EDUCAZIONE INTERCULTURALE

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Transcript della presentazione:

EDUCAZIONE INTERCULTURALE Qualche anno dopo la diffusione dell’approccio pedagogico interculturale, è già possibile oggi tracciare un primo, parziale bilancio rispetto alla sua applicazione didattica? Quali sono le acquisizioni sedimentate e quali i limiti più evidenti, pur nella considerazione della relativa novità dell'idea?

L’educazione interculturale è stata ed è per la scuola e per gli insegnanti un'occasione importante per consolidare e vivificare alcune acquisizioni pedagogiche generali, quali: l'attenzione congiunta agli aspetti cognitivi e relazionali dell'apprendimento; la centralità di colui che apprende; deve tener conto delle molte diversità e delle appartenenze plurali; l'importanza di una pedagogia attiva e interattiva che integra le necessità del decentramento, della considerazione dei punti di vista differenti, delle competenze comunicative e dell'ascolto attivo e creativo.

acquisizioni Attraverso l'educazione interculturale la scuola e gli insegnanti possono sperimentare e mettere in pratica: la pedagogia del progetto e una modalità di lavoro cooperativa intorno a obiettivi comuni la metodologia della ricerca-azione e l'attivazione di uno sguardo etnografico lo sviluppo di forme di partneriato all'interno e all'esterno del sistema scolastico lo scambio tra storie, saperi e riferimenti differenti l'interdisciplinarietà.

limiti carenze di natura istituzionale: l'approccio interculturale tende ancora a svilupparsi ai margini, nelle scuole plurietniche, nelle situazioni fortemente connotate dalla presenza di allievi stranieri. contesto nel quale le azioni si realizzano: vi sono talvolta logiche istituzionali diverse, messaggi contradditori che provengono dalla scuola e dal territorio e il progetto rischia di rappresentare una sorta di isola sganciata dall'ambiente circostante, dalle sue chiusure, difese, timori. contenuti e temi trattati: si nota un'insistenza sugli aspetti antropologici e culturali e sulle culture d'origine, considerate spesso nei loro aspetti più tradizionali e immutabili e non in senso dinamico e composito.

Nodi critici approccio culturalista: che presenta le culture immobili e fissate nel tempo, rigide e reificate approccio differenzialista: che sottolinea nell’incontro educativo soprattutto le differenze e procede sulla base di paragoni e confronti fra “noi” e gli “altri” enfasi sull’identità etnica: che considera gli individui (soprattutto chi viene da lontano) ostaggi delle loro origini e non immersi, come tutti, nei percorsi di individuazione e di sviluppo, che si nutrono di scambi, reciprocità e cambiamenti approccio compensativo: che si rivolge in modo specifico a determinati soggetti con l’intenzione di colmare lacune, riempire vuoti, considerando chi viene da lontano una tabula rasa e considerando la situazione multiculturale un’eccezione da ridurre a norma

Educazione interculturale “Non si esaurisce nei problemi posti dalla presenza di alunni stranieri a scuola, ma si estende alla complessità del confronto tra culture”

Educazione interculturale a scuola: Non esaurire l’educazione interculturale in un’ora dedicata agli usi e ai costumi dei popoli L’educazione interculturale non è un nuovo insegnamento, ma una strategia complessiva (necessità di rilevare stereotipi e pregiudizi nei libri di testo e nelle singole discipline) Uno dei limiti dell’approccio interculturale: tendenza a scivolare nel folklore (come è stato realizzato nella pratica scolastica) Le attività didattiche ispirate dalla pedagogia interculturale dovrebbero scuotere dalle profondità gli apprendimenti, incidere sul clima relazionale, porre in discussione la nostra centralità culturale, far riflettere sulle forme di dominio (M. Tarozzi)

Fornire una cultura che permetta di distinguere, contestualizzare Aiutare a leggere le differenze, i cambiamenti, i dinamismi e le relazioni; Far acquisire la consapevolezza che l’incontro tra diverse civiltà può essere occasione di crescita e di progresso; Far acquisire la capacità di socializzare rendendo il ragazzo consapevole del ruolo della propria identità e dell’identità altrui nei rapporti interpersonali e culturali; far acquisire la capacità di capire il ruolo negativo dei pregiudizi e degli atteggiamenti aggressivi o difensivi; Imparare a rapportarsi con l’alterità Sapere gestire i conflitti

L’educazione interculturale non è una disciplina di studio rivolta solo o soprattutto agli alunni stranieri, ma una nuova modalità di analisi del contesto educativo e di ripensare le finalità gli obiettivi e i contenuti dei processi formativi approccio trasversale rivolto a tutto il curriculum e a tutti gli allievi

Intercultura: accoglienza ? Non si esaurisce nel semplice processo di accoglienza per tamponare l’emergenza; È una prospettiva di ricerca che sollecita un ripensamento critico dei saperi insegnati (E. Morin: “una testa ben fatta o ben piena”?: non pura trasmissione del sapere ma di una cultura che permetta di comprendere la nostra condizione e di aiutarci a vivere)

una testa ben fatta o ben piena riforma dell’insegnamento e del pensiero Testa ben piena: testa nella quale il sapere è accumulato, ammucchiato e non dispone di un principio di selezione e di organizzazione che gli dia senso Testa ben fatta: disporre di un’attitudine generale a porre e a trattare i problemi e i principi organizzatori che permettano di collegare i saperi e di dare un senso

Missione dell’insegnamento educativo non è trasmettere il puro sapere, ma una cultura che permetta di comprendere la nostra condizione e ci aiuti a vivere Costruire nell’alunno uno stato interiore profondo che lo orienti per tutta la vita. Ciò significa che imparare a vivere richiede non solo conoscenze, ma la trasformazione nel proprio essere, della conoscenza acquisita in sapienza per incorporarla nella propria vita

Testa ben fatta Attitudine a organizzare la conoscenza Insegnamento della condizione umana Apprendistato alla vita Apprendistato all’incertezza Educazione alla cittadinanza terrestre, insegnando l’umanità nella sua unità antropologica e nelle sue diversità individuali e culturali, così come nella sua comunità di destino caratteristica dell’era planetaria, nella quale tutti gli uomini sono posti a confronti con gli stessi problemi Testa ben fatta