Gli studi della Treisman (1982) il pop out B
Sono esempi di pop out (letteralmente significa balzare fuori) Nella figura A la linea obliqua balza agli occhi perché ha una diversa inclinazione. Nella figura B il cerchio grande balza agli occhi perché ha una diversa inclinazione. Sono esempi di pop out (letteralmente significa balzare fuori) ll cervello discrimina queste differenze in maniera pre-conscia e non ha bisogno di focalizzare l’attenzione per esserne consapevole. L’esperienza passata non può modificare le leggi di organizzazione strutturale, ma può imporre dei vincoli che fanno emergere alcune organizzazioni invece che altre.
Come fa la mente a rappresentarsi la LA PERCEZIONE Come fa la mente a rappresentarsi la forma di un oggetto?
La teoria dei geoni di Biederman Biederman notò come, nonostante gli oggetti assumessero le più svariate configurazioni visive a seconda dell’angolatura da cui noi li osserviamo, noi eravamo comunque in grado di identificare e riconoscere gli oggetti. I geoni sfruttano lo stesso principio dell’alfabeto: una trentina di forme geometriche tipo fanno da modelli per riconoscere i componenti di qualsiasi forma.
La teoria dei geoni di Biederman Secondo Biederman il nostro sistema percettivo posto di fronte ad uno stimolo, ne individua la struttura. Cioè effettua una sorta di rappresentazione geometrica dell’oggetto riconducendolo a solidi che hanno un carattere generale. Questi solidi o forme tridimensionali vengono definiti geoni e sono le componenti su cui noi basiamo il riconoscimento degli oggetti. Il riconoscimento vero e proprio avviene grazie ad un esame dell’organizzazione esistente tra le componenti.
La teoria dei geoni di Biederman I geoni vengono estratti sulla base dell’analisi dell’immagine retinica: Bordi (con particolare riferimento alle parti concave), simmetria, dimensione della sezione trasversale di un cono generalizzato. Asse di simmetria (dritto o curvo). Attraverso i suoi studi, Biederman ha evidenziato che nel processo di riconoscimento le parti di intersezione tra le linee hanno un ruolo privilegiato e la loro visione permette di ridurre i tempi necessari al riconoscimento dell’immagine.
La teoria dei geoni di Biederman Esistono alcune caratteristiche chiave, dette proprietà non accidentali in quanto non cambiano se guardiamo l’oggetto da angolature differenti: Es. simmetria, linee parallele, curvatura.
FACCIAMO IL PUNTO Quando percepiamo la prima cosa che fa la mente è quella di distinguere i tratti elementari . Successivamente li mette insieme secondo i principi gestaltici. Le forme geometriche semplici di cui dispone la mente sono chiamate geoni. Non è detto che la nostra mente scomponga sempre l’oggetto per poi ricostruirlo, specialmente se questo è familiare e dunque immediatamente riconoscibile.