Lo spazio geografico 1- La definizione di geografia di E. Dardel 2- I due nomi della Terra secondo F. Farinelli 3 – Esiste uno spazio geografico? 4- Lo spettacolo della terra e la geografia come esperienza interiore
La definizione di geografia di E. Dardel p.12 “ La g. è “descrizione” della terra, più rigorosamente il termine greco suggerisce che la Terra è una scrittura da decifrare”. “L’oggetto della conoscenza g. è di chiarire ciò che la Terra rivela all’uomo circa la sua condizione umana e il suo destino”. p.14 Il vocabolario della Terra (“liquido, roccioso, luminoso, aereo”) suggerisce anche una “geografia interiore”: ciò che viene prima della “geografia scientifica”. “Scrittura litoranea”, “fremito di esistenza”, “g. onirica” (Hoelderlin), “g. scintillante “ (Shelley), “g. profetica” (Novalis): la T. fornisce i materiali all’immaginazione. Tra l’Uomo e la Terra si stabilizza “una sorta di complicità nell’essere” (Francesco d’Assisi).
Il geografo che misura e il geografo cui si rivela il “volto della terra” 1- Laudato si mi Signore , per sora nostra madre terra la quale ne sustenta e governa Et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba ( Laudes creaturarum) 2- Iste mundus , qui dicitur macrocosmus, intrat ad animam nostram, quae dicitur minor mundus, per portas quinque sensuum (Itinerarium mentis in Deum II.2) H. Blumemberg, La leggibilità del mondo , Il Mulino, Bologna 1989: p. 310 riferisce una lettera di A. v Humboldt “Un libro sulla natura deve fare l’impressione della natura stessa”. Il lavoro scientifico deve tramutarsi in godimento dell’osservatore. La natura mescolerebbe infatti regolarità ed entusiasmo. P.311 H. non ha descritto il rapporto tra abilità retorica e contenuto teorico come la scienza fosse avviluppata negli orpelli della piacevolezza: l’esperienza scientifica è commozione, capire il moto interiore della natura. Poi venne Darwin…
I due nomi della Terra secondo F. Farinelli Farinelli, La geografia, Torino 2003, I due nomi della terra pp. 6-7 definisce il mondo: complesso di relazioni al cui interno si svolge la vita umana. Per Ritter – ricorda - Terra è la casa dell’educazione dell’umanità. Acque monti deserti costituiscono la gigantesca scrittura per mezzo delle quali Dio indica agli uomini la via della redenzione. La base materiale e perciò visibile del mondo può tuttavia essere Gaia o Cton…
Esiste uno “spazio geografico”? G. Dematteis, Le metafore della terra. La geografia umana tra mito e scienza, Milano 1985 riprende lo “spazio geografico” come il qualcosa che “contiene” gli oggetti fisici della superficie terrestre, di cui la carta sarebbe il modello materiale. Qs nella geografia di fatto, nella g. “normale”, la g. che descrive la terra usando lo “spazio” come fosse “causalità geografica”, mentre è mero “operatore soggettivo”.
Lo spettacolo della terra e la geografia come esperienza interiore La geografia della vita prima della geografia scientifica è - secondo Dardel – “spettacolo della terra”: “stato di fusione affettiva e vitale” esperimentato dal navigatore, esploratore, pioniere, emigrante. Fortissima la presenza di Bergson, dello “slancio vitale” in specie. R. Assunto, Il paesaggio e l’estetica, Palermo 1994, pp. 29-30 a proposito di paesaggio, cita Leopardi e Rilke pensare i Canti e le Elegie duinesi* da questa angolatura può aiutare a comprendere la prospettiva di Dardel. Lo stretto rapporto tra paesaggio e musica come dimensione del vivere inviterebbe a ragionare sui …paesaggisti. * Wir Haben nie, nicht einen einzigen Tag/ den reinen Raum vor uns…Immer ist es Welt /und niemals Nirgends ohne Nicht (Sempre mondo, mai vuoto senza nulla).