Sistemi e Tecnologie della Comunicazione

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Sistemi e Tecnologie della Comunicazione Lezione 7: strato fisico: codifica dei segnali numerici, modulazione di segnali analogici e numerici

Codifica dei dati numerici La rappresentazione di dati numerici con segnali numerici e’ normalmente fatta tramite sequenze di impulsi discreti di tensione di una certa durata temporale. Il dato binario e’ codificato in modo da far corrispondere al valore di un bit un determinato livello del segnale Il ricevitore deve sapere quando inizia e finisce il bit, leggere il valore del segnale al momento giusto, determinare il valore del bit in base alla codifica utilizzata La migliore valutazione si ottiene leggendo il valore del segnale nell’istante corrispondente a meta’ bit

Caratteristiche delle codifiche Sono possibili diverse scelte di codifica, con caratteristiche differenti che possono migliorare le prestazioni della trasmissione Le caratteristiche determinanti sono: spettro del segnale: componenti ad alta frequenza richiedono una banda maggiore l’assenza di componente continua e’ preferibile spettro concentrato nel centro della banda

Caratteristiche delle codifiche Altre caratteristiche determinanti sono: sincronizzazione temporale: il ricevitore deve essere sincronizzato con il trasmettitore per identificare i bit; alcune codifiche facilitano questa funzione rilevazione di errore: funzione caratteristica dei livelli superiori, ma puo’ essere utile anche a livello fisico solidita’ del segnale rispetto ad interferenza o rumore costo e complessita’ di realizzazione

Codifiche unipolari (RZ ed NRZ) La codifica unipolare RZ (Return to Zero) prevede la trasmissione di un segnale di lunghezza T per ogni bit. Il segnale e’ nullo in corrispondenza del bit 0, mentre e’ un impulso di tensione di durata T/2 per il bit 1 La codifica unipolare NRZ-L (Non Return to Zero Level) differisce dalla RZ perche’ il livello di tensione per il bit 1 rimane alto per tutta la durata del bit Una versione simile e’ la NRZI (Non Return to Zero Invert on ones), che e’ simile alla NRZ-L, ma differenziale (cambia simbolo in occasione di un bit 1, lo lascia inalterato in occasione di bit 0)

Caratteristiche delle codifiche unipolari La codifica NRZ ha i pregi: facile da progettare e realizzare (utilizzate frequentemente su linee molto brevi) utilizzo efficiente della larghezza di banda (la potenza e’ concentrata tra 0 ed R/2, dove R e’ la capacita’ trasmissiva in bit/s (transmission rate) Difetti: esiste una componente continua lunghe sequenze di bit di uguale valore (o di zeri nel caso della NRZI) producono un segnale continuo senza transizioni: il ricevitore puo’ perdere la sincronia

Codifiche polari Per migliorare le caratteristiche si fa utilizzo di codifiche polari: i valori di tenzione sono +V e -V questo riduce l’impatto della componente continua, ma non la annulla

Codifiche multilivello binario Le codifiche a multilivello binario utilizzano tre livelli: lo zero indica il bit 0, mentre il bit 1 e’ identificato con segnali a +V e –V alternati (AMI bipolare: Alternate Mark Inversion) La codifica pseudoternaria e’ la stessa, con 1 e 0 invertiti

Caratteristiche della codifica AMI La codifica AMI ha i seguenti vantaggi rispetto alla NRZ: risolve il problema della sequenza di bit 1, che presentano sempre una transizione utilizzabile in ricezione per sincronizzare (ma resta il problema per sequenze di 0) La componente continua e’ di fatto azzerata utilizza a parita’ di tasso trasmissivo una larghezza di banda inferiore errori isolati possono essere evidenziati come violazione del codice Vi sono anche svantaggi: utilizza simboli a 3 livelli, quindi ogni simbolo potrebbe trasportare piu’ informazione (log2(3) = 1.58) a parita’ di bit error rate richiede circa 3 dB in piu’ rispetto alla NRZ (e’ piu’ difficile discriminare) Utilizzata in diversi casi su linee punto-punto (ISDN)

Codifiche bifase: Manchester La codifica Manchester utilizza due livelli di tensione; il bit 1 e’ rappresentato da un segnale -V per mezzo periodo, +V per il seguente mezzo periodo; il bit 0 e’ rappresentato in modo opposto (+V per il primo mezzo periodo, -V per il restante mezzo periodo) La codifica Manchester differenziale utilizza lo stesso tipo di rappresentazione, ma rappresenta il bit 1 come variazione rispetto alla codifica del bit precedente

Caratteristiche della codifica Manchester Vantaggi: sincronizzazione: ogni bit ha una transizione in mezzo, che puo’ essere utilizzata per la sincronizzazione dal ricevitore totale assenza di componente continua rivelazione di errore (in assenza della transizione prevista) Svantaggi: richiede un segnale a frequenza doppia rispetto al bit rate: 1 bit richiede 2 simboli, quindi richiede una banda doppia L’utilizzo piu’ diffuso della codifica Manchester e’ negli standard 802.3 (Ethernet) e 802.5 (Token Ring) sia su coassiale che su doppino

Codifica B8ZS Una modifica della AMI per risolvere il problema della sequenza di zeri e’ la B8ZS (Bipolar with 8 Zeros Substitution): ogni sequenza di 8 zeri viene codificata come 000+-0-+ se l’ultimo impulso e’ stato positivo 000-+0+- se l’ultimo impulso e’ stato negativo in questo modo scompaiono lunghe sequenze di segnale inalterato, e la sequenza e’ identificata da due violazioni del codice AMI Utilizzata nel Nord America

Codifica HDB3 Stessa logica per la HDB3 (High Density Bipolar 3 zeros): ogni sequenza di 4 zeri viene codificata come se la polarita’ dell’ultimo impulso e’ stata negativa: 000- se c’e’ stato numero dispari di 1 dall’ultima sostituzione +00+ se c’e’ stato un numero pari di 1 dall’ultima sostituzione se la polarita’ dell’ultimo impulso e’ stata positiva: 000+ per un numero dispari di 1 dall’ultima sostituzione -00- per un numero pari di 1 dall’ultima sostituzione anche in questo caso scompaiono lunghe sequenze di zeri, e la sequenza e’ identificata da violazioni opportune del codice AMI Utilizzata in Europa e Giappone

Caratteristiche di B8ZS ed HDB3 Le due codifiche hanno sempre componente continua nulla (le violazioni sono alternate) Hanno un efficiente utilizzo della banda, con la potenza concentrata a meta’ della banda come con AMI, e’ possibile riconoscere gli errori singoli Generalmente utilizzate nella trasmissione dati ad elevata distanza

Spettro delle codifiche numeriche in banda base

Modulazione La modulazione e’ un processo con il quale il segnale da trasmettere (segnale modulante) viene utilizzato per modificare nel tempo le caratteristiche di un segnale ausiliario sinusoidale (portante) Questa operazione ha la caratteristica di generare un segnale che ha una occupazione di banda dell’ordine di grandezza di quella del segnale modulante, centrata pero’ intorno alla frequenza del segnale portante Utilizzando una portante ad alta frequenza si puo’ quindi spostare la banda necessaria alla trasmissione delle informazioni in un intervallo piu’ opportuno per la trasmissione stessa

Vantaggi della modulazione Spesso per la trasmissione sono preferibili determinati intervalli di frequenza ad esempio, la trasmissione via ponte radio (a vista) richiede una antenna direzionale; la dimensione della antenna deve essere dello stesso ordine di grandezza della lunghezza d’onda; per trasmissioni a 1 KHz λ = 300 Km, per trasmissioni a 1 GHz λ = 30 cm per trasmettere i segnali radio si puo’ sfruttare la riflessione multipla dalla ionosfera, che riflette bene frequenze di 5-30 MHz Un altro vantaggio e’ legato alla possibilita’ di trasmettere piu’ comunicazioni differenti e contemporanee sullo stesso mezzo, traslando le bande relative alle diverse comunicazioni in zone differenti della banda utile per la trasmissione (multiplexing a divisione di frequenza)

Tecniche di modulazione Il segnale modulante viene utilizzato per modulare le caratteristiche della portante: ampiezza: il segnale viene utilizzato per modificare il valore della ampiezza della portante (modulazione di ampiezza) frequenza: il segnale modulante modifica istante per istante la frequenza della portante (modulazione di frequenza) fase: il segnale modulante cambia la fase della portante (modulazione di fase)

Esempi di modulazione

Modulazione analogica di ampiezza (AM) Il segnale modulante e’ un segnale analogico (es.: voce, o meglio il segnale elettromagnetico corrispondente alla voce in banda base) Il segnale modulato si genera in questo modo: L’ampiezza del segnale modulato e’ funzione del segnale modulante; n e’ detto indice di modulazione, e viene scelto in modo che

Dati analogici-segnali analogici La rappresentazione di dati analogici tramite segnali analogici puo’ essere: in banda base: il segnale trasmesso occupa la stessa banda di frequenza del dato analogico attraverso la modulazione di una portante sinusoidale operata utilizzando il dato (analogico) come segnale modulante

Esempio: modulante sinusoidale Consideriamo come esempio il segnale modulante sinusoidale a frequenza ω (singola nota di violino):

Esempio (cont) Il segnale modulato ha la forma: Il suo spettro sara’ costituito da una riga in corrispondenza della frequenza della portante, piu’ due righe simmetriche rispetto alla prima a distanza pari alla frequenza della modulante

Spettro del segnale modulato In generale un segnale modulato in ampiezza ha uno spettro costituito dallo spettro del segnale modulante raddoppiato e collocato simmetricamente attorno alla frequenza portante (bande laterali) Ne segue che l’occupazione di banda del segnale modulato e’ doppia rispetto a quella del segnale modulante Si possono adottare tecniche per sopprimere la banda laterale inferiore, ed anche la frequenza portante mediante filtri passa banda (Single Sided Band) la frequenza della portante generalmente si potra’ eliminare quando il segnale in banda base non ha componente continua o comunque vicine alla frequenza nulla

Modulazione analogica angolare (PM) Il segnale modulante puo’ essere utilizzato per modificare la fase della portante (modulazione di fase) In questo caso il segnale modulato sara’ descritto da dove np e’ l’indice di modulazione Di fatto si introduce un ritardo temporale proporzionale al segnale modulante

Modulazione analogica angolare (FM) Il segnale modulante puo’ essere utilizzato per modificare la frequenza della portante (modulazione di frequenza) In questo caso il segnale modulato sara’ descritto da dove nf e’ l’indice di modulazione

Spettro del segnale modulato in frequenza Per la modulazione di frequenza si puo’ vedere come la banda occupata per effetto della ampiezza del segnale modulante sia Si vede come per la modulazione di frequenza, un aumento della ampiezza del segnale modulante comporti un aumento della banda occupata, mentre nel caso della AM l’ampiezza del segnale modulante influenza la ampiezza del segnale modulato La modulazione angolare non e’ lineare, e genera uno spettro generalmente costituito da banda infinita. Si puo’ approssimare alla seguente relazione:

Modulazione di segnali numerici La tecnica della modulazione viene utilizzata in questo caso per trasformare un dato numerico in un segnale analogico Si ottiene cio’ modulando una portante sinusoidale utilizzando il dato numerico (o il segnale numerico in banda base che codifica il dato numerico) In ricezione il segnale viene demodulato ricostruendo il segnale numerico modulante L’oggetto che realizza la conversione si chiama modem (modulatore-demodulatore) Un esempio comune e’ la trasmissione dati via rete commutata Un altro esempio e’ la trasmissione digitale su fibra ottica

Tecniche di modulazione: ASK Partendo da un segnale numerico (ad esempio un segnale NRZ) si puo’ modulare in ampiezza una portante sinusoidale moltiplicando la sua ampiezza per il segnale numerico (ASK: Amplitude Shift Keying)

Tecniche di modulazione: FSK Il segnale numerico puo’ essere utilizzato per modulare in frequenza una portante sinusoidale, modificando la sua frequenza in funzione del segnale modulante (FSK: Frequency Shift Keying), cioe’ facendo corrispondere due frequenze ai due valori del bit

Tecniche di modulazione: PSK Il segnale numerico puo’ modulare in fase una portante sinusoidale associano un certo valore di fase ad un certo valore di bit (PSK: Phase Shift Keying). Nell’esempio in figura al bit 1 si associa un cambio di fase, al bit 0 nessun cambio di fase

Forma del segnale trasmesso I segnali trasmessi con le diverse tecniche di modulazione hanno la seguente forma

Spettro del segnale trasmesso Le considerazioni viste per la modulazione analogica valgono anche in questo caso Il segnale generato e’ costituito dallo spettro del segnale modulante (quello numerico) spostato sulla frequenza della portante Ad esempio, i modem possono utilizzare una modulazione FSK a due valori per trasmettere dati fino a 1200 bps su un canale telefonico (limitato in banda a 3.1 KHz) per la trasmissione in un verso, si utilizza una portante a 1170 Hz, con una traslazione di 100 Hz su ciascun lato in funzione del valore dei bit per la trasmissione nell’altro verso, si usa la stessa tecnica con la portante a 2125 Hz

Esempio di spettro

Modulazioni piu’ complesse: QPSK Si ottiene una migliore efficienza del canale modulando in modo che ogni simbolo trasporti piu’ bit Nella modulazione QPSK (Quadrature PSK) si utilizzano quattro angoli di fase per trasmettere due bit per simbolo; ad esempio: 00 per fase = 0 01 per fase = 90 gradi 11 per fase = 180 gradi 10 per fase a 270 gradi Si possono utilizzare modulazioni piu’ complesse utilizzando piu’ angoli di fase

QAM La modulazione QAM (Quadrature AM) consiste nel separare il segnale portante in due segnali uguali ma sfasati di 90 gradi Successivamente si applica una modulazione di ampiezza a piu’ valori indipendentemente su entrambe, quindi si ricombinano le portanti sfasate (quadratura). Si possono applicare modulazioni combinate in fase ed ampiezza sulle due componenti In funzione delle modulazioni delle due portanti si possono avere 4QAM, 16QAM, 64QAM ed oltre

Schema della QAM

Applicazioni Queste tecniche vengono utilizzate per la trasmissione digitale di segnale analogico (modem, ponti radio digitali, fibre ottiche) Per i modem l’ITU ha definito degli standard per le trasmissioni modem a 2400 baud: V32 (32 livelli, 5 bit/baud di cui 1 bit di parita’ e 4 bit di dati, 9600 bps) V32 bis (128 livelli, 7 bit/baud di cui 1 bit di parita’ e 6 bit di dati, 14400 bps) …