Circolare Ministeriale N.8 Prot. 561 Del 06/03/2013 Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti D’intervento Per Alunni Con Bisogni Educativi Speciali E Organizzazione Territoriale Per L’inclusione Scolastica” Indicazioni Operative
La Direttiva in oggetto delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni in situazione di difficoltà. La stessa, ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica estendendo il campo d’intervento e di responsabilità all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES) ossia: “svantaggio socio-culturale, disturbi specifici d’apprendimento (DSA) svantaggio derivante dalla non conoscenza della lingua italiana (Alunni provenienti da paesi stranieri).
E’compito fondamentale dei consigli di classe riconoscere e indicare gli allievi che necessitano di una didattica personalizzata, nella prospettiva di una inclusione globale di tutti gli alunni. A tal proposito, diventa fondamentale redigere un Piano Didattico Personalizzato (PDP) nel quale includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi delle aspettative attese. Il PDP deve essere controfirmato dal Dirigente Scolastico o da un docente specificatamente delegato, dalla Famiglia e da Consiglio di Classe.
In assenza di Certificazione clinica o Diagnosi, il Consiglio di Classe ha l’obbligo di motivare opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche al fine di evitare un contenzioso. Per quanto riguarda gli alunni in possesso di certificazione DSA, è importante che la stessa sia stata rilasciata da una struttura pubblica o accreditata, se invece è rilasciata Ente privato, il consiglio, deve preventivamente adottare le misure previste dalla Legge n. 170/2010 al fine di superare le difficoltà legate ai lunghi tempi di rilascio delle suddette certificazioni.
Per gli alunni frequentanti classi terminali, le certificazioni dovranno essere presentate entro il 31 Marzo. Le tipologie di BES, riferite all’area concernente lo “Svantaggio socio-economico-linguistico-culturale- dovranno essere indicate sulla base di elementi oggettivi ( segnalazioni da parte degli Operatori dei Servizi Sociali) oppure da considerazioni psico-pedagogiche e didattiche ben fondate. Tuttavia, la norma chiarisce che le misure adottate ( percorsi individualizzati e/o personalizzati) dovranno avere carattere transitorio
Azioni della Scuola Fermo restando quanto previsto dall’art. 15 comma 2 legge 104/1992, i compiti del Gruppo di Lavoro e di studio d’Istituto (GLHI) si estendono alle problematiche relative a tutti i BES. Alla costituzione del GLHI vengono altresì integrate altre figure professionali quali: Funzioni Strumentali, Assistenti alla Comunicazione, Docenti disciplinari con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, AEC, Genitori, Esperti istituzionali o esterni con regime di convenzione con la scuola). Tale Gruppo assume la denominazione di Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI).
Compiti e Funzioni del GLI Rilevazione dei BES presenti nella scuola Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione dell’apprendimento organizzato in rete; Confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie metodologiche didattiche di gestione delle classi; Rilevazione e monitoraggio del livello di inclusività; Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH operativi ai sensi dell’art. 1 legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall’art. 10 comma 5 legge 30 luglio n.122. Elaborazione di un Piano Annuale per l’Inclusività da redigere al termine di ogni anno scolastico;
Tale piano sarà deliberato dal collegio docenti e inviato agli uffici UUSSRR nonché ai GLIP (gruppo di lavoro inclusione provinciale) e al GLIR (gruppo di inclusione regionale) per la richiesta di organico di sostegno e alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza. In base al suddetto Piano Annuale di Inclusività, gli UUSSRR assegneranno alle singole scuole le risorse di sostegno
Dal punto di vista organizzativo, la norma prevede che il GLI si riunisca almeno una volta al mese nei tempi e nei modi che maggiormente si adattano alle necessità della scuola Il gruppo, coordinato dal dirigente scolastico, all’inizio di ciascun anno, propone al collegio docenti una programmazione degli obiettivi da perseguire, al termine dello stesso anno il collegio docenti procede alla verifica dei risultati raggiunti.
IL Piano di Lavoro d’ Inclusione viene inserito nel POF della scuola IL Piano di Lavoro d’ Inclusione viene inserito nel POF della scuola. Al fine di accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità dei processi inclusivi, saranno effettuate rilevazioni, monitoraggio e valutazioni del grado d’inclusività della scuola.
Dona a chi ami ali per volare, radici per tornare e motivi per rimanere. Dalai Lama