PARTE SECONDA Evoluzione storica e politica dei Paesi mediterranei

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Transcript della presentazione:

PARTE SECONDA Evoluzione storica e politica dei Paesi mediterranei

EGITTO

1. L’indipendenza Nel 1922 il governo di Londra, che aveva imposto il protettorato sul paese nel 1914, dichiara indipendente l’Egitto (mantenendo però il controllo sul canale di Suez e alcune basi militari) Dopo l’indipendenza venne instaurata la monarchia guidata da re Fuad Oltre alla Gran Bretagna e al re, altro attore di rilievo era il partito Wafd che pur essendo il primo movimento nazionalista del paese rimase molto elitario e poco vicino alle masse arabe che chiedevano una maggiore indipendenza In questo periodo nasce e si rafforza il gruppo dei Fratelli Musulmani Nel 1952 con colpo di stato da parte degli Ufficiali Liberi (tra cui Naguib, Nasser e Sadat) viene istaurata una Repubblica con a capo Naguib Nel 1954 Nsser prende e il potere e subito dopo assume la guida del paese dopo avere costretto Naguib alle dimissioni e ad averlo posto agli arresti domiciliari

2. L’Egitto di Nasser Portavoce del nazionalismo arabo: sostenitore dei movimenti di liberazione (es: Algeria) Scontri con le potenze occidentali:1956: crisi di Suez - nazionalizzazione del Canale di Suez e scontri contro Gran Bretagna e Francia Scontri con Israele considerato il baluardo occidentale in Medio Oriente, prima nella crisi di Suez, poi nella guerra dei sei giorni (1967) Vicinanza all’Unione Sovietica anche in conseguenza del mancato prestito USA per la costruzione della diga di Assuan Leader dei non allineati (Conferenza di Bandung). 1955 Principi: anti-imperialismo, panarabismo e socialismo (tutte le imprese straniere vennero nazionalizzate) Stato: forte, militarizzato, monopartitico (L’Unione socialista araba era l’unica organizzazione permessa) L’Egitto di Nasser si accredita come uno dei portavoce del messaggio nazionalista arabo in Medio Oriente. ( http://www.youtube.com/watch?v=k0_tQGmle6E&feature=BFa&list=PL FD4F80C872389ACC&lf=results_video Nasser

Focus: la crisi di Suez Nasser decide di costruire la diga di Assuan sul Nilo per bonificare le terre ad ovest del fiume chiedendo aiuto a Stati Uniti e Gran Bretagna La richiesta viene rifiutata per le posizioni “indipendentiste” di Nasser poco gradite all’asse occidentale Ma le richieste del leader egiziano vengono accolte dall’Unione Sovietica Nasser decide, allora, di nazionalizzare il canale di Suez provocando la reazione dei francesi e degli inglesi che detengono la maggioranza delle azioni della Compagnia del Canale Il 31 ottobre del 1956 Inghilterra e Francia bombardano il Cairo, mentre gli israeliani dilagano nel Sinai e hanno la meglio. L’8 novembre del 1956 l’ONU impone il cessate il fuoco su iniziativa di americani e sovietici che costringono Francia, Inghilterra e Israele a risolvere il conflitto davanti all’ONU. In base all’intesa, le truppe israeliane dovettero ritirarsi entro i confini precedenti, l’ONU assunse il controllo della penisola del Sinai Nasser uscì vincitore: non subì alcuna perdita territoriale e fu acclamato dalle folle come rappresentante dell’indipendenza del mondo arabo. Questa fu l’ultima “vittoria” del popolo arabo prima della grande disfatta della guerra dei sei giorni che segnò anche la fine del panarabismo nasseriano http://www.youtube.com/watch?v=_GtZ3xzNb9k

http://www. youtube. com/watch http://www.youtube.com/watch?v=k0_tQGmle6E&feature=BFa&list=PLFD4F8 0C872389ACC&lf=results_video http://www.youtube.com/watch?v=MYkgg7YQspk&feature=BFa&list=PLFD4F 80C872389ACC&lf=results_video http://www.youtube.com/watch?v=314HRUvCUrU&feature=BFa&list=PLFD4F8 0C872389ACC&lf=results_video http://www.youtube.com/watch?v=UPutqtV82yc&feature=BFa&list=PLFD4F80 C872389ACC&lf=results_video Link utili

3. Il dopo Nasser Dopo la morte di Nasser, nel 1970, il vicepresidente Sadat salì alla presidenza Infitah (apertura) economica e politica che però non ebbe i risultati sperati e causò una rivolta popolare nel gennaio del ’77 Nuova Costituzione (1971) mirante a togliere alcuni poteri all’esercito Maggiore apertura alle opposizioni islamiste (emendato articolo 2 costituzione: la shari’a diventa fonte del diritto dello stato) Riavvicinamento agli USA e allontanamento dall’Unione Sovietica Riavvicinamento a Israele, dopo la guerra dello Yom-Kippur del 1973 che culmina negli Accordi di Camp David del 1978 Sadat muore in un attentato nel 1981 http://www.youtube.com/watch?v=jPSxS0Lj9gs L’Egitto di Sadat si accredita come un moderato e “volenteroso” per la costituzione della pace in Medio Oriente Camp David: Carter, Begin, Sadat

Focus: Accordi di Campa David 1 Due accordi : Un quadro per Pace in Medio Oriente e un quadro per la Conclusione di un Trattato di pace tra Egitto e Israele Pace in Medio Oriente: istituire una autonoma autorità auto-disciplinante in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, ed attuare pienamente la Risoluzione 242 del Consiglio di Sicurezza ONU che stabiliva  un ritiro militare israeliano dai territori occupati nella guerra del 1967 (tra cui Gaza, Cisgiordania e alture del Golan) e il reciproco riconoscimento tra gli stati. Questa dottrina viene spesso riassunta nelle formule "pace in cambio di territori" o "territori in cambio di pace"

Focus: Accordi di Campa David 2 Due accordi : Un quadro per Pace in Medio Oriente e un quadro per la Conclusione di un Trattato di pace tra Egitto e Israele Trattato di pace tra Egitto e Israele: Israele doveva ritirare le sue forze armate dal Sinai, evacuare i suoi 4.500 abitanti civili per ottenere in cambio delle normali relazioni diplomatiche con l'Egitto e la garanzia della libertà di passaggio attraverso il Canale di Suez. Gli Stati Uniti si impegnano per diversi miliardi di dollari di sovvenzioni annuali per i governi di Israele e Egitto (circa 1,5 milioni dollari annui)

4. La presidenza Mubarak Mubarak è stato presidente dal 14 ottobre1981 fino al febbraio 2011 Sale al potere dopo l'assassinio del presidente Mohammed Anwar El- Sadat Vara fin da subito la legge di emergenza che restringe le libertà di opposizione allo strapotere del leader Una delle economie più grandi del mondo arabo, con performances negative nei settori dello sviluppo sociale e con altissimi livelli di corruzione E’ stato eletto al suo quinto mandato nel settembre 2005, nella prima elezione presidenziale “pluralistica”(?), con l'88,6% dei voti Mubarak

Focus: La politica di Mubarak POLITICA ECONOMICA Liberalizzazione economica, adeguamento dei parametri a quelli previsti dal FMI; apertura a investimenti stranieri POLITICA SOCIALE Scarso rispetto delle libertà individuali - stato di emergenza nazionale, che concede al regime poteri straordinari nella gestione della sicurezza pubblica e limita notevolmente la libertà di espressione e di associazione POLITICA ESTERA Vicino a USA e Israele; ruolo di mediatore nella pace in Medio Oriente. Gli Stati Uniti hanno stanziato aiuti (soprattutto militari) altissimi per sostenere il governo Mubarak nella lotta contro il terrorismo e per la sicurezza nell’area mediorientale

Le riforme di governo: apparenza e realtà APPARENZA: Visto dall’esterno il governo è caratterizzato da un processo di più ampia liberalizzazione delle opinioni e della partecipazione politica. Nel 2005 per sedare le crescenti critiche Mubarak propone di emendare l’articolo 76 della costituzione a favore di elezioni presidenziali aperte (cioè a favore della possibilità di scegliere tra più di un candidato) REALTA’: Interventi illegali ed extra-legali, all’interno del processo elettorale i partiti potevano accedere alle elezioni solo presentando le loro liste in ogni collegio ai partiti veniva imposta una soglia dell’8% a livello nazionale prima di poter accedere ai seggi divieto formale di alleanze tra partiti i voti delle liste che non superavano lo sbarramento dell’8% erano trasferiti verso la lista che aveva ottenuto il maggior numero dei voti (sempre il PND di Mubarak) se (come nel 1984) con i Fratelli Musulmani e il Wafd), le opposizioni superano 8%, elezioni dichiarate non valide e indette, prima di 5 anni, nuove elezioni vietati i partiti “confessionali”

Focus: i Fratelli Musulmani in Egitto Il movimento nasce nel 1928 in Egitto per mano di Hasan Al-Banna. Hanno come principio quello dell’islamizzazione dal basso, mantenendo le peculiarità islamiche in un paese sempre più “occidentalizzato” Vengono ricondotti alle correnti dell’islam moderato Con il governo di Nasser vengono indeboliti in favore di un potere centralizzato e militarizzato (vengono messi fuori legge) Con Sadat una maggiore apertura anche se non entrarono a far parte della competizione politica Dopo le repressioni alla Fratellanza imposte da Nasser, nascono (da gruppi interni ai Fratelli Musulmani) delle correnti più integraliste Con Mubarak – e lo “stato di emergenza” non è spazio per le opposizioni e nemmeno per i Fratelli Musulmani che continuano però ad operare tra la popolazione aumentando i loro proseliti (con assistenza sanitaria, nelle scuole etc.) I Fratelli Musulmani non hanno guidato la primavera araba che ha visto nuovi gruppi e nuovi partiti. A tratti i Fratelli Musulmani hanno mostrato maggiore accondiscendenza nei confronti dell’esercito anche quando la popolazione egiziana era in disaccordo. Hanno conquistato il potere nelle elezioni parlamentari dello scorso anno, dopo la caduta di Mubarak (con il partito “libertà e giustizia”)

La primavera araba in Egitto: le cause Crisi economica: aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, aumento della disoccupazione Aumento della repressione: crescenti violenze, restrizioni alle libertà (di stampa, di manifestazione, etc.) Nascita di nuovi gruppi di protesta (es: Kifaya e movimento del “6 aprile”) prevalentemente tramite il web Disaccordi interni alla compagine al potere sulla successione a Mubarak – erede designato il figlio Gamal (non gradito all’esercito)

La primavera araba in Egitto:gli eventi Le prime Manifestazioni di piazza. Il 25 gennaio 2011 gruppi formati prevalentemente da giovani guidati dai nuovi movimenti nati sul web scendono in piazza a manifestare chiedendo le dimissioni di Mubarak La presa di posizione dell’esercito. L’esercito simpatizza con i manifestanti, facendo perdere il suo appoggio a Mubarak Le dimissioni di Mubarak. L’11 febbraio Mubarak si dimette e M. Tantawi, a capo del Consiglio Supremo delle Forze Armate, assume la guida ad interime del paese

L’Egitto dopo le rivolte Le elezioni parlamentari del 28 Novembre 2011 hanno sancito la vittoria del partito “Libertà e Giustizia” dei “ Fratelli Musulmani”. Nessuno spazio per i gruppi che avevano guidato la rivoluzione Le elezioni presidenziali confermano la vittoria di Morsi, candidato dei Fratelli Musulmani Tra numerose polemiche vengono approvati i nuovi 234 articoli della nuova Carta costituzionale egiziana Oggi continuano gli scontri in Egitto contro Morsi e il paese è ancora caratterizzato da forte instabilità e divisioni soprattutto tra le forse dei Fratelli Musulmani e i laici http://www.youtube.com/watch?v=mp8I05pOyCE