IL DISSESTO IDROGEOLOGICO Today, we’re going to learn about G-I-S. What is GIS all about? And how can you share your knowledge of the world using GIS? First we want you to learn about GIS. Then, we want you to use information about the world, (photos, maps, text that we’re going to provide for you) and create a layout (using our ArcView software) to create a poster. The purpose of the poster? We want you to share your geographic knowledge. To understand how strong a tool GIS is when you want to share your knowledge of the world. Finally, Charlie Fitzpatrick (our K-12) coordinator will bring educators from his K-12 lab over to work with you on a query and analysis exercise using ESRI’s ArcVoyager educational software.
Eccessiva antropizzazione Abbandono delle sistemazioni idraulico-forestali e idraulico agrarie IL DISSESTO IDROGEOLOGICO Tecniche agronomiche inadeguate Incendi boschivi Disboscamento
PRINCIPALI TIPI DI DISSESTO IDROGEOLOGICO: Crolli Ribaltamenti Frane Scorrimenti Espansioni laterali Piene Eolica Erosione Idrica Desertificazione
STUDI AI FINI PREVENTIVI: Raccolta di dati relativi alle meteorologia, elaborazione in banche-dati Indagini geologiche sul territorio STUDI AI FINI PREVENTIVI: Studio di come i maggiori fenomeni naturali e antropici intervengono nel territorio Redazione carte tematiche del territorio
Principali opere ingegneristiche per controllare l’asportazione di terreno attraverso le piene: Briglie: costruzione di gradini lungo il corso del fiume che diminuiscono la velocità della corrente e l’asportazione di materiali. Argini artificiali: trattengono le eventuali esondazioni, devono essere costruiti calcolando uno spazio di sfogo per le acque. Serbatoi di piena e scolmatori: servono a diminuire le ondate di piena, convogliandole in appositi canali scolmatori, o in serbatoi. Sistemi di contenimento: servono a contenere l’ondata attraverso la costruzione di canali artificiali o bacini artificiali. Opere di rimboschimento: al fine di consolidare il terreno e di aumentare l’assorbimento dell’acqua e di evitare asportazione di terreno.
Principali opere ingegneristiche per controllare l’asportazione di terreno delle frane: Evitare costruzioni, poiché queste possono causare grandi cedimenti e cambiamenti del comportamento del terreno provocando frane e smottamenti. Evitare sbancamenti ai fini costruttivi appesantendo versanti già a rischio ed evitare attraverso essi un aumento della pendenza. Incanalamento artificiale delle acque al fine di evitare la loro circolazione attraverso terreni instabili e procedere qui con un rimboschimento della vegetazione. Costruzione di muri di sostegno cercando di evitare smottamenti e caduta di materiali in zone particolarmente antropizzate.
Per realizzare un piano d’ intervento in caso di frane o alluvioni è necessario : Analizzare il territorio. Sviluppare numerose carte tematiche. Costruire il plastico del suddetto territorio. Predisporre secondo la legge 225/92 piani d’ intervento al fine di salvaguardare l’ambiente e tutelare la vita delle persone.
9 OTTOBRE 1963 LA FRANA DEL VAJONT
CAUSE: NATURALI UMANE Costituzione geologica del monte Toc Sbancamenti Avanzata degradazione del monte Eccessiva piovosità Sbancamenti Costruzione di strade e canali Disboscamento Errori valutativi dei tecnici
DINAMICA: Questa immagine rappresenta la diga costruita nella valle del Vajont in condizioni normali prima della terribile catastrofe.
Una gigantesca frana di materiali rocciosi, provenienti dal pendio dove appoggia la costruzione, cade nel bacino della diga del Vajont.
La grandissima pressione esercitata dalla caduta dei materiali rocciosi provocò uno spostamento di 50 milioni di mc di acqua che si innalzarono di 200 metri e si propagarono, una parte verso il lago, l’altra verso la diga che resistette all’onda d’urto ma venne scavalcata.
\ La situazione della valle del Vajont dopo la gigantesca inondazione dovuta alla terribile frana. Fine...!!!