Parrocchia Beata Maria Vergine Assunta in Cielo - Ciciliano

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Transcript della presentazione:

Parrocchia Beata Maria Vergine Assunta in Cielo - Ciciliano Testimone del mese Santa Rita da Cascia

Rita nasce intorno al 1380 a Roccaporena, non molto lontano da Cascia, in Umbria. È un paese caratterizzato dalla presenza e dalla bellezza delle alture rocciose e faticose.

La sua non è una famiglia ricca. I suoi genitori sono molto cristiani molto devoti. Qualche giorno dopo la nascita di Rita notano un fatto prodigioso e alquanto strano. Mentre la piccola è nella culla le si avvicinano le api, e i genitori fanno in modo di scacciarle vie, di allontanarle, ma sembra che questi insetti non vogliano staccarsi, ma non sono pericolose per la piccola, sembrava come se avessero scambiato il suo visino come un fiore profumato.

Rita cresce e inizia a maturare il desiderio di unirsi a Dio e a lasciare tutte le altre cose. Chiede ai genitori il permesso di entrare in convento, ma i genitori hanno pensato per lei il matrimonio. A quei tempi infatti la scelta di far sposare i figli era riservata ai genitori, i quali sceglievano lo sposo o la sposa. Anche per Rita avevano deciso così.

Rita obbedisce alla loro volontà e intorno ai quattordici anni si sposa con Paolo Mancini. Il marito di Rita è un uomo dai modi bruschi e violenti, spesso si trova a discutere con gli altri. Rita, però, riesce a trovare il modo per andarci d’accordo e addolcirlo e farlo convertire. Insieme hanno due figli maschi , Giangiacomo Antonio e Paolo Maria, che educheranno con cura e dedizione.

Fin quando per Rita arriva, dopo qualche anno, una prova molto dura: suo marito rimane coinvolto in una violenta disputa, viene colpito e muore. Rita non resta sola: ogni volta si rivolge a Dio nella preghiera e ottiene la pace e la speranza. Lei, che fin dall’infanzia, ha seguito Gesù mette in pratica il comandamento dell’amore e del perdono. Amate i vostri nemici, pregate per i vostri persecutori (Mt 5,44) è la frase di Gesù che più le risuona in mente e nel cuore.

Da queste parole Rita prende la forza di trasformarle in un’occasione di perdono per testimoniare la sua fede e soprattutto l’amore che viene da Dio. Prega Dio perché perdoni gli uccisori di suo marito e anche perché torni la pace tra le famiglie. Diventa un segno di pace tra le famiglie, non cerca vendetta e non vuole altre contese I suoi figli, però, desiderano vendicare il padre, Rita teme che possano entrare nel circolo vizioso dell’odio. Allora li affida Dio.

Dopo qualche tempo i due figli muoiono senza aver vendicato il padre. Seppure Rita è molto triste per la loro morte, sa che sono al sicuro perchè affidati alla misericordia di Dio. Così un giorno si mette in cammino e arriva a Cascia: lì c’è il monastero di Santa Maria Maddalena e le suore vivono secondo la regola di Sant’Agostino. Negli anni del matrimonio Rita non aveva mai dimenticato il suo sogno di bambina, ovvero di diventare monaca.

Rita chiede alle suore di accoglierla, ma queste non sono d’accordo e la invitano a far ritorno a casa. Rita non si scoraggia e chiede a Dio di ascoltare il suo desiderio più profondo. Una notte pregando molto intensamente, Rita alza gli occhi e vede accanto a sé Giovanni Battista, anche lui aveva desiderato allontanarsi dal mondo fin da giovanissimo. San Giovanni Battista la rassicura e la invita a seguire il suo esempio.

Nel sogno Rita vede Giovanni che si incammina verso uno dei monti più alti di Roccaporena, un luogo molto pericoloso. Rita lo segue e si ritrova ben presto in alto, vicinissima al cielo stellato e riflette quanto sia bella la vita religiosa: come una stella vicino al Signore. Appena si guarda intorno, oltre a San Giovanni Battista vede lì accanto Sant’Agostino e San Nicola da Tolentino. Rita è molto sorpresa dalla vista di questi tre santi, ma poi riflette che erano stati loro ad insegnarle il silenzio del deserto (Giovanni), l’amore per la vita religiosa (Agostino, fondatore delle Monache Agostiniane) e la dedizione e la preghiera alla croce di Gesù (Nicola).

Rita si mette subito a pregare e ringraziare il Signore, ed ecco che in modo prodigioso (che nemmeno lei ha mai saputo spiegarsi) i tre santi accompagnano Rita fino al monastero di Cascia. La mattina seguente le monache trovano Rita nel chiostro, senza che nessuna di loro le avesse aperto la porta. Alquanto sorprese dall’evento, le monache chiedono spiegazioni a Rita, la quale spiega loro ciò che le era capitato. Solo dopo il suo racconto le monache comprendo che la volontà di Dio fosse quella di accogliere Rita nel monastero e così sarà una di loro.

La vita di Rita nel monastero trascorre serena. Vive nel silenzio in unità con le sue sorelle, si dedica alla preghiera e alla meditazione della sofferenza di Gesù sulla croce. Nella sua cella prega perché Gesù non le faccia mai dimenticare quanto ha sofferto per ciascuno di tutti gli uomini. Quasi vorrebbe partecipare alla sua sofferenza per il bene di chi è lontano da lui e dal suo amore.

Un raggio di luce colpisce la sua fronte e… Un giorno, fissando il crocifisso, lo stesso Gesù esaudisce la sua preghiera, unendola a lui nella sofferenza. Un raggio di luce colpisce la sua fronte e… …una spina della corona di Gesù la ferisce lasciandole un segno sulla fronte.

Quella ferita (stimmate) non scomparve mai ad eccezione di un episodio. Una volta le monache avevano deciso di andare a Roma in pellegrinaggio sulle tombe degli apostoli Pietro e Paolo. Naturalmente anche Rita voleva unirsi a loro, ma le sue sorelle glielo sconsigliarono, proprio a causa di quella ferita sulla fronte che sarebbe potuto risultare pericolosa per il pericolo delle infezioni. Rita insiste e si fa portare un semplice unguento. Lo stende sulla ferita e subito questa, tra lo stupore delle monache, si chiude e sembra guarire. Finalmente anche Rita può partire per Roma.

Al rientro a Cascia, quando ormai il pellegrinaggio è finito le suore riprendono la loro vita di preghiera e silenzio e a Rita torna la ferita della spina sulla fronte. Passano circa quarant’anni in questa quotidianità fatta di preghiera, meditazione, silenzio, servizio e obbedienza. Rita si ammala. È sempre paziente, mite e forte nell’affrontare la malattia, in questa condizione si sente più vicina a Gesù.

Quando la malattia diventa più grave, una sua parente va a trovarla in monastero. Al momento di andarsene chiede a Rita se per caso desidera qualcosa che le avrebbe potuto portare da casa sua a Roccaporena. Rita risponde che le piacerebbe molto avere una rosa del suo giardino e due fichi dell’albero del suo orto… La donna pensa che Rita sia troppo malata per sapere cosa vuole, infatti si trovavano in pieno inverno e a Roccaporena nevica moltissimo.

La donna torna a casa con il pensiero rivolto costantemente a Rita e alla sua richiesta. Appena arriva a casa, entra nel giardino e, con grande sorpresa, vede, in mezzo ad un cespuglio innevato, una rosa bellissima. Davvero stupita di questo fatto, la donna guarda allora verso il fico e vede due frutti maturi pendere dai rami spogli dell’albero.

Qualche mese più tardi, il 22 maggio 1447 Rita nasce al cielo. Come è possibile che una rosa sbocci e che fichi dolcissimi maturino in pieno inverno? La donna decide così di ritornare a Cascia e consegnare a Rita ciò che aveva trovato. Qualche mese più tardi, il 22 maggio 1447 Rita nasce al cielo. Nessuno dimentica la sua testimonianza di amore, di fede, di preghiera, di raccoglimento, di perdono. È sepolta nel monastero di Cascia , dove molti suoi devoti la invocano come Santa delle cose impossibili.