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La gestione del bilancio Dott. Giovanni Di Pangrazio Insegnamento “Diritto degli Enti Locali” a.a. 2007/2008.

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1 La gestione del bilancio Dott. Giovanni Di Pangrazio Insegnamento “Diritto degli Enti Locali” a.a. 2007/2008

2 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA BILANCIO PLURIENNALE BILANCIO DI PREVISIONE PEG

3 Logiche di formazione della Programmazione - TOP DOWN - BUTTON UP In ogni caso la predisposizione del P.E.G. del Bilancio e della Relazione Previsionale e Programmatica sono contestuali

4 La Relazione Previsionale e Programmatica Riveste un ruolo centrale nei rapporti tra Consiglio e Giunta in quanto: esplicita gli indirizzi strategici; Individua i responsabili politici e/o tecnici; È oggetto di verifica perioda (almeno 1 volta l’anno entro il 30 settembre); Riconduce ad unità tutti i documenti programmatici di carattere settoriale.

5 STRUTTURA DELLA R.P.P Si compone di 6 sezioni: - Caratteristiche generali della popolazione, del territorio e dell’economia insediata; - Analisi delle risorse - Programmi e progetti - Stato di attuazione dei programmi deliberati negli anni precedenti e considerazioni sullo stato di attuazione - Rilevazione per il consolidamento dei conti pubblici - Considerazioni Generali sulla coerenza dei programmi rispetto ai piani regionali di sviluppo, ai piani regionali di settore, agli atti programmatici della Regione La struttura rispecchia la logica programmatoria definita dalle tecniche aziendalistiche

6 PROGRAMMI E PROGETTI la formalizzazione delle strategie avviene attraverso i programmi ed i progetti la nozione giuridica di programma è contenuta nell’art. 165 comma 7 del T.U.; la definizione, sebbene complessa, intende esprimere un concetto molto semplice: Programmi = linee strategiche (azioni ad ampio respiro) da perseguire include attività che trovano rappresentazione in una o più funzioni di bilancio

7 PROGETTI Il PROGETTO è un’articolazione del programma Assume importanza nei casi in cui i programmi siano particolarmente complessi e richiedano una serie di azioni fra loro eterogenee

8 Il livello di analiticità delle strategie (attività) riportate nella R.P.P. dipende: Dagli indirizzi politici che si intendono formalizzare in sede di pianificazione triennale; Dai rapporti di forza tra Consiglio e Giunta Dall’opportunità di assicurare flessibilità alle decisioni di carattere operativo.

9 Il Bilancio fornisce la rappresentazione delle entrate e delle spese dell’Ente Locale secondo uno schema rigido predefinito dal legislatore Modalità di lettura del Bilancio

10 Modalità di lettura del Bilancio (D.Lgs. 267/00 ) PROBLEMA IMPOSSIBILITA’ A COGLIERE DAI SOLI DATI DI BILANCIO, LE MODALITA’ DI ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DELL’AMMINISTRAZIONE

11 Modalità di lettura del Bilancio OPPORTUNITA’ IL BILANCIO VA LETTO CONGIUNTAMENTE ALLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA NELLA QUALE SONO INDIVIDUATI PROGRAMMI E PROGETTI

12 CENTRALITA’ DELLA R.P.P. La R.P.P. riveste un ruolo centrale nel processo di programmazione in quanto esprime gli indirizzi strategici (sez. 3.4.3 denominata “Finalità da conseguire”) da perseguire nel corso del triennio di riferimento E’ il principale documento con il quale il Consiglio fornisce indirizzi per l’attività dell’Ente Locale Il ruolo centrale è stato rafforzato attraverso la disciplina dei casi di inammissibilità e di improcedibilità delle deliberazioni di Consiglio e di Giunta (art. 170 comma 9 T.U.)

13 Destinatari dei documenti di Programmazione R.P.P. Bilancio P.E.G. Cliente esterno (valenza politica) Ambiti organizzativi interni (valenza gestionale e di controllo)

14 Il bilancio di previsione definizione E’ uno dei documenti che compongono il sistema di bilancio a livello di pianificazione Riguarda l’aspetto FINANZIARIO della gestione considerato nel momento PREVISIONALE QUINDI Rileva le ENTRATE che si prevede di accertare Rileva le SPESE che si prevede d’impegnare

15 Il bilancio di previsione Caratteristiche (1) Ancora oggi è diffusa la convinzione che il bilancio di previsione sia il PRINCIPALE strumento di pianificazione dell’attività dell’Ente Locale Ciò poteva essere corretto nel sistema contabile disciplinato dal D.P.R. 421/79 Nell’attuale sistema, il ruolo centrale nella pianificazione è rivestito dalla Relazione Previsionale e Programmatica, sebbene sia definita “allegato” al bilancio di previsione (art. 170 1^ comma T.U.E.L.)

16 Il bilancio di previsione Caratteristiche (2) Dlgs 77/95 Capitoli di bilancio Interventi di bilancio Il bilancio di previsione, essendo redatto secondo modelli standard, non è in grado di fornire informazioni esaustive sulle POLITICHE perseguite dall’Ente Locale

17 Il bilancio di previsione Caratteristiche (3) Le finalità (strategie) perseguite dall’Amministrazione vanno individuate analizzando altri documenti di pianificazione e, in particolare, la Relazione Previsionale e Programmatica La R.P.P. è il documento da utilizzare per definire:  cosa si deve fare  Chi deve operare  Con quali risorse finanziarie, umane e materiali

18 Il bilancio di previsione Caratteristiche (4) Nell’ottica di una corretta pianificazione il bilancio di previsione DERIVA dalla Relazione Previsionale e Programmatica, esponendo, i riflessi finanziari, sul primo esercizio, della programmazione operata dall’Ente Locale ed illustrata analiticamente nella R.P.P.

19 Il bilancio di previsione Caratteristiche (5) E’ redatto in termini di competenza GIURIDICO-FINANZIARIA:  Entrate che si prevede di accertare  Spese che si prevede di impegnare E’ a struttura rigida E’ redatto secondo modelli standard definiti dal D.P.R. 194/96 Rappresenta la spesa secondo una classificazione economico-funzionale

20 Il bilancio di previsione Funzioni Funzione autorizzatoria Programmazione finanziaria Salvaguardia equilibri finanziari dell’Ente Funzione informativa

21 STRUTTURA DEL BILANCIO ENTRATA SPESA Ripartita in: - titoli - categorie - risorse Ripartita in: - titoli - categorie - risorse Ripartita in: - titoli - Funzioni - servizi - interventi Ripartita in: - titoli - Funzioni - servizi - interventi art. 165 T.U.E.L.

22 Classificazione delle entrate TITOLI: SECONDO LA NATURA DELL’ENTRATA CATEGORIA: SECONDO LA TIPOLOGIA DELLE ENTRATE ALL’INTERNO DELLA FONTE DI PROVENIENZA RISORSE: OGGETTO DELL’ENTRATA

23 I TITOLI DELLE ENTRATE Titolo I: Titolo I: Entrate tributaria Titolo II: Titolo II: Entrate derivanti da contributi e trasferimenti correnti dello Stato, della Regione e di altri enti pubblici anche in rapporto all’esercizio di funzioni delegate dalla Regione Titolo III: Titolo III: Entrate extra-tributarie Titolo IV: Titolo IV: Entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitale e da riscossioni di crediti Titolo V: Titolo V: Entrate derivanti da accensione di prestiti Titolo VI Titolo VI: Entrate da servizi per c/terzi

24 Entrate TITOLO I: Entrate Tributarie Categoria 1: imposte Categoria 2: tasse Categoria 3: tributi speciali ed altre entrate tributarie proprie TITOLO I: Entrate Tributarie Categoria 1: imposte Categoria 2: tasse Categoria 3: tributi speciali ed altre entrate tributarie proprie TITOLO II: Entrate derivanti da contributi e trasferimenti correnti dello Stato., della Regione e di altri enti pubblici anche in rapporto all’esercizio di funzioni delegate dalla Regione Categoria 1: entrate derivanti da trasferimenti correnti dello Stato Categoria 2: entrate derivanti da trasferimenti correnti della Regione Categoria 3: entrate da trasferimenti derivanti dalla Regione per funzioni delegate Categoria 4: entrate da trasferimenti da Organismi comunitari e internazionali Categoria 5: entrate da trasferimenti correnti da parte di altri enti del settore pubblico TITOLO II: Entrate derivanti da contributi e trasferimenti correnti dello Stato., della Regione e di altri enti pubblici anche in rapporto all’esercizio di funzioni delegate dalla Regione Categoria 1: entrate derivanti da trasferimenti correnti dello Stato Categoria 2: entrate derivanti da trasferimenti correnti della Regione Categoria 3: entrate da trasferimenti derivanti dalla Regione per funzioni delegate Categoria 4: entrate da trasferimenti da Organismi comunitari e internazionali Categoria 5: entrate da trasferimenti correnti da parte di altri enti del settore pubblico

25 TITOLO III: Entrate extra-tributarie Categoria 1: proventi dei servizi pubblici Categoria 2: proventi dei beni dell’ente Categoria 3: interessi su anticipazioni e crediti Categoria 4: proventi alle aziende speciali e partecipate, dividendi di società Categoria 5: proventi diversi TITOLO III: Entrate extra-tributarie Categoria 1: proventi dei servizi pubblici Categoria 2: proventi dei beni dell’ente Categoria 3: interessi su anticipazioni e crediti Categoria 4: proventi alle aziende speciali e partecipate, dividendi di società Categoria 5: proventi diversi Entrate TITOLO IV: Entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitale e da riscossioni di crediti Categoria 1: alienazione di beni patrimoniali Categoria 2: trasferimenti di capitali dallo Stato Categoria 3: trasferimenti di capitali dalla Regione Categoria 4: trasferimenti di capitali da altri enti del settore pubblico Categoria 5: trasferimenti di capitali da altri soggetti Categoria 6: riscossione di crediti TITOLO IV: Entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitale e da riscossioni di crediti Categoria 1: alienazione di beni patrimoniali Categoria 2: trasferimenti di capitali dallo Stato Categoria 3: trasferimenti di capitali dalla Regione Categoria 4: trasferimenti di capitali da altri enti del settore pubblico Categoria 5: trasferimenti di capitali da altri soggetti Categoria 6: riscossione di crediti

26 Entrate TITOLO V: Entrate derivanti da accensione di prestiti Categoria 1: anticipazioni di cassa Categoria 2: finanziamenti a breve termine Categoria 3: assunzioni di mutui e prestiti Categoria 4: emissione di prestiti obbligazionari TITOLO V: Entrate derivanti da accensione di prestiti Categoria 1: anticipazioni di cassa Categoria 2: finanziamenti a breve termine Categoria 3: assunzioni di mutui e prestiti Categoria 4: emissione di prestiti obbligazionari TITOLO VI: Entrate da servizi per conto terzi

27 Classificazione delle SPESE TITOLI: aggregano le spese in base alla loro natura e destinazione economica. FUNZIONI: individuano le spese in relazione alla tipologia delle attività espletate dall’ente locale. Quindi le funzioni di un Comune saranno in parte diverse da quelle della Provincia. SERVIZI: si intende sia il reparto organizzativo composto di persone e mezzi, sia le attività che ne fanno capo per l’esercizio di una funzione propria. Si fa coincidere con il centro di responsabilità. INTERVENTI: natura economica dei fattori produttivi nell’ambito di ciascun servizio.

28 SPESE titolo I: spese correnti titolo II: spese in conto capitale titolo III: spese per rimborso prestiti titolo IV: spese per servizi per c/ terzi titolo I: spese correnti titolo II: spese in conto capitale titolo III: spese per rimborso prestiti titolo IV: spese per servizi per c/ terzi

29 Il bilancio di previsione Struttura del bilancio (2) Le difficoltà applicative del concetto di “servizio” Analisi di alcuni interventi peculiari:  Fondo di riserva  Fondo svalutazione crediti  Ammortamenti Criteri di codificazione delle poste di bilancio

30 Il bilancio di previsione Struttura del bilancio (3) I Servizi per conto di terzi:  Attengono ad operazioni sostanzialmente estranee alla gestione dell’Ente  Trattasi di attività neutre per l’Ente  Dal punto di vista finanziario originano, al contempo, crediti e debiti di pari ammontare  Conseguentemente, nel bilancio di previsione e nel rendiconto di gestione sono riportate per importi identici

31 Il bilancio di previsione Interventi della spesa D.P.R. 194/96 1) Personale 2) Acquisto di beni 3) Prestazioni di servizi 4) Utilizzo beni di terzi 5) Trasferimenti 6) Interessi passivi 7) Imposte e Tasse 8) Oneri straordinari della gestione corrente 9) Ammortamenti di esercizio 10) Fondo Svalutazione crediti 11) Fondo di riserva TITOLO I

32 Il bilancio di previsione Interventi della spesa D.P.R. 194/96 1) Acquisizione beni immobili 2) Espropri e servitù onerose 3) Acquisto di beni per realizzazioni in economia 4) Utilizzo beni di terzi per realizzazioni in economia 5) Acquisizione beni mobili, macchine ed attrezzature tecnico-scientifiche 6) Incarichi professionali esterni 7) Trasferimenti di capitale 8) Partecipazioni azionarie 9) Conferimenti di capitale 10) Concessione crediti ed anticipazioni TITOLO II

33 Il bilancio di previsione Interventi della spesa D.P.R. 194/96 1) Rimborso per anticipazioni di cassa 2) Rimborso di finanziamenti a breve termine 3) Rimborso di mutui e prestiti 4) Rimborso di prestiti obbligazionari 5) Rimborso di quota capitale di debiti pluriennali TITOLO III

34 Il bilancio di previsione Titolo VI dell’Entrata Titolo IV della Spesa 1) Ritenute prev.li ed ass.li al personale 2) Ritenute erariali 3) Altre ritenute al personale per conto di terzi 4) Depositi cauzionali 5) Rimborso spese per servizi per conto di terzi 6) Rimborso di anticipazioni per il servizio economato 7) Depositi per spese contrattuali 1) Ritenute prev.li ed ass.li al personale 2) Ritenute erariali 3) Altre ritenute al personale per conto di terzi 4) Depositi cauzionali 5) Spese per servizi per conto di terzi 6) Rimborso di anticipazioni per il servizio economato 7) Restituzione di depositi per spese contrattuali L’unità elementare è, in entrambi i casi il CAPITOLO

35 Il bilancio di previsione Strumenti di flessibilità Variazione al bilancio di previsione Prelievo dal Fondo di Riserva LIMITI Improcedibilità ed inammissibilità delle deliberazioni di Giunta e Consiglio (art. 170 9^ comma T.U.E.L.) Postulato della coerenza

36 Il bilancio pluriennale Struttura L’unità elementare è la risorsa per l’entrata e l’intervento per la spesa La parte spesa è redatta per programmi, titoli, servizi ed interventi Le spese sono suddivise in:  Spese CONSOLIDATE  Spese di SVILUPPO E’ assente la classificazione funzionale della spesa Il modello ufficiale (D.P.R. 194/96) non prevede i servizi per conto di terzi (Titolo VI Entrata - Titolo IV Spesa)

37 Il bilancio pluriennale Funzioni  Ha natura autorizzatoria  Deve essere redatto osservando i medesimi principi del bilancio di previsione (art. 162 T.U.E.L.).  Principalmente, è uno strumento di verifica della compatibilità degli effetti PLURIENNALI delle politiche dell’Ente con le risorse disponibili  Vincola le scelte relative agli INVESTIMENTI, i cui effetti devono trovare copertura negli stanziamenti del bilancio pluriennale (art. 200 T.U.E.L.)


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