE ASSENZA DI RUMORI ESTERNI E INTERNI (PENSIERI) PREDILIGERE IL CONTATTO «FACCIA A FACCIA» POSIZIONE RILASSATA ELIMINARE CELL. TEL.
CARATTERISTICHE DELL’ASCOLTO ATTIVO: EMPATIA ENTRARE IN SINTONIA CON L’ALTRO PER COGLIERE NON SOLO LE PAROLE MA I PENSIERI, IL SIGNIFICATO LETTERALE E QUELLO INCONSCIO
CARATTERISTICHE DELL’ASCOLTO ATTIVO: EMPATIA UNA TECNICA PER VALORIZZARE L’EMPATIA E’ QUELLA DI RIFORMULARE I SENTIMENTI DELL’ALTROL’ALTRO SENTIRA’ DI ESSERE COMPRESO E RITROVERA’ L’EQUILIBRIO FRA RAZIONALITA’ ED EMOTIVITA’
FEEDBACK E’ FONDAMENTALE NELLA COMUNICAZIONEFEEDBACK ERRATI PROVOCANO FRAINTENDIMENTI O ATTEGGIAMENTI DIFENSIVI DA PARTE DELL’INTERLOCUTORE VALE SEMPRE LA PENA DI CHIARIRE ANCHE VERBALMENTE DI AVER COMPRESO IL MESSAGGIO
MESSAGGI IN PRIMA PERSONA CHIARE COSTRUTTIVE A BASSO IMPATTO EMOTIVO (NON AGGRESSIVITA’) SENZA ACCUSE SONO COMUNICAZIONI ASSERTIVE CHIARIRE IL PROBLEMA (RIMANENDO ALL’INTERNO DELL’OGGETTO) CON ARGOMENTAZIONI SUFFICIENTI ESPRIMERE I SENTIMENTI PROVATI CHIARIRE EVENTUALI EFFETTI NEGATIVI DEL COMPORTAMENTO DELL’INTERLOCUTORE OGGETTO
TECNICA DEI MPP COMPOSTO DA 2 PARTI QUANDO TU… (COMPORTAMENTO DELL’ALTRO) IO PROVO… (MIEI SENTIMENTI) COMPOSTO DA 3 PARTI QUANDO TU… (COMPORTAMENTO DELL’ALTRO) IO PROVO… (MIEI SENTIMENTI) PERCHE’ … NON DEVO MAI ESSERE VALUTATIVO NEL DESCRIVERE IL COMPORTAMENTO DELL’ALTRO MA SEMPLICEMENTE DESCRITTIVO
ATTEGGIAMENTI NEGATIVI CHE OSTACOLANO IL LAVORO DI GRUPPO ESCLUDERE GLI ALTRI COVERSAZIONI PRIVATE CERCARE DI ASSUMERE UN POTERE NEL GRUPPO CREARE ALLEANZE NON CONSIDERARE GLI ALTRI PREVARICARE AVERE SCARSA MOTIVAZIONE RITIRARSI /ESTRANIARSI SVALUTARE IL LAVORO DI GRUPPO NON PRENDERE SUL SERIO RIFIUTO NON ASCOLTARE NON CONTROLLARE IL FEEDBACK RIPETERSI DARE SCARSO VALORE AI MEMBRI DEL GRUPPO NON UTILIZZARE I SUGGERIMENTI
6 CAPPELLI PER PENSARE di Edward De Bono (Malta medico e psicologo) EGLI STUDIA LA CREATIVITÀ E SUGGERISCE DI CONSIDERARE ALMENO 6 RUOLI-CAPPELLI PER CAPIRE I FENOMENI E RISOLVERE I PROBLEMI SERVE PER CONCENTRARSI SUI DATI OGGETTIVI SERVE PER ESPRIMERE LA PROPRIA EMOTIVITA’ SERVE PER RIFLETTERE SU CIO’ CHE NON SI E’ FATTO SERVE PER INDIVIDUARE GLI ELEMENTI POSITIVI SERVE PER SVILUPPARE IL PENSIERO CREATIVO /LATERALE SERVE PER RITROVARE EQUILIBRIO E CALMA, TRARRE CONCLUSIONI
REGOLE PER COMUNICARE IN GRUPPO:PASSAPAROLA PER ALZATA DI MANO LISTA INTERVENTI TURNO PERIODICO TURNO GERARCHICO SCELTA DA PARTE DEL COORDINATORE N.B. NON DARSI DELLE REGOLE CREA SOLOTANTO TENSIONE-CONFLITTO
PRESENTARE SE STESSI DOBBIAMO ESSERE CONSAPEVOLI DELL’IMPATTO DELLA PRIMA IMPRESSIONE SUGLI ALTRI PER QUESTO MOTIVO E’ NECESSARIO CURARE IN PARTICOLARE COME CI PRESENTIAMO A LORO NELL’ASPETTO ESTERIORE NELLE PAROLE CHE UTILIZZIAMO NEL TONO NEL GESTO NELLA POSTURA, ECC. N.B. SAPENDO INOLTRE CHE MOLTI ASPETTI SFUGGIRANNO AL NOSTRO CONTROLLO
PROBLEM SOLVING ESPORRE IN MODO CHIARO IL PROBLEMI PROPORRE SOLUZIONI CONSIDERARE TUTTE LE POSSIBILITA’ (ASPETTI + e -) INDIVIDUARE QUELLE PIU’ ADATTE PREDISPORRE I MEZZI PER LA SOLUZIONE VERIFICARE I RISULTATI
BRAIMSTORMING: TEMPESTA CEREBRALE OGNI PARTECIPANTE E’ LIBERO DI ESPRIMERE LE PROPRIE IDEE LIBERAMENTE ANCHE QUANDO RISULTASSERO ASSURDE IL PRINCIPIO DI BASE E’ QUELLO DI CONSENTIRE UNA REAZIONE A CATENA DI IDEE FINO A QUANDO NON EMERGERA’ QUELLA VINCENTE-RISOLUTIVA