I processi cognitivi.

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Transcript della presentazione:

I processi cognitivi

Le principali funzioni cognitive (non possono prescindere dal concetto di intelligenza che può essere definito come la "capacità adattiva di un individuo nel suo ambiente) sono: orientamento percezione abilità costruttive ragionamento funzioni esecutive attenzione apprendimento memoria linguaggio

Orientamento è la capacità di esprimere correttamente le proprie coordinate essenziali in relazione al tempo, allo spazio, alla nostra identità personale. “Sono orientato perché so chi sono,so dove sono; ciò è il risultato di tutta l’esperienza fatta in passato fino a questo momento, cioè del mio io passato proiettato nel futuro e nel presente”. Tipicamente nelle malattie dementigene una delle prime funzioni che viene persa per prima è l’orientamento temporo-spaziale (inteso anche come identità personale),poi viene perso l’orientamento personale. Non è possibile stabilire con esattezza la parte anatomica che se lesionata può portare a disturbi dell’orientamento, questo perché è una delle funzioni che sono “spalmate” sulla corteccia cerebrale.

Percezione è un processo attivo di elaborazione, integrazione, per cui è meglio parlare di appercezione perché: la percezione è intesa semplicemente come input in entrata nel cervello delle nostre vie sensoriali, l’appercezione è l’integrazione di quell’input sullo stato di coscienza e quindi l’elaborazione di quell’input sensoriale. “ Es: Se ad occhi chiusi tocco per esempio la scrivania mi accorgo che è dura,fredda etc”, ma lo stimolo che arriva in corteccia non è così elaborato, è il cervello che lo elabora attraverso le aree di associazione multimodali. Queste ci permettono l’integrazione di tantissime informazioni sensoriali che stiamo utilizzando , ma che si fondono con l’esperienza che ognuno di noi ha fatto fino a quel momento di quell’oggetto.,

Abilità Costruttive Ragionamento la capacità di pianificare e realizzare prodotti dotati di rapporti spaziali ben delimitati. Ragionamento è l’insieme delle operazioni mentali che mettono in relazione due o più unità elementari ad esempio: sommare numeri. La funzione di calcolo è una funzione nervosa superiore che rientra nelle funzioni di ragionamento,è una funzione complessiva,comprende:calcolo,confronto,giudizio,etica. E’ prevalentemente frontale l’abilità di ragionamento, di astrazione, di pianificazione,di critica,di giudizio.

Funzioni esecutive sono una funzione di elevato livello gerarchico. Nel cervello infatti c’è una gerarchia, cioè esistono aree specializzate la cui integrazione conduce ad aree ancora più specializzate e si parla quindi di Aree Primarie, Secondarie,Terziarie. La corteccia cerebrale è già una struttura più complessa rispetto alle strutture sottocorticali; Vi sono aree di associazione via via sempre più complesse perché integrano uno stimolo sempre più complesso, per raggiungere funzioni sempre più elevate.

Attenzione È la capacità di assegnare, distribuire e mantenere le risorse cognitive disponibili in funzione del compito da svolgere. L’attenzione è una funzione che risente di interferenze di altri sistemi, è regolata soprattutto dalla Sostanza reticolare ascendente (che provvede con la sua distribuzione ad ventaglio ad attivare la corteccia) e dai nuclei intratalamici. L’attenzione si distingue in:

ATTENZIONE DIVISA: è la capacita di prestare attenzione ed elaborare diverse informazioni nello stesso tempo. La situazione sperimentale tipica nello studio dell’attenzione divisa è quella relativa al doppio compito; il risultato che in genere si osserva in questa situazione è che la prestazione ai due compiti è peggiore di quella ottenuta dallo stesso soggetto quando è impegnato nei due compiti separatamente. Quindi, per eseguire una qualsiasi attività mentale sono necessarie due condizioni: disporre di un insieme di informazioni adeguate e specifiche per quell’attività e poter usufruire della quantità sufficiente di impegno, sforzo o attenzione.

Attenzione sostenuta (vigilanza) Molte attività cognitive ci richiedono di prestare attenzione a un’unica fonte di informazioni per un tempo prolungato: quando l’informazione è difficile da percepire o la sua presentazione è monotona, prestare attenzione è meno semplice. Se poi l’informazione è infrequente, con il passare del tempo si ha un decadimento della prestazione.

Attenzione Selettiva L'immagine mostra due esempi di compiti di Ricerca visiva: "è presente il pallino rosso?". L'esempio di sopra mostra una ricerca visiva semplice, quello di sotto, un compito di ricerca visiva con congiunzione di caratteristiche (forma+colore) Lo studio dell'attenzione selettiva è stato avviato da Cherry, il quale cercò di capire perché, fra stimoli molteplici provenienti dal mondo esterno, il soggetto ne selezioni alcuni lasciandone decadere altri. La dimostrazione di ciò è data da un fenomeno noto come cocktail party in cui si riesce a prestare attenzione ad una sola conversazione nonostante ve ne siano parecchie in corso che potrebbero interferire (in pratica vengono esclusi gli stimoli disturbanti): nonostante le emissioni sonore provenienti da tutti gli astanti siano colte dai nostri recettori acustici, noi siamo in grado di selezionare e analizzare solo quelle provenienti dalla persona con la quale stiamo conversando.

Apprendimento Quasi tutti i nostri comportamenti sono appresi nelle relazioni con le persone e con l’ambiente. I meccanismi attraverso cui abbiamo imparato ad attuare alcuni comportamenti sono: Apprendimento basato sulle conseguenze: quando un comportamento viene emesso è seguito da conseguenze positive, negative o neutre; la valenza delle conseguenze determinerà la frequenza con cui lo stesso comportamento verrà emesso in futuro. Apprendimento osservativo: un comportamento osservato nelle altre persone può essere messo in atto e acquisito dal soggetto. Non tutti i modelli hanno la stessa efficacia.

Apprendimento basato sull’associazione tra stimoli neutri e stimoli incondizionati (condizionamento classico): il condizionamento classico è alla base di molte reazioni emotive condizionate come, ad esempio, l’ansia fobica. La risposta condizionata avviene quando uno stimolo originariamente neutro, in seguito all’associazione con uno stimolo significativo acquista la capacità di evocare lo stesso tipo di reazione provocata da tale stimolo. Un potente stimolo condizionato di tipo interno è costituito dal dialogo interiore, cioè da quello che diciamo a noi stessi in determinate situazioni.

Memoria Memoria consente di intrappolare le informazioni, di tenerle in “magazzino” e utilizzarle quando ci servono. Si distinguono due tipi di memoria: Memoria a breve termine (M.B.T.) è la prima fase di memorizzazione che durapoco ed è limitata. E’ la capacità di ritenere fedelmente gli stimoli percepiti per brevi periodi di tempo fino a 30/60 sec., anche se in realtà varia a secondo degli individui. Memoria a lungo termine (M.L.T.) capacità di ritenere in modo stabile gli aspetti salienti degli stimoli percepiti e serve per tirar fuori le nostre esperienze, le nostre emozioni etc. ed è illimitata.

La M.L.T. si divide in: 1)Memoria esplicita o dichiarativa che usiamo continuamente in maniera ricercata e ragionata che si divide a sua volta in: Memoria episodica che riguarda gli episodi della nostra vita ed ha una grossa componente autobiografica. -Memoria semantica che riguarda il significato delle parole. 2)Memoria implicita o non dichiarativa è la memoria procedurale ad esempio io so guidare la bici, la macchina, sono cose che faccio senza pensarci,è una memoria automatica, implicita, a lungo termine, indipendentemente dalla nostra volontà facciamo cose in modo automatico.