C’è qualche realtà, sociale o politica, che si occupa di questa drammatica situazione? C’è qualcuno che si muove per conoscere bene ciò che succede nel mondo, diffondere le informazioni e promuovere il cambiamento?
Il gruppo più importante che combatte contro la schiavitù è l’A.S.I., cioè l’Anti Slavery International. È stata fondata nel 1839 ed ha sede a Londra. È l’associazione per i diritti umani più vecchia al mondo, ma nonostante la sua età è ancora piccola e questo perché è grande l’ignoranza generale in merito: la gente pensa che la schiavitù sia finita nel diciannovesimo secolo. Per questo ha bisogno di sostenitori. Altre organizzazioni si occupano di schiavitù all’interno di un campo di attività più ampio, che comunque ha a che fare con il rispetto dei diritti umani es. l’Unicef, che si occupa di bambini, o il Cafod, un’organizzazione cattolica che promuove lo sviluppo, o la Human Rights Watch,che possiamo tradurre come osservatorio dei diritti umani.
Ma fino ad ora non c’è stato un piano unitario, sarebbe necessario che le organizzazioni si concentrassero su questo problema come una forma separata e distinta dagli altri abusi e inoltre fossero più severe perché, abbiamo visto, non basta cambiare il nome alle cose perché cambino realmente le cose (ricordate gli ex schiavi della Mauritania che neanche sapevano di essere EX schiavi) Bales suggerisce la nascita di una nuova categoria professionale, quella del LAVORATORE DELLA LIBERTÀ. Costui dovrà impegnarsi in un programma di educazione degli ex schiavi, perché solo chi conosce i propri diritti può difenderli.
Ma l’educazione purtroppo non basta
Per il riscatto dalla schiavitù è necessario un drastico cambiamento delle condizioni economiche, bisogna riuscire cioè ad estirpare la povertà, quella che abbrutisce, che impedisce all’uomo di vivere come tale. “ … se davvero lo vogliamo, possiamo realizzare un mondo senza povertà. Questa mia convinzione non discende da un pio desiderio, ma dalle prove concrete che ho raccolto nell’esperienza di lavoro con la Banca Grameen.” Queste sono parole di Muhammad Yunus.
Yunus è nato e vive in Bangladesh, uno degli stati più poveri del mondo. È un economista, si occupa cioè di economia, l’ha insegnata nelle università del suo paese e degli Stati Uniti. Nel 1977 fonda la Grameen Bank che rappresenta un’incredibile quanto interessante novità nel mondo dell’economia, tanto interessante che fa vincere a Yunus nell’ottobre del 2006 il Premio Nobel per la Pace. Yunus ha scoperto che concedendo piccoli prestiti (microcrediti) ai diseredati della terra, cioè a tutti coloro che mai potrebbero ottenere finanziamenti dalle comuni banche, si può fare di più di quanto non possano fare miliardi di dollari provenienti dagli aiuti internazionali: IL MICROCREDITO FORNISCE GLI STRUMENTI DI AUTONOMIA PER USCIRE DALLA MISERIA. La rivoluzione del microcredito si sta diffondendo a macchia d’olio, ha già coinvolto e aiutato i poveri di 53 paesi del mondo tra cui Cina, Francia, Norvegia, Sudafrica e Stati Uniti.
E ciascuno di noi cosa può fare?
Anche noi possiamo impegnarci, pur nel nostro piccolo, in modo attivo per fermare la schiavitù. 1 - possiamo diffondere le conoscenze che abbiamo sul problema, ricordando quanto è importante per il successo di questa lotta che venga vinta l’ignoranza generale 2 - possiamo aderire ad Anti Slavery International, di cui possiamo trovare ulteriori informazioni visitando il sito: possiamo informarci molto bene sugli intenti di coloro ai quali affidiamo i nostri risparmi, dobbiamo essere assolutamente certi che non stiano investendo in imprese che utilizzano il lavoro di schiavi; se non riceviamo risposte chiare, per la colloczione dei notri risparmi rivolgiamoci alla Banca Etica:Banca Etica
BANCA ETICA Via Copernico, 1 – Milano Tel – Indirizzo web: http//: La Banca Etica è un normale istituto bancario che però segue criteri etici nella scelta dei suoi investimenti cioè finanzia attività eco-compatibili, di tutela del territorio, progetti socio-educativi in Italia e di sviluppo nel Terzo Mondo.