PENSIONE Prestazione pecuniaria vitalizia prevista a fronte dei rischi di vecchiaia nonché a fronte di rischi di invalidità (invalidità previdenziale/invalidità.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
IL SENSO DELLE PAROLE I Vol. IL SENSO DELLE PAROLE
Advertisements

Pag. 1 COSTITUZIONE FONDO PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER LE LAVORATRICI ED I LAVORATORI DEI COMPARTI SANITA, AUTONOMIE LOCALI E SETTORI AFFINI Realizzazione.
Prof. Bertolami Salvatore
ENTE DI PREVIDENZA IPASVI (ENPAPI)
POPOLAZIONE E SISTEMA PENSIONISTICO
Scuola Superiore Economia e Finanza
LO STATO NEL SISTEMA ECONOMICO
Lezioni di Scienza delle Finanze
A.A Corso di Politica Sociale Maria Letizia Pruna Sesta lezione Le politiche pensionistiche.
A.A Corso di Politica Sociale Maria Letizia Pruna Nona lezione Le politiche del lavoro.
Corso di Economia e Gestione delle Imprese IIUniversità Carlo Cattaneo - LIUCLezione 4 1 I SOGGETTI DEL MERCATO FINANZIARIO. (seconda parte)
Corso di Teoria e Politiche dello Stato Sociale (a.a ) Modulo II Lezione del 22 ottobre 2008 La politica pensionistica in chiave comparata Docente:
La previdenza in Italia: le principali caratteristiche del sistema pubblico obbligatorio e del sistema complementare.
Corso di Scienza delle finanze Lezione 4 IL sistema pensionistico
REG. (CE) N. 1081/2006 relativo al FSE
Gli elementi costitutivi di un sistema previdenziale
I FONDI PENSIONE Amedeo Coletta Filippo Lanterna Lara Piomboni.
Intesa col Governo in materia previdenziale PENSIONI DI ANZIANITA…ed altro A cura dellUfficio Studi e formazione Cisl Toscana –23 Luglio 2007.
\ \ | / (_) o000O O000o POLITICHE del LAVORO Analista Progettista Vincenzo Occhipinti Misure di promozione allinserimento.
Le politiche pensionistiche
DONNE E POLITICHE PREVIDENZIALI
IL SISTEMA PENSIONISTICO
Schede didattiche a cura di A. Cortese
“Come leggere la Busta Paga” a cura di: Antonio G. BUONOMO a cura di: Antonio G. BUONOMO.
In Italia quasi metà della disoccupazione è cncentrata al SUD
LE NUOVE REGOLE DELLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
PRESENTAZIONE A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE FISCALI E PREVIDENZIALI UIL Previdenza Complementare Tra necessità e opportunità.
Le politiche previdenziali
Segreteria Generale - Uil Post Comunicazione Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione.
CONOSCERE LA CASSA DI PREVIDENZA PERCHÉ E COME COSTRUIRSI UN FUTURO REGGIO NELL’EMILIA, 27 MARZO.
PROPOSTE FORMATIVE Seminario specialistico Ramo Vita ROMA, Luglio 2011.
I modelli di welfare.
Le politiche previdenziali
Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Dottori Commercialisti CNPADC Sistemi previdenziali Note e considerazioni Roma, novembre 2012 Antonio.
Le Politiche Sociali e il Welfare State
Il sistema sanitario Insieme di istituzioni, attori e risorse umane /materiali che concorrono alla promozione, al recupero e al mantenimento della salute.
I modelli di welfare.
A.A Corso di Politica Sociale Maria Letizia Pruna
Corso di Teoria e Politiche dello Stato Sociale (a.a ) Modulo II Lezione del 27 ottobre 2008 “La politica pensionistica in Svezia e Danimarca:
Corso di Teoria e Politiche dello Stato Sociale (a.a ) Modulo II Lezione del 27 ottobre 2008 “La politica pensionistica in Gran Bretagna e Stati.
A.A Corso di Politica Sociale Maria Letizia Pruna Settima lezione Il sistema pensionistico italiano.
A.A Corso di Politica Sociale Maria Letizia Pruna
Il sistema pensionistico
Bongini,Di Battista, Nieri, Patarnello, Il sistema finanziario, Il Mulino 2004 Capitolo 9. Le imprese di assicurazione e i fondi pensione 1 Capitolo 9.
Politiche sociali e welfare state: i concetti
CESENA 26 MAGGIO 2015 CORSO PRATICO DI FORMAZIONE IN SERVIZIO SUL TEMA
Fasi storiche ed evolutive del welfare state europeo:
Rapporto giuridico contributivo
Sovraindebitamento, povertà ed esclusione sociale: quale impatto sulle famiglie italiane? Carlo Milani Workshop «Sovraindebitamento e inclusione sociale:
Il sistema pensionistico Le origini della pensione per la vecchiaia Le casse mutue di assicurazione Le casse mutue di assicurazione La Cassa Nazionale.
POLITICA SOCIALE L E POLITICHE PREVIDENZIALI 1 Prof. Carmelo Bruni Un sistema pensionistico consiste in un complesso di strutture e processi che, nel rispetto.
Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche Indicatori di Welfare Lucio Morettini Andrea Filippetti.
POLITICA SOCIALE L E POLITICHE PREVIDENZIALI 1 Prof. Carmelo Bruni Le riforme degli anni Novanta hanno evitato il collasso del sistema agendo su due versanti:
11 LA GARANZIA DELLA MOBILITÀ PENSIONISTICA DEL LAVORATORE IN ITALIA  Ricongiunzione gratuita ( l. 322/58; art. 1, l. n. 29/79)  Ricongiunzione onerosa.
La Retribuzione. Elementi Normativi … Stabiliti da norme di legge. Elementi Normativi Elementi Contrattuali … Stabiliti dal CCNL e contratto integrativo.
IL SISTEMA PENSIONISTICO. Introduzione Il sistema pensionistico è un meccanismo redistributivo che trasferisce risorse correntemente prodotte dalla popolazione.
IL SISTEMA PENSIONISTICO IN ITALIA
Il sistema pensionistico Le origini della pensione per la vecchiaia Le casse mutue di assicurazione La Cassa Nazionale per le Pensioni (l.350 del 1898)
Pensione di vecchiaia anticipata Pensione di anzianità: evoluzione verso il superamento e attuali requisiti Pensione di vecchiaia anticipata: Requisito.
I servizi dei “Patronati d’Italia” sono garantiti a tutti, non sono per pochi, o solo per alcuni. Il “fondo patronati”, istituito dalla legge n. 152/2001,
Attività Finanziarie Corso di Scienza delle Finanze Cleam Università Bocconi a.a Riccardo Puglisi.
ALIQUOTE CONTRIBUTIVE Diversità aliquote Lettura Busta paga Agevolazioni contributive.
Analisi dell’attuale assetto del sistema pensionistico in rapporto alla tutela ex art. 38 Cost Analisi della struttura del sistema previdenziale pensionistico.
1 I prodotti previdenziali di terzo pilastro alla prova della crisi Giuliana Martina.
Sistema pensionistico Corso di Scienza delle Finanze Cleam, classe 7 Università Bocconi a.a Riccardo Puglisi.
IL RUOLO DEL T.F.R. E GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI.
Giustificazione teorica dell’intervento pubblico nella sanità Ruolo allocativo: 1.Casi di concorrenza imperfetta tra produttori; 2.Informazione imperfetta.
1 La questione del reddito La questione del reddito La pensione delle donne Seminario del Coordinamento Donne SPI CGIL Latina, 18 aprile 2005 A cura dello.
La convenienza ad aderire dipende:  dalla dimensione del patrimonio e conseguente possibilità di frazionamento del rischio degli investimenti;  dalla.
Le politiche pensionistiche
Transcript della presentazione:

PENSIONE Prestazione pecuniaria vitalizia prevista a fronte dei rischi di vecchiaia nonché a fronte di rischi di invalidità (invalidità previdenziale/invalidità civile) o pre- morienza (pensione indiretta/pensione di reversibilità per i coniugi) IL FOCUS DELLA NOSTRA RIFLESSIONE E’ LA PRESTAZIONE A TUTELA DEL RISCHIO DI VECCHIAIA

PRESTAZIONI A TUTELA DELLA VECCHIAIA PENSIONE PREVIDENZIALE DI VECCHIAIA Ritiro dal lavoro in età pensionabile / prestazione di natura previdenziale /mira al mantenimento del reddito /è condizionata dal pagamento dei contributi per un periodo minimo PENSIONE PREVIDENZIALE DI VECCHIAIA Ritiro dal lavoro in età pensionabile / prestazione di natura previdenziale /mira al mantenimento del reddito /è condizionata dal pagamento dei contributi per un periodo minimo PENSIONE PREVIDENZIALE DI ANZIANITA’ Ritiro dal lavoro / non è richiesto il superamento della soglia di età anagrafica PENSIONE PREVIDENZIALE DI ANZIANITA’ Ritiro dal lavoro / non è richiesto il superamento della soglia di età anagrafica PENSIONE SOCIALE Trattamento a carattere assistenziale a garanzia di un livello minimo di reddito per soggetti che non hanno requisiti contributivi validi / “prova dei mezzi” che accerta la situazione di bisogno PENSIONE SOCIALE Trattamento a carattere assistenziale a garanzia di un livello minimo di reddito per soggetti che non hanno requisiti contributivi validi / “prova dei mezzi” che accerta la situazione di bisogno PENSIONE DI BASE (nazioni nordiche) somma fissa per tutti i cittadini superata una certa soglia d’età non collegata al reddito da lavoro PENSIONE DI BASE (nazioni nordiche) somma fissa per tutti i cittadini superata una certa soglia d’età non collegata al reddito da lavoro

SISTEMA PENSIONISTICO COMPLESSO DI REGOLE E ISTITUZIONI PREPOSTE AD EROGARE PRESTAZIONI VITALIZIE IN DENARO AL TERMINE DELLA CARRIERA LAVORATIVA A GARANZIA ECONOMICA NEL PERIODO DI QUIESCENZA (A CAPITALIZZAZIONE/A RIPARTIZIONE) COMPLESSO DI REGOLE E ISTITUZIONI PREPOSTE AD EROGARE PRESTAZIONI VITALIZIE IN DENARO AL TERMINE DELLA CARRIERA LAVORATIVA A GARANZIA ECONOMICA NEL PERIODO DI QUIESCENZA (A CAPITALIZZAZIONE/A RIPARTIZIONE) NEI SISTEMI PENSIONISTICI EUROPEI ATTORI DI TALE SISTEM SONO IL SISTEMA PUBBLICO E QUELLO PRIVATO. ESITE INTERAZIONE FRA I DUE (ENTI PUBBLICI: INPS, ECC. VERSUS ISTITUTI PRIVATI: BANCHE, ASSICURAZIONI,FONDI, ECC. NEI SISTEMI PENSIONISTICI EUROPEI ATTORI DI TALE SISTEM SONO IL SISTEMA PUBBLICO E QUELLO PRIVATO. ESITE INTERAZIONE FRA I DUE (ENTI PUBBLICI: INPS, ECC. VERSUS ISTITUTI PRIVATI: BANCHE, ASSICURAZIONI,FONDI, ECC. NELLA MAGGIOR PARTE DEGLI STATI EUROPEI IL SISTEMA E’ AFFIDATO PRINCIPALMENTE A SCHEMI PUBBLICI (PRIMO PILASTRO) AL QUALE SI AFFIANCANO SCHEMI PRIVATI A CAPITALIZZAZIONE DI TIPO OCCUPAZIONALE (SECONDO PILASTRO) O INDIVIDUALE (TERZO PILASTRO) NELLA MAGGIOR PARTE DEGLI STATI EUROPEI IL SISTEMA E’ AFFIDATO PRINCIPALMENTE A SCHEMI PUBBLICI (PRIMO PILASTRO) AL QUALE SI AFFIANCANO SCHEMI PRIVATI A CAPITALIZZAZIONE DI TIPO OCCUPAZIONALE (SECONDO PILASTRO) O INDIVIDUALE (TERZO PILASTRO)

I TRE SISTEMI DI PRESTAZIONE SISTEMI A SOMMA FISSA Trattamenti forfetari ove non sono collegati importi e contributi versati SISTEMI A SOMMA FISSA Trattamenti forfetari ove non sono collegati importi e contributi versati SISTEMI RETRIBUTIVI Prestazioni collegate al reddito e calcolate in percentuale sulla media delle retribuzioni di n anni di carriera SISTEMI RETRIBUTIVI Prestazioni collegate al reddito e calcolate in percentuale sulla media delle retribuzioni di n anni di carriera SISTEMI CONTRIBUTIVI Importi prettamente connessi all’ammontare dei contributi versati più normalmente un altro parametro (es. rendimento degli investimenti nei sistemi a capitalizzazione) SISTEMI CONTRIBUTIVI Importi prettamente connessi all’ammontare dei contributi versati più normalmente un altro parametro (es. rendimento degli investimenti nei sistemi a capitalizzazione)

SISTEMI RETRIBUTIVI E SISTEMI CONTRIBUTIVI SI COMBINANO CON I CRITERI DI GESTIONE DELLE RISORSE (RIPARTIZIONE E CAPITALIZZAZIONE) E CREANO 4 SCHEMI PENSIONISTICI RipartizioneCapitalizzazione Prestazioni collegate a retribuzione Sistema retributivo Sistema a prestazione definita Prestazioni collegate ai contributi Sistema contributivo Sistema a contribuzione definita

SISTEMA A PRESTAZIONE DEFINITA: il livello della pensione si stabilisce su una retribuzione di riferimento, o quella percepita nell’ultimo anno lavorativo, o quella “media” degli ultimi n anni SISTEMA A PRESTAZIONE DEFINITA: il livello della pensione si stabilisce su una retribuzione di riferimento, o quella percepita nell’ultimo anno lavorativo, o quella “media” degli ultimi n anni SISTEMA A CONTRIBUZIONE DEFINITA: viene fissato il tasso di contribuzione del lavoratore per cui il valore della prestazione varia in relazione sia al montante accumulato sia in relazione al rendimento di quest’ultimo sui mercati finanziari SISTEMA A CONTRIBUZIONE DEFINITA: viene fissato il tasso di contribuzione del lavoratore per cui il valore della prestazione varia in relazione sia al montante accumulato sia in relazione al rendimento di quest’ultimo sui mercati finanziari

Il sistema pensionistico italiano Importanza del primo pilastro gestito a ripartizione a partire dagli anni sessanta Importanza del primo pilastro gestito a ripartizione a partire dagli anni sessanta Esistenza di uno schema peculiare: trattamento di fine rapporto (TFR) Esistenza di uno schema peculiare: trattamento di fine rapporto (TFR) Secondo e terzo pilastro decisamente sottosviluppati Secondo e terzo pilastro decisamente sottosviluppati IL PRIMO PILASTRO SI STRUTTURA SU DUE LIVELLI: - Prestazioni assistenziali (assegno sociale) - Schemi di natura previdenziale a ripartizione

TFR PRESTAZIONE DI FINE SERVIZIO CHE LE AZIENDE OBBLIGATORIAMENTE CORRISPONDONO IN OGNI CASO DI RISOLUZIONE DI RAPPORTO: PENSIONAMENTO, LICENZIAMENTO, ECC. PRESTAZIONE DI FINE SERVIZIO CHE LE AZIENDE OBBLIGATORIAMENTE CORRISPONDONO IN OGNI CASO DI RISOLUZIONE DI RAPPORTO: PENSIONAMENTO, LICENZIAMENTO, ECC. E’ FINANZIATO DAI CONTRIBUTI SOCIALI E OPERA COME SCHEMA PREVIDENZIALE A PRESTAZIONE DEFINITA E’ FINANZIATO DAI CONTRIBUTI SOCIALI E OPERA COME SCHEMA PREVIDENZIALE A PRESTAZIONE DEFINITA E’ UNA FORMA DI “SALARIO DIFFERITO” PER TUTTI I DIPENDENTI PRIVATI (Pubblici: indennità di buonuscita) E’ UNA FORMA DI “SALARIO DIFFERITO” PER TUTTI I DIPENDENTI PRIVATI (Pubblici: indennità di buonuscita) E’ EROGATO IN UN’UNICA SOLUZIONE: una retribuzione lorda annua per ogni anno di lavoro E’ EROGATO IN UN’UNICA SOLUZIONE: una retribuzione lorda annua per ogni anno di lavoro NON E’ PERMESSA LA SUA “PORTABILITA’” NON E’ PERMESSA LA SUA “PORTABILITA’”

CARATTERISTICHE DEL PRIMO PILASTRO ITALIANO ELEVATA FRAMMENTAZIONE: NUMEROSE CASSE PENSIONISTICHE PER DIVERSE CATEGORIE PROFESSIONALI / RAGIONI STORICHE ELEVATA FRAMMENTAZIONE: NUMEROSE CASSE PENSIONISTICHE PER DIVERSE CATEGORIE PROFESSIONALI / RAGIONI STORICHE ESISTENZA DI DUE ENTI PRINCIPALI: INPS / 20 MILIONI DI LAVORATORI PER 8 MILIONI DI PRESTAZIONI; INPDAP / 3 MILIONI DI LAVORATORI PER DUE MILIONI DI PRESTAZIONI ESISTENZA DI DUE ENTI PRINCIPALI: INPS / 20 MILIONI DI LAVORATORI PER 8 MILIONI DI PRESTAZIONI; INPDAP / 3 MILIONI DI LAVORATORI PER DUE MILIONI DI PRESTAZIONI ENTRAMBI SONO ARTICOLATI AL LORO INTERNO IN DIVERSE GESTIONI O CASSE: CASSE PREVIDENZIALI AUTONOME PER CATEGORIE DI DIPENDENTI O CASSE PRIVATIZZATE PER LIBERI PROFESSIONISTI ENTRAMBI SONO ARTICOLATI AL LORO INTERNO IN DIVERSE GESTIONI O CASSE: CASSE PREVIDENZIALI AUTONOME PER CATEGORIE DI DIPENDENTI O CASSE PRIVATIZZATE PER LIBERI PROFESSIONISTI LE PRIME SONO ASSOGETTATE AL REGIME INPS, LE SECONDE POSSONO DEFINIRE LIBERAMENTE I PROPRI REGOLAMENTI LE PRIME SONO ASSOGETTATE AL REGIME INPS, LE SECONDE POSSONO DEFINIRE LIBERAMENTE I PROPRI REGOLAMENTI LE CASSE DEL PRIMO PILASTRO TUTELANO ANCHE DAI RISCHI DI PREMORIENZA ED INVALIDITA’ LE CASSE DEL PRIMO PILASTRO TUTELANO ANCHE DAI RISCHI DI PREMORIENZA ED INVALIDITA’

I PILASTRI COMPLEMENTARI IL SECONDO PILASTRO, CHE PREVEDE FORME PENSIONISTICHE A CAPITALIZZAZIONE IN FORME DI ADESIONE COLLETTIVA SI ARTICOLA IN FONDI CHIUSI O APERTI (attualmente vi sono 42 fondi chiusi e 96 aperti aggiuntisi ai più di 500 fondi pre-esistenti) IL SECONDO PILASTRO, CHE PREVEDE FORME PENSIONISTICHE A CAPITALIZZAZIONE IN FORME DI ADESIONE COLLETTIVA SI ARTICOLA IN FONDI CHIUSI O APERTI (attualmente vi sono 42 fondi chiusi e 96 aperti aggiuntisi ai più di 500 fondi pre-esistenti) IL TERZO PILASTRO RICHIEDE UNA CAPITALIZZAZIONE INDIVIDUALE CHE SI ESPLICA IN POLIZZE PENSIONISTICHE O ASSICURATIVE IL TERZO PILASTRO RICHIEDE UNA CAPITALIZZAZIONE INDIVIDUALE CHE SI ESPLICA IN POLIZZE PENSIONISTICHE O ASSICURATIVE

Aspetti quantitativi del sistema pensionistico italiano La spesa pubblica per vecchiaia e previdenza sul PIL è molto superiore alla media UE (12,7% vecchiaia /16,7% previdenza) La spesa pubblica per vecchiaia e previdenza sul PIL è molto superiore alla media UE (12,7% vecchiaia /16,7% previdenza) L’Italia, come molti paesi dell’Europa meridionale, è iperprotettiva verso ilrischio di vecchiaia: 51,6% della spesa sociale complessiva L’Italia, come molti paesi dell’Europa meridionale, è iperprotettiva verso ilrischio di vecchiaia: 51,6% della spesa sociale complessiva L’INPS eroga l’80% delle pensioni, l’INPDAP il 15% casse autonome e privatizzate, nel loro insieme, solo l’1,8% delle pensioni L’INPS eroga l’80% delle pensioni, l’INPDAP il 15% casse autonome e privatizzate, nel loro insieme, solo l’1,8% delle pensioni Il prelievo, differenziato per categorie, in virtù della frammentazione del primo pilastro, è così suddiviso: per i lavoratori dipendenti i 2/3 è a carico del datore di lavoro e il restante a carico del lavoratore, per gli autonomi il prelievo grava interamente sui lavoratori Il prelievo, differenziato per categorie, in virtù della frammentazione del primo pilastro, è così suddiviso: per i lavoratori dipendenti i 2/3 è a carico del datore di lavoro e il restante a carico del lavoratore, per gli autonomi il prelievo grava interamente sui lavoratori

Evoluzione storica della tutela della vecchiaia Modello bismarkiano e modello beveridgeano: il primo ha come scopo il mantenimento del tenore di vita e la copertura è di tipo occupazionale, il secondo ha come obbiettivo la prevenzione della povertà ed eroga prestazioni a somma fissa. In Italia, l’impostazione bismarkiana si è rafforzata durante il periodo fascista. PRIMA RIFORMA (1939): - Viene introdotta la pensione di reversibilità - Si abbassa l’età pensionabile per gli uomini (60) e si differenzia il trattamento per le donne(55) - Si accolla l’onere contributivo per i 2/3 ai datori di lavoro

Nel trentennio post-bellico – nel periodo così detto “espansionistico” - si verifica una “convergenza” di intenzioni di alcuni paesi europei che assumono una configurazione simile Nel trentennio post-bellico – nel periodo così detto “espansionistico” - si verifica una “convergenza” di intenzioni di alcuni paesi europei che assumono una configurazione simile Avviene un “rafforzamento della protezione di base”: nei paesi bismarckiani si introducono reti di protezione in relazione a “prove di mezzi”, in quelli beveridgeani viene introdotta la pensione di base o di cittadinanza affianco a quella sociale Avviene un “rafforzamento della protezione di base”: nei paesi bismarckiani si introducono reti di protezione in relazione a “prove di mezzi”, in quelli beveridgeani viene introdotta la pensione di base o di cittadinanza affianco a quella sociale Il ceto medio avanza la richiesta di nuove prestazioni pensionistiche, o di prestazioni più generose: nei paesi beveridgeani alle prestazioni a somma fissa (non sufficiente al mantenimento di reddito delle classi medie) si aggiungono schemi integrativi con prestazioni collegate al reddito, in quelli bismarckiani si estende la coperturas a più categorie, si passa a sistemi a ripartizione e si riduce l’età pensionabile Il ceto medio avanza la richiesta di nuove prestazioni pensionistiche, o di prestazioni più generose: nei paesi beveridgeani alle prestazioni a somma fissa (non sufficiente al mantenimento di reddito delle classi medie) si aggiungono schemi integrativi con prestazioni collegate al reddito, in quelli bismarckiani si estende la coperturas a più categorie, si passa a sistemi a ripartizione e si riduce l’età pensionabile CONCLUSIONE: I DUE MODELLI VIVONO UN PROCESSO DI IBRIDAZIONE

EMERGE IN TUTTI I PAESI UN SISTEMA PENSIONISTICO “DUALE”: - Un primo livello di prestazione teso a prevenire povertà - Un secondo livello che mantiene differenziali di reddito e di status NASCE IN QUESTO CONTESTO UNA NUOVA CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI PENSIONISTICI NAZIONALI: -Sistemi monopilastro (Italia, Svezia, ecc..) Sistemi multipilastro (Olanda,ecc.)

L’espansione delle pensioni in Italia 1945: creazione del Fondo d’integrazione per le assicurazioni (Fias) con contributi aggiuntivi sulle retribuzioni. Tale fondo serve all’introduzione del livello minimo di pensione. Si verifica la prima ibridazione: tale fondo – gestito a ripartizione – si innesta nel sistem pensionistico a capitalizzazione 1945: creazione del Fondo d’integrazione per le assicurazioni (Fias) con contributi aggiuntivi sulle retribuzioni. Tale fondo serve all’introduzione del livello minimo di pensione. Si verifica la prima ibridazione: tale fondo – gestito a ripartizione – si innesta nel sistem pensionistico a capitalizzazione 1956: si introduce la possibilità per i lavoratori pubblici di ritirarsi dal lavoro prima del raggiungimento dell’età pensionabile. Possibile pensione di anzianità dopo soli 20 anni di contribuzioni. Poco dopo si estese tale possibilità di pensionamento ai dipendenti privati e a quelli autonomi. In questo caso servivano 35 anni di lavoro regolare 1956: si introduce la possibilità per i lavoratori pubblici di ritirarsi dal lavoro prima del raggiungimento dell’età pensionabile. Possibile pensione di anzianità dopo soli 20 anni di contribuzioni. Poco dopo si estese tale possibilità di pensionamento ai dipendenti privati e a quelli autonomi. In questo caso servivano 35 anni di lavoro regolare Legge 153/1969: passaggio del sistema a ripartizione con metodo di calcolo di tipo retributivo. Ipotizzando una carriera lavorativa di 40 anni la prestazione pensionistica corrisponde all’80% della retribuzione pensionabile. Legge 153/1969: passaggio del sistema a ripartizione con metodo di calcolo di tipo retributivo. Ipotizzando una carriera lavorativa di 40 anni la prestazione pensionistica corrisponde all’80% della retribuzione pensionabile. LE RIFORME PENSIONISTICHE COMPORTARONO UN INGENTE AUMENTO DELLE SPESE SUL PIL: TRA IL 1950 E IL 1980 IN ITALIA SI VERIFICANO TUTTE QUELLE DINAMICHE PROPRIE DELLO “SCIVOLAMENTO DISTRIBUTIVO” SI SVILUPPA UN SISTEMA PENSIONISTICO GENEROSO, COSTOSO E FRAMMENTATO FORTEMENTE LUNGO LE TRACCE OCCUPAZIONALI

Anni ’70: la crisi FATTORI ESOGENI FATTORI ESOGENI Risorse a disposizione: rallentamento della crisi economica, aumento del tasso di disoccupazione, mutamento della struttura demografica, contrazione del numero di lavoratori Uscite: invecchiamento, calo del tasso di natalità, allungamento della vita media OCCORRONO SCELTE DI POLITICA PUBBLICA A FRONTE DI FATTORI ENDOGENI CHE HANNO IMPLICATO UN’EVOLUZIONE DEGLI SCHEMI PREVIDENZIALI ISTITUZIONALE E CONSEGUENTI SCELTE DI POLITICA SOCIALE DI TIPO ESPANSIVO

La crisi citata è comune a molti paesi europei che si caratterizzano per costi crescenti e grande divario fra contributi e prestazioni POSSIBILI INTERVENTI SUL PRELIEVO CONTRIBUTIVO: la globalizzazione lo stoppa causa la “possibilità di uscita” delle imprese dai contesti produttivi UNICA SOLUZIONE: CONTENIMENTO/RIDUZIONE DELLA SPESA

ANNI ‘90 SI RITROVANO DUE PERCORSI DI RIFORMA 1 INTERVENTO STRUTTURALE – Mira a modificare la struttura del sistema – si opta per una riarticolazione su più pilastri – Soluzione difficile da realizzare principalmente causa il “problema del doppio pagamento” 2 INTERVENTI PARAMETRICI – Tali perché mantengono inalterata la struttura del sistema – Consistono essenzialmente in: possibile innalzamento dell’età pensionabile, diminuzione dell’importo delle prestazioni, passaggio da sistema retributivo a sistema contributivo, estensione del periodo contributivo minimo per avere diritto alle pensioni TUTTE LE RIFORME DEL GOVERNO ITALIANO – SECONDO DIFFERENTI MODALITA’ – HANNO OPTATO FINO AD OGGI PER INTERVENTI DEL SECONDO TIPO IN DIFFERENTI COMBINAZIONI E FORMULE