HIV e Malattie Sessualmente Trasmissibili: un progetto educativo di prevenzione implementato nelle scuole superiori a Pavia e nella sua Provincia Piera Bergomi Loredana Pavesi, Michele Chieppi, Barbara Mangiacavalli, Gaetano Filice Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia
DIFFUSIONE DELLE M.S.T. Europa orientale e Asia centrale 22 milioni Europa occidentale 17 milioni Nord America 14 milioni Asia dell’Est e Pacifico 18 milioni Nord Africa e Medio-oriente 10 milioni Asia del Sud e del Sud-Est 151 milioni America latina e Caraibi 38 milioni Africa Subsahariana 69 milioni Australasia 1 milione SLIDE 2: Le MST sono contemplate tra le malattie infettive più dannose e diffuse. L’OMS stima che circa mezzo miliardo di persone contraggano ogni anno MST; sifilide, gonorrea e clamidia rimangono fra le principali cause di morte e disabilità pur essendo curabili con terapie antibiotiche. A partire dal primo rapporto globale dell’OMS, risalente al 1995, l’Africa ha sempre mantenuto il primato ed è al secondo posto, dietro alla regione del Pacifico Occidentale, in quanto a nuove infezioni
DIFFUSIONE HIV NEL MONDO Africa Sub-Sahariana 24.7 M Europa Orientale e Asia Centrale 1.1 M Asia e Pacifico 4.8 M Caraibi 250.000 Europa Occidentale e Centrale - America Del Nord 2.3 M Medioriente e Nord Africa 230.000 America Latina 1.6 M Il numero di persone che convive con l'HIV in tutto il mondo ha raggiunto i 35.3 milioni nel 2012 con una percentuale del 68% di nuovi casi provenienti dall’Africa Sub-Sahariana. Secondo l’OMS di questi 35 milioni circa (19 dei quali ignari di aver contratto l’HIV), 3.2 milioni sono bambini al di sotto dei 15 anni mentre 2.1 milioni di persone (240.000 <15 anni) sono state infettate nel corso del 2013.
Dunn, L. , Ross, B. , Caines, T. , & Howorth, P. (1998) Dunn, L., Ross, B., Caines, T., & Howorth, P. (1998). A school-based HIV/AIDS prevention education program: Outcomes of peer-led versus community health nurse-led interventions. Canadian Journal Of Human Sexuality, 7, 339-346. Dunn, L., Ross, B., Caines, T., & Howorth, P. (1998). A school-based HIV/AIDS prevention education program: Outcomes of peer-led versus community health nurse-led interventions. Canadian Journal Of Human Sexuality, 7, 339-346. Dunn, L., Ross, B., Caines, T., & Howorth, P. (1998). A school-based HIV/AIDS prevention education program: Outcomes of peer-led versus community health nurse-led interventions. Canadian Journal Of Human Sexuality, 7, 339-346. L’intervento infermieristico può colmare le lacune di conoscenze sulle MST e HIV (la letteratura ben supporta questo risultato) The findings suggest that brief school-based interventions can improve adolescents short-term HIV/AIDS prevention knowledge, attitudes, self-efficacy, and behavioural intentions. Dunn, L., Ross, B., Caines, T., & Howorth, P. (1998). A school-based HIV/AIDS prevention education program: Outcomes of peer-led versus community health nurse-led interventions. Canadian Journal Of Human Sexuality, 7, 339-346. Gli infermieri sono sempre più impegnati in ambiti più estesi dal punto di vista dell’esercizio della professione. Alcuni studi hanno infatti esaminato interventi gestiti da infermieri per diffondere le informazioni sulle strategie di trasmissione e di prevenzione delle MST in sessioni didattiche in aula. Si è visto che l’intervento infermieristico può colmare le lacune di conoscenza su questo tipo di infezioni e in letteratura internazionale sono presenti una buona quantità di studi che vedono gli infermieri coinvolti nelle aule scolastiche.
Attivazione del progetto Educare a prevenire il contagio da H.I.V. e dalle malattie sessualmente trasmissibili azione educativa rivolta agli studenti delle Scuole Secondarie di II° grado del territorio provinciale pavese. A. S. 2011/2012 2012/2013 2013-2014 L’informazione è importante La sensibilizzazione sull’argomento ancor di più
OBIETTIVI DEL PROGETTO Innalzare il livello di conoscenza e di attenzione degli studenti delle scuole medie superiori, in merito all’infezione da HIV e MST Informare correttamente sulle modalità di trasmissione e sulle caratteristiche sull’AIDS Realizzare un opuscolo informativo contenente indicazioni utili atte a conoscere e a prevenire le patologie Trasformare l’azione informativa in azione preventiva
QUESTIONARIO PRE-CORSO QUESTIONARIO POST-CORSO Educare a prevenire il contagio da HIV e dalle infezioni Sessualmente trasmissibili Educare a prevenire il contagio da HIV e dalle infezioni Sessualmente trasmissibili La scuola secondaria di secondo grado è quindi apparsa come luogo ideale per implementare il progetto “Aids, che male!”. In qualità di testimonial dell’opuscolo si è scelto di adottare il famoso personaggio “La Pecora Nera”, ideato dall’artista Andrea Valente. Ai partecipanti è stato somministrato un questionario anonimo pre-corso (PRE) composto da 24 domande prima dell’implementazione del progetto per valutare lo stato di conoscenza degli studenti, in materia. Alla fine degli incontri è stato proposto, secondo le medesime modalità di somministrazione, un questionario post-corso (POST) con il fine di valutare l’efficacia del progetto.
2012 2013 2014 3 scuole 184 studenti 7 scuole 550 studenti 12 scuole 1650 studenti “Aids, che male!” è stato implementato in 3 edizioni nel corso degli anni scolastici 2011/2012, 2012/2013, 2013/2014. In sintesi gli obbiettivi sono stati quelli di innalzare il livello di conoscenza e di attenzione in merito all’infezione e informare correttamente sulle modalità di trasmissione, trasformare l’azione informativa in azione preventiva, realizzare un opuscolo informativo contenente indicazioni utili atte a conoscere e a prevenire le patologie. 8
POST TEST Per quanto riguarda i risultati, comparando i risultati del questionario pre-corso con quelli del post-corso, si evidenzia che: Complessivamente il 95% non ha problemi a parlare di sesso; viene condiviso dall’85% che il metodo più sicuro per prevenire il contagio da MST sia il preservativo; l’avere rapporti con partner occasionali viene riconosciuta come maggior causa di contagio da MST dal 96% così come l’aver rapporti con un numero elevato di persone per il 93% (percentuali queste che variano minimamente dal PRE al POST questionario). Solo al 28.5% era chiaro nel PRE che il test HIV si potesse effettuare anche presso le ASL mentre il 62.5% non era in grado di individuare un luogo in cui poterlo fare. Se nel PRE era chiaro che tramite l’ASL si potesse accedere ad un servizio che consente di fare il test anche senza il consenso dei genitori per i minorenni (65%), nel post il 91% ha dimostrato di aver assimilato l’informazione. PRE TEST
Mahat, G. , Scoloveno, M. , Ruales, N. and Scoloveno, R. (2006) Mahat, G., Scoloveno, M., Ruales, N. and Scoloveno, R. (2006). Preparing Peer Educators for Teen HIV/AIDS Prevention. Journal of Pediatric Nursing, 21(5), pp.378-384. Mahat, G., Scoloveno, M., Ruales, N. and Scoloveno, R. (2006). Preparing Peer Educators for Teen HIV/AIDS Prevention. Journal of Pediatric Nursing, 21(5), pp.378-384. Mahat, G., Scoloveno, M., Ruales, N. and Scoloveno, R. (2006). Preparing Peer Educators for Teen HIV/AIDS Prevention. Journal of Pediatric Nursing, 21(5), pp.378-384. Mahat, G., Scoloveno, M., Ruales, N. and Scoloveno, R. (2006). Preparing Peer Educators for Teen HIV/AIDS Prevention. Journal of Pediatric Nursing, 21(5), pp.378-384. Mahat, G., Scoloveno, M., Ruales, N. and Scoloveno, R. (2006). Preparing Peer Educators for Teen HIV/AIDS Prevention. Journal of Pediatric Nursing, 21(5), pp.378-384. This article presents information on a project aiming to prepare peer leaders in an urban high school to become peer educators using theprogram Teens for AIDS Prevention. Nurses can play a major role in the planning, implementation, and evaluation of peer education programs to prevent adolescent risk behaviors. IL FUTURO