SEMBRARE 24 Novembre 2011. La letteratura internazionale sull’evidence e sull’epistemicity si è principalmente interessata dello studio di alcune categorie.

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SEMBRARE 24 Novembre 2011

La letteratura internazionale sull’evidence e sull’epistemicity si è principalmente interessata dello studio di alcune categorie di verbi cognitivi o verbi mentali, in primis del verbo “Io penso” (I think). Numerosi sono anche gli studi sull’uso del verbo sembrare (seem)

Come ricorderete, l’indicatore lessicale di tipo verbale, ossia il verbo più utilizzato nei testi del nostro corpus è proprio il verbo sembrare. Il fatto che: - i filmati (ossia la configurazione stimolo) non avessero un’ottima qualità delle immagini; - I danzatori eseguissero virtuosismi in grado di suscitare particolari impressioni ecc. crediamo siano state alcune delle ragioni di un così elevato utilizzo di tale verbo

La nostra ipotesi è che… il verbo sembrare costituisca il risultato del confronto tra due atteggiamenti Noti: l’uno percettivo, l’altro cognitivo. Ciò che vedo (il percettivamente Noto) contraddice quello che so (il cognitivamente Noto). “L’apparenza, l’illusione a cui il verbo sembrare fa riferimento, risolvono la contraddizione tra le percezioni visive e le conoscenze precedentemente acquisite” (Michotte1955/1999, p.155)

VEDO SO La palla è legata La palla non è legatalegata NOTO APPARE La palla sembra legata CREDUTO

Il verbo sembrare dunque verrebbe utilizzato per comunicare un’impressione, un’apparenza percettiva In questo senso è possibile ritenere tale verbo un verbo di percezione (Aijmer 2009: 72): Seem is in the first place a perception verb distinguished from more typical perception verbs on the basis of the semantic role of the subject

A. Da un lato, sembrare viene dunque utilizzato per comunicare una apparenza percettiva: 1. La palla sembra legata alla mano 2. Quell’uomo sembra ubriaco B. Dall’altro, può essere utilizzato anche per istituire una comparazione, una somiglianza 1. La danzatrice sembra una farfalla

In entrambi i casi (A e B) possiamo affermare che “The speaker makes an inference based on perceptual evidence” (Aijmer 2009: 75)

Oltre ad essere un “verbo percettivo”, o meglio un verbo che esprime un’inferenza basata su evidenze percettive, il verbo sembrare comunica anche un basso grado di certezza epistemica In accordo con quanto sostenuto da Mithun (1986: 89) e riportato in Aijmer (2009: 64) “seem […] can indicate that a statement is based on appareance (Sam seems tired). This specification of source can hedge probability”

(F1) Ballerina che gira velocemente su sé stessa con in mano una palla: (F2) l’abilità della danzatrice è quella di non far cadere la palla durante le sue veloci rotazioni. (F3) A tratti sembra che la palla sia in qualche modo legata alla mano della ragazza (F4) ma dal gesto finale di lanciare via la palla si nota tutta l’abilità nel non farla cadere. (F5) I movimenti della danzatrice sono più veloci o più lenti a seconda del ritmo della musica. (F6) Guardando i continui movimenti si perde anche la sensazione della forza di gravità: (F7) la palla sembra non essere soggetta a tale forza perché sembra fare dei movimenti che non appartengono agli oggetti!! (F8) Sembra, invece, un tutt’uno con il corpo della ragazza (F9) e questa illusione fa sembrare quasi facile l’esercizio.

(F1) Ballerina che gira elocemente su sé stessa con in mano una palla: (F2) l’abilità della danzatrice è quella di non far cadere la palla durante le sue veloci rotazioni. (F3) A tratti sembra che la palla sia in qualche modo legata alla mano della ragazza (F4) ma dal gesto finale di lanciare via la palla si nota tutta l’abilità nel non farla cadere. (F5) I movimenti della danzatrice sono più veloci o più lenti a seconda del ritmo della musica. (F6) Guardando i continui movimenti si perde anche la sensazione della forza di gravità: (F7) la palla sembra non essere soggetta a tale forza perché sembra fare dei movimenti che non appartengono agli oggetti!! (F8) Sembra, invece, un tutt’uno con il corpo della ragazza (F9) e questa illusione fa sembrare quasi facile l’esercizio.

Il testo è tutto al tempo presente e quasi del tutto al modo indicativo (tranne cioè il congiuntivo sia in F3). Le frasi dichiarative che non contengono parole ILPEC (F1, F2, F5) e quella che contiene l’ILPEC verbale si nota (F4) appartengono al Noto. F6 merita un commento a parte perché è composta dal gerundio guardando (= io guardo, Noto) e da si perde la sensazione (= io perdo la sensazione); questa espressione verbale è interessante perché, secondo noi, è una di quelle che segnalano un processo percettivo in corso, il passaggio dal Noto (= ho la sensazione) all’Ignoto (= non ho più la sensazione).

F3, F7, F8 e F9 contengono tutte il verbo sembrare (F7 due volte) e dunque appartengono al Creduto. Possiamo chiederci che tipo di Creduto sia quello denotato da questo verbo: l’autrice, in tutte le frasi in cui esso compare, fa riferimento alle proprie “impressioni”, consapevole dell’esistenza di una discrepanza tra ciò che a lei “appare” percettivamente e la “realtà” che conosce, tanto da usare, nell’ultima frase, il termine illusione:

la palla sembra legata alla mano, ma non lo è/so che non lo è (F3) alla luce anche di quanto vedo accadere a conclusione del filmato: la palla viene lanciata via (F4); la palla sembra non soggetta alla forza di gravità, ma lo è/so che lo è (F7); i movimenti della palla sembrano non appartenenti agli oggetti, ma lo sono/so che lo sono (F7); la palla sembra un tutt’uno con il corpo, ma non lo è/so che non lo è (F8); questa illusione fa sembrare facile un esercizio che non lo è/ so che non lo è (F9).

Relativamente al secondo filmato Impressioni dei Ss : alcuni Ss scrivono di aver visto la palla muoversi da una mano all’altra della ballerina; tali passaggi, come sappiamo, non si sono verificati. Ciò nonostante i Ss ne hanno avuto un vissuto talmente vivido che non si sono accorti neppure di essere stati, in verità, vittime di un’ illusione; altri Ss sostengono invece che la palla era immobile, sempre fissa nella mano destra della ballerina; un terzo gruppo di Ss afferma che la palla stava ferma nella mano destra ma sembrava venisse passata da una mano all’altra. Tali Ss sono, diversamente dai primi, pienamente consapevoli di essere stati vittime di un’illusione.

i Ss del primo gruppo sono sicuri che la palla passi da una mano all’altra della ballerina, non hanno alcun dubbio. Per loro questo è il Noto. Esiste un’unica realtà, che non viene in alcun modo messa in discussione; anche per i Ss del secondo gruppo esiste una sola realtà: essi sono certi, sicuri che la palla rimanga nella mano destra. I Ss sia del primo gruppo sia del secondo hanno nei confronti della realtà comunicata un identico atteggiamento epistemico: sono parimenti certi di realtà contrarie; solo i Ss del terzo gruppo esplicitano la discrepanza tra apparenza percettiva (la palla sembra passare da una mano all’altra) e realtà (la palla rimane ferma in una mano) e usano i termini illusione, apparenza e simili, oltre al verbo sembrare.