Prima stazione Gesù è condannato a morte Come un criminale davanti al tribunale Gesù è condannato a morte. Lo accusano di aver parlato male di Dio! Non ha colpa alcuna ma lo accusano di inventare nuovi modi di amare Dio e il prossimo. Che cosa ha fatto esattamente? Ma voi lo sapete bene! Ha detto che veniva a salvare gli abitanti della terra dal male e dalla disperazione Ma voi lo sapete bene. A tutti, senza eccezione, ha mostrato l’immenso amore di Dio!. Tutti: Tu, Signore, sei sempre a fianco degli innocenti.
Seconda stazione Gesù è caricato della croce La croce è pesante. Non c’è nulla di più pesante di una croce: è soltanto pena, è soltanto lacrime, è soltanto sofferenza. Gesù barcolla. La croce lo schiaccia. È pesante sulle sue spalle, ma più ancora nel suo cuore. Essa lo mantiene curvo, piegato, chino a terra. È un fardello pesante. Tutti: Tu, Signore, porti con noi il peso delle nostre sofferenze!
Terza stazione Gesù cade sotto la croce Gesù cade. Come potrebbe stare in piedi con quel peso sulle sue spalle e nel cuore? La croce è pesante e lo schiaccia. Ma ciò che lo ferisce di più è il lampo malvagio negli occhi di coloro che lo vedono vacillare. Come sopportare il peso degli sguardi cattivi simili a colpi che gettano a terra e calpestano? Come sopportare quegli sguardi senza pietà? Tutti: Tu, Signore, a ciascuno rivolgi uno sguardo di bontà!
Quarta stazione Gesù incontra sua madre Sulla via della croce Maria incontra suo figlio: “È il mio figlio diletto si dice, perché tutto questo male contro di lui?”. Essa non capisce perché tutti si mettono a mostrarlo a dito e a schernirlo come se fossero contenti di quanto accadeva al suo figlio diletto! Sulla via della sofferenza Gesù incontra il volto d’amore di sua madre: “Grazie, madre mia!” dice. Tutti: Tu, Signore, vieni incontro a tutti gli abbandonati.
Quinta stazione Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la croce Nella folla sghignazzante ci sono soltanto mani che respingono Gesù. Egli è come un pacco sballottato che ci si rilancia per divertirsi. Nessuno alza una mano per sostenerlo come se, toccandolo, si avesse timore di sporcarsi, come per dire, “Non ha importanza alcuna, lo si può respingere!” Un certo Simone di Cirene che passava di là viene obbligato a portare la croce di Gesù. Come stare in piedi se non c’è una mano che ti sostiene? Tutti: Tu, Signore, a ciascuno tendi la mano!
Sesta stazione Una donna asciuga il volto di Gesù Il percorso è così lungo. Il percorso è sempre interminabile quando non se ne può più per la sofferenza. Gesù è sfinito: non si distingue neppure più il suolo su cui si trascina con la croce che lo schiaccia. Gesù ha paura: avanza tra mura di furore e per lui è la peggiore delle crudeltà. Sul volto e nel cuore di Gesù non c’è che dolore. Tra la folla, una donna non può sopportare che un essere umano sia così torturato. Con un panno asciuga il volto di Gesù: dolcezza e bontà! Tutti: Tu, Signore, ti prendi cura di tutti coloro che sono sfiniti.
Settima stazione Gesù cade per la seconda volta Quando si è troppo carichi non si può che cadere. Il peso sulle sue spalle così ruvido e così pesante gli lacera il corpo. Ma ciò che gli strazia il cuore è l’odio che sente attorno a sé! L’odio che scaturisce dall’interno degli uomini è più tagliente di un’arma: è capace di trafiggere e anche di uccidere. Gesù crolla. Come sopportare il peso di quel carico di odio che grida così forte: “Sei un malvagio. Non ti vogliamo più”? Tutti: Tu, Signore, accogli ciascuno nel tuo amore.
Ottava stazione Gesù consola le donne di Gerusalemme Tra la folla che si grida al passaggio di Gesù, alcune donne cominciano a piangere. La croce, i colpi, le derisioni, le ferite sul corpo, Gesù è pieno di dolore; è troppo! È odioso! Le lacrime scendono dai loro occhi ed esse gridano: “Non è lui che ha guarito e parlato con tanta bontà?”. Gesù le consola: “Non piangete sopra di me. Piangete piuttosto per il male che fanno gli uomini”. Tutti: Tu, Signore, chiami ciascuno a ergersi contro il male!
Nona stazione Gesù cade per la terza volta Gesù cade ancora e ancora. È a terra. È nella polvere. Non riesce più a sollevarsi, a tenersi in piedi come ogni uomo. Non c’è da meravigliarsi: tutta quella violenza che lo colpisce, tutta quella malvagità che urla, tutti quei pugni tesi per respingerlo. Chi avrebbe ancora voglia di rialzarsi? Nessuno lo comprende, e i suoi occhi supplichevoli nessuno li vede. Come avanzare quando tutti lo deridono e gli fanno lo sgambetto per farlo barcollare? Tutti: Tu, Signore, accompagni e sostieni quelli che non ne possono più!
Decima stazione Gesù è spogliato dei suoi vestiti È arrivato in cima alla collina. Al calvario. Al luogo delle esecuzioni. Lo circondano come una muta di cani. Come per braccarlo e impedirgli di fuggire! È debolissimo. È senza difesa. È sfinito. È sempre così quando si è respinti e si soffre per colpa d’altri. Gli sono già state tolte la forza e la dignità.Ora gli tolgono anche i vestiti. Viene spogliato completamente, come un miserabile che non possiede più niente. Gli si possono togliere i vestiti, ma il suo amore nessuno glielo può strappare! Tutti: Tu, Signore, doni tutto a tutti!
Undicesima stazione Gesù è inchiodato alla croce L’hanno messo sulla croce, per terra, disteso, come se volessero impedirgli di risollevarsi. Poi l’hanno inchiodato. Le sue mani non si possono più muovere! Quelle mani che si tendevano verso gli umili e i malati, verso tutti coloro che non avevano più speranza. È inchiodato. È fissato alla croce. Avvicinatevi e guardate: Colui che è inchiodato, colui che è fissato alla croce, è Gesù, è Dio! Le sue braccia sono aperte Come per dire: “Venite e guardate: Io sono con voi. Venite e prendete: Io sono l’Amore”. Tutti: Tu, Signore in croce, Dio di tenerezza per il mondo!
Dodicesima stazione Gesù muore sulla croce Ha voluto annunciare la bontà di Dio. Ha voluto distribuire la tenerezza di Dio. Ha voluto offrire il perdono di Dio a tutti, ne siano degni o indegni. A tutti e a tutte! Ha compiuto la sua missione. Ha resistito. Ora egli grida e muore sulla croce. Avvicinatevi e guardate: colui che è afferrato dalla morte come qualunque vivente della terra, è Gesù, è Dio! Egli entra nella morte per dire a tutti: “Non abbiate paura con me: io sono la Vita!”. Tutti: Tu, Signore, con noi attraversi la morte!
Tredicesima stazione Gesù viene tolto dalla croce Il corpo di Gesù è stato schiodato. La croce è vuota come un albero dopo il raccolto! La croce ha dato il suo frutto di vita: Gesù, il Figlio di Dio. Per sempre la croce sarà il segno delle meraviglie che Dio ha compiuto per liberare dal male gli abitanti della terra. Per sempre la croce, con il suo legno in larghezza e in altezza, è il segno delle braccia del Cristo appeso che offre l’amore di Dio agli abitanti della terra. Tutti: Tu, Signore, a tutti offri i segni della tua presenza!
Quattordicesima stazione Gesù è deposto nel sepolcro Viene messo in terra. È interrato. Come un qualunque abitante della terra. È il lutto. Non si può più toccarlo. Non si può più parlargli. Non si può più sentirlo. Non si può più vederlo. Egli scompare nella terra. È la tristezza. Dov’è ora colui che era chiamato Luce di Dio? Dov’è dunque colui che annunciava la Parola di Vita? Ma non è finito nulla. Gesù è simile al seme che scompare nei solchi della terra. Pazientate ancora un poco e vedrete la messe! Tutti: Tu, Signore, fai guadagnare la vita!
Quindicesima stazione Gesù è Risorto È l’aurora. La notte è fuggita, la luce invade il cielo e la terra. È il levare del sole! Il sepolcro è vuoto. La pietra è rotolata di fianco. Dio ha risuscitato Gesù! Dio ha risollevato Gesù! Dio ha rialzato Gesù! La morte è finita! Terminata! Ha perso per sempre! Avvicinatevi e guardate: Gesù Cristo è uscito dalla morte. Egli è vivo! Come canta la sua Parola di gioia! Come brilla, la luce di Dio! Alleluia! Tutti: Tu, Signore, porti le nostre croci per tutta la nostra vita.