La politica regionale e di coesione dell’UE Politica Economica Corso Avanzato A.A. 2013-2014 Prof.ssa Cristina Brasili.

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La politica regionale e di coesione dell’UE Politica Economica Corso Avanzato A.A Prof.ssa Cristina Brasili

Il percorso per arrivare alle Politiche regionali -Politiche e attività -Settori di attivitàSettori di attività -Politica regionalePolitica regionale

PERCHE’ UNA POLITICA REGIONALE IN NELL’UNIONE EUROPEA? Solidarietà e coesione La politica regionale rappresenta uno strumento di solidarietà finanziaria e una potente forza di coesione e integrazione economica. La solidarietà intende portare vantaggi concreti ai cittadini e alle regioni meno favorite, mentre la coesione risponde al principio che la riduzione dei divari di reddito e di benessere esistenti tra le regioni europee giova a tutti. La distribuzione della ricchezza non è omogenea né fra Stati membri, né all’interno degli stessi. Le regioni più ricche in termini di PIL pro capite (misura standard del benessere) sono tutte aree urbane: Londra, Bruxelles e Amburgo. Il paese più ricco, ovvero il Lussemburgo, lo è sette volte di più della Romania e della Bulgaria, i due paesi più poveri che hanno da poco fatto il loro ingresso nell'UE. Gli impulsi dinamici derivanti dall’adesione all’UE, con il sostegno di una politica regionale vigorosa e mirata, possono effettivamente produrre risultati. Particolarmente incoraggiante è il caso dell’Irlanda: se nel 1973, anno dell’adesione del paese all’UE, il suo PIL era pari al 64% della media UE, oggi è uno dei più elevati dell’Unione. Una delle priorità della politica regionale consiste nel ravvicinare quanto prima alla media europea i tenori di vita dei paesi che sono entrati a far parte dell'UE dal 2004 in poi.

Evoluzione della politica regionale dell’UE Strategia di programmazione ( ) Strategia di programmazione Direzione dei tendenze 1958 cambiamenti e Obiettivi/contenuti della politica SettorialeTerritoriale Copertura geografica NazionaleRegionale/locale Approccio di Programmazione SettorialeIntegrato Periodo di riferimento BreveMedio Attori principaliNazionaliRegionali/Locali Tipo di impatto CompensatoreSinergico Fonte: Le istituzioni del federalismo - La nuova programmazione dei Fondi strutturali in Italia ( ), a cura di R. Leonardi e A. Ciaffi Maggioli Editore

PERCHE’ UNA POLITICA REGIONALE IN NELL’UNIONE EUROPEA? La solidarietà tra i popoli dell'Unione europea, il progresso economico e sociale e il rafforzamento della coesione sono sanciti nel preambolo del trattato di Amsterdam (1997). L'articolo 158 stabilisce inoltre che: "La Comunità mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo di quelle più svantaggiate o insulari, comprese le zone rurali". Per attuare questa politica, gli Stati membri si avvalgono dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione. L'Unione europea non si limita tuttavia ad una semplice partecipazione finanziaria, ma inquadra gli interventi locali in una prospettiva comunitaria e attraverso la sua politica regionale completa, laddove è necessario, il mercato interno e l'unione economica e monetaria.

Fino al recente rallentamento della crescita iniziato nel 2001, il divario nel PIL pro capite tra le regioni meno prospere dell’Unione (quelle che sono state al centro dell’attenzione della politica di coesione dell’UE) e le altre regioni ha registrato una diminuzione negli ultimi anni. Grafico disparità nel 2001 Terza relazione sulla coesione economica e sociale – Commissione europea 2004

I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO DELLE POLITICHE REGIONALI Le grandi tappe 1957 Gli Stati firmatari del trattato di Roma fanno riferimento, nel suo preambolo, all'esigenza "di rafforzare l'unità delle loro economie e di garantirne lo sviluppo armonioso riducendo il divario fra le diverse regioni e il ritardo di quelle più svantaggiate" Vengono istituiti due Fondi settoriali: il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEAOG).

I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO DELLE POLITICHE REGIONALI Le grandi tappe 1975 Nasce il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR), con lo scopo di ridistribuire alle regioni povere una parte dei contributi degli Stati membri L'Atto Unico europeo getta le basi di un'effettiva politica di coesione destinata a controbilanciare i vincoli del mercato unico nei paesi del sud dell'Europa e nelle altre regioni meno prospere Il Consiglio europeo di Bruxelles (febbraio 1988) modifica il meccanismo dei Fondi di solidarietà, ormai denominati Fondi strutturali, dotandoli di un bilancio di 68 miliardi di ECU (in base ai prezzi del 1997).

I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO DELLE POLITICHE REGIONALI Le grandi tappe 1992 Nel trattato che istituisce l'Unione europea, entrato in vigore nel 1993, la coesione è proclamata uno degli obiettivi fondamentali dell'UE, accanto all'unione economica e monetaria e al mercato unico, ed è prevista anche la creazione del Fondo di coesione a sostegno dei progetti per l'ambiente e i trasporti negli Stati membri più poveri Il Consiglio europeo di Edimburgo (dicembre 1993) decide di destinare alla politica di coesione circa 177 miliardi di ECU (ai prezzi del 1999), ossia un terzo del bilancio comunitario. I Fondi strutturali sono integrati da un nuovo strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP).

I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO DELLE POLITICHE REGIONALI Le grandi tappe 1997 Il trattato di Amsterdam conferma l'importanza della coesione e inserisce inoltre un paragrafo sull'occupazione che mette in primo piano l'esigenza di un'azione comune volta a incrementarla Il Consiglio europeo di Berlino (marzo 1999) riforma i Fondi strutturali e modifica in parte il meccanismo di funzionamento del Fondo di coesione, dotandolo di oltre 30 miliardi di euro l'anno, per un totale di 213 miliardi di euro nell'arco di sette anni. Lo Strumento per le politiche strutturali di preadesione (ISPA) e il Programma speciale di adesione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (SAPARD) completano il programma PHARE per lo sviluppo economico e sociale dei paesi candidati dell'Europa centrale e orientale.

I quattro principi guida della riforma dei Fondi strutturali del 1988 – Concentrazione – Programmazione – Partenariato – Addizionalità

I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO DELLE POLITICHE REGIONALI I tre obiettivi prioritari Periodo di programmazione Il 94% dei Fondi strutturali è finalizzato a tre obiettivi prioritari, per ottenere il massimo dei risultati. Obiettivo 1 (territoriale) mira a promuovere lo sviluppo e l'adeguamento strutturale delle regioni che presentano ritardi nello sviluppo e il cui il PIL medio pro capite è inferiore al 75% della media dell'Unione europea. Questo nuovo obiettivo concerne anche le regioni ultraperiferiche (dipartimenti francesi d'oltremare, Azzorre, Madera e isole Canarie), nonché le zone dell'ex obiettivo 6 istituito in seguito all'atto di adesione dell'Austria, della Finlandia e della Svezia. Come in precedenza, i 2/3 delle azioni dei Fondi strutturali sono adottate in relazione all'obiettivo 1. Le misure adottate nel quadro di questo obiettivo dovrebbero interessare circa il 20% della popolazione totale dell'Unione Promuovere lo sviluppo delle regioni più arretrate, dotandole di quelle infrastrutture di base di cui sono ancora prive, e favorendo l'afflusso di investimenti per il decollo delle attività economiche. Il 70 per cento degli stanziamenti previsti è assorbito da una cinquantina di regioni, in cui vive il 22% della popolazione dell'UE.

I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO DELLE POLITICHE REGIONALI Nomenclatura delle Unità Territoriali Statistiche Nomenclatura delle Unità Territoriali Statistiche (NUTS) Il Livello 2 ha 211 regioni: Belgio: 11 province Germania: 40 regioni Grecia: 13 regioni Spagna: 17 comunità autonome + (1) Ceuta y Melilla Francia: 22 regioni + 4 dipartimenti d’oltre mare Irlanda: 2 regioni Italia: 20 regioni Olanda: 12 province Austria: 1 Portogallo: 5 regioni autonome Finlandia: 6 Svezia: 8 Regno Unito: 37 gruppi autorità unitarie Danimarca: 1 Lussemburgo: 1

I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO DELLE POLITICHE REGIONALI Nomenclatura delle Unità Territoriali Statistiche (NUTS) Il livello 2 per i Paesi Candidati comprende 55 regioni: Bulgaria: 6 Repubblica Ceca: 8 Ungheria: 7 Polonia: 16 Romania: 8 Slovacchia: 4 Cipro: 1 Estonia: 1 Latvia: 1 Lituania: 1 Malta: 1 Slovenia: 1

I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO DELLE POLITICHE REGIONALI I tre obiettivi prioritari Periodo di programmazione Obiettivo 2 (territoriale) contribuisce a favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali diverse da quelle ammissibili al nuovo obiettivo 1, che raggruppa i precedenti obiettivi 2 e 5b, ed altre zone con problemi di diversificazione economica; in generale esso riguarda le zone in fase di trasformazione economica, le zone rurali in declino, le zone in crisi che dipendono dalla pesca e i quartieri urbani in difficoltà. Questo obiettivo può interessare al massimo il 18% della popolazione dell'Unione. L'11,5% degli stanziamenti previsti è destinato a questi territori, in cui vive il 18% della popolazione dell'UE.

I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO DELLE POLITICHE REGIONALI I tre obiettivi prioritari Periodo di programmazione Obiettivo 3 (settoriale) Modernizzare i sistemi di formazione e incrementare l'occupazione. Questo riguarda l'intera Unione, ad eccezione delle regioni che rientrano nell'Obiettivo 1 dove le misure introdotte a tale scopo sono parte integrante dei programmi tendenti a ridurre i divari di sviluppo. Il 12,3% del bilancio dei Fondi strutturali è destinato al perseguimento di questo obiettivo.

Quali sono i Fondi strutturali Quattro Fondi strutturali consentono oggi all'Unione europea di concedere aiuti finanziari a programmi pluriennali di sviluppo regionale negoziati fra le regioni, gli Stati membri e la Commissione nonché ad iniziative ed azioni comunitarie specifiche, specificamente: il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), che finanzia le infrastrutture, gli investimenti produttivi intesi a creare posti lavoro, i progetti di sviluppo locale e gli aiuti alle PMI; il Fondo sociale europeo (FSE), che favorisce l'adeguamento della popolazione attiva ai mutamenti del mercato dell'occupazione nonché l'inserimento professionale dei disoccupati e delle categorie sfavorite, soprattutto finanziando le azioni di formazione ed i sistemi di incentivi all'assunzione; il Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEAOG - sezione "orientamento"), che finanzia le azioni di sviluppo rurale e di aiuto agli agricoltori, principalmente nelle regioni che presentano un ritardo nello sviluppo ma anche nel quadro della Politica agricola comune (PAC) nel resto dell'Unione; lo Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP), che finanzia la riforma strutturale del settore della pesca. Inoltre, un fondo speciale di solidarietà, il Fondo di coesione, intende finanziare progetti ambientali e di miglioramento delle reti di trasporto negli Stati membri dell'Unione il cui PIL è inferiore al 90% della media europea, ovvero Spagna, Grecia, Irlanda e Portogallo.

I PASSI PIÙ IMPORTANTI DELL’AVANZAMENTO DELLE POLITICHE REGIONALI Periodo di programmazione Fondi interessati Obiettivo1 Obiettivo2 Obiettivo 3 FESRFESRFSEFSE FEAOG-O SFOP

Distribuzione dei Fondi Strutturali per Paese 2000 – 2006 in milioni di euro, prezzi 1999 Stati Membr i Ob.1 TransEx ob. 1 Ob.2 TransEx ob. 2 Ob.3 Pesca Fuori Ob. 1 PICFondo di coesione Totale B DK D EL E F IRL I L NL A P FIN S UK RISERVA 155 EUR %60,23,979,311,2811,350,524,928,50100

Distribuzione dei Fondi Strutturali per Paese 2000 – 2006 in milioni di euro, prezzi 1999 IN % …… IL 26,5% dei Fondi strutturali va alla Spagna; il 14% alla Germania il 14% all’Italia l’11% circa al Portogallo Sono i 4 maggiori beneficiari

INFOREGIO-Success Per esempio: Un computer in ogni casa Basilicata (Italia) Il programma di sviluppo regionale della Basilicata tende a favorire e a diffondere l'accesso ai servizi telematici. Technical information Progetto: Un computer in ogni casa Total cost EUR 39,95 million EU contribution EUR 15,90 million Contact Regione Basilicata De Costanzo, Giovanni Via Anzio 44 I-85100, Potenza Italia Cosa è riuscita a sviluppare l’Italia nelle sue regioni con i fondi ?

/stories/search.cfm?LAN=EN&pay=IT&region =ALL&the=ALL Per esempio: Ritorno al futuro: riconversione industriale nell’area Nord di Milano Lombardia (Italia) Il progetto ASNM (Agenzia di Sviluppo Nord Milano) persegue un obiettivo comunitario: l’aumento della competitività delle regioni europee attraverso l’utilizzo dei Fondi strutturali. Il progetto ASNM interviene in un’area del Nord-Italia,Sesto San Giovanni, dove dal 1950 sono presenti imprese siderurgiche e chimiche a forte valore aggiunto (Breda Falck, Marelli). Technical information Progetto: ASNM (Agenzia di Sviluppo Nord Milano), Programma: Programma d’iniziativa comunitaria “Italia Resider II” Total cost EUR EU contribution EUR Cosa è riuscita a sviluppare l’Italia nelle sue regioni con i fondi ?

Le regioni Obiettivo 1 e 2 ( ) Programmi speciali Regioni dell’obiettivo 1 Regioni prossime ad uscire dall’obiettivo 1

Le regioni degli obiettivi prioritari nella programmazione Obiettivo 1 Obiettivo 2 Obiettivo 5b Obiettivo 6

Il Fondo di Coesione È un fondo speciale di solidarietà, costituito nel 1993, a favore dei quattro Stati membri meno prosperi (PNL procapite inferiore al 90% di quello medio dell’UE; Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna), che copre il loro intero territorio, finanziando grandi progetti per l'ambiente e i trasporti. Nel periodo il bilancio annuale del Fondo di coesione ammonterà a 2,5 miliardi di euro, per complessivi 18 miliardi nell'arco dei sette anni. Ripartizione del bilancio complessivo del Fondo di coesione nel periodo (prezzi 1999) Importi indicativi in milioni di €

La politica di coesione dal 2007 al Bollettino d ’ informazione Settembre N. 149 inforegio Commissione europea

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Da studiare: -Le politiche regionali dell’Unione europea G. Viesti F. Prota Il Mulino Studi e Ricerche, anno 2007 Da pag. 11 a pag. 49 -Politica regionale, Commissione europea, I fondi strutturali europei: otto lezioni dall’esperienza italiana di Gianfranco Viesti e Patrizia Luongo (documento presente sulla mia pagina)