IL BILANCIO DELLO STATO - 2

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IL BILANCIO DELLO STATO - 2

CLASSIFICAZIONE DELLE ENTRATE E DELLE SPESE L'unità elementare del bilancio è l'unità previsionale di base, determinata, con riferimento ad aree omogenee di attività, e costituita dall'insieme di risorse affidate alla gestione di un unico centro di responsabilità amministrativa. Esso è formato dagli uffici dirigenziali nell'ambito dei singoli ministeri. Il Parlamento è chiamato ad approvare il bilancio per unità previsionali di base. Ogni voce di bilancio deve corrispondere a un settore d'azione dell'amministrazione e alla responsabilità di un dirigente di vertice.

Le ENTRATE, distinte da un numero di codice, sono classificate per: centri di responsabilità amministrativa (prima cifra) titoli (seconda cifra) unità previsionali di base (terza cifra) capitoli (quarta cifra) Le SPESE, anch'esse distinte da un numero di codice, sono classificate per: centri di responsabilità amministrativa titoli, che indicano se si tratta di spese correnti, spese in conto capitale, spese per rimborso di prestiti; macro-aggregati che individuano l’oggetto della spesa. unità previsionali di base; capitoli

LA CLASSIFICAZIONE ECONOMICA Le entrate sono ripartite in QUATTRO TITOLI: TITOLO I : ENTRATE TRIBUTARIE (imposte dirette e indirette) TITOLO II : ENTRATE EXTRATRIBUTARIE (le entrate correnti diverse dai tributi, quali il canone Rai e i redditi di capitale, oltre a tutti i proventi derivanti dall’attività dei ministeri – sono circa il 7/8% di quelle tributarie) TITOLO III: ENTRATE DA ALIENAZIONE E AMMORTAMENTO DI BENI PATRIMONIALI E RIMBORSO CREDITI (cosiddette entrate in conto capitale; esempio vendita dei beni ecc. si tratta di entrate modeste) TITOLO IV : ENTRATE PROVENIENTI DA ACCENSIONE DI PRESTITI (indebitamento a medio e lungo termine. Qui sono incluse le voci relative alle entrate che sorgono dalla vendita di titoli del debito pubblico)

LA CLASSIFICAZIONE ECONOMICA TITOLO I (Entrate tributarie) + TITOLO II (Entrate extra-tributarie)= ENTRATE CORRENTI ENTRATE CORRENTI + ALIENAZIONE E AMMORTAMENTO DI BENI PATRIMONIALI (esclusa la categoria 15- Rimborso di anticipazioni e crediti) = ENTRATE NETTE ENTRATE NETTE + RIMBORSO CREDITI (categoria 15) = ENTRATE FINALI (TITOLO I + TITOLO II + TITOLO III) ENTRATE FINALI + ACCENSIONE PRESTITI = ENTRATE COMPLESSIVE (TITOLO I + TITOLO II + TITOLO III + TITOLO IV)

LA CLASSIFICAZIONE ECONOMICA Le spese sono ripartite in tre TRE TITOLI: TITOLO I : SPESE CORRENTI . TITOLO II : SPESE IN CONTO CAPITALE TITOLO III : SPESE PER RIMBORSO DI PRESTITI

LA CLASSIFICAZIONE ECONOMICA Le spese sono ripartite in tre TRE TITOLI: TITOLO I : SPESE CORRENTI . All’interno delle spese correnti si distinguono le spese per funzionamento (tra cui il personale), per interventi, a favore di soggetti esterni allo Stato, per trattamenti di quiescienza e per oneri del debito pubblico, oltre ad oneri comuni. TITOLO II : SPESE IN CONTO CAPITALE . In questa voce confluiscono sia gli investimenti diretti dello Stato sia i contributi agli investimenti effettuati da soggetti pubblici e privati (investimenti indiretti, partecipazioni azionarie, e conferimenti). TITOLO III : SPESE PER RIMBORSO DI PRESTITI (qui sono incluse le spese per restituire - con i dovuti interessi – i prestiti ricevuti da soggetti economici privati).

LA CLASSIFICAZIONE ECONOMICA TITOLO I = SPESE CORRENTI SPESE CORRENTI + SPESE IN C/CAPITALE (esclusa la categoria 31- Acquisizione di attività finanziarie) = SPESE NETTE SPESE NETTE + ACQUISIZIONE DI ATTIVITA’ FINANZIARIE = SPESE FINALI (TITOLO I + TITOLO II) SPESE FINALI + RIMBORSO PRESTITI = SPESE COMPLESSIVE (TITOLO I + TITOLO II + TITOLO III)

IL QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO E I RISULTATI DIFFERENZIALI Le differenze tra (parte delle) entrate e (parte delle) spese costituiscono i SALDI DI BILANCIO. In base alla legge di contabilità i saldi (o risultati differenziali) che sintetizzano le informazioni contenute nel BS sono quattro: Il risparmio pubblico; L’indebitamento netto; Il saldo netto da finanziare; Il ricorso al mercato. I quattro saldi sono espressi sia in termini di competenza giuridica (accertamenti/impegni) sia di cassa (incassi/pagamenti)

IL QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO E I RISULTATI DIFFERENZIALI RISPARMIO PUBBLICO = differenza tra il totale delle entrate correnti (Titolo I + Titolo II) e il totale delle spese correnti (Titolo I). Se positivo , indica la quota delle risorse correnti (provenienti dal prelievo obbligatorio) destinabili al finanziamento delle spese in conto capitale; per anni è stato negativo indicando la quota delle spese da finanziare ricorrendo all’indebitamento (se il saldo è negativo si avrà il DISAVANZO CORRENTE). Il risparmio pubblico indica, in sintesi, il contributo dello Stato alla formazione del risparmio nazionale.

IL QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO E I RISULTATI DIFFERENZIALI INDEBITAMENTO (o ACCREDITAMENTO) NETTO = differenza tra il totale dei primi tre titoli delle entrate e il totale dei primi due titoli di spesa al netto delle partite finanziarie (risorse necessarie al rimborso crediti- categoria 15 delle entrate e alle acquisizioni di attività finanziarie- categoria 31 delle spese). Non si tiene conto, quindi, delle entrate per l’accensione di prestiti (titolo IV) e delle spese per il rimborso di prestiti (titolo III). Pone in evidenza il saldo positivo (accreditamento) o negativo (indebitamento) con cui si chiudono le operazioni di bilancio di natura economica.

IL QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO E I RISULTATI DIFFERENZIALI SALDO NETTO DA FINANZIARE= differenza fra il totale dei primi tre titoli delle entrate (tributarie + extratributarie + ammortamento di beni patrimoniali + rimborso crediti) e il totale dei primi due titoli di spesa (spese correnti e in conto capitale). In pratica entrate finali – spese finali. Indica la misura del ricorso al mercato monetario o finanziario per coprire tutte le spese finali che eccedono le entrate finali. In sostanza corrisponde alla somma di indebitamento netto e saldo delle partite finanziarie.

IL QUADRO GENERALE RIASSUNTIVO E I RISULTATI DIFFERENZIALI RICORSO AL MERCATO = differenza fra il totale delle entrate finali (primi tre titoli dell’entrata, escluso il titolo IV - accensione di prestiti) e il totale delle spese, comprese quindi quelle per il rimborso dei prestiti pubblici (titolo I, II e III). Indica la quota che lo Stato deve chiedere in prestito al mercato finanziario (famiglie e altri operatori economici) per pagare sia l’intervento pubblico sia le spese per far fronte ai prestiti concessi. Coincide con il valore del Titolo IV delle Entrate (Emissione del debito pubblico)

I SALDI DI BILANCIO A. ENTRATE B. SPESE SALDI (A-B) ENTRATE CORRENTI (Entrate tributarie + extratributarie) SPESE CORRENTI (+) RISPARMIO PUBBLICO (-) DISAVANZO CORRENTE Entrate correnti + Alienazione e ammortamento beni patrimoniali (al netto dei rimborsi crediti - cat. 15 delle entrate) = ENTRATE NETTE Spese correnti + Spese in conto capitale (al netto Acq. Attività finanziarie - cat. 31 delle spese) = SPESE NETTE INDEBITAMENTO NETTO Entrate correnti + Entrate in Conto Capitale (Alienazione e ammortamento beni patrimoniali + rimborso crediti) = ENTRATE FINALI Spese correnti + Spese in conto capitale = SPESE FINALI SALDO NETTO DA FINANZIARE Entrate correnti + Alienazione e ammortamento beni patrimoniali ENTRATE FINALI Spese correnti + Spese in conto capitale + Rimborso prestiti SPESE COMPLESSIVE Se il risultato è negativo RICORSO AL MERCATO

Lo scadenziario delle procedure parlamentari Entro il 15 settembre Il Governo presenta alle Camere La Decisione di Finanza Pubblica (DPF). Il documento ha lo scopo di delineare la manovra di finanza pubblica e di definire il quadro macroeconomico. Entro il 15 ottobre il Governo presenta alle Camere Il disegno di legge di approvazione del bilancio annuale a legislazione vigente e il bilancio pluriennale programmatico, il disegno di legge di stabilità. A partire dal 15 ottobre Inizia la sessione di bilancio presso la Camera e il Senato. I disegni di legge sono inviati alle Commissioni permanenti per quanto di loro competenza e alla Commissione bilancio per l’esame generale Entro il 31 dicembre Dopo essere state promulgate, la legge di bilancio e la finanziaria vengono pubblicate nella G.Ufficiale. Se non si procede all’approvazione entro la fine dell’anno, il Parlamento autorizza il Governo all’esercizio provvisorio Entro il 28 Febbraio Disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica

Il rendiconto generale dello Stato I risultati della gestione si riflettono in due documenti ben distinti: il conto del bilancio (o conto consuntivo) e il conto generale del patrimonio a valore. Il conto del bilancio è composto da tanti conti parziali corrispondenti ai vari stati di previsione; per ciascuno è separatamente dimostrato il risultato della gestione di competenza di quella dei residui. Esso espone distintamente le entrate di competenza dell'anno, le spese, la gestione dei residui attivi e passivi provenienti dagli esercizi precedenti, le somme versate in Tesoreria e quelle pagate, il conto totale dei residui attivi e passivi che si trasmettono all'esercizio successivo. Il conto generale del patrimonio comprende: le attività e le passività finanziarie e patrimoniali, con le variazioni derivanti dalla gestione del bilancio e con quelle verificatesi per qualsiasi altra causa, la dimostrazione dei vari punti di concordanza tra il conto del bilancio e quello del patrimonio.

Il rendiconto generale dello Stato In coerenza con quanto previsto per il bilancio di previsione, anche il Rendiconto è corredato da una nota integrativa per ciascuna amministrazione, che espone i risultati e il grado di realizzazione degli obiettivi riferiti a ciascun programma e le relative risorse utilizzate, motivando gli eventuali scostamenti rispetto a quanto previsto con il bilancio di previsione. Con riferimento ai programmi sono illustrati i risultati finanziari ed evidenziati gli eventuali scostamenti tra le previsioni iniziali e i risultati a consuntivo. Inoltre, in maniera speculare rispetto alle previsioni, nella Rilevazione dei costi sostenuti, allegata Rendiconto generale dello Stato, sono presentate le risultanze economiche di ciascuna amministrazione riconciliate con i dati della gestione finanziaria.

Il rendiconto generale dello Stato Complessivamente, rispetto alla situazione previgente, si osserva un ampliamento delle informazioni rese a consuntivo e una maggiore attenzione verso le risultanze della gestione. L’obiettivo è quello di fornire informazioni utili alla valutazione dell’operato delle amministrazioni centrali dello Stato, nonché alla definizione del successivo bilancio di previsione, sia in termini di allocazione delle risorse, sia di valutazione della congruità degli stanziamenti assegnati a ciascun programma e agli obiettivi ad esso associati.

Le fasi della rendicontazione Soggetto Fase Tempistica Ciascun Ministero a cura del Direttore della competente Ragioneria Compila il conto del Bilancio e del patrimonio relativi alla propria amministrazione Termine previsto dalla Circolare Ministeriale del Ministro dell’Economia e delle Finanze Ciascun Ministero Trasmette i conti alla Ragioneria Gen. dello Stato Entro il 30 aprile successivo al termine dell’anno finan. La Ragioneria Generale Stato Redige prospetti riassuntivi In tempo utile per la scadenza successiva Il Ministro dell’Econ e Fin. tramite il Ragioniere G.S. Trasmette alla Corte dei Conti il Rendiconto dell’esercizio scaduto, per la parificazione Entro il 31 maggio La Corte dei Conti Verifica, giudica, valuta e confronta i risultati. Parificato il rendiconto lo trasmette al Ministro dell’Econ. e Finanze Il Ministro dell’Economia e il Consiglio Ministri Presentano il disegno di legge per l’approvazione del Parlamento Entro il 30 giugno