«Una esperienza, un’umilissima esperienza, è capace di generare e contenere qualsiasi quantità di teoria (o contenuto intellettuale), ma una teoria all’infuori.

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«Una esperienza, un’umilissima esperienza, è capace di generare e contenere qualsiasi quantità di teoria (o contenuto intellettuale), ma una teoria all’infuori dell’esperienza non può essere in definitiva afferrata neppure come teoria.» J. Dewey

The Kids in places initiative: KIPI CESENA Scuole dell’infanzia coinvolte a.s. 2012/13: Scuole Statali: 2 per complessive 8 sezioni; Scuole Comunali: 4 per complessive 5 sezioni. Questionari somministrati 180 circa. Scuole dell’infanzia coinvolte a.s. 2013/14: Scuole Statali: 3 per complessive 7 sezioni; Scuole Comunali: 3 per complessive 6 sezioni. Bambini coinvolti 132.

1° ANNO DI SPERIMENTAZIONE: FORMAZIONE SULLA COMPILAZIONE DELLO STRUMENTO EDI (Early Development Instrument) AREE D’INDAGINE: Salute fisica e benessere; Competenze sociali; Maturità emotiva; Sviluppo cognitivo e linguistico; Capacità comunicative e conoscenze generali.

Direbbe che questo bambino/a: si esercita con gli strumenti di scrittura SI NO NON SO è consapevole della direzione della scrittura in italiano SI NO NON SO è capace di ordinare e classificare oggetti sulla base di una caratteristica in comune (ad esempio, forma, colore, dimensione) è in grado di dire quale tra due numeri è più grande mostra un talento o abilità speciali nella lettura o scrittura

Come valuterebbe questo bambino/a riguardo a: sviluppo sociale ed emotivo complessivo MOLTO NELLA MEDIA SCARSA NON SO capacità di andare d’accordo con i pari MOLTO NELLA MEDIA SCARSA NON SO Domande con risposta: SPESSO A VOLTE MAI NON SO è impulsivo/a, agisce senza pensare ha difficoltà ad aspettare il proprio turno nei giochi o in gruppo mostra tolleranza verso qualcuno che ha fatto un errore (quando ad esempio un bambino/a dà una risposta sbagliata ad una domanda dell’insegnante) cerca di aiutare qualcuno che si è fatto male se c’è una discussione o una lite, cerca di fermarla

PROBLEMI SPECIALI a. Disabilità fisica Si Osservato Si Informazioni genitoriali Diagnosi medica b. Disabilità visiva c. Disabilità uditiva d. Difficoltà di linguaggio e. Disturbo dell’apprendimento f. Disturbo emozionale g. Problema comportamentale h. Ambiente familiare/problemi a casa i. Malattia cronica/problemi di salute j. Disturbi odontoiatrici non curati k. altro (se noto per favore lo scriva sotto)

PROGETTO Domande rivolte ai bambini in piccolo gruppo: QUALI SONO I POSTI DOVE INCONTRATE QUALCUNO? QUALI SONO I POSTI DOVE STATE CON GLI ALTRI? Supermercato, parco, casa, al mare, al cinema, mercatone cinese, centro comerciale, casa della zia. QUALI SONO I LUOGHI/POSTI DOVE STATE DA SOLI: Un angolino della mia camera, camera/casa della nonna, nella casina della sezione, in bagno (quando faccio la cacca), sotto al letto. CI SONO DEI LUOGHI DOVE CONOSCETE PERSONE NUOVE? Il centro, casa mia, al parco, al supermercato, il mio condominio lungo le scale. CI SONO DEI LUOGHI DOVE VI PORTANO I VOSTRI GENITORI? In montagna, in centro, all’Apple Store, in piscina, in edicola, al ristorante, in libreria, al supermercato, al bar.

DOVE TI PIACE STARE? Mi piace andare in montagna con il mio papà: mi piace stare a Cuba perché c’è la mia nonna e i miei amici; mi piace stare in Ucraina perché gioco con la mia cagnolina e i miei cuginetti; a scuola (con Denis); al mare; a casa della mamma e a casa del babbo; nei palloni gonfiabili; al bowling. DOVE NON TI PIACE STARE? Non mi piace andare in montagna perché fa freddo; non mi piace stare dalla nonna perché faccio sempre gli stessi giochi; non mi piace stare al bar perché mi annoio; dove vado in punizione; in piscina; non mi piace stare a casa del babbo perché penso alla mamma e dopo penso al babbo e via via; andare a comprare le scarpe; andare al supermercato.

ASPETTI POSITIVI DELLA SPERIMENTAZIONE Autovalutazione e riflessività da parte dell’insegnante, sullo sviluppo del bambino/a partendo dall’identità e dalle competenze dimostrate dal bambino/a. Consapevolezza delle azioni del docente come promotore non solo delle conoscenze e dell’autonomia ma anche del benessere. Ascoltare e osservare il bambino/a senza assumere una posizione di giudizio ma di comprensione. Valutare con l’obiettivo di approfondire la conoscenza dell’identità e delle competenze del bambino/a senza assumere una posizione critica ma con l’obiettivo di rafforzare le aree critiche. Maggior conoscenza della vita del bambino/a. Sono emersi racconti e commenti che non si immaginavano, trasmettendo anche alle insegnanti, che conoscono i bambini da quasi 3 anni stupore, divertimento e talvolta preoccupazione per quello che i bambini sentono e dicono.

DIFFICOLTÀ INCONTRATE Inserire in corso d’anno le attività strutturate “d’indagine” senza avere una calendarizzazione ad inizio anno scolastico, cioè quando si programma e si organizza il progetto educativo/didattico. Fra una consegna operativa e l’altra passa troppo tempo richiedendo all’insegnante di riprendere le conversazioni e le attività svolte dopo quasi 2 mesi e si richiede al bambino/a di “ricordare” ciò che è stato fatto tenendo conto che le situazioni sono in continuo cambiamento e che il concetto di tempo, luogo, spazio temporale e fisico sono concetti che per i bambini di 5-6 anni sono complessi e richiedono un’astrazione.

“Se riusciamo a mantenere vive le qualità che gli esseri umani possiedono naturalmente e le coltiviamo nel corso della crescita, forse si potrà migliorare l’umanità tutta quanta.” J..J. Rousseau