1 Corso di Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici Finalità e Ingredienti della Programmazione Sergio Zucchetti Anno Accademico 2013 – 2014 Lezione 29.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Corso di Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici
Advertisements

1 Riflessioni sul futuro della politica di coesione DG Politica regionale Commissione europea.
Fondo Integrativo Speciale per la Ricerca 13 settembre 2004
Ministero della salute Direzione generale per i rapporti con lUnione europea e per i rapporti internazionali La salute nella strategia di Lisbona Roma,
Il contesto abitanti dipendenti dirigenti 164
Marketing MARKETING DEL TURISMO Facoltà di Scienze Politiche e
1 PROGRAMMARE SIGNIFICA COORDINARE LINTERVENTO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE AL FINE DI CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI STABILITI NELLA FASE DI DEFINIZIONE.
Economia pubblica Anno Accademico Docenti: Gianfranco Rebora, Sergio Zucchetti Gli obiettivi del corso Il programma Le regole del gioco.
1 Analisi finanziaria degli enti pubblici Anno Accademico Docenti: Sergio Zucchetti, Gianfranco Rebora, Michelangelo Nigro Il programma e gli.
1 Analisi finanziaria degli enti pubblici Anno Accademico Laurea Specialistica in Amministrazione aziendale e libera professione Docenti: Sergio.
1 Università Carlo Cattaneo - LIUC Facoltà di Economia Laurea specialistica A/A Analisi Finanziaria degli enti pubblici: Il Bilancio, metodo.
Corso di Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici
Istituti Negoziali della programmazione negoziata CORSO DI Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici Sergio Zucchetti.
1. LEGGE n. 196 del 31 DICEMBRE 2009 LA LEGGE DI RIFORMA DELLA CONTABILITA E FINANZA PUBBLICA 2.
Unione Europea e Fondi Strutturali
una valutazione dell’esperienza e principali risultati raggiunti
rendicontazione delle Aziende Sanitarie
Corso di SCIENZA POLITICA a.a modulo IV
L’azienda.
Regional Policy EUROPEAN COMMISSION 1 Bruxelles, 15 maggio 2006 INCONTRO DEGLI STUDENTI DELLUNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE CON LE ISTITUZIONI EUROPEE.
Programmare e valutare la formazione
Torino - 16 febbraio Il successo passa dal porta a porta 1 Giuseppe Gamba Vicepresidente della Provincia di Torino Assessore allo Sviluppo Sostenibile.
Architettura della programmazione Programmazione Strategica: UE OSC – Orientamenti Strategici Comunitari STATOQSN Quadro Strategico Nazionale Programmazione.
Controllo strategico nella Regione Abruzzo
FONDAMENTI DI INFORMATICA III A2A2-1 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE DEL LAVORO DUFFICIO Argomento 2 Approfondimento 2 CARATTERISTICHE E MODELLIZZAZIONE.
Roma, 17 novembre 2003 Michele Morciano 1 Roma, 17 novembre 2003 Michele Morciano 1 Programmazione e controllo di gestione nelle amministrazioni pubbliche:
Ministero dellIstruzione, dellUniversità e della Ricerca DIPARTIMENTO PER LA PROGRAMMAZIONE DIREZIONE GENERALE AFFARI INTERNAZIONALI UFFICIO IV PIANO UNITARIO.
NUOVO SISTEMA DI REMUNERAZIONE IL CASO DEI SERVIZI PER LE DIPENDENZE.
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
1 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale per le Politiche per l'Orientamento e la Formazione Ministero del Lavoro e delle Politiche.
Trasparenza e rendicontazione in sanità
Gli strumenti del governo del sistema universitario in Italia Programmazione e valutazione delle Università
Il processo del controllo
Principi e logiche di budgeting
La struttura organizzativa e informativa del controllo
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema (FSE) Obiettivo 1 - Convergenza [IT051PO006]
15° lezione 23 ottobre 2009 Anno Accademico 2009/2010 Struttura e organizzazione di un Ente Locale.
© Commissione Europea- traduzione L.Cucciarelli 1 Fondi STRUTTURALI Politiche per listruzione e la formazione Ana Maria Nogueira DG EMPL A4 Coordinamento.
La funzione del magazzino e la politica delle scorte
Scheda Ente Ente Privato Ente Pubblico. 2ROL - Richieste On Line.
Gli elementi innovativi della politica di sviluppo rurale La politica di sviluppo rurale nella PAC Palermo 17 e 18 Dicembre 2007 A cura di Serena Tarangioli.
GLI ASSI PRIORITARI D’INTERVENTO
Regional Policy EUROPEAN COMMISSION 1 Michele Pasca-Raymondo Commissione europea DG Politica Regionale Bruxelles, 28 novembre 2006 Confcommercio International.
1 Seminario Più servizi per la prima infanzia per un' Italia che cresce: sviluppo del sistema integrato dei servizi socio educativi. Azioni e prospettive.
Corso di Laurea in Management dello sport Le organizzazioni sportive
-17 Aspettative economiche – Europa Settembre 2013 Indicatore > +20 Indicatore 0 a +20 Indicatore 0 a -20 Indicatore < -20 Unione Europea Totale: +6 Indicatore.
1 Corso di Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici Il connubio tra Finanza e Territorio Sergio Zucchetti Anno Accademico 2013 – 2014 Lezione 14 ottobre.
1 Corso di Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici Le determinanti del funzionamento delle Amministrazioni Pubbliche Sergio Zucchetti Anno Accademico 2013.
quali le novità per le montagne?
11 Relazioni tra sviluppo economico, benessere e servizi sociali un’analisi territoriale dei comuni piemontesi 16 aprile 2009 Lavoro svolto dal Dipartimento.
Euro e Fiscal Compact: perché? Che fare ? Associazione Giuseppe Mazzini, Bruxelles 13 maggio Fabio Colasanti.
L’intervento Formativo
IL BUDGET PER CENTRI DI RESPONSABILITÀ (RESPONSIBILITY CENTER)
1 Corso di Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici 16 settembre 2014 Gianfranco Rebora – Michelangelo Nigro - Sergio Zucchetti Laurea Magistrale in Economia.
MEF Gli Strumenti di Analisi e Previsione del MEF – Forum P.A. 08 Maggio 2006 I Modelli di previsione economica territoriale del Dipartimento per le Politiche.
L’impiego della Programmazione Lineare nel settore agro-alimentare: punti di forza e limiti Il modello teorico Applicazioni operative Punti di forza e.
IL CONTROLLO DI QUALITÀ NEL BUDGET PER UN GOVERNO INTEGRATO DEL SISTEMA Francesco Ripa di Meana Direttore Generale AUSL di Piacenza 29 maggio 2003.
1 Corso di Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici Le determinanti del funzionamento delle Amministrazioni Pubbliche Sergio Zucchetti Anno Accademico 2014.
1 Corso di Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici Finalità e Ingredienti della Programmazione Sergio Zucchetti Anno Accademico 2014 – 2015 Lezione 28.
Corso di Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici Regole del gioco per l’esame Sergio Zucchetti Anno Accademico 2014 – settembre 2014.
Prof. Andrea Mignone Università degli Studi di Genova Modulo Storia della Pubblica Amministrazione II “Gli strumenti della programmazione negoziata” Anno.
ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico
Prof. Andrea Mignone Università degli Studi di Genova Modulo Storia Pubblica Amministrazione II “Gli strumenti della programmazione negoziata: patti territoriali.
2005 la riforma della Politica di sviluppo rurale per il Regolamento (CE) 1290/05 Introduzione di due strumenti finanziari Fondo Europeo Agricolo.
Linee strategiche per il futuro: programmazione Giovanna Indiretto – Unità Pari Opportunità.
I sistemi di Programmazione e Controllo nelle Amministrazioni pubbliche (P & C) a cura della Dott.ssa Paola Contestabile.
02/06/2016 Catania 1 Evento di Lancio del Programma e presentazione primo bando Auditorium Monastero dei Benedettini Catania 25 gennaio 2010 Presidenza.
Matrice RADAR per la valutazione dell’organizzazione I nove elementi sono stati stabiliti nel 1991 dalla E.F.Q.M. FATTORI RISULTATI Leader ship (dirigenti)
La progettazione integrata nel Fondo FEASR: pacchetti di azioni, progetti di filiera, progetti territoriali e metodo LEADER L’approccio integrato nelle.
Transcript della presentazione:

1 Corso di Analisi Finanziaria degli Enti Pubblici Finalità e Ingredienti della Programmazione Sergio Zucchetti Anno Accademico 2013 – 2014 Lezione 29 ottobre 2013

2 F.D. – F.A. FINANZA TERRITORIO ECONOMIA DETERMINANTI DELLE A.P. TEORIE ECONOMICHE RIFORMA TITOLO V FEDERALISMO UNIONE EUROPEA FONDI STRUTTURALI ZONE AMMISSIBILI OBIETTIVI COESIONE CONVERGENZA INTEGRAZIONE PROGRAMMAZIONE BILANCIO TERRITORIALIZZAZIONE DELLE ENTRATE TERRITORIALIZZAZIONE DELLE SPESE

3 PROGRAMMARE SIGNIFICA COORDINARE L’INTERVENTO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE AL FINE DI CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI STABILITI NELLA FASE DI DEFINIZIONE DELLE STRATEGIE

4 LA PROGRAMMAZIONE OBIETTIVI POLITICISTRATEGIE VALUTAZIONE EX ANTE VALUTAZIONE IN ITINERE VALUTAZIONE EX POST PROGRAMMAZIONE ATTUAZIONE

5 LE RAGIONI PER CUI UN CORRETTO SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE APPARE NECESSARIO, SONO FIGLIE DI ANTICHE ESIGENZE SEMPRE ATTUALI: 1. LE INCERTEZZE SUI LIVELLI DI CRESCITA 2. I RISCHI POTENZIALI DI DISECONOMIE ESTERNE E NUOVE ESIGENZE STRETTAMENTE CORRELATE ALLA NUOVA ARCHITETTURA ISTITUZIONALE 1. COORDINAMENTO TRA I DIVERSI LIVELLI ISTITUZIONALI 2. VALUTAZIONE DEI COSTI 3. COINVOLGIMENTO DI CAPITALI PRIVATI LE RAGIONI TEORICHE

6 LE FINALITA’ 1. PIENA ED EFFICIENTE OCCUPAZIONE 2. IL MIGLIOR ASSETTO TERRITORIALE DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE AL FINE DI EVITARE DESERTIFICAZIONI O SPOPOLAMENTI DI ALCUNE AREE E CONGESTIONI DI ALTRE 3. UN PIÙ RAPIDO SVILUPPO DI ALCUNI CONSUMI E SERVIZI ESSENZIALI, FINO AL RAGGIUNGIMENTO DI STANDARD CONSIDERATI ADEGUATI CON LA MEDIA COMUNITARIA 4. UNA PIÙ CORRETTA DISTRIBUZIONE DEI REDDITI AL FINE DI RIDURRE LE DISUGUAGLIANZE

7 ORIZZONTE TEMPORALE DELLA PROGRAMMAZIONE PIANO A LUNGO TERMINE …………… ANNI PIANO A MEDIO TERMINE ……………. 3-5 ANNI PIANO A BREVE TERMINE ……………… 1 ANNO

8 LA PROGRAMMAZIONE CONOSCENZE DEL TERRITORIO DIFFUSA RAPPRESENTANZA DISPONIBILITA’ STATISTICHE MENTALITA’ DELLA CLASSE DIRIGENTE IMPEGNO POLITICO DELLA MAGGIORANZA ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA CAPACITA’ TECNICHE ADEGUATE

9 S’INTENDE LA CAPACITÀ DEL GRUPPO DOMINANTE DI ADOTTARE METODI MODERNI DI ANALISI DELLE PRIORITÀ DI SVILUPPO. L’IMPEGNO MAGGIORE CONSISTE NEL MANTENERE COERENTE L’AZIONE POLITICA RISPETTO AGLI OBIETTIVI PROGRAMMATI IMPEGNO POLITICO DELLA MAGGIORANZA

10 SI RIFERISCE A TUTTE LE CATEGORIE ECONOMICHE E SOCIALI CHE CONTRIBUISCONO AL PROCESSO DI SVILUPPO, OSSIA, CLASSE POLITICA, CLASSE INTELLETTUALE E PARTI SOCIALI MENTALITA’ DELLA CLASSE DIRIGENTE

11 NELLE DINAMICHE QUOTIDIANE DI FUNZIONAMENTO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE SONO SEMPRE SCARSAMENTE CONSIDERATE; LA PROGRAMMAZIONE SENZA SOLIDE BASI STATISTICHE NON È ATTUABILE DISPONIBILITA’ STATISTICHE

12 È UNA VARIABILE DECISIVA NELLA FORMULAZIONE DI UN PIANO. CONOSCERE IL TERRITORIO SU DIVERSE SCALE (DA QUELLA NAZIONALE A QUELLE REGIONALI, PROVINCIALI E LOCALI) E SU DIFFERENTI VARIABILI, CONSENTE LA FORMULAZIONE DI UN SISTEMA DI PROGRAMMAZIONE PIÙ COERENTE CON LE REALI ESIGENZE ENDOGENE DELL’AREA A CUI SI FA RIFERIMENTO. E’ OGGI IMPENSABILE L’INTERVENTO SU UN TERRITORIO SENZA CONOSCERE A FONDO “CHI FA CHE COSA” SUL TERRITORIO STESSO CONOSCENZA DEL TERRITORIO

13 L’UTILIZZO DI TECNICHE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E PIANIFICAZIONE ECONOMICA, È LEGATO A CONOSCENZE TRASVERSALI CHE POSSONO ESSERE GARANTITE, PER UNA BUONA PROGRAMMAZIONE, DA GRUPPI ETEROGENEI CHE COMPONGONO IL NUCLEO CENTRALE DI PROGRAMMAZIONE. GRUPPI DI LAVORO COSTITUITI DA ECONOMISTI, GIURISTI, AZIENDALISTI, INGEGNERI, GEOGRAFI, POLITOLOGI E SOCIOLOGI CAPACITA’ TECNICHE ADEGUATE

14 IN MOLTI PAESI È STATA CARATTERIZZATA PER NUMEROSI DECENNI DA STRUTTURE CENTRALIZZATE COME GLI UFFICI DI PIANIFICAZIONE (NEL REGNO UNITO), LE PREFETTURE (IN FRANCIA), I MINISTERI (IN ITALIA). OGGI, A PIÙ LIVELLI E SU DIVERSE SCALE TERRITORIALI, C’È LA FORTE NECESSITÀ DI UN’ORGANIZZAZIONE TECNICO-AMMINISTRATIVA IN GRADO DI TRADURRE GLI OBIETTIVI DELLA PROGRAMMAZIONE IN AZIONI GESTIONALI COERENTI ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA SPECIFICA PER LA PROGRAMMAZIONE

15 QUANTO PIÙ VASTA È LA RAPPRESENTANZA CHE PARTECIPA ALLA DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI E ALLA SCELTA DELLE AZIONI NECESSARIE, TANTO PIÙ ROBUSTO SARÀ IL PROGRAMMA NELLA FASE ESECUTIVA. PER DIFFUSA RAPPRESENTANZA S’INTENDE LA PARTECIPAZIONE EX ANTE ALLA DEFINIZIONE DEI PROGRAMMI DELLE RAPPRESENTANZE ECONOMICHE E SOCIALI ORGANIZZATE E DEL COINVOLGIMENTO, SUI TEMI DI SPECIFICO INTERESSE DELLE STESSE AUTONOMIE FUNZIONALI DIFFUSA RAPPRESENTANZA

16 PRINCIPI DI BASE NELLA PROGRAMMAZIONE, IL PASSAGGIO DALLE STRATEGIE GENERALI AGLI OBIETTIVI SPECIFICI AVVIENE SULLA BASE DI ALCUNI PRINCIPI DI BASE. I PRINCIPI ESSENZIALI SONO: CONCENTRAZIONE, INTEGRAZIONE, SUSSIDIARIETÀ, VALUTAZIONE E VERIFICA

17 DEI PROGRAMMI ARTICOLATI PREVALENTEMENTE IN LINEE DI INTERVENTO FINALIZZATE AL CONSEGUIMENTO DI UN NUMERO LIMITATO DI OBIETTIVI SPECIFICI DICHIARATI, VISIBILI, QUANTIFICATI E COERENTI CONCENTRAZIONE

18 OSSIA LA SCELTA DI PROGRAMMARE GLI INTERVENTI ASSICURANDONE LA CONVERGENZA VERSO UN NUMERO LIMITATO DI OBIETTIVI PRIORITARI DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE (GLI ASSI PRIORITARI) E CON RIFERIMENTO AD AREE TERRITORIALI SPECIFICHE INTEGRAZIONE

19 COME ESPRESSIONE PIÙ DIRETTA DI UN’APPLICAZIONE OPERATIVA DEL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETÀ DECENTRAMENTO

20 È CONDIZIONE QUALIFICANTE DELLA PROGRAMMAZIONE EX ANTE ED È LA FINALITÀ DEL PROCESSO DI VALUTAZIONE IN ITINERE, DIRETTO A MIGLIORARE, IN CORSO DI ATTUAZIONE, IL PROGRAMMA VERIFICABILITA’ DEI RISULTATI

21 Programmare: metodologia e metrica  Approccio multidisciplinare, sistemico e integrato  Metrica: Finalità politiche Variabili quantitative Variabili qualitative

22 Metodologia Ieri, oggi… APPROCCIO ETERODIRETTO E SETTORIALE I SERVIZI FINANZIARI SONO PERCEPITI COME NEGOZIO FINANZIARIO L’ATTIVITA’ FINANZIARIA E’ ISOLATA DA QUALSIASI VALUTAZIONE QUALITATIVA

23 Metodologia Domani… APPROCCIO SISTEMICO, INTEGRATO E TERRITORIALE I SERVIZI FINANZIARI ALIMENTANO IL MODELLI DI PROGRAMMAZIONE L’ATTIVITA’ FINANZIARIA SIMULA L’IMPATTO FINANZIARIO DELLE DECISIONI

24 Dalla Metodologia alla metrica

25 Metrica Finalità politiche Variabili qualitative BISOGNI E ASPETTATIVE

26 Variabili quantitative Simulare e stimare l’impatto territoriale delle scelte finanziarie…. What if? Consumi Consenso Benessere Economia Servizi Occupazione Ambiente ……. Modelli e forme di finanza pubblica Impatto della spesa pubblica produttiva Consumi Consenso Benessere Economia Servizi Occupazione Ambiente …….

27 Come simulare e stimare l’impatto delle scelte finanziarie  Cosa voglio stimare?  Definire le variabili esplicative  Valutare la significatività delle variabili esplicative  Stimare il grado di correlazione e l’errore  Simulare l’impatto delle scelte  Valutare e scegliere cosa fare  Valutare lo scostamento tra obiettivi inerziali e risultati raggiunti…. Ri-programmare…