Le rappresentazioni sociali

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Transcript della presentazione:

Le rappresentazioni sociali di Serge Moscovici

Serge Moscovici Uno dei contributi più significativi della psicologia sociale europea è costituito dalla teoria delle rappresentazioni sociali di Serge Moscovici, che nel 1961 scrive La psychanalyse, son image et son public

Serge Moscovici Moscovici si poneva il problema di come una teoria scientifica particolare (come quella freudiana), diffondendosi tra il pubblico, potesse trasformarsi in un sistema di immagini, idee, valutazioni… capace di contribuire alla comprensione della realtà sociale, agendo come strumento interpretativo, più o meno condiviso, di tale realtà.

Serge Moscovici La ricerca mostra come il pensiero scientifico professionale sulla psicoanalisi venga rielaborato e trasformato nel sapere comune che enfatizza alcuni concetti, ne cambia altri e alcuni ne ignora, in base al gruppo sociale d’appartenenza e in particolare agli stili comunicativi tipici della stampa a cui il gruppo si riferisce: Diffusione Propagazione Propaganda poi Conversazione quotidiana

Le rappresentazioni sociali Con le RS si recupera il soggetto, che cerca di comprendere e conoscere le cose che lo circondano(società pensante) Moscovici impostò la sua elaborazione teorica sulla nozione di “rappresentazioni collettive” impiegato da Durkheim in un saggio 1898

Le rappresentazioni sociali Da Durkheim a Moscovici Per Durkheim le rappresentazioni collettive sono nuclei di idee (i miti, le religioni, la morale, il diritto, la scienza, ecc) stabili, fisse nel tempo con la funzione di concorrere al mantenimento della consistenza sociale Moscovici, pur ispirato da Durkheim, preferisce parlare di rappresentazioni sociali che perdono il il carattere costrittivo, sostituito da quello cooperativo che si manifesta negli scambi del vivere quotidiano centralizzano il ruolo della comunicazione perdono il carattere di stabilità e staticità sono più specifiche in quanto elaborazione di un gruppo e vanno studiate nell’amito del gruppo stesso

Le rappresentazioni sociali Le rappresentazioni sociali per Moscovici possono: essere condivise dai membri di un gruppo ampio e fortemente strutturato, anche se non elaborate dal gruppo stesso essere il prodotto di idee o conoscenze di sottogruppi, in contatto più o meno stretto, in un dato contesto sociale non essere condivise dall’intera società ma soltanto da alcuni gruppi più o meno ampi e essere elaborate negli incontri e nei conflitti determinati dalle relazioni tra i gruppi diversi

Le rappresentazioni sociali Stabilità e flessibilità delle rappresentazioni sociali Secondo Durkheim: le rappresentazioni collettive sono forze stabilizzatrici della realtà sociale, entità statiche e assai poco mutabili (es. un’ideologia che persiste anche se dimostrata infondata) Secondo Moscovici: le rappresentazioni sociali danno corpo alle idee incarnandole in esperienze ed interazioni nel presente Collegano il sapere e le conoscenze alla vita concreta In questa prospettiva sono relativamente dinamiche, mobili, circolanti e possono formarsi con facilità

Le rappresentazioni sociali Che cosa sono le rappresentazioni sociali? L’elaborazione che un gruppo o una comunità fa di un oggetto sociale (o di un gruppo) in modo da permettere ai propri membri di comportarsi e di comunicare in modo comprensibile Le rappresentazioni sociali ricostruiscono, non costruiscono da zero la realtà perché: partono da un fenomeno rilevante, da una struttura materiale o intellettuale e non da un dato bruto ripetono e riordinano ciò che è stato formulato e ordinato da qualcun altro in altra sede

Le rappresentazioni sociali Le rappresentazioni sociali sono sistemi cognitivi con una loro logica, un loro proprio linguaggio ed un insieme di implicazioni rilevanti… non rappresentano semplicemente “opinioni su”, “immagini di”, atteggiamenti verso”, ma vere e proprie teorie o branche di conoscenza per la scoperta e l’organizzazione della realtà… aventi due principali funzioni: primo stabilire un ordine che consenta agli individui di orientarsi e padroneggiare il proprio mondo materiale e, secondo, facilitare la comunicazione tra i membri di una comunità, fornendo loro un codice per denominare e classificare i vari aspetti del loro mondo e della loro storia individuale e di gruppo (Moscovici S., 1976, p. XIII)

Le rappresentazioni sociali Le discussioni dei caffè, dei circoli, dei salotti, così come le chiacchiere fatte dalle casalinghe nei centri commerciali e sui pianerottoli dei condomini, sono piene di argomenti scientifici, o religiosi, o morali, o ideologici, trattati in modo competente, anche se ad un livello di precisione misurato su quanto appare sui giornali o alla televisione. Come si cura il cancro, quali sono le probabilità di sopravvivenza ad esso, come si allevano i bambini, perché ci sono i terremoti… su ognuno di questi argomenti si constata l’accordo e il disaccordo, l’esistenza o meno di un discorso comune (Palmonari A. 2002, pp. 85-86).

Le rappresentazioni sociali Quali sono i processi che trasformano un elemento socialmente rilevante in rappresentazioni sociali ? I processi alla base delle rappresentazioni sociali sono: Ancoraggio Oggettivazione Lo scopo di questi processi è di ridurre la paura o lo stupore che un oggetto o fenomeno nuovo produce

Le rappresentazioni sociali Ancoraggio: Permette di classificare, denominare e spiegare qualcosa che non è familiare mettendolo in rapporto con le categorie sociali già possedute dall’attore sociale; questa familiarizzazione, indispensabile nella vita quotidiana, permette anche di orientare comportamenti e relazioni sociali. Oggettivazione: Dà consistenza materiale alle idee e dà corpo a degli schemi concettuali traducendo in immagini i concetti astratti

Le rappresentazioni sociali I due processi sono strettamente connessi, infatti si potrebbe giungere a sostenere che il processo di ancoraggio consiste nell’oggettivazione del concetto – o del fenomeno – estraneo in modo da poterlo inserire in una categoria nota e renderlo paragonabile, assimilabile ad un altro fenomeno familiare (Palmonari A., Cavazza N., Rubini M. 2002, p. 81).

Le rappresentazioni sociali Negli ultimi tempi i mass media hanno messo a disposizione della collettività una gran quantità di informazioni circa mondi culturalmente diversi, ideologie, valori e modi di pensare molto lontani dal proprio mondo conosciuto; il processo di globalizzazione richiede conoscenze e competenze molto superiori a quelle possedute da qualsiasi individuo. In queste occasioni si sente la necessità di ri-costruire un terreno comprensibile per tutti, una teoria del senso comune condivisa. Sempre di più anche le teorie scientifiche, inerenti ad esempio la medicina, la psicologia, la biologia diventano oggetto di rappresentazioni sociali che permettono alle persone di indirizzare il proprio comportamento in maniera ritenuta competente.

Le rappresentazioni sociali A che cosa servono le rappresentazioni sociali Secondo Moscovici le principali funzioni delle rappresentazioni sociali sono: Di rendere familiare ciò che è estraneo e distante dalla esperienza dei membri di un gruppo Di permettere una continuità tra vecchio e nuovo, provocando modificazioni di valori e sentimenti

Le rappresentazioni sociali Secondo Moscovici le rappresentazioni possono essere espresse sotto forma di: opinione = asserzione valutativa su un oggetto sociale che ha caratteri di instabilità, plasticità e specificità. Non ha rapporti diretti e immediati con i comportamenti atteggiamento = orientamento positivo o negativo verso l’oggetto sociale si rivela attraverso comportamento globale stereotipi = risposta stabile e priva di ambiguità nel rifiutare un oggetto sociale

Le rappresentazioni sociali Moscovici (1974) nota come pensiero adulto e pensiero infantile siano spesso somiglianti (es. presenza di informazioni frammentarie, ridondanze lessicali e sintattiche, ecc.) Sembra che nel pensiero quotidiano operino associati due sistemi cognitivi: Uno che procede ad associazioni, inclusioni, inferenze, discriminazioni e deduzioni: sistema operatorio L’altro che controlla, verifica, seleziona sulla base di regole logiche o no: una sorta di meta-sistema che rielabora la materia prodotta dal primo