Minori stranieri OTI Muggiò
Obiettivi del progetto zconoscere la dimensione e la qualità del fenomeno zrilevare la scolarità zevidenziare proposte
I minori stranieri nel dato nazionale
La provenienza dei minori nel dato nazionale (ISTAT 97)
I minori stranieri nel territorio OTI
Minori stranieri OTI zLa prevalenza del campione minori stranieri sul totale dei minori italiani, pari al 1,4% della popolazione (dato sovrapponibile alla media nazionale), diventa il 2.6% qualora consideriamo soltanto la fascia d’età inferiore ai 3 anni.
La provenienza dei minori nel territorio OTI
Osservazione
Minori stranieri territorio OTI: analisi per comune
La scolarizzazione: distretto di Desio
La scolarizzazione: distretto di Seregno
La scolarizzazione: distretto di Desio + distretto di Seregno
zComplessivamente, sommando i minori iscritti nella scuola dell’obbligo e considerando anche la scuola materna, risultano frequentare la scuola materna il 20% dei minori stranieri residenti, la scuola elementare il 91,2% dei minori residenti e la scuola media il 71,6% dei minori residenti.
Prevalenza dei minori stranieri nelle scuole pubbliche e private
Minori stranieri: la cultura
Minori stranieri: la religione
Conclusioni zL’area geografica di provenienza si discosta dal dato nazionale: continente indiano (26%), Nord Africa (22%) ed Est Europa (19%) zLa prevalenza dei minori stranieri è pari a 1,5% zTale prevalenza è sovrapponibile al dato nazionale e nettamente inferiore ai valori medi europei (Francia 6,8%, Germania 10,8%) zLa prevalenza dei minori nella scuola si sovrappone al dato nazionale (materna 0,7%, elementare 1,3%, media 0,7%)
Conclusioni zLa scolarità dei minori stranieri risulta soddisfacente (91,2%) nella scuola elementare, insoddisfacente nella scuola media (71,6%) ed inaccettabile nella scuola materna (20%) zLa religione di gran lunga prevalente è la musulmana
Proposte zSi considera indispensabile promuovere l’integrazione dei minori stranieri dai primi anni di vita, facilitando l’inserimento al nido ed alla scuola materna zSi segnala l’opportunità di favorire la conoscenza di strumenti di mediazione culturale agli operatori