Elementi che caratterizzano i compiti – 1: 1. Aspetti fisiologici (sforzo, ambiente,…); 2. Aspetti psicologici (percezione, motivazione); 3. Discrezionalità.

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Elementi che caratterizzano i compiti – 1: 1. Aspetti fisiologici (sforzo, ambiente,…); 2. Aspetti psicologici (percezione, motivazione); 3. Discrezionalità tecnica consentita dagli strumenti e dai metodi;

Elementi che caratterizzano i compiti – 2: 4. Coordinamento richiesto nelle fasi; 5. Difficoltà; 6. Durata di svolgimento del ciclo di lavoro; 7. Durata di apprendimento richiesta per svolgere efficacemente il compito. [5,6,7 costituiscono la specializzazione d’ampiezza]

La tecnologia di un compito è scarsamente scindibile dalla persona che svolge il compito stesso, ma in alcuni casi è possibile codificare. Perrow individua due tipologie di compiti: - i compiti esplicitabili tramite codice; - i compiti scarsamente analizzabili, quindi difficilmente codificabili.

Alta VARIETA’ Alta ANALIZZABILITA’ Compiti di natura ingegneristica Bassa VARIETA’ Alta ANALIZZABILITA’ Compiti semplici di routine Alta VARIETA’ Bassa ANALIZZABILITA’ Compiti difficili non di routine Bassa VARIETA’ Bassa ANALIZZABILITA’ Compiti artigianali, scarsamente codificati

Gli elementi sulla base dei quali si caratterizzano le mansioni - 1: 1. Varietà, numerosità di competenze, conoscenze, abilità; 2. Identità, grado di completezza del lavoro rispetto ad una funzione obiettivo; 3. Significatività, contributo o impatto sull’operato degli altri o sui risultati complessivi;

Gli elementi sulla base dei quali si caratterizzano le mansioni - 2: 4. Autonomia, grado di discrezionalità decisionale su tempi e/o modalità di svolgimento del lavoro; 5. Feedback, grado in cui l’esecuzione della mansione fornisce al soggetto informazioni sui risultati;

Gli elementi sulla base dei quali si caratterizzano le mansioni - 3: 6. Interazione, grado di contatto che l’esecuzione della mansione consente di avere con gli altri operatori; 7. Salute, sicurezza, qualità della vita di lavoro.

Le alternative di progettazione delle mansioni – 1: 1. Tecnica di allargamento del lavoro (o integrazione orizzontale o job enlargement ), raggruppa attività operative eterogenee, solitamente sequenziali o collegate, che richiedono conoscenze diverse;

Le alternative di progettazione delle mansioni – 2: 2. Tecnica di arricchimento del lavoro (o integrazione verticale o job enrichment ) ricompone le attività esecutive e quelle decisionali; 3. Tecnica di rotazione del lavoro, consente di variare periodicamente le mansioni del singolo operatore;

Le alternative di progettazione delle mansioni – 3: 4. Organizzazione del lavoro ad isole (o arricchimento per gruppi semi- autonomi), consiste nella suddivisione del gruppo di lavoro in sottogruppi ad ognuno dei quali viene affidata la gestione di una fase del processo produttivo.

Le alternative di progettazione delle mansioni – 4: 5. Costruzione di aggregati significativi attraverso la divisionalizzazione della microstruttura e l’assegnazione di mansioni in modo da sollecitare il senso di identificazione degli operatori; 6. Apertura di relazioni dirette con la clientela ; 7. Apertura di canali di feedback con la clientela ;

La divisione del lavoro può essere: sequenziale, se, ad esempio, dati 6 prodotti (realizzabili in 6 fasi) e dati 6 attori, ad ogni attore viene affidata la realizzazione di un prodotto; parallela, se ad ogni attore viene affidata una fase del processo produttivo di tutti i 6 prodotti; per isole di lavoro, se vengono creati dei sottogruppi a cui sono affidate alcune fasi e/o alcuni prodotti.