Per un’antropologia dei contesti educativi e formativi

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Per un’antropologia dei contesti educativi e formativi

Nella prima metà del secolo scorso, con il concetto di inculturazione, l’antropologia, ha contribuito ad estendere gli ambiti nei quali sono rintracciabili processi significativi di insegnamento/apprendimento ma che non sono riconosciuti come tali perché caratterizzati da: basso livello di intenzionalità elevata informalità carattere fortemente implicito e scarsamente accessibile all’individuo dei contenuti trasmessi in quanto: inscritti nella organizzazione profonda del sistema e delle regole comunicative di un gruppo Riguardano il modo di percepire, interpretare e dare significato ai contesti più che contenuti specifici Processi che: si sviluppano dentro una molteplicità di condizioni e contesti, e coinvolgono una molteplicità di attori istituzionali e non a seconda del livello di riconoscimento sociale dei diversi contesti in cui vive il soggetto considerato possiamo distinguere fra: formali informali

Fra i contesti caratterizzati da informalità possiamo considerare La famiglia (larga parte dell’educazione familiare è caratterizzata da informalità ) La strada Il gruppo dei pari I mass media I contesti lavorativi Contesti nei quali i processi di trasmissione/apprendimento paiono caratterizzati da apprendimenti orientati al mantenimento di relazioni di scambio con l’ambiente (fisico, sociale, ecc.) anche conflittuali Apprendimento di modi congruenti di dare significato all’esperienza, di interpretare quanto accade nel proprio campo di esperienza Acquisizione di strategie comunicative e di apprendimento assai diverse da quelle che caratterizzano i contesti educativi formali

Fra i contesti caratterizzati da elevata formalizzazione dei processi e dei contenuti possiamo individuare: La scuola L’educazione religiosa L’educazione nell’extrascuola quando è caratterizzata dalla presenza di un curriculo formalizzato e intenzionale (scoutismo, campi vacanze, ecc.) La formazione nelle sue diverse articolazioni Contesti certamente caratterizzati da elevata formalizzazione delle regole, dei saperi e dei processi di trasmissione, ma che comprendono anche apprendimenti impliciti di norme, valori e strategie di azione.

I nuovi contesti di inculturazione nell’epoca della comunicazione globale I contesti educativi, presso ogni gruppo sono, più o meno intenzionalmente, strutturati in rapporto ai valori e alle rappresentazioni condivise all’interno del gruppo Tuttavia, la diffusione su scala planetarie dei mezzi di comunicazione di massa ha profondamente modificato i contesti inculturativi tradizionali tutti i gruppi sono costretti a convivere con l’azione di agenzie che strutturano i nostri immaginari secondo obiettivi, regole e contenuti che sfuggono al nostro controllo Possono ignorarne l’incidenza, demonizzarle o utilizzarle a fini propri ma la presenza dei media è ineludibile quanto capace di incidere profondamente nell’organizzazione dei modi di comunicare, nella definizione di aspirazione e progetti di vita, ecc. con i processi di globalizzazione, inoltre, i diversi attori che partecipano alla strutturazione dei contesti educativi e di inculturazione, non condividono gli stessi habitat di significato Per questo la conoscenza di quale assetto caratterizza i diversi contesti educativi e di quali processo inculturativi vi si attivano all’interno, non può essere data a priori sulla base della” conoscenza” di una ipotetica “cultura” locale, ma richiede analisi circostanziate

L’antropologia dell’educazione e il lavoro educativo Nello svolgere un’opera educativa, è di fondamentale importanza conoscere e capire l’ambiente che la circonda e l’ambiente in cui si svolgono tutti i momenti educativi, da quelli familiari a quelli amicali sino a quelli scolastici La pluralità delle prospettive che caratterizzano gli attori e le agenzie di inculturazione e di socializzazione impone l’adozione di una molteplicità di strumenti e l’attenzione ad aspetti diversi

Sul versante degli oggetti da indagare Sul versante degli oggetti da indagare, dobbiamo fare attenzione sia ai messaggi espliciti che impliciti dei diversi attori: Analisi dei messaggi emessi dai mass media Analisi dei discorsi scientifici che vengono evocati per legittimare l’azione educativa le pedagogie popolari intese come traduzione “locale” delle teorie relative all’educazione in termini di rappresentazioni più o meno condivise dai soggetti che contribuiscono a strutturare il contesto educativo Strategie comunicative e di uso dello spazio messe in atto più o meno consapevolmente dagli attori

Sul versante degli strumenti Sul versante degli strumenti possono essere utilizzati tutti gli strumenti messi a disposizione dalle scienze sociali: Dall’analisi dei media e dell’immaginario che caratterizza il particolare gruppo considerato Alle interviste ad attori diversi All’osservazione guidata di aspetti relativi agli stili di comunicazione e all’uso dello spazio

Educazione e media I mezzi di comunicazione di cui una società dispone per trasmettere i propri saperi, insieme ai valori e ai modelli, giocano un ruolo importante nella strutturazione della sfera cognitiva e nella percezione della realtà degli individui che ne fanno parte, contribuendo a determinare alcuni aspetti del pensiero assai rilevanti, quali la concezione del tempo, dello spazio e del rapporto interpersonale I processi che hanno condotto l’umanità verso una sempre più spiccata “esteriorizzazione” delle proprie capacità tecniche, mnemoniche e simboliche attraverso l’utensile e la macchina, la tradizione orale, la scrittura e le nuove tecnologie comunicative, si incrociano, oggi, in un mondo nel quale un numero crescente di individui riceve e invia messaggi utilizzando quotidianamente il linguaggio orale, quello scritto e quello iconico audiovisivo di televisioni e computer. E’ dunque nella dinamica incessante tra “vicino” e “lontano”, tra messaggi orali e scritti, tra rapporti diretti e virtuali, tra materiale e immateriale, che buona parte dell’umanità produce, interpreta e trasmette alle giovani generazioni visioni del mondo, modelli di comportamento, rappresentazioni del sé e dell’altro, individuali e collettive

La tv come contesto inculturativo E’ certo che oggi, nella nostra società occidentale, l’ambiente in cui si svolge l’azione educativa, è un ambiente in gran parte modellato, se non costituito, dai messaggi televisivi: In generale è importante tenere presente che: a prescindere dal mezzo di comunicazione utilizzato, nel corso del processo di trasmissione di qualsiasi aspetto culturale, viene anche veicolata, in maniera inconsapevole, la modalità per interpretarlo è come se ogni messaggio esplicito fosse circondato e collegato agli altri da una sorta di rete invisibile, non immediatamente percepibile, che ha il potere di strutturare una certa visione del mondo sino a farla coincidere con il mondo stesso, affermando silenziosamente in maniera totalizzante, la propria verità e “naturalità” I messaggi televisivi informano, offrono modelli di comportamento e atteggiamenti, guidano i nostri svaghi e e le nostre emozioni, ci condizionano con le loro ideologie e con i loro linguaggi, ricoprono gli orientamenti sui valori culturali e sociali con le forme più seduttive dell’intrattenimento spettacolare e le idee politiche con la ritualità più accattivante

Messaggi espliciti e messaggi impliciti I codici espressivi che prefigurano l’utilizzo delle immagini rappresentano una sorta di apoteosi dell’accavallarsi di messaggi espliciti e impliciti: ogni immagine figurativa contiene, infatti, una miriade di elementi e rimandi culturali che si fissano in modo più o meno nella memoria degli spettatori. Questi ultimi, tuttavia, assimilano i materiali iconici interpretandoli sulla base del proprio stile cognitivo e del proprio vissuto, creando nuovi significati che confermano ( o progressivamente sovvertono) saperi, credenze e modelli La forza inculturativa dell’immagine, scientemente e ampiamente utilizzata per colonizzare l’immaginario dei popoli colonizzati, si manifesta oggi in tutta la sua pregnanza attraverso i media audiovisivi: “,Così come l’immagine barocca (l’immagine contemporanea) trasmette un ordine visuale e sociale, diffonde modelli di comportamento e di credenza, anticipa nel campo visuale evoluzioni che ancora non hanno dato luogo ad elaborazioni concettuali e discorsive”