1 PSR 2007 – 2013 RETE RURALE NAZIONALE 2007 - 2013 Unione Province Italiane – 4 Aprile 2008 Riccardo Passero

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
RETE RURALE NAZIONALE Giornata Mondiale della Donna Rurale
Advertisements

UNA BUSSOLA PER NAVIGARE NELLA UE La politica di coesione nellU.E. Corso in TECNICHE DI PROGETTAZIONE: Fund Raising per lUniversità A CURA DELLASSOCIAZIONE.
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
LA COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA
Regional Policy EUROPEAN COMMISSION 1 Bruxelles, 15 maggio 2006 INCONTRO DEGLI STUDENTI DELLUNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE CON LE ISTITUZIONI EUROPEE.
Architettura della programmazione Programmazione Strategica: UE OSC – Orientamenti Strategici Comunitari STATOQSN Quadro Strategico Nazionale Programmazione.
La Governance delle Energie Rinnovabili Giuseppe Floris Anna Lallai
La programmazione dei fondi strutturali : attori, modalità, tempi Udine, 30 settembre 2013 Istituto Nazionale di Economia Agraria.
Dott. Mauro Scattolini – Confcooperative Marche - Fedagri
1 LE LINEE STRATEGICHE DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLE MARCHE Lorenzo Bisogni Ancona, 2 marzo 2007 SERVIZIO AGRICOLTURA FORESTAZIONE E.
DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
incoraggiare la creazione di un ambiente propizio allo sviluppo delle imprese nel settore turistico favorire una migliore cooperazione tra gli Stati membri,
1 La programmazione 2007/13 Asse III e IV Carmela De Vivo, INEA Potenza, 28 Giugno 2005.
Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Dottori
FOND0 SOCIALE EUROPEO & FONDAZIONE PER IL SUD
Attuazione Approccio Leader Nelle Terre Pescaresi PSR 2007 – 2013 Asse IV.
Gli elementi innovativi della politica di sviluppo rurale La politica di sviluppo rurale nella PAC Palermo 17 e 18 Dicembre 2007 A cura di Serena Tarangioli.
La programmazione 2007/13 Serena Tarangioli, INEA Potenza, 28 Giugno 2005 La Politica di Sviluppo Rurale.
La consulenza aziendale nella PAC 2014/2020: prospettive
1 Politiche di Coesione Linee guida della strategia comunitaria Competitività e Occupazione REGIONE UMBRIA Servizio Programmazione strategica.
Ambiti possibili di progettazione integrata Antonio Di Stefano Potenza – 21 aprile 2006.
Regional Policy EUROPEAN COMMISSION 1 Michele Pasca-Raymondo Commissione europea DG Politica Regionale Bruxelles, 28 novembre 2006 Confcommercio International.
International Co-operation European Integration Internationalisation Un caso di successo Un approccio partecipativo allinnovazione 1Francesco Natale, Bologna.
POR FESR FVG OBIETTIVO COMPETITIVITA REGIONALE E OCCUPAZIONE Programma operativo regionale FESR Relazioni internazionali e comunitarie.
Verso l’Intesa Programmatica d’Area Comelico-Sappada Linee-guida del documento programmatico d’area
FONDI EUROPEI E INFRASTRUTTURE, DARE FORMA ALLA BULGARIA DEL FUTURO Venerdì 12 dicembre, Roma.
Struttura e contenuti del Programma
REGIONE CALABRIA UNIONE EUROPEA Consulta Regionale Ricerca e Innovazione - Catanzaro, APQ R&C – Bando Linea 1 Ricerca e innovazione in Calabria.
LA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI STRUTTURALI IL POR SARDEGNA Sergio Diana – Membro del Team Europe della Commissione Europea.
FDL Dipartimento FRS FONDI STRUTTURALI Una risorsa finanziaria importante per lo sviluppo della Regione, del Paese e della Comunità Europea.
Il Documento Unico di Programmazione
POR FESR FVG OBIETTIVO COMPETITIVITA’ REGIONALE E OCCUPAZIONE Programma operativo regionale FESR Relazioni internazionali e comunitarie.
2005 la riforma della Politica di sviluppo rurale per il Regolamento (CE) 1290/05 Introduzione di due strumenti finanziari Fondo Europeo Agricolo.
I Fondi indiretti all’interno dell’Unione Europea
Geografia dell’Unione Europea LEADER Martedì 4 maggio 2010 Dott. Pierluigi Magistri.
MiPAF – Direzione Generale dello Sviluppo Rurale 1 Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Direzione Generale dello Sviluppo Rurale Giuseppe Blasi.
Piano di Sviluppo Rurale GAL APPENNINO BOLOGNESE.
Il Programma di sviluppo rurale della Regione Piemonte
Unione Europea L.E.A.D.E.R. Regione Puglia Gruppo di Azione Locale del Capo di S. Maria di Leuca s.r.l. PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE REGIONE PUGLIA 2007.
Il Programma Rete Rurale Nazionale DISR II – Programmi di sviluppo rurale 1.
In un contesto di difficoltà e crisi come quello attuale, il PSR diventa uno strumento importante per lo sviluppo e la crescita economica e sociale del.
ROBERTO ALEANDRI DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA SVILUPPO RURALE CACCIA E PESCA AREA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA MONITORAGGIO E SVILUPPO RURALE.
La cooperazione per lo sviluppo delle aree rurali L’eredità Leader+ Barbara Zanetti LEADER+ - Le reti e la cooperazione tra le aree rurali del Mediterraneo.
1 RETE RURALE NAZIONALE Bari Fiera del Levante – 18 Settembre 2008 Riccardo Passero
Analisi della governance rispetto alla Direttiva 60/2000 Andrea Calori Poliedra – Politecnico di Milano 1 Workshop locale – Sacca di Goro ottobre.
Energia e Clima nell’Unione Europea 25 novembre 2014 Bruxelles, Giuseppe Guerrera.
“Il LEADER+ e le prospettive future” Francesca Cionco Alberobello 24 aprile 2007.
Linee strategiche per il futuro: programmazione Giovanna Indiretto – Unità Pari Opportunità.
Regione Autonoma Valle d’Aosta Assessorato Agricoltura e Risorse naturali Programma di Sviluppo Rurale
24 aprile 2007 Alberobello Lo sviluppo rurale e il ruolo dei GAL nella programmazione Francesco Mantino (INEA, Rete Nazionale per lo sviluppo.
15 aprile 2015 ROMA Piazza Oderico da Pordenone 15 Sala Tirreno L’ITALIA IN INTERREG IVC Agenzia per la Coesione Territoriale.
1 La strategia nazionale nella nuova programmazione Leader Giuseppe Blasi 14 settembre 2007.
DALL’ACCORDO DI PARTENARIATO AL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE : IL COMMUNITY-LED LOCAL DEVELOPMENT (CLLD) di Francesco Mantino Tavolo tecnico.
Misura 16 Giuliano Polenzani. Misura Cooperazione un nuovo modo per rispondere alle sfide del millennio competitività dell’agricoltura gestione sostenibile.
Sviluppo Rurale Direzione Generale Agricoltura e Sviluppo Rurale Approccio Leader.
Le iniziative di formazione sostenute dalla politica di sviluppo rurale Alessandra Pesce.
Fondi Strutturali Obiettivo “Competitività regionale” PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE - FERS.
Agriregionieuropa 1 Commissione Europea - Legacoop Agroalimentare La politica di sviluppo rurale dell’UE Franco Sotte Franco Sotte è professore ordinario.
Testo Sviluppo aree forestali e miglioramento redditività delle foreste Diversificazione in attività extra-agricole e creazione/sviluppo imprese Servizi.
Presentazione dello stato di attuazione del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana della Regione Toscana.
Presentazione della Rete Rurale Nazionale Task Force Leader La Dimora dei Cavalieri - Vaglio di Basilicata (PZ) Laboratorio LEADER 21 giugno M. Assunta.
02/06/2016 Catania 1 Evento di Lancio del Programma e presentazione primo bando Auditorium Monastero dei Benedettini Catania 25 gennaio 2010 Presidenza.
PSR SICILIA Animazione, attivazione e coinvolgimento del Partenariato per l’elaborazione della Strategia Comune di Sviluppo del Territorio.
IL DOCUMENTO STRATEGICO PRELIMINARE DELLA VALLE D’AOSTA Nadia Savoini - Luigi Malfa Aosta, 20 marzo 2006.
Informativa sulle attività dell’Autorità Ambientale 13 Maggio 2016 POR FESR Informativa sulle attività dell’Autorità Ambientale 13 Maggio 2016.
COOPERAZIONE TERRITORIALE Programma Operativo COOPERAZIONE INTERREGIONALE Regione Toscana -Settore Attività Internazionali.
Università degli studi “Mediterranea” di Reggio Calabria Dipartimento di Agraria.
La progettazione integrata nel Fondo FEASR: pacchetti di azioni, progetti di filiera, progetti territoriali e metodo LEADER L’approccio integrato nelle.
1 European Union Regional Policy – Employment, Social Affairs and Inclusion Politica di coesione Proposte di nuovi regolamenti: principali elementi.
Transcript della presentazione:

1 PSR 2007 – 2013 RETE RURALE NAZIONALE Unione Province Italiane – 4 Aprile 2008 Riccardo Passero

2 21Programmi di Sviluppo Rurale 1Programma nazionale «Rete Rurale » 1Programma nazionale «Rete Rurale » 16PSR « Competitività »: 4,110Miliardi di € 5PSR « Convergenza »: 4,141Miliardi di € 5PSR « Convergenza »: 4,141Miliardi di € 1Rete Rurale Nazionale:0,041 Miliardi di € 1Rete Rurale Nazionale:0,041 Miliardi di €_______________ Totale quota FEASR 8,292Miliardi di € Quota nazionale 8,395Miliardi di € (*) _______________ 16,687Miliardi di € Totale risorse 16,687Miliardi di € (*)di cui 1,487 Miliardi di € (8,9% del totale) a carico delle Regioni I Programmi e le risorse finanziarie CompetitivitàConvergenza Phasing out Phasing in

3 Il PSR in Italia e le zone rurali – METODOLOGIA PSN

4 Le risorse e gli obiettivi Sulla base delle esigenze identificate e delle strategie di Lisbona e Göteborg, il PSN individua 3 obiettivi strategici: 1.Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale 2.Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale 3.Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale Risorse disponibili: Quota FEASR 8,292 Miliardi di Euro Quota Nazionale 8,395 Miliardi di Euro TOTALE16,687 Miliardi di Euro Equilibrio tra assi (spesa pubblica): Asse 1: 39,0%Asse 2: 43,2%Asse 3: 14,7%Leader 6,7% Assistenza Tecnica: 3,1% (di cui Rete nazionale: 0,5%)

5 La strategia: Asse 1 (39% delle risorse) Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale: 1.Ammodernamento, innovazione nelle imprese e integrazione di filiera - Principali misure: investimenti nelle aziende agricole, di trasformazione e commercializzazione, cooperazione sviluppo nuovi prodotti / processi 2.Sviluppo della qualità dei prodotti agricoli e forestali - Principali misure: partecipazione ai regimi di qualità, informazione e promozione dei prodotti di qualità, investimenti nelle aziende agricole, di trasformazione e commercializzazione 3.Rafforzamento dotazione infrastrutture fisiche e telematiche - Principali misure: investimenti relativi alle infrastrutture fisiche e innovazione tecnologica, risorse idriche, logistica 4.Miglioramento delle capacità imprenditoriali e professionali e ricambio generazionale – Principali misure: Formazione, informazione, consulenza, primo insediamento giovani agricoltori Equilibrio tra priorità: 1 e 2 : peso preponderante; 3: peso importante soprattutto nelle Regioni Convergenza

6 La strategia: Asse 2 (43,2% delle risorse) Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale: 1.Conservazione della biodiversità, protezione e diffusione dei sistemi agroforestali di alto valore naturale - Principali misure: agroambiente e benessere degli animali, investimenti non produttivi, imboschimento 2.Salvaguardia qualitativa e quantitativa delle risorse idriche superficiali e profonde - Principali misure: agroambiente, imboschimento, azioni silvo-ambientali 3.Riduzione dei gas ad effetto serra - Principali misure: agroambiente e benessere degli animali, imboschimento, azioni silvo-ambientali e ricostituzione del potenziale silvicolo e azioni di prevenzione 4.Salvaguardia del territorio (suolo, paesaggio e territorio) - Principali misure: agroambiente, imboschimento, azioni silvo-ambientali Equilibrio tra priorità: Le quattro priorità hanno lo stesso peso (differenziate su base regionale e territoriale

7 La strategia: Asse 3 (14,7% delle risorse) Qualità della vita / diversificazione dell’economia rurale: 1.Miglioramento dell’attrattività dei territori rurali per le imprese e la popolazione - Principali misure: servizi di base per l’economia e la popolazione rurale, rinnovamento e sviluppo dei villaggi, conservazione e valorizzazione del patrimonio rurale 2.Mantenimento e creazione di nuove opportunità d’impiego nelle zone rurali - Principali misure: diversificazione (agriturismo, produzione di energia, valorizzazione dei prodotti del territorio, agricoltura sociale), creazione e sviluppo delle micro-imprese e promozione attività turistiche Equilibrio tra priorità: Le due priorità hanno lo stesso peso Differenziazione territoriale: L’asse 3 è concentrato nelle zone C e D

8 Ripartizione Assi (risorse) nei 21 PSR

9 APPROCCIO LEADER 2007 – 2013 (art Reg CE 1698/2005; Reg CE /2006) 2000 – 2006 IC Leader ruolo complementare agli altri strumenti (POR;PSR) 2007 – 2013 Asse metodologico IV  concorre al perseguimento obiettivi PSR (tutte le misure ed anche investimenti materiali) 2007 – 2013 confema la filosofia leader (Risorse almeno 5% PSR ):  Approccio territoriale dal basso per territori ( ) chiaramente individuati (zone C&D; anche B)  Partenariato pubblico - privato equilibrato rappresentato dai GAL (50% partner economici, sociali, rappresentati società civile)  Approccio integrato multisettoriale  Creazione di Reti (tra partenariati locali)  Cooperazione interterritoriale e transnazionale  non obbligatorio ma priorità selezione GAL (art.37.4, Reg. CE 1974/2005)  Carattere innovativo degli interventi (per tema, strumenti o metodologia)  non obbligatorio

10 APPROCCIO LEADER 2007 – 2013

11 APPROCCIO LEADER 2007 – 2013

12 APPROCCIO LEADER 2007 – 2013

13 APPROCCIO LEADER 2007 – 2013

14 APPROCCIO LEADER 2007 – 2013

15 RETE RURALE : BASE GIURIDICA Articolo 67 del Reg. CE n. 1698/05  istituisce la RRE per collegare tra loro reti, organizzazioni e amministrazioni nazionali dello sviluppo rurale a livello comunitario Articolo 68  ogni Stato membro istituisce una RRN (23 SM/PSR con la propria rete) che raggruppi le organizzazione ed amministrazioni coinvolte nello sviluppo rurale In base all’articolo 66 (3)  facoltà per gli SM con PSR regionali di presentare un Programma specifico per la costituzione e il funzionamento della RRN (4 SM con programma specifico).

16 ITER NAZIONALE Rete Rurale Nazionale : strumento previsto nella strategia nazionale del PSN dello sviluppo rurale , elaborato nel Tavolo di partenariato nazionale ed approvato dalla Conferenza Stato-Regioni Quindi l’elaborazione del Programma RRN approvato con Decisione (CE) C2007 del ° Programma RRN approvato a livello UE 1° Programma italiano approvato Per arrivare alla definizione del dettaglio operativo delle azioni della RRN nell’ambito del Piano di azione Piani ANNUALI

17 LE PRINCIPALI SFIDE DELLA RETE Allargare la partecipazione nell’indirizzo e gestione delle politiche Allargare gli orizzonti nazionali: rete di reti costituire un sistema rurale integrato e non auto-referenziale e superare la frammentazione amministrativa Allargare gli orizzonti internazionali: cooperazione e stretta collaborazione con la RRE, le altre RRN e i membri internazionali Capitalizzazione delle esperienze ed investimento sulle buone prassi ed innovazioni (Rete Leader+)  VALORE AGGIUNTO della RETE Rafforzare l’efficacia e l’efficienza dei PSR/PSN (qualità degli interventi; impatti nelle aree rurali; favorire la spesa “N+2”, integrazione con le altre politiche) Conoscenza e maggiore visibilità delle politiche agricole e rurali: rompere l’isolamento fisico e mediatico delle aree rurali

18 OBIETTIVI DELLA RRN Miglioramento della governance Rafforzamento della capacità progettuale e gestionale Diffusione delle buone pratiche e delle conoscenze Gestione delle strutture della Rete

19 COME FARE RETE INCLUDENDO “attori chiave” come MEMBRI della Rete Rurale Nazionale  art. 68 (1) tutte le organizzazioni ed amministrazioni coinvolte nello sviluppo rurale + partner internazionali INTEGRANDO la RRN con altre reti (nazionali / internazionali formali ed informali)  al fine di amplificare i risultati delle attività (Programma + Piano di Azione + Piani Annuali)

20 Membri delle Rete - Amministrazioni Elenco delle principali amministrazioni coinvolte nello sviluppo rurale A livello nazionale Ministeri: Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - IGRUE, Ministero dello Sviluppo economico Dipartimento politiche di sviluppo e coesione, Dipartimento coordinamento delle politiche comunitarie dell’ambiente; Ministero ambiente e tutela del territorio e del mare; Ministero della salute; Ministero delle infrastrutture; Ministero dei trasporti; Presidenza consiglio dei ministri, Dipartimento pari opportunità; Ministero pubblica istruzione; Ministero del lavoro e delle politiche sociali; Ministero dei beni culturali; Ministero degli affari esteri – Direzione Generale Integrazione Europa, Ministero della Pubblica Istruzione. Altre amministrazioni/autorità: Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA); Enti Parco gestori di aree parco e protette nazionali; Istituto commercio estero (ICE); Autorità di bacino interregionali. Associazioni nazionali di Enti locali: Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (UNCEM), Unione Province d’Italia (UPI); Coordinamento nazionale della Rete delle Autorità Ambientali; Associazione nazionali comuni italiani (ANCI). Istituti di ricerca: Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT); Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA); Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA); Istituto per la Promozione Industriale (IPI); Istituto Nazionale di Sociologia Rurale (INSOR), Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS), Istituto Sviluppo Agroalimentare (ISA); Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura (CRA). A livello regionale/locale Autorità di Gestione dei PSR (e dei POR e Leader+ per la parte residua di tali programmi); Enti ed amministrazioni istituzionali coinvolte nello sviluppo rurale; Organismi Pagatori riconosciuti; Enti parco regionali; Autorità ed Enti coinvolti nella gestione della Rete ecologica nazionale e della Rete Natura 2000; Autorità di bacino a livello regionale; ecc.

21 Membri delle Rete - Organizzazioni Elenco delle principali organizzazioni coinvolte nello sviluppo rurale A livello nazionale Organizzazioni professionali agricole e forestali: Confederazione italiana agricoltori (CIA), Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri, Federforeste, Legacooperative, Associazione Generale Cooperative Italiane (AGCI). Altre organizzazioni/unioni agricole di categoria: Organizzazione italiana giovani agricoltori (OIGA), Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB); Unione nazionale cooperative italiane (Unci); Organizzazione nazionale imprenditrici agricole (Onilfa). Altre organizzazioni sindacali: CGL CISL UIL, Confisal (confederazione generale sindacati autonomi e lavoratori), Confindustria, Confcommercio, Unioncamere, Confartigianato. Associazioni ambientaliste: Legambiente, Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU), World Wildlife Fund Italia (WWF); Coordinamento nazionale delle Agende 21 locali. Associazioni dei consumatori: Adiconsum, Codacons, Movimento consumatori, Unione nazionale consumatori, Acli-Legaconsumatori; Movimento italiano genitori (MOIGE). Altre associazioni/organizzazioni: Federazione nazionale ordine dottori agronomi e forestali; Federalimentare; Associazione nazionale bonifiche italiane (ANBI); Federazione italiana parchi e riserve naturali; Italia Nostra; ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), Associazione Bancaria Italiana (ABI); AssoLeader; Assogal; rappresentanti delle reti operative a livello nazionale/europeo. A livello regionale/locale Organizzazioni professionali agricole; Rete dei centri di assistenza agricola (CAA); Rete dei centri di educazione ambientale; Soggetti gestori di distretti rurali e distretti agroalimentari; altre reti; altre organizzazioni coinvolte a livello locale; ecc.

22 Membri delle Rete – partner internazionali Elenco indicativo: Amministrazioni Internazionali e altri Stati: Rete europea per lo sviluppo rurale (CE); Food and Agricolture Organization (FAO), International Fund for Agricultural Development (IFAD), World Food Programme (WFP), Reti nazionali create negli Stati membri dell’UE; Ministeri dell’agricoltura e foreste degli altri Stati. Organizzazioni e Centri Studio: Birdlife-International, World Wildlife Fund (WWF), International Union for Conservation of Nature and Natural Resources (IUCN), Forum Rurale Mondiale (Spagna), Centre International de Hautes Études Agronomiques Méditerranéennes (CIHEAM); Joint Research Centre di Ispra (Va - ITA), Partnership for Rural Europe (PREPARE- Varsavia).

23 Altre Reti Rete dei Carrefour Europei / Europe Direct; Rete delle autorità Ambientali e della Programmazione; Associazione europea delle Agenzie di sviluppo regionale – EURADA; European Documentation Centres (EDC); Rete EURES (Servizi Europei per l’impiego); Rete dei Centri del Consumatore Europeo (Euroguichets); Rete dei Punti di Contatto Nazionali per il “VI° - VII° Programma Quadro sulla Ricerca”; Rete Europea dei Forum Urbani per lo Sviluppo Sostenibile (NUFSD); European Businness and Innovations Centres (BIC); Rete degli Innovation Relay Centres (IRC) Rete degli Euro Info Centres; Agenzie Nazionali Socrates (istruzione) European Cultural Contact Point Rete antifrode dell’OLAF; Interact

24 Il Piano di Azione I contenuti principali : 1.Tempi e modalità di definizione dei membri della Rete 2.Organizzazione delle strutture (UNAC e PRR) 3.Dettagli operativi delle azioni 4.Organizzazione delle risorse umane 5.Il piano finanziario per linea di intervento 6.Aspetti procedurali

25 (1) Tempi e modalità di definizione dei membri della Rete  Art. 41 (4) del Reg. CE 1974/2006 : 31/12/2008 TERMINE La procedura prevede, a livello nazionale, la formalizzazione dei membri della rete previsti dal Programma tramite l’istituzione del TAVOLO PERMANENTE DI PARTENARIATO (azione 1.2.1) per mezzo di uno specifico provvedimento ministeriale (DM da pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale). Il Programma prevede, altresì, la possibilità di un allargamento della rete nazionale a livello sub-regionale, i cui membri sono individuati dalle Regioni e Province Autonome con provvedimenti da adottarsi entro i termini regolamentari sopra richiamati.  Le Regioni e Province Autonome comunicano al Mipaaf e all’UNAC l’elenco dei membri della rete regionale e locale.  L’elenco dei membri della RRN, a livello regionale e locale, può essere integrato e modificato anche in seguito, previa comunicazione al Mipaaf e all’UNAC. Il Mipaaf, di concerto con l’UNAC, provvede ad inserire i membri della Rete in uno o più Network tematici di competenza/interesse al fine di promuovere la massima efficacia nella realizzazione delle azioni del Programma ed amplificarne i risultati raggiunti

26 (2) Organizzazione delle Strutture Reciprocità fra le strutture nazionali e comunitarie

27 (2) Organizzazione delle Strutture la Rete Rurale Nazionale

28 (2) Organizzazione delle Strutture

29 (2) Organizzazione delle Strutture Le postazioni regionali della Rete - Indipendenza e distinzione dall’AT al PSR - MA stretto coordinamento con le attività svolte dalle Autorità di gestione dei Programmi di sviluppo rurale - Devono essere svolte ALMENO le azioni obbligatorie in base all’articolo 68 del regolamento (CE) 1698/05 (codice “AR”) e quelle strategiche individuate nel Programma (codice “AC”); si auspica una piena attivazione anche delle azioni “a richiesta” (codice “R”) da parte delle Regioni - Va garantita sempre l’alimentazione della Rete: non solo “antenna regionale ricevente” ma piuttosto “antenna Rice-Trasmittente”.

30 (3) Dettagli operativi delle azioni Art.68 (2)  Piano d’azione contenente almeno: -Identificazione e analisi Buone Pratiche trasferibili e relative informazioni - Scambi di esperienze e competenze - Preparazione programmi di formazione nuovi GAL -Assistenza tecnica alla cooperazione interterritoriale e transnazionale Piano d’azione proposto, in linea con il Programma approvato, va OLTRE gli standard minimi per rispondere meglio alle sfide richiamate in precedenza. Rete non più limitata al LEADER ma su tutto lo sviluppo rurale

31 (3) Dettagli operativi delle azioni

32

33

34

35

36

37

38 GESTIONE DELLA RETE (max. 25 %)

39 (4) Il Piano di azione Organizzazione delle risorse umane Personale di ruolo in forza all’Autorità di Gestione nazionale/regionale direttamente coinvolto in specifiche attività previste dal Piano di Azione; Personale messo a disposizione dalle strutture di assistenza tecnica del Mipaaf; Specifiche professionalità, ove necessario, rispondenti a campi di attività individuati nel Piano di Azione che richiedano conoscenze specialistiche; Ricorso ad altri soggetti esterni all’Amministrazione, per lo svolgimento di specifiche attività previste dal Piano di Azione in conformità alla normativa sugli appalti di pubblici servizi.

40 Il Piano di azione (8) Il piano finanziario per linea di intervento

41 (6) Il Piano di azione : Aspetti procedurali - Nelle more della definizione del PdA sono state avviate le azioni obbligatorie previste dal Programma - Alcune attività, non comprese fra quelle oggetto dell’affidamento diretto alle strutture interne di assistenza tecnica del Mipaaf, saranno affidate a soggetti selezionati tramite procedure conformi alla normativa sugli appalti di pubblici servizi. - I criteri di selezione delle operazioni/progetti sono definiti dall’Autorità di gestione sulla base degli obiettivi previsti dalle diverse azioni, secondo la procedura di cui all’articolo 78 (a) del Reg. (CE) 1698/05.

42 (6) Il Piano di azione : Aspetti procedurali L’iter nazionale da percorrere per fare funzionare la Rete Entro 30 giorni dall’approvazione del Piano di azione, il Mipaaf definisce il Piano annuale delle attività 2008 Entro il 31 gennaio di ogni anno viene approvato il Piano annuale delle attività dell’anno in questione.

43 Grazie dell’attenzione