SPORT E OMOFOBIA Un ’ Interpretazione politically correct della MUAY THAI Negli ultimi anni i cosiddetti combat sport si sono imposti in maniera sempre più preponderante all’attenzione del grande pubblico. Cinema, voglia di autodifesa, curiosità di conoscere culture differenti, hanno fatto sì che negli ultimi anni queste discipline coinvolgano un numero sempre maggiore di sportivi e amatori. Anche il mondo del fitness si è aggiornato coinvolgendo il proprio target in corsi quali Fit Boxe, Aeroboxe, Cardiofitness, e tanti altri chiaramente ispirati alle arti marziali in genere in versione decisamente più light, ma di sicuro appeal per il grande pubblico, tanto da dedicarvi sempre più spazi anche all’interno del Festival del Fitness I media hanno riscoperto queste discipline dedicando sempre più spazi tv ad appuntamenti come Oktagon il torneo più importante di pesi massimi che si svolge in Italia, ma anche monografie sui grandi della boxe.
Una leggenda … che vive negli anni: breve storia di Nong Thoom “Deadly Kiss”
Nato come uomo, si è identificato come femmina in giovane età, è stato etichettato Kathoey o "Lady Boy". Imparò l'arte della Muay Thai in parte per difendersi dagli abusi subiti per il suo stato di transgender, ma anche per altre ragioni: in campagna, dove è cresciuta, la vita era difficile, la Muay Thai è un modo per i bambini per fare la propria strada e portare onore e denaro alla loro famiglia. Nel 2003 il regista thailandese Ekachai Uekrongtham ed il bravissimo attore Asanee Suwan, mettono in scena nel film “The Beautifull Boxer” una quantità di tematiche davvero innovative rispetto agli stereotipi che circolano sulle persone omosessuali. L'idea del far convivere non solo nell'identità ma anche nella biografia del pugile di Muay Thai la psicologia e i valori femminili è decisamente più realistico delle figure stereotipate di trans che siamo abituati a vedere nei film, sia politicamente scorretti, sia politicamente corretti. Vedere combattere la femminile Nong Thoom e sbattere a terra decine di avversari maschi che regolarmente l'avevano presa in giro prima del match, con le battute maschiliste più becere e tipiche, offre alla protagonista la possibilità di incarnare, nella sua condizione transgender, la rivincita della donna sul maschilismo anche negli aspetti più tipicamente maschili (la forza fisica ad esempio). Curiosità: il soprannome “Deadly Kiss” è nato dal fatto che Nong Thoom, dopo avere messo al tappeto i suoi avversari, usava baciarli.
Insieme non contro: il vero match della vita!! La Muay Thai insegna un grande rispetto di fondo, che è quello espresso nella danza preparatoria che si esegue prima di ogni incontro, la Ram Muay… essa viene eseguita per trovare la concentrazione prima del match ed in senso più trascendentale serve a spazzare via le influenze negative, le nostre paure le ansie ma soprattutto quelle del nostro avversario; così facendo il combattimento potrà essere sostenuto al massimo delle possibilità... La consapevolezza che l’avversario è il nostro io speculare, l’alter ego, con le stesse nostre difficoltà, le nostre incertezze e timori, la consapevolezza che chi abbiamo di fronte è una persona al nostro pari che con sacrificio e passione vive quest’arte, avvicina le persone e crea una condivisione di valori. Vi è la realizzazione che l’essere uguali “homos”, non può essere una paura!!! Non ci si affronta per la supremazia o la sopraffazione, ma per l’espressione di una disciplina che rispetta innanzi tutto la storia e l’uomo, che come “Deadly Kiss” insegna, può avere forme differenti ma non per questo meno speciali!.