GIAPPONE: LE GEISHE
La figura della geisha merita un approfondimento, erroneamente considerata una prostituta da molti è in realtà una vera e propria figura professionale con delle regole ben definite. Fin da piccole si cominciava con i lavori più duri per poi seguire un apprendistato presso una casa, il reclutamento avveniva volontariamente, salvo rari casi in cui la bambina veniva ceduta per destinarla ad una professione.
GEISHE…Che cosa significa? Il nome significa artista e le sue origini sono antichissime, le prime geishe furono introdotte nel 1600 per intrattenere gli ospiti, curiosamente si trattava di uomini travestiti che però negli anni furono sostituiti da donne ritenute più idonee.
La differenza tra la casa delle geishe e le case dove si esercitava la prostituzione era netta, le prime offrivano un servizio esclusivo ad una clientela scelta e limitata che pagava per essere intrattenuta durante le cene, l'intrattenimento comprendeva soprattutto una brillante conversazione ed esibizioni con uno strumento musicale oltre che la declamazione di poesie tradizionali, non erano previste prestazioni sessuali, se poi nascevano delle relazioni si svolgevano al di fuori dell'ambito lavorativo.
Negli anni la professione ha conosciuto un certo declino soprattutto per il duro apprendistato e la disciplina che le ragazze non sono più disposte a seguire, esistono ancora i quartieri delle geishe ma sono molto esclusivi, i clienti per essere ammessi devono essere presentati da qualcuno che garantisca per loro, le tariffe sono carissime e variano dalle 200 alle 500 euro l'ora.