Sintesi da ‘Manuale di didattica per l’asilo nido’ B. Q. Borghi, L

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Sintesi da ‘Manuale di didattica per l’asilo nido’ B. Q. Borghi, L Sintesi da ‘Manuale di didattica per l’asilo nido’ B.Q. Borghi, L.Guerra, Editori Laterza

nido prime esperienze tre fasi le voci del nido organizzazione inserimento cura socializzazione progettazione/programmazione oltre il nido

Una carta d’identità del nido Il nido ha fatto il suo ingresso ufficiale sulla scena dei servizi pubblici con la legge 6 dicembre 1971 n. 1044 Esistevano già esperienze in tal senso: nel dopoguerra con le ‘camere di allattamento’ e nidi aziendali o inter-aziendali previsti dalla legge che obbligavano le industrie ad istituirli al superamento di un numero minimo di lavoratrici; inconvenienti: disomogeneità e disorganicità nella distribuzione sul territorio in dipendenza dalla presenza di industrie, dimensione essenzialmente assistenziale/custodialistica, mancanza di una politica di qualità in riferimento alla preparazione del personale educativo . tre fasi di sviluppo… da Manuale di didattica per l’asilo nido

A. Legge 1044 consapevolezza che la cura dei primissimi anni di vita, affidata alla donna, doveva registrare una lenta e progressiva inversione di tendenza: la donna da madre e casalinga stava divenendo madre-lavoratrice, quindi necessità di istituire un servizio di custodia per i piccolissimi (sostegno della famiglia e facilitazione dello sviluppo economico).

Mette a fuoco alcuni aspetti importanti: B. Verso identificazione di luogo per educazione e formazione per il bambino da 0 a 3 anni Mette a fuoco alcuni aspetti importanti: inserimento del bambino, rapporto con la famiglia, relazioni: bambini vs bambini e bambini vs adulti, routine quotidiane per acquisizioni di regole fondamentali di vita. da Manuale di didattica per l’asilo nido

C. Costituzione di un quadro pedagogico organico Si cerca di costituire un quadro pedagogico complessivo; creare “una proposta educativa e formativa compiuta, aperta, condivisibile e generalizzabile” da Manuale di didattica per l’asilo nido

Quale nido? Le voci del nido: Organizzazione Inserimento Cura Socializzazione Progettazione/programmazione da Manuale di didattica per l’asilo nido

Organizzazione organizzare spazi, tempi, oggetti, dinamiche in funzione della realizzazione di un contesto di sviluppo il più adeguato possibile ai bisogni dei bambini, ha notevole importanza se si pensa a come il bambino ‘assuma’ dall’ambiente conoscenze, valori, consuetudini, modelli. da Manuale di didattica per l’asilo nido

Inserimento partendo dal presupposto che il bambino, in presenza di una figura di attaccamento, è più disponibile ad esplorare l’ambiente, più ricettivo agli stimoli e più pronto ed aperto alle sollecitazioni, l’inserimento è la tappa più importante ed impegnativa del lavoro degli educatori, quindi occorre evitare il distacco improvviso. da Manuale di didattica per l’asilo nido

Cura, nel senso di accudire, avere cura; necessità di cure adeguate qualora le famiglie non lo faciano adeguatamente, cura dei bisogni immediati e pratici: alimentazione, igiene, prevenzione delle malattie. da Manuale di didattica per l’asilo nido

il rapporto con la madre e le altre figure familiari, Socializzazione crescita e sviluppo dei piccolissimi sono fondati sulla costruzione di rapporti sociali: il rapporto con la madre e le altre figure familiari, il rapporto con gli adulti, il rapporto con i pari. da Manuale di didattica per l’asilo nido

Progettazione/programmazione Nido come luogo di educazione e formazione; progettazione: organizzazione di percorsi che muovano da un bambino reale e concreto e che tengano conto dei processi di apprendimento. da Manuale di didattica per l’asilo nido

Il nido come luogo di educazione e formazione La crescita e lo sviluppo di una cultura dell’asilo nido hanno portato progressivamente a considerarlo anche come luogo di apprendimento. In questo senso diversi nidi si sono dotati dello strumento ‘progettazione’. La progettazione chiede l’organizzazione di percorsi formativi che muovano da un bambino reale e concreto e che tengano conto dei processi di apprendimento. In questo senso la relativa programmazione è antagonista nei confronti delle pratiche didattiche spontaneiste. Il nido che si fonda sulla progettazione deve consentire: di agire sul piano educativo con ipotesi definite a monte, di proporre al bambino esperienze non solo spontanee e casuali, ma inserite in un quadro coerente, di modificare adeguatamente gli itinerari, tenendo conto della specificità di ciascun bambino. da Manuale di didattica per l’asilo nido

Oltre il nido Il nido d’infanzia privato stesse finalità educative e stesse caratteristiche organizzative di norma, è una risposta a domande inevase da parte del pubblico a volte agisce in accordo, a volte in maniera completamente indipendente generalmente più costoso, si rivolge ad una utenza con maggiore disponibilità economica in grado di pagare una retta più alta maggiore flessibilità e disponibilità rispetto al servizio pubblico (sabato, orari più lunghi, accessibilità in orari diversi, rispetto a quelli ordinari, per incontri, feste, ….) M. Borgi, ‘Oltre il nido: i nuovi servizi’, in B.Q. Borghi, ‘Star bene al Nido d’infanzia’, ed. Junior, Bergamo

Oltre il nido Il nido d’infanzia aziendale una o più aziende consorziate per offrire un servizio ai propri dipendenti, per esse sono previste agevolazioni finanziarie concilia gli impegni dei genitori con il bisogno ed il diritto alla socializzazione e all’apprendimento da parte dei bambini, flessibilità in relazione agli orari dei genitori situazioni miste: quota riservata, quota aperta all’utenza del quartiere, se nasce come accordo fra più aziende rappresenta una garanzia maggiore di permanenza. M. Borgi, ‘Oltre il nido: i nuovi servizi’, in B.Q. Borghi, ‘Star bene al Nido d’infanzia’, ed. Junior, Bergamo

Oltre il nido Il micronido familiare è incentrato sul reciproco aiuto fra famiglie una famiglia, che ha un bambino, mette a disposizione per un certo tempo il proprio appartamento per accogliere altri bambini (4 o 5) in genere per un numero limitato di ore e sono esclusi i pasti una educatrice li assiste può anche essere attrezzato un apposito spazio, messo a disposizione da terzi M. Borgi, ‘Oltre il nido: i nuovi servizi’, in B.Q. Borghi, ‘Star bene al Nido d’infanzia’, ed. Junior, Bergamo

Oltre il nido Il laboratorio per l’infanzia luoghi specializzati che offrono prestazioni specifiche spazi in cui vengono fornite delle prestazioni appositamente programmate, ad es. una libreria per l’infanzia che organizza un angolo per la lettura dei piccolissimi o uno spazio di animazione e/o di gioco appuntamenti temporanei in occasione di attività estive gestite dai comuni. M. Borgi, ‘Oltre il nido: i nuovi servizi’, in B.Q. Borghi, ‘Star bene al Nido d’infanzia’, ed. Junior, Bergamo

Oltre il nido Il baby parking luogo nel quale il bambino viene temporaneamente ‘parcheggiato’ in attesa dei genitori temporaneamente assenti servizio offerto, ad es., nei centri commerciali dove, a pagamento, vengono accolti e ‘sorvegliati’ i bambini non richiede specifica preparazione: si tratta di accudire in modo sicuro il bambino M. Borgi, ‘Oltre il nido: i nuovi servizi’, in B.Q. Borghi, ‘Star bene al Nido d’infanzia’, ed. Junior, Bergamo