Corso di formazione per Volontari penitenziari Prevenzione primaria e secondaria Antonio De Salvia Torino, 23/11/13 1.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
LA COSTITUZIONE È NELLE NOSTRE MANI
Advertisements

Emanuele Bartolozzi La formazione della personalità e l’immagine di sè tra reale e ideale Empoli Convegno Psicologia Alimentazione e Sport, 14 maggio.
UN BLOG PER LA LEGALITA’
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI
La Scuola come contesto : Prospettive psicologico – culturali
Storia della Filosofia II
quale responsabilità educativa?
STRESS DA LAVORO CORRELATO E ART C.C.
Ce.Do.S.T.Ar. - Centro Documentazione Ser.T. Az USL 8 Arezzo - Italia
Caratteristiche della fase adolescenziale
Scuola Secondaria di I grado «G.A.BOSSI»
CENTRI DI ASCOLTO DELLA DIOCESI DI TORINO : FERMO IMMAGINE PRIMAVERA 2006 CENTRI DI ASCOLTO DELLA DIOCESI DI TORINO : FERMO IMMAGINE PRIMAVERA 2006.
CARITAS DIOCESANA E CHIESA
…Ebbi un solo periodo di scuola ufficiale…ma quellunico anno, linverno del mio nono compleanno, mi diede unidea chiara di ciò che era la scuola…il primo.
Discalculia e apprendimento
Psicologia delle emozioni e della comunicazione
ALTRUISMO azioni che un individuo può compiere a vantaggio di una o più persone senza aspettarsi alcuna ricompensa esterna concreta MA azione tesa a produrre.
Zarepta di Sidone Onlus
Introduzione.
IL DECRETO LEGISLATIVO 231/01
Riunione con i genitori
Jean Piaget.
Laccezione positiva del concetto di rischio Il rischio non deve essere visto necessariamente come pericolo o fonte di danno evolutivo Rischio come opportunità
Approccio concertativo
SEI EDUCAZIONI ALLA CONVIVENZA CIVILE
Se ognuno di noi facesse ciò che più gli piace senza pensare all’ ambiente o alle persone con cui vive….. …COSA SUCCEDEREBBE. ?
FORMARE AD UNA FEDE ADULTA
Parrocchia S. Maria Assunta Moricone - Rm. Secondo incontro di formazione per gli animatori.
Le dinamiche familiari nella PWS
D.P.R. 22 settembre 1988 n.488 "Approvazione delle disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni" Lincontro del minore con la giustizia,
Crisi fondamenti della pena. Crisi retribuzione Infondatezza scientifica Infondatezza scientifica Eterogeneità sofferenza vittima/reo Eterogeneità sofferenza.
Modulo 4 Modulo 3 Modulo 2 Modulo 1 Diritti & Doveri Diritti & Doveri Art. 118 Impegno Civico Movimento Cittadinanzattiva Movimento Cittadinanzattiva Perché
LA CRIMINOLOGIA “… sapere di non sapere, conoscere sé stessi, falsificare ogni ipotesi e ...non innamorarsi di esse” FRANCESCO BRUNO.
ISIS KEYNES CLASSE VBS RIEDUCAZIONE ED INCLUSIONE SOCIALE: diritti solo formali o anche sostanziali? FINALITÀ DEL PROGETTO: Fare conoscere alle istituzioni.
Scienze – Classe IV A Mezzani Inf. 2014
La figura dell’Animatore
LA SCUOLA SI CONFRONTA CON IL BULLISMO
Corso di formazione per Volontari penitenziari I principi di difesa sociale Antonio De Salvia Torino, 23/11/13 1.
IL LABORATORIO DI CHIMICA ORGANICA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
Funzione rieducativa della pena
Giuseppe Richiedei ESSERE GENITORI ATTIVI e la sfida educativa Rosolina Mare 22 maggio 2011.
TRATTAMENTO MULTIMODALE
Scuola democratica presenta...
I RAPPORTI TRA I CARCERATI E LA FAMIGLIA
Indicazioni per ridisegnare un nuovo modo di comunicare la fede oggi
1 Ufficio Regionale Scolastico per la Puglia - Regione Puglia - Unione Regionale delle Camere di Commercio, Industria e Artigianato di Puglia, Confindustria.
La sospensione del procedimento con messa alla prova dell’imputato Legge 28 aprile 2014 n.67. “Come e quando” Sintesi della relazione dell’avv. Leonardo.
PERCORSO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PER SCUOLE ELEMENTARI E MEDIE
PER UN’EDUCAZIONE ALL’ESERCIZIO DELLA CITTADINANZA ATTIVA
REINSERIMENTO E RIADATTAMENTO Spagna Prima visita di scambio Milano, 30 giugno 1 e 2 luglio 2014 Insercoop, Sccl (Barcellona) 1.
REINSERIMENTO e RIABILITAZIONE Prima visita di scambio Milano, Giugno e 1 Luglio
ADOZIONE AFFIDO ACCOGLIENZA
Ci sono delle leggi nazionali sul reinserimento dei detenuti in misura alternativa al carcere? L’articolo 2 della legge penitenziaria del 24/11/2009 precisa.
Sintesi lavori della Sessione 5 Le politiche e i servizi per l’accoglienza Un decennio di contrasto alla istituzionalizzazione di bambini e adolescenti.
Definizione parole-chiave SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole A3 -1 MODULO B Unità didattica CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI.
ISTITUTO COMPRENSIVO VIA A . MORO BUCCINASCO
IL BULLO UN UGUALE CHE SI COMPORTA IN MODO DIVERSO Antonio De Salvia.
STOP AL BULLISMO ! Il progetto di “Prevenzione al bullismo” è finalizzato a fare in modo che i processi di inserimento nel gruppo e l’intreccio.
Sperimentazione classi seconde a.s. 2015/2016. Riflessioni e stimoli per educatori in crescita.
Giubileo della Misericordia Papa Francesco Udienza del 30 dicembre 2015 in piazza San Pietro Il Natale del Giubileo della Misericordia Papa.
Dott.ssa Santa Sicali Psicologa – Psicoterapeuta Membro della Commissione Nazionale CRI del Servizio Psicosociale La sfida della prevenzione.
I° Istituto d’Istruzione Superiore “L. DA VINCI – G. GALILEI” “DIRITTI A SCUOLA” – Progetto C Sportello di “ASCOLTO PSICOLOGICO” per gli studenti appartenenti.
Strumenti del mestiere RYS &. Sono strumenti del metodo che servono ad aiutare i rover e le scolte a migliorare la conoscenza di se stessi e del loro.
Come si insegna, come si impara Una cultura, un gruppo, per sopravvivere deve trasmettere ai giovani conoscenze e valori ciò avviene in contesti formali.
“Operazione Grisù” Dott.ssa Patrizia Beltrame Via Tavagnacco 131 – Udine 1 Direttore Dott. Luca Stanchieri.
Il bullismo e il cyberbullismo
Catanzaro 13 febbraio Famiglia Insegnanti Contesti frequentati Allenatore Amici Interessi Individuo.
UFFICIO DI ESECUZIONE PENALE ESTERNA
Transcript della presentazione:

Corso di formazione per Volontari penitenziari Prevenzione primaria e secondaria Antonio De Salvia Torino, 23/11/13 1

Il reato e l’autore del reato sono una presenza costante nelle società sia in quelle primitive che in quelle evolute, sia in passato che attualmen- te. Approccio pragmatico, sociologico, statistico: non si riesce ad eliminare il reato e l’autore del reato, neppure facendo ricorso a pene più afflittive e prolungate. Neppure la pena di morte costituisce il deterrente efficace per incidere sulla riduzione dei reati. (cfr il caso Texas). 2

L’aggravamento delle pene e la prolifera- zione delle leggi che stabiliscono sanzioni più severe non migliorano lo stato delle giustizia. (cfr. C. Beccaria) Le leggi che incrementano il numero dei reati e dei trasgressori da punire sono un segno di debolezza della democrazia. C. Beccaria: “La certezza e la immedia- tezza della pena sono più efficaci della gravità della pena”. 3

E’ possibile contenere il numero dei reati e dei trasgressori? E’ possibile porsi l’obiettivo della riduzione del danno? Come si può procedere? Facendo ricorso e attuando programmi di prevenzione. In cosa consiste la prevenzione e quanti tipi di prevenzione possono essere adottati? 4

E’ la capacità di percepire i segni precursori del comportamento deviante e delinquenziale: ad es. il dodicenne che ruba (taccheggio) al supermercato, il ragazzo che abbandona la scuola dell’obbligo, il “bullo” in aula; l’adolescente che non lavora e che non va a scuola, che vive di espedienti, compie atti di vandalismo contro attrezzature pubbliche (autobus, pensiline, panchine, giochi per bambini, …). E’ la capacità di leggere e comprendere le forme di disagio e dei fattori che incidono sul comportamen-to del preadolescente e dell’adolescente: ci sono ragazzi che non resistono a stare immobili per 5 h al giorno e non riescono ad assorbire un’istruzione teorica, astratta; essi hanno un’intelligenza “delle operazioni concrete” (Piaget). 5

E’ la capacità di offrire consapevolezza antici- pando le conseguenze delle proprie azioni: quali comportamenti sono reato? Perché? La legge non ammette ignoranza: eppure i giovani di 18/20 anni giudicati maturi perché conoscono nozioni di matematica, filosofia, fisica, storia, manifestano carenze cognitive e comportamentali rispetto al sistema giuridico- penale. 6

E’ la capacità di far capire quali sono le conseguenze per se stesso e per gli altri. Attenzione ai fatti di cronaca: analisi situa- zionale; Cosa è successo? Come giudichi i comportamenti? Come avresti agito tu in quella situazione? Cosa si può imparare da quella vicenda? 7

E’ la capacità di trasmettere l’esperienza acquisita da altri che, più o meno nella stessa fase evolutiva, si comportavano analogamente. Le testimonianze dei detenuti: costitui- scono una risorsa preziosa e insostituibile. L’incontro di alcune classi in carcere coi detenuti: preparazione e modalità di approccio. 8

La prevenzione come elemento del percorso di formazione alla legalità. No ad interventi spot; Sì ad un percorso strutturato; No a gruppi troppo grandi; Sì a gruppi-classe; Giochi di ruolo; I territori della pena: visite guidate e seminari nell’ex-carcere “Le Nuove”. 9

La prevenzione come preparazione, come processo di assimilazione di regole, di rispetto di norme. La prevenzione non si limiti a suscitare emozioni, ma porti a far maturare una elaborazione razionale della conoscenza. (cfr. USA: far vedere ai sedicenni i danni causati dagli incidenti stradali (cadaveri, mutilati, …) con gli automezzi guidati da loro stessi.) 10

Rieducare, recuperare, reinserire la persona che ha commesso reati costa molto di più di quanto costerebbero programmi e iniziative di prevenzione. “Prevenire è meglio che curare”. Una seria prevenzione, diffusa, versatile, praticata nelle scuole, nei luoghi di incontro, oratori, palestre, … consentirebbe una diminuzione di costi sociali (riduzione delle vittime e delle sofferenze) e anche di costi economici. 11

Prevenzione secondaria Intervenendo dopo che il deviante è approdato alla delinquenza e al capolinea della detenzione il problema diventa più complesso, difficile, costoso. La prevenzione secondaria consiste nell’assumere contromisure e nell’offrire contromotivazioni al comportamento delinquenziale. La prevenzione secondaria inizia (dovrebbe iniziare) non appena l’imputato è condotto in carcere e sono esaurite le pratiche dell’indagine istruttoria. 12

1 ° paradosso: La condizione di imputato (attesa di giudizio, condanna in 1° e 2° grado): poiché non è stata accertata la sua responsabilità penale, tecnicamente non è un soggetto da rieducare; La condizione del detenuto condannato con sentenza definitiva: è considerato soggetto destinatario di attività trattamentale e rieducativa. 2° paradosso: L’offerta dell’attività rieducativa in carcere si riduce principalmente all’autoeducazione /autoformazione 3° paradosso: L’autore di reato non delinquente. 13

Prevenzione secondaria in carcere 4° paradosso: come può il luogo della segregazione essere l’ambiente della risocializzazione? Ilcarecere: luogo artificioso e artificiale. Come può il detenuto imparare dalla propria esperienza e da quella degli altri? La condizione di ascolto; La condizione di dialogo; La comunicazione simmetrica,paritetica. 14

 La tela di Penelope.  Corso per Giardinieri c/o C/C Torino:  allievi del corso: 50% spacciatori e 50% tossicodipendenti.  Il complesso o la sindrome di Penelope: quanto si costruiva durante le ore di formazione era distrutto durante le ore di detenzione.  Apologo: “Le due tartarughe d’acqua”. 15

La prevenzione secondaria Da attivare quando è stato compiuto uno (o più reati). Chi vuoi essere? Chi puoi essere? Dove, in quale contesto? E’ possibile elaborare un progetto di “rieducazione/formazione”, risocializzazione, responsabilizzazione, reinserimento lavorativo e sociale? 16

Ognuno di noi quando agisce deve sempre rendere conto:  a se stesso (principi e valori morali di riferimento);  Agli altri (familiari, società, Istituzioni): “L’individuo è anche gli altri” (A. Gramsci); “L’alterità è la condizione determinante dell’identità” (M. Augé)  All’Ente nel quale crede (se è credente). 17

La responsabilità della persona consiste nell’agire autonomamente scegliendo e decidendo comportamenti che siano vantaggiosi per sé e per gli altri (o, almeno, che non siano dannosi per gli altri). Rapporto tra libertà e responsabilità; Rapporto tra dovere e obbligo; La reciprocità: “Fare agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”. 18

Prevenzione secondaria Il recupero della parte positiva, funzionale preesistente (chi sei stato?, il passato), l’analisi e la valutazione del presente (chi sei?), la progettazione del futuro (le potenzialità fisiche e psichiche presenti), il contesto di riferimento. Il progetto: riuscire a riprendere possesso, a ridiventare protagonista di se stessi e della propria vita; “riuscire a decidere tu chi vuoi essere e non far decidere gli altri chi debba essere e possa essere. 19

Le alternative al comportamento delinquenziale Il bilancio delle competenze. Il delinquente giovane-adulto (18-25 anni): 1° reato, 1ª carcerazione; disponibilità di una struttura differenziata, protetta, specifica. Utilizzo di misure alternative per chi è inserito in un contesto socialmente sano e non ha commessi reati allarmanti. Lavori socialmente utili o di pubblica utilità. Alcuni esempi sperimentati”. 20

Impegno a: Rilevare quanto prima possibile esigenze di formazione e qualificazione professiona- le. Recuperare le capacità manuali tecniche, pratiche esistenti: se era, ad es. aiuto elettricista, aiuto idraulico, manovale edile offrirgli la possibilità di acquisire professionalità durante la carcerazione. Offrire contromotivazioni alle spinte verso il comportamento delinquenziale. 21

Quesito e proposte Se il reato è espressione di cause multifattoriali il reinserimento sociale può limitarsi ad una risposta/proposta unifattoriale? La simultaneità e la correlazione tra condizioni soggettive e condizioni ambientali; Per un reinserimento lavorativo occorre prima di tutto che il detenuto/ex-detenuto sappia lavorare, voglia lavorare con professionalità. Per l’inserimento lavorativo occorre la disponibilità di datori di lavoro e del contesto sociale. Il reinserimento lavorativo non equivale al reinserimento sociale. 22

 La carcerazione è una parentesi della vita della persona condannata.  Prima e dopo la carcerazione la persona è inserita in un contesto sociale, in un sistema di relazioni.  Il caso di Franco A.  “Se un orologio guasto e fermo segna almeno due volte al giorno l’ora esatta, tanto più l’uomo.” (K. Adenauer)  “Siamo schiavi delle leggi per poter essere liberi.” (Cicerone) 23